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23 dicembre 2014 2 23 /12 /dicembre /2014 19:24

 

 

 

 

 

http://www.raccontioltre.it/4950/il-mio-presepio/

 

 

 

  Andar per presepi in città, 42 tappe per riscoprire un'antica tradizione

 

Il Mio Presepio

 

Uno dei miei sogni più segreti è quello di diventare una statuina viva, altezza massima 15 cm, per riuscire un giorno a percorrere i sentieri del mio presepio. Proverò a descriverne una piccolissima parte, ma per quanto mi possa sforzare, vi assicuro che solo un’attenta osservazione dal vivo può far capire agli animi più sensibili ed artistici quanta dedizione ed amore ho messo fin da piccola nella realizzazione totalmente manuale di quello che considero – consentitemelo – “il mio capolavoro”…
Per prima cosa andrei a rinfrescarmi al Lago dei Desideri, e bagnandomi mani e piedi con quell’acqua di cristalline emozioni, giocherei un po’ con i candidi cigni, confondendomi nella nebulizzazione delle Cascatelle del Piacere.
Chiederei poi alla giovane ed instancabile Lavandaia, d’organza vestita con rossa fusciacca alla vita, da  quale sporco lava i suoi panni. Già immagino la sua risposta: “Nella mia tinozza torno a far brillare le vesti di coloro che hanno smesso di sperare. Nel momento in cui capiscono che vale ancora la pena di lottare, loro da me vengono, carichi di lacrime, che più potenti di qualsivoglia sapone puliscono e donano nuovo colore e vigore a quelli che erano i loro sudici stracci”.  Dopo aver salutato i due fratelli Boscaioli, che segano da sempre il Legno della Determinazione con venature di Costanza, chiederei loro aiuto per arrampicarmi sul Ponte del Dolore: pericolante, stretto, tortuoso.
Ma è l’unica strada per raggiungere il Villaggio dei Legami che brulica di vita: per il Dolore bisogna sempre passare.
Una volta giunta al paese, acquisterei una fragrante Pagnotta d’Affetto dall’umile fornaio, che ogni giorno impasta con Amore la morbida massa, dedicando il suo operato a tutti coloro che da sempre si vogliono bene. Andrei dal saggio Falegname, che con la sua pialla toglie la ruvida corteccia dai tronchi ottusi facendone venir fuori legno plasmabile e affamato di sapere, per chiedergli solo pochi riccioli di quel nobile materiale che lui ha già sapientemente sgrezzato.
Un salto poi alla bottega dell’anziana Calzolaia, che suola le scarpe degli instancabili viaggiatori che ancora cercano la loro strada, ma ahimè, fanno fatica a trovarla e a volte si demoralizzano. Quella donna ha un dono: ti guarda negli occhi, ti sorride con dolcezza, e dopo aver riparato le tue scarpe ti augura Buon Viaggio infondendoti tanto coraggio. 
Tantissimi sono gli affascinanti personaggi che popolano il mio presepio, se ne può scoprire uno in ogni angolo; li ho creati, li ho amati, gli ho affidato un compito… ne sono orgogliosa.
Vorrei portare ora i miei sandali dalla vecchina e stringerle la mano incrociando il suo sguardo… vorrei perdermi nel mio presepio… vorrei ritrovare la forza e il coraggio di ricostruirlo… non lo faccio più da troppo tempo.

 

Roberta Gambi

 

 

www.youtube.com/watch?v=BEy2W3D6JSQ
24 feb 2010 - Caricato da 1979luc

 

 

 

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  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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