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14 febbraio 2024 3 14 /02 /febbraio /2024 03:43

 

La festa degli innamorati nel giorno delle ceneri

di Luciano Moia (Tratto da Avvenire)

 

Cosa c’entra San Valentino con la Quaresima? Quasi nulla, verrebbe subito da dire. Cosa possono avere in comune la ricorrenza, che secondo un certo immaginario, sollecita pensieri di tenerezza un po’ sdolcinata e stucchevole e quella che, al contrario, rimanda al rigore un po’ ascetico della penitenza e della rinuncia? Difficile trovare punti di contatto. Invece è esattamente il contrario. E non soltanto perché quest’anno la giornata degli innamorati e quella che apre al percorso di preparazione pasquale cadono lo stesso giorno, ma soprattutto perché nell’amore come nella Quaresima bisogna andare alla ricerca di ciò che conta davvero, bisogna rimettere un po’ d’ordine nelle relazioni più importanti, bisogna puntare su nuovi modelli di autenticità e di coerenza. E quindi, a pensarci bene, e a patto di liberarsi dai troppi luoghi comuni che schiacciano queste due date sotto una coltre di riferimenti troppo scontati, i valori che dovrebbero essere approfonditi e messi in luce a San Valentino sono anche quelli quaresimali.

 

E quali sono questi valori? Lo spiega bene papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima. Il deficit di speranza, per esempio, che pesa sul cuore degli adulti è lo stesso che ha finito per contagiare anche troppi giovani incapaci di guardare con positività al futuro della loro relazione, di progettare un domani insieme al di là delle reciproche fragilità, di sciogliere il ghiaccio dell’incertezza con il fuoco dell’immaginazione. Continuando a prospettare loro un avvenire di percorsi esistenziali instabili e scivolosi, li abbiamo convinti dell’opportunità di allontanarsi il meno possibile dai confini domestici, tanto confortevoli quanto limitanti. Certo, troppi lavori sono precari, il costo delle abitazioni è inaccessibile alla maggior parte delle giovani coppie, gli aiuti pubblici sono sporadici e quasi sempre inefficaci, ma sarebbe troppo facile additare tutto ciò come unica giustificazione della progressiva incapacità di allargare lo sguardo dell’anima oltre gli ostacoli della realtà, ignorando quanto sia pesante nel cuore dei giovani la negatività che respirano ovunque, quando si parla di immaginare un futuro insieme.

 

E quanto siano deleteri quelli che, nel messaggio per la Quaresima, il Papa definisce gli idoli del potere. Quei condizionamenti che inducono a cercare sempre il proprio tornaconto, che leggono ogni relazione come un rapporto di potere e di interesse, che impediscono di concretizzare qualsiasi impegno ideale per la giustizia sociale – dove sono i giovani che scendono in piazza per i grandi ideali, per un’umanità migliore, per cambiare il mondo? – sono anche gli stessi che atrofizzano il cuore, che imbavagliano i sentimenti e impediscono di trasformare la vaghezza di un trasporto amoroso in una trama consolidata di obiettivi comuni e importanti. Cosa vuol dire allora, nella giornata che celebra l’amore, liberarsi da quella che papa Francesco definisce nel Messaggio quaresimale “schiavitù degli idoli”? Certamente significa comprendere che in una relazione di autentica reciprocità occorre mettere da parte le illusioni di una felicità senza smagliature per imparare a condividere anche le notti del cuore, cioè i momenti difficili, le imperfezioni e le paure.

 

Non c’è amore autentico che non abbia fatto sintesi delle reciproche vulnerabilità e non abbia imparato che si cresce solo insieme, solo comprendendo con sguardi di tenerezza il dolore che prima o poi spunta come inevitabile conseguenza delle tante imperfezioni esistenti dentro e fuori di noi. Accogliere le ferite dell’altro/a e attendere che la guarigione indichi a entrambi una nuova modalità di comunione nell’autenticità e nel rispetto, è la sola strada per accogliersi ogni giorno, con uno sguardo che parli di volontà rinnovata. L’amore che costruisce il futuro si nutre della stessa essenza indispensabile a quella conversione dei piccoli passi quotidiani per cui papa Francesco invoca un sussulto di creatività. Ecco perché, a San Valentino e in Quaresima - ma anche in qualsiasi altro momento – l’amore non è solo un rischio da accettare, ma è anche una festa che alimenta il cambiamento, è una gioia capace di trasformare il sogno di una donna e di un uomo in spinta evolutiva per tutta l’umanità.

Se non spieghiamo ai nostri ragazzi che c’è tutto questo dietro ai cuori di cioccolato e ai messaggini mielosi, avremo perso una preziosa occasione educativa. E anche per liberare un po’ il senso della Quaresima dal suo involucro di ingombrante e inutile mestizia.

 

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25 ottobre 2023 3 25 /10 /ottobre /2023 02:41

 

Oramai ci sono ancora solo due cardinali che potrebbero aiutarci a fare riabilitare Padre Gino Burresi. Sono gli unici ancora viventi, che hanno avuto a che fare con il decreto di condanna contro Padre Gino Burresi.

 

I loro nomi sono Angelo Amato, 85 anni, e Tarcisio Bertone, 88 anni.

 

Vi informo inoltre che già da tempo è stata cancellata dal sito dei Laici Libertari Anticlericali la sezione riguardante Padre Gino Burresi, dove un certo HansS, oltre a scagliarsi contro Padre Gino Burresi e il suo Santuario Nostra Signora di Fatima a San Vittorino, affermava con tracotante sicurezza che la nostra causa finalizzata alla riabilitazione di Padre Gino Burresi era una causa persa.

 

Riccardo Fontana

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23 ottobre 2023 1 23 /10 /ottobre /2023 03:43

C'è chi è chiamato alla preghiera e c'è chi è chiamato all'azione, ma le due attività devono essere sempre profondamente unite. 

 

La preghiera non è mai fine a se stessa. 

 

L'azione scaturita e sorretta dalla preghiera ha più probabilità di successo.

 

Ma così come è necessario il coraggio per la preghiera, allo stesso modo serve il coraggio per l'azione. 

 

Padre Pio da Pietrelcina mi ha fatto capire, attraverso la preghiera del mio amico Alessandro e il suo pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo,  di volere anche lui la riabilitazione di Padre Gino Burresi.  E che questo desiderio di Padre Pio da Pietrelcina sarà esaudito passando per il Santuario di Nostra Signora di Fatima a San Vittorino, sorto per ispirazione di Fratel Gino Burresi, luogo in cui  Padre Gino Burresi, Oblato di Maria Vergine, "si  distinse soprattutto per l'infaticabile lavoro apostolico a favore delle vocazioni religiose e sacerdotali".

 

Riccardo Fontana

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22 ottobre 2023 7 22 /10 /ottobre /2023 11:22

 

Ho trovato su internet una pubblicazione emanata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede sul discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni, che condivido volentieri con voi.

Anche al povero Padre Gino Burresi sarà stato fatto il pelo e il contropelo al riguardo.

Riccardo Fontana

 

 

 

PUBBLICAZIONE DELLE NORME PER PROCEDERE NEL DISCERNIMENTO DI PRESUNTE APPARIZIONI E RIVELAZIONI, EMANATE DALLA SACRA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE IL 25 FEBBRAIO 1978

 

PREFAZIONE A CURA DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE (14 DICEMBRE 2011)

NORME PER PROCEDERE NEL DISCERNIMENTO DI PRESUNTE APPARIZIONI E RIVELAZIONI (SACRA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, 25 FEBBRAIO 1978)

Sono state pubblicate nei giorni scorsi sul sito www.vatican.va le "Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni", emanate nel 1978 dalla Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede. Oltre al testo originale in lingua latina, sono state messe a disposizione anche le traduzioni ufficiali, redatte ora dal Dicastero, in italiano, francese, inglese, tedesco e spagnolo.

La pubblicazione delle "Norme" è accompagnata da una "Prefazione" a firma del Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Card. William Levada, anche’essa disponibile online nelle varie lingue.

Di seguito pubblichiamo il testo in lingua italiana della Prefazione e delle Norme:

PREFAZIONE A CURA DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE (14 DICEMBRE 2011)

1. La Congregazione per la Dottrina della Fede si occupa delle materie che hanno attinenza con la promozione e la tutela della dottrina della fede e della morale, ed inoltre è competente per l’esame di altri problemi connessi con la disciplina della fede, come i casi di pseudo-misticismo, di asserite apparizioni, di visioni e messaggi attribuiti a origine soprannaturale. In ottemperanza a quest’ultimo delicato compito affidato al Dicastero, ormai oltre trent’anni fa furono preparate Normae de modo procedendi in diudicandis praesumptis apparitionibus ac revelationibus. Il Documento, deliberato dai Padri della Sessione Plenaria della Congregazione, fu approvato dal Servo di Dio Papa Paolo VI il 24 febbraio 1978 e conseguentemente emanato dal Dicastero il giorno 25 febbraio 1978. A quel tempo le Norme furono inviate alla conoscenza dei Vescovi, senza darne una pubblicazione ufficiale anche in considerazione del fatto che esse riguardano in prima persona i Pastori della Chiesa.

2. Come è noto, con il passare del tempo, il Documento, è stato pubblicato in alcune opere su detta materia, in più di una lingua, ma senza l’autorizzazione previa di questo Dicastero competente. Oggi bisogna riconoscere che i principali contenuti di questo importante provvedimento normativo sono di pubblico dominio. Questa Congregazione per la Dottrina della Fede ha ritenuto pertanto opportuno pubblicare le suddette Norme, provvedendo ad una traduzione nelle principali lingue.

3. La attualità della problematica di esperienze legate ai fenomeni soprannaturali nella vita e nella missione della Chiesa è stata rilevata anche recentemente dalla sollecitudine pastorale dei Vescovi radunati nella XII Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio nell’ottobre 2008. Tale preoccupazione è stata raccolta dal Santo Padre Benedetto XVI, inserendola nell’orizzonte globale dell’economia della salvezza, in un importante passaggio dell’Esortazione Apostolica Post-sinodale Verbum Domini. Sembra opportuno ricordare qui tale insegnamento del Pontefice, da accogliere come invito a dare conveniente attenzione a quei fenomeni soprannaturali, cui si rivolge anche la presente pubblicazione:

«La Chiesa esprime la consapevolezza di trovarsi con Gesù Cristo di fronte alla Parola definitiva di Dio; egli è "il Primo e l’Ultimo" (Ap 1,17). Egli ha dato alla creazione e alla storia il suo senso definitivo; per questo siamo chiamati a vivere il tempo, ad abitare la creazione di Dio dentro questo ritmo escatologico della Parola; "l’economia cristiana dunque, in quanto è l’Alleanza nuova e definitiva, non passerà mai, e non è da aspettarsi alcun’altra rivelazione pubblica prima della manifestazione gloriosa del Signore nostro Gesù Cristo (cfr 1 Tm 6,14 e Tt 2,13)" (Dei Verbum, 4). Infatti, come hanno ricordato i Padri durante il Sinodo, la "specificità del cristianesimo si manifesta nell’evento Gesù Cristo, culmine della Rivelazione, compimento delle promesse di Dio e mediatore dell’incontro tra l’uomo e Dio. Egli ‘che ci ha rivelato Dio’ (Gv 1,18) è la Parola unica e definitiva consegnata all’umanità" (Propositio 4). San Giovanni della Croce ha espresso questa verità in modo mirabile: "Dal momento in cui ci ha donato il Figlio suo, che è la sua unica e definitiva Parola, ci ha detto tutto in una sola volta in questa sola Parola e non ha più nulla da dire ... Infatti quello che un giorno diceva parzialmente ai profeti, l’ha detto tutto nel suo Figlio, donandoci questo tutto che è il suo Figlio. Perciò chi volesse ancora interrogare il Signore e chiedergli visioni o rivelazioni, non solo commetterebbe una stoltezza, ma offenderebbe Dio, perché non fissa il suo sguardo unicamente in Cristo e va cercando cose diverse e novità" (Salita al Monte Carmelo, II, 22)».

Tenendo presente quanto sopra, il Santo Padre Benedetto XVI rileva:

«Il Sinodo ha raccomandato di "aiutare i fedeli a distinguere bene la Parola di Dio dalle rivelazioni private" (Propositio 47), il cui ruolo "non è quello... di ‘completare’ la Rivelazione definitiva di Cristo, ma di aiutare a viverla più pienamente in una determinata epoca storica" (Catechismo della Chiesa Cattolica, 67). Il valore delle rivelazioni private è essenzialmente diverso dall’unica rivelazione pubblica: questa esige la nostra fede; in essa infatti per mezzo di parole umane e della mediazione della comunità vivente della Chiesa, Dio stesso parla a noi. Il criterio per la verità di una rivelazione privata è il suo orientamento a Cristo stesso. Quando essa ci allontana da Lui, allora essa non viene certamente dallo Spirito Santo, che ci guida all’interno del Vangelo e non fuori di esso. La rivelazione privata è un aiuto per questa fede, e si manifesta come credibile proprio perché rimanda all’unica rivelazione pubblica. Per questo l’approvazione ecclesiastica di una rivelazione privata indica essenzialmente che il relativo messaggio non contiene nulla che contrasti la fede ed i buoni costumi; è lecito renderlo pubblico, ed i fedeli sono autorizzati a dare ad esso in forma prudente la loro adesione. Una rivelazione privata può introdurre nuovi accenti, fare emergere nuove forme di pietà o approfondirne di antiche. Essa può avere un certo carattere profetico (cfr 1 Tess 5,19-21) e può essere un valido aiuto per comprendere e vivere meglio il Vangelo nell’ora attuale; perciò non lo si deve trascurare. È un aiuto, che è offerto, ma del quale non è obbligatorio fare uso. In ogni caso, deve trattarsi di un nutrimento della fede, della speranza e della carità, che sono per tutti la via permanente della salvezza (cfr Congregazione per la Dottrina della Fede, Il messaggio di Fatima, 26 giugno 2000: Ench. Vat. 19, n. 974-1021)»1.

4. È viva speranza di questa Congregazione che la pubblicazione ufficiale delle Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni potrà aiutare l’impegno dei Pastori della Chiesa cattolica nell’esigente compito di discernimento delle presunte apparizioni e rivelazioni, messaggi e locuzioni o, più in generale, fenomeni straordinari o di presunta origine soprannaturale. Nel contempo si auspica che il testo possa essere utile anche ai teologi ed agli esperti in questo ambito dell’esperienza viva della Chiesa, che oggi ha una certa importanza e necessita di una riflessione sempre più approfondita.

Città del Vaticano, 14 dicembre 2011, memoria liturgica di San Giovanni della Croce.

William Card. Levada
Prefetto

_____________________

1 Esortazione Apostolica Post-sinodale Verbum Domini sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa, 30 settembre 2010, n. 14: AAS 102 (2010) 695-696. Al riguardo si vedano anche i passi del Catechismo della Chiesa Cattolica dedicati al tema (cfr nn. 66-67).

[00743-01.01] [Testo originale: Italiano]

NORME PER PROCEDERE NEL DISCERNIMENTO DI PRESUNTE APPARIZIONI E RIVELAZIONI (SACRA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, 25 FEBBRAIO 1978)

Nota preliminare

 Origine e carattere delle Norme

Durante la Sessione Plenaria annuale del novembre 1974, i Padri di questa Sacra Congregazione hanno esaminato i problemi relativi alle presunte apparizioni e alle rivelazioni spesso loro connesse, e sono pervenuti alle seguenti conclusioni:

1. Oggi, più che in passato, la notizia di queste apparizioni si diffonde rapidamente tra i fedeli grazie ai mezzi di informazione (mass media). Inoltre, la facilità degli spostamenti favorisce e moltiplica i pellegrinaggi. L’Autorità ecclesiastica è perciò chiamata a pronunciarsi in merito senza ritardi.

2. D’altra parte, la mentalità odierna e le esigenze scientifiche e quelle proprie dell’indagine critica rendono più difficile, se non quasi impossibile, emettere con la debita celerità i giudizi che concludevano in passato le inchieste in materia (constat de supernaturalitate, non constat de supernaturalitate) e che offrivano agli Ordinari la possibilità di autorizzare o proibire il culto pubblico o altre forme di devozione tra i fedeli.

Per queste ragioni, affinché la devozione suscitata tra i fedeli da fatti di questo genere possa manifestarsi nel rispetto della piena comunione con la Chiesa e portare frutti, dai quali la Chiesa stessa possa in seguito discernere la vera natura dei fatti, i Padri hanno ritenuto di dover promuovere in materia la seguente procedura.

Quando l’Autorità ecclesiastica venga informata di qualche presunta apparizione o rivelazione, sarà suo compito:

a) in primo luogo, giudicare del fatto secondo criteri positivi e negativi (cfr. infra, n. I);

b) in seguito, se questo esame giunge ad una conclusione favorevole, permettere alcune manifestazioni pubbliche di culto o di devozione, proseguendo nel vigilare su di esse con grande prudenza (ciò equivale alla formula: «pro nunc nihil obstare»);

c) infine, alla luce del tempo trascorso e dell’esperienza, con speciale riguardo alla fecondità dei frutti spirituali generati dalla nuova devozione, esprimere un giudizio de veritate et supernaturalitate, se il caso lo richiede.

I. Criteri per giudicare, almeno con una certa probabilità,
del carattere delle presunte apparizioni o rivelazioni

A) Criteri positivi:

a) Certezza morale, o almeno grande probabilità dell’esistenza del fatto, acquisita per mezzo di una seria indagine.

b) Circostanze particolari relative all’esistenza e alla natura del fatto, vale a dire:

1. qualità personali del soggetto o dei soggetti (in particolare, l’equilibrio psichico, l’onestà e la rettitudine della vita morale, la sincerità e la docilità abituale verso l’autorità ecclesiastica, l’attitudine a riprendere un regime normale di vita di fede, ecc.);

2. per quanto riguarda la rivelazione, dottrina teologica e spirituale vera ed esente da errore;

3. sana devozione e frutti spirituali abbondanti e costanti (per esempio, spirito di preghiera, conversioni, testimonianze di carità, ecc.).

B) Criteri negativi:

a) Errore manifesto circa il fatto.

b) Errori dottrinali attribuiti a Dio stesso, o alla Beata Vergine Maria, o a qualche santo nelle loro manifestazioni, tenuto conto tuttavia della possibilità che il soggetto abbia aggiunto – anche inconsciamente –, ad un’autentica rivelazione soprannaturale, elementi puramente umani oppure qualche errore d’ordine naturale (cfr Sant’Ignazio, Esercizi, n. 336).

c) Una ricerca evidente di lucro collegata strettamente al fatto.

d) Atti gravemente immorali compiuti nel momento o in occasione del fatto dal soggetto o dai suoi seguaci.

e) Malattie psichiche o tendenze psicopatiche nel soggetto, che con certezza abbiano esercitato una influenza sul presunto fatto soprannaturale, oppure psicosi, isteria collettiva o altri elementi del genere.

Va notato che questi criteri positivi e negativi sono indicativi e non tassativi e vanno applicati in modo cumulativo ovvero con una qualche loro reciproca convergenza.

II. Intervento dell’Autorità ecclesiastica competente

1. Se, in occasione del presunto fatto soprannaturale, nascono in modo quasi spontaneo tra i fedeli un culto o una qualche devozione, l’Autorità ecclesiastica competente ha il grave dovere di informarsi con tempestività e di procedere con cura ad un’indagine.

2. L’Autorità ecclesiastica competente può intervenire in base a una legittima richiesta dei fedeli (in comunione con i Pastori e non spinti da spirito settario) per autorizzare e promuovere alcune forme di culto o di devozione se, dopo l’applicazione dei criteri predetti, niente vi si oppone. Si presterà però attenzione a che i fedeli non ritengano questo modo di agire come un’approvazione del carattere soprannaturale del fatto da parte della Chiesa (cfr Nota preliminare, c).

3. In ragione del suo compito dottrinale e pastorale, l’Autorità competente può intervenire motu proprio; deve anzi farlo in circostanze gravi, per esempio per correggere o prevenire abusi nell’esercizio del culto e della devozione, per condannare dottrine erronee, per evitare pericoli di un misticismo falso o sconveniente, ecc.

4. Nei casi dubbi, che non presentano alcun rischio per il bene della Chiesa, l’Autorità ecclesiastica competente si asterrà da ogni giudizio e da ogni azione diretta (perché può anche succedere che, dopo un certo periodo di tempo, il presunto fatto soprannaturale cada nell’oblio); non deve però cessare di essere vigile per intervenire, se necessario, con celerità e prudenza.

III. Autorità competenti per intervenire

1. Spetta innanzitutto all’Ordinario del luogo il compito di vigilare e intervenire.

2. La Conferenza Episcopale regionale o nazionale può intervenire:

a) se l’Ordinario del luogo, fatta la propria parte, ricorre ad essa per discernere con più sicurezza sul fatto;

b) se il fatto attiene già all’ambito nazionale o regionale, sempre comunque con il consenso previo dell’Ordinario del luogo.

3. La Sede Apostolica può intervenire, sia su domanda dell’Ordinario stesso, sia di un gruppo qualificato di fedeli, sia anche direttamente in ragione della giurisdizione universale del Sommo Pontefice (cfr. infra, n. IV).

IV. Intervento
della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede

1. a) L’intervento della Sacra Congregazione può essere richiesto sia dall’Ordinario, fatta la propria parte, sia da un gruppo qualificato di fedeli. In questo secondo caso, si presterà attenzione a che il ricorso alla Sacra Congregazione non sia motivato da ragioni sospette (come, per esempio, la volontà di costringere l’Ordinario a modificare le proprie legittime decisioni, a ratificare qualche gruppo settario, ecc.).

b) Spetta alla Sacra Congregazione intervenire motu proprio nei casi più gravi, in particolare quando il fatto coinvolge una consistente parte della Chiesa, sempre dopo aver consultato l’Ordinario, e, se la situazione lo richiede, anche la Conferenza Episcopale.

2. Spetta alla Sacra Congregazione giudicare e approvare il modo di procedere dell’Ordinario o, se lo ritiene possibile e conveniente, procedere ad un nuovo esame del fatto, distinto da quello realizzato dall’Ordinario e compiuto o dalla Sacra Congregazione stessa, o da una Commissione speciale.

Le presenti Norme, deliberate nella Sessione Plenaria di questa Sacra Congregazione, sono state approvate dal Sommo Pontefice Paolo VI, felicemente regnante, il 24 febbraio 1978.

Roma, dal palazzo della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, 25 febbraio 1978.

Franjo Cardinale Šeper
Prefetto

+ Jérôme Hamer, O.P.
Segretario

 

[00744-01.01] [Testo originale: Latino]

[B0315-XX.01]

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22 ottobre 2023 7 22 /10 /ottobre /2023 09:58

 

Se vi ricordate, tutto il discorso è partito da quella famosa o famigerata aggiunta apportata su Wikipedia, là dove si parla del Santuario a San Vittorino, sorto per ispirazione di Fratel Gino Burresi, “che fu dichiarato un caso di false rivelazioni private”.

 

Se ad esempio andate poi a cercare su Google “Suore oblate di Maria Vergine di Fatima”, sempre su Wikipedia, troverete scritto che la congregazione fu fondata nel 1978 da padre Gino Burresi presso il Santuario di Nostra Signora di Fatima di San Vittorino. E cliccando su “Santuario di Nostra Signora di Fatima di San Vittorino” ricompare il testo modificato di recente, che specifica che il caso di Padre Gino Burresi fu dichiarato dalla Chiesa cattolica come un caso di false rivelazioni private.

 

Ma allora da dove proviene questo fatto delle false rivelazioni private di Padre Gino Burresi?

 

Proviene dal rapporto di venti pagine che accompagna il decreto di condanna, firmato dai quattro prelati incaricati delle indagini, presieduti da Velasio De Paolis, che è stato un cardinale e arcivescovo italiano, deceduto a Roma il 9 settembre 2017.

 

Il rapporto elenca le accuse contro il sacerdote Padre Gino Burresi: “violazione del segreto confessionale, uso illegittimo delle confidenze avute in confessione a danno del penitente, offesa al buon nome delle persone, violazione del diritto alla privacy, induzione alla disubbidienza contro i superiori, falso misticismo, asserite apparizioni, visioni e messaggi soprannaturali.”

 

Gli abusi sessuali non sono citati in quel rapporto.

 

Di abusi sessuali si parla invece nel rapporto  redatto dai Superiori della Congregazione degli Oblati di Maria Vergine che riempie tre pagine e che elenca i capi di accusa:  "atti omosessuali consumati con più giovani, sequestro di persona a scopo di libidine, violazione del segreto sacramentale”, sulla base delle accuse mosse dagli ex-seminaristi contro Padre Gino Burresi, "che li aveva attratti più volte nella sua camera e aveva abusato sessualmente di loro", ad esempio:

 

Padre Gino baciava e nello stesso tempo diceva cose belle e sante: ‘Lasciati toccare da Dio. Amare non vuol dire peccare’. Ero confuso e paralizzato. sapevo che egli era uno stigmatizzato, uno che aveva contatti diretti con la Madonna. Perciò sentivo che mi sbagliavo, non poteva essere come pensavo, perché se così fosse stato Dio non lo avrebbe scelto come suo ministro in terra. Dissi tra me: Guarda quanto sono cattivo e marcio, vedo la malizia anche negli abbracci affettuosi di un santo”.


Il Superiore Generale dell'Ordine era l’argentino Julio Cura.

 

Tutte queste notizie le ho acquisite su internet.

 

Nella speranza che l'attuale superiore degli Oblati di Maria Vergine, il Rettor Maggiore argentino  Luis Costantino, voglia ripercorrere tutte le fasi del processo a carico dell'allora Oblato di Maria Vergine Padre Gino Burresi e vagliarne la correttezza, ed eventualmente chiedere al Papa argentino Jorge Mario Bergoglio Francesco la revisione del processo ai fini di una riabilitazione di Padre Gino Burresi, chiudo riproponendovi la novena con cui anni fa mi rivolsi al Padre Bruno Lanteri, Fondatore dell'Ordine degli Oblati di Maria Vergine, per ottenere la grazia della riabilitazione di Padre Gino Burresi.

 

Riccardo Fontana

 

 

PADRE GINO BURRESI: UNA NOVENA A PADRE LANTERI

 

NOVENA AL VENERABILE PADRE PIO BRUNO LANTERI PER LA RIABILITAZIONE DI PADRE GINO BURRESI


Padre Gino Burresi, ex  Oblato  di  Maria  Vergine,  si  affida  alle  vostre  preghiere,  nella  novena  a  Padre  Lanteri,    affinché  Papa  Benedetto  XVI  gli  mostri  la  sua  misericordia  e  voglia  affrettare  la  sua  riabilitazione. Padre  Gino  vuole  di  nuovo  servire  la  sua  amata  Chiesa.
Voglia  il  Santo  Padre  fargli  ancora  pascere  le  sue  pecore  ed  i  suoi  agnelli, prima  che  P.  Gino  lasci  questa  terra, revocando il Decreto di condanna  del  27  maggio  2005,  come  segno  di misericordia, per  la  rinascita  alla  vita   di  P. Gino.
 Riccardo 

1° Giorno

Venerabile  Lanteri  Pio  Bruno,
bello  come  te  non  ve  n'è  veruno,
il  tuo  è  un  volto  molto  buono.
In  mezzo  al  mio  frastuono
risuonano   nei  tuoi  occhi
i  dolci,  soavi  e  lenti  rintocchi
dell'avemaria,
sei  l'anima  più  pura  che  ci  sia.
Aiuta    Padre  Gino  Burresi
a  portare  con  gioia  i  suoi  grevi  pesi,
ma  affretta   la  sua  liberazione,
implorerò  da  Dio  la  tua  beatificazione.
Te  lo  chiedo  davanti  al  Tabernacolo,
intercedi  per  questo  grande  miracolo,
la  revoca  del   decreto  di  condanna,
O  Venerabile  Lanteri,  fa'  scendere  su  Gino  la  divina  manna.
 
Tuo  per  sempre  Riccardo
 
Ave  Maria.....

2° Giorno

O  Venerabile   Padre  Pio  Bruno  Lanteri,
leggendo  la  tua  biografia
ho  saputo  dei  tuoi    infantili  dispiaceri.
Dal  tuo  cammin  non  ti  disvia
la  morte  della  tua  mamma,
pur  essendo  per  te  un   vero  dramma.
In  tuo  padre  ti  rifugi,
consacrarti  a  Maria 
non  indugi.
Conosci  Padre  Burresi  Gino,
un  tempo  ti  fu  molto  vicino,
la  vita  te  lo  ha  allontanato,
la  Vergine  Maria  te  l'ha  riportato.
Fu  lui  che  mi  ha  appassionato
per  la  tua  persona. 
Per  lui  non c'è  più   festa,
sulla  sua   testa
tuona
il  verdetto  :  
condannato.
Pio  Bruno,  Padre  Beato,  muovi   a  compassione
Papa  Benedetto
ed  intercedi  per  la  piena  riammissione
di  Gino  nella  Chiesa.
Perdona  la  mia  audace  pretesa,
con  questa   mia  affettuosa  irruzione
Dio  affretti  la  tua  beatificazione,
quando,  grazie  alla  tua  intercessione,
gli  verrà   revocato  l'esilio  in  colonia  penale
e   concessa   la  cittadinanza  ecclesiale.
 
  Tuo  innamorato  Riccardo 
 
Ave  Maria........

  3° Giorno

Caro  Padre  Lanteri,

si  avvicina  la  sera,
scende  il  buio  sugli  umani,  arcani  misteri.
Non  trovo   le  parole  per  la  mia  preghiera,
vedo   già  il  tramonto,
non  mi  consolo.
Per  non  restare  solo
questa  notte  andrò,   in  sogno,
al  desiato   incontro
coi  tuoi  Oblati,
in  cui  cerco  degli  alleati,
a  cui   esprimere   il  mio  bisogno
far  riabilitare   Gino  Burresi,
 loro  ex - confratello,
mi  basta  un  saio  ed   uno  scalpello
per   scalfire   la  tesi
del  giudice  supremo,
fare  ricorso   con  un  rimedio  estremo,
per  liberarlo,
eliminando  il  tarlo.
Padre  Lanteri 
teologo  dottore,
cercami  fra  di  loro  il  mio    scultore,
con  la  sua  perorazione  in  favore  dell'accusato,
ti  meriterai  il  titolo  di  Beato.
Vi amo 
e  vi  sono  unito  a  costo  di  qualunque sacrificio,
pur  di   darne  a  Burresi  Gino  il  beneficio.


Riccardo

Ave Maria.....
 
4° Giorno

Caro   Padre  Lanteri,
schiavo  della  Vergine  Maria,
tu  che  conosci   i  suoi    poteri,
carica  l'artiglieria,
bombarda  nei   cuori  persecutori
di  Padre    Gino  Burresi,
trasforma  i   loro  languori
in  tanti  fervori  accesi.
 
Nel  mese  dedicato  a  Maria, 
la  tua  padrona  ed  innamorata,
spara  in  aria
una  cannonata
a  salve di  neve,
per   segnare   la  fine  della    parasceve,
ed  intona  il  canto  del    "Salve  Regina"
invocandogli   materna  misericordia   Benedettina.
 
Pio  Bruno,  Padre  Venerabile,
prenditi  cura  della  sua  condizione  miserabile.
 
 Io   ti  ringrazio.
 Di  pregarti  non  sarò  mai  sazio.
 
 Sarai  sempre  per  questo   ricordato.
 La  Chiesa   ti  proclami   presto   Beato.
 
Riccardo
 
Ave  Maria.....

5° Giorno

Caro  Padre  Lanteri,
coi  tuoi  insegnamenti
limpidi  e  veritieri
spalanca   le  menti
di  coloro  che  hanno  accusato   
Padre     Gino  Burresi,
fa'  che  nel    condannato
vedano  uno  degli   esseri  indifesi
della  terra,
e  non  gli  facciano  più  la  guerra.
Invoca   un  armistizio,
per  porre  fine  al  suo  supplizio.
Donagli  un  po'  di  pace,
toglilo   dalla  brace.
Scatena
nei  tuoi  Oblati
ed  affiliati
l'amore  alla  novena
per   Gino  Burresi,
trasforma  i  loro  malanimi
in  animi  magnanimi
con  la  pratica   dell'ascesi.
O  Padre  Venerabile
resterà  un giorno  memorabile
quello  della  sua  liberazione,
preludio  della  tua beatificazione.
 Riccardo

Ave Maria...

6° Giorno

Caro  Padre  Lanteri,
di   te  saremo    molto  fieri,
se    tu   inveri
le  nostre  speranze,
che  le  accuse   
contro  Padre  Burresi  Gino
siano   solo  maldicenze,
confuse
dal   tuo  lanternino.
Eppur   aneliamo  alla  verità,
ora  diciamo   basta  alle  falsità.
Dissipaci   le  tenebre,
dileguaci  la  funebre
malinconia,
infondi  su   Padre  Burresi  Gino  la  sinfonia  
della  verità.  
Finché 
dentro  di  sé
sarà  ancora   
da  nemici  circondato,
mai  accetteresti  il  titolo  di  beato,
ché  ti  preme  più  la  carità
che  non  la  vanità.
Per  questo  ti  amiamo
e  proclamiamo
le  tue  virtù  eroiche,
che  rimarranno  storiche,
se  da  te   sarà   salvato 
dalla  gogna
del   fuoco  fatuo
 un  uomo  che  del  suo 
e  del  nostro  vero  
e  sincero
fuoco  della  Verità   
più  abbisogna.
 Riccardo


Ave Maria....

7° Giorno

Venerabile    Padre  Lanteri,
nostro  amato  Fondatore,
anche  tu  speri
con  Nostro  Signore 
che  mai  più  nessuno  copra  di  vituperi
il  nostro  ex - confratello   Padre  Gino  Burresi ?
Noi   ci  eravamo   arresi.
Gli    sforzi  finora  intrapresi 
sono   risultati  vani.
Adesso   attendiamo  allora  di  conoscere  i  tuoi  piani.
Donaci  il  tuo  ausilio!

Padre   Burresi  Gino
è  inginocchiato  là,   in   un  angolino
della  Toscana,   bella  come  un  girasole,
lui  non  è  più  la  viola  odorata
sui     giardini   e   sulle     aiuole.  
        
Ma  la   Vergine  Immacolata
molto   si   duole 
di  vederlo  patire
e   vuole  impietosire
Papa  Benedetto
per  questo  suo  figlio,
 da  sei  anni   interdetto,
tornato  puro  come  un giglio.
 
Padre  Lanteri,   Venerabile,
con  il  tuo  discorso  mirabile,
  intercedi  per  la  sua  riabilitazione,
tanto  più  gioiosa  sarà  la  tua  Beatificazione.
 
I  tuoi  Oblati  di   Maria  Vergine   &    Riccardo  
 
  Ave  Maria......

8° Giorno

Caro   Padre  Lanteri,
per  giorni  interi
non  ho  pensato  che  a  te  e  a  Padre  Burresi  Gino,
tenendo  sempre  acceso  con  la  fede
e  la  costanza
il  lumicino
della  speranza,
che  ancor  non  cede,
ma  tu  soccorrila  con  la    carità
dell'unità,
ché  io  sono  un  po'  maldestro,
mentre  tu  ne  sei  un  fulgido  maestro.
Con  la  fiamma  del  tuo  amore
rafforza  il  flebile  tepore
di  questa  novena,
perché  sol  così  potrà   sciogliersi   la  catena,
a  cui  è  vincolato  Padre  Gino,
il  condannato
e  tu,   il  suo  Beato  
paladino,
lo  guiderai,  per  Maria,  al   cenacolo   pentecostale.
Ti  sarà  ascritto  come  miracolo  ecclesiale.
                                                                                        
Riccardo
 
Ave  Maria...

9° Giorno

Caro   Padre  Lanteri,
tu  adorni
i  miei  giorni
trascorsi  in  tua  compagnia.
Mi  vuoi  libero  dall'egemonia 
del  peccato  e  dai  suoi  effetti  deleteri.
Oggi  termina  la  novena
e  per  me  è  una  grande  pena
non  averti  più  sì  vicino,
ché  tu  sei  l'ardente  mio   scaldino.
Siimi   sempre   sorridente,
  perché   anch'io   sia    confidente
in  attesa  del   tuo  ausilio,
per  por  fine  al  lungo  esilio
imposto  a  Padre  Gino   Burresi.
Desidererei  tanto  vi  fossero  dei  punti
  non  ben  compresi
dall'Ex Sant'Uffizio,
riguardo  al  suo  giudizio
sulla  base  delle  accuse,
e  se  fossero  state  un  po'  confuse ?
 
L'arte  avvocatizia 
sarebbe  per  Padre  Gino,  d'ora  in  poi,  un  po'  più  propizia.
Sento  come   se  mi  si  stringa 
il  cuore,
e  vorrei  un'arringa 
dal  Cielo 
in  suo  favore,
che  sciogliesse  il  gelo
intorno  al  suo  dolore.
 
E  che,  completamente  assolto
e  non  più  considerato  un  criminale  feroce,
scendesse  dal  crinale  della  croce
verso  il  dolce  pendio,
avvolto
dal  puro  manto  di  Dio.
 
Padre  Lanteri,
mio  tesoro,
spero  nel  riavvio
del  tuo  processo  di  Beatificazione
ma   t'imploro,
intercedi  con  un   divin  artifizio
per  la  revisione 
da  parte  dell'Ex Sant'Uffizio
del  processo  di  sospensione
di  Padre   Gino, 
forzando  la  barriera
della  sentenza
che  non  ammette  appello,
col  tuo   saio  e  lo   scalpello
e  con   la  potenza 
della   preghiera,
il   tuo  efficace   grimaldello.
                                                                                      
Riccardo

Ave Maria...

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21 ottobre 2023 6 21 /10 /ottobre /2023 05:53

Ho le prove che esiste una telepatia tra Padre Pio da Pietrelcina e Padre Gino Burresi.

 

 

Vi spiego cosa è successo due giorni fa a me e al mio amico Alessandro.

 

 

Vi premetto che Alessandro ha conosciuto l'allora Fratel Gino Burresi e Padre Pio da Pietrelcina, quando erano ambedue ancora viventi, mentre io, purtroppo, non ho conosciuto Padre Pio da vivo. Ho conosciuto di persona solo Fratel Gino e poi Padre Gino, una volta divenuto sacerdote.

 

 

La cosa che sto per raccontarvi è successa proprio nel momento in cui, navigando su internet e cliccando su Padre Gino Burresi Wikipedia, ho scoperto che, riguardo al testo sul Santuario Nostra Signora di Fatima a San Vittorino, “sorto per ispirazione di Fratel Gino Burresi”, è stata aggiunta il 2 ottobre 2023 la frase “che fu dichiarato dalla Chiesa Cattolica come un caso di false rivelazioni private”.

 

 

 

Ho subito avvertito il bisogno di comunicare la mia scoperta ad Alessandro e gli ho telefonato.

 

 

Non potete neanche immaginarvi lo stupore di Alessandro nel sentire la mia voce, perché in procinto di partire per San Giovanni Rotondo da Padre Pio e volendomelo comunicare subito dopo aver terminato le sue preghiere serali, si era accorto che dalla rubrica del suo cellulare era misteriosamente scomparso il mio numero e non sapeva come rintracciarmi, se non inviandomi una mail. Io ho un cellulare di vecchia generazione senza internet e sicuramente avrei letto la sua e-mail con ritardo, che poi, andando a verificare, la sua e-mail era andata a finire in spam e chissà se me ne sarei accorto.

 

 

Quindi, riassumendo, sia io che Alessandro avevamo il desiderio di sentirci telefonicamente, lui per informarmi della sua imminente partenza per San Giovanni Rotondo, io per metterlo al corrente della modifica apportata al testo di Wikipedia, inerente al Santuario Nostra Signora di Fatima a San Vittorino, di cui Fratel Gino Burresi fu il promotore o ispiratore.

 

 

Cosa può essere questa, se non una telepatia tra i due mistici scomparsi? Scomparsi alla nostra vista, ma ancora fattivamente presenti in mezzo a noi.

 

 

Come vi ho già detto nell'articolo in questione, non so spiegarmi, per quale motivo e su ordine di chi sia stata apportata su Wikipedia quella aggiunta, che rimanda alla dichiarazione della Chiesa cattolica che quello di Fratel Gino Burresi sarebbe un caso di false rivelazioni private, compresa la sua ispirazione di erigere un Santuario a San Vittorino dedicato alla Madonna di Fatima. Così, di primo acchito, tale aggiunta, oltre a screditare Fratel Gino Burresi, arreca offesa alla Madonna.

 

 

Sarei curioso di sapere se i Padri della Congregazione degli Oblati di Maria Vergine, a cui è affidata la Chiesa, sono a conoscenza di questa aggiunta fatta, riguardante il Santuario Nostra Signora di Fatima a San Vittorino.

 

 

 

Sarebbe inoltre da chiedersi se il Rettor Maggiore degli Oblati di Maria Vergine, il Padre argentino Luis Costantino, sia stato informato della cosa e cosa pensi di Padre Gino Burresi e soprattutto se abbia approvato tale aggiunta, ammesso che ne sia stato a conoscenza.

 

 

Attraverso questo evento telepatico capitato a me e al mio amico Alessandro, mi pare di capire che sia Padre Pio da Pietrelcina che Padre Gino Burresi si mettano di traverso, per ostacolare quanti dubitano della credibilità dell'ispirazione ricevuta da Fratel Gino Burresi, a fare costruire il Santuario Nostra Signora di Fatima a San Vittorino.

 

 

Riccardo Fontana

 

 

 

 

 

 

 

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20 ottobre 2023 5 20 /10 /ottobre /2023 08:16

 

DITEMI PURE CHE SONO UN SOGNATORE, MA QUANDO, MOLTI ANNI FA, CON PADRE GINO ANCORA VIVENTE,  PREGAI SU QUESTO BLOG PER LA RIABILITAZIONE DI PADRE GINO BURRESI, RIVOLGENDOMI CON UNA NOVENA AL FONDATORE DEGLI OBLATI DI MARIA VERGINE PADRE PIO BRUNO LANTERI, SPERAVO PROPRIO CHE CHI AVREBBE FATTO RIABILITARE  PADRE GINO BURRESI SAREBBE STATO PROPRIO UN OBLATO DI MARIA VERGINE.

 

SE POI QUESTO OBLATO FOSSE IL NUOVO RETTOR MAGGIORE DEGLI OBLATI DI MARIA VERGINE PADRE LUIS COSTANTINO, ANCORA MEGLIO:

HO APPRESO SOLO OGGI DA UNA NOTA IN DATA 20 LUGLIO 2022 DELLA SEGRETERIA  DEL SANTUARIO NOSTRA SIGNORA DI FATIMA A SAN VITTORINO,  CHE

 

"Il 27 Capitolo Generale riunito a Parigi - Francia ha eletto il nuovo Rettor Maggiore nella persona di P. Luis Costantino.

Argentino nato il 6 Ottobre 1969 è Oblato di Maria Vergine dal 22 febbraio 1991 e sacerdote dal 23 Marzo 1996.

Auguri al nuovo Rettore assicurando preghiere per la fruttuosità del suo nuovo incarico.

Maria santissima e P. Pio Bruno Lanteri  intercedano per la Congregazione la proteggano e la custodiscano sempre."

 

SE SON ROSE FIORIRANNO.

 

Riccardo Fontana

 

 

 
 
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20 ottobre 2023 5 20 /10 /ottobre /2023 05:33

Padre Gino Burresi continua a far rumore anche da morto e se qualcuno voleva far sì, che a cinque anni dalla sua morte si rivoltasse nella tomba, ebbene quel qualcuno ci è riuscito.

 

Ma di cosa si tratta? A mio avviso si tratta di qualcosa di veramente eclatante, successa agli inizi di ottobre 2023.

 

Ci rimane solo da spiegare il perché di questa modifica apportata al precedente testo che compariva su Wikipedia, riguardante l'erezione del Santuario Nostra Signora di Fatima a San Vittorino, sorto per ispirazione di Fratel Gino Burresi.

 

A partire dal 2 ottobre 2023 alle 17:23, dopo le parole “ sorto per ispirazione di Fratel Gino Burresi”, è stata aggiunta la frase “che fu dichiarato dalla Chiesa Cattolica come un caso di false rivelazioni private”.

 

Se ci fate caso, al termine della nuova frase c'è una noticina (1), che rimanda ad un articolo del 14 dicembre 2019,  apparso sul World Catholic Report, intitolato “Rewriting the Future: The story of the modern Catholic scenario for the End Times” Sono andato a leggermelo e ho trovato il punto dove si fa riferimento a Fratel Gino Burresi.

 

Vi riporto qui di seguito la traduzione fatta dal traduttore Google:

 

“I vescovi hanno il dovere di indagare sulle denunce di eventi soprannaturali nelle loro diocesi, anche se la maggior parte adotta un atteggiamento di attesa nella speranza che i fenomeni diminuiscano da soli. Ad esempio, gli arcivescovi di Atlanta non sono mai riusciti a valutare Nancy Fowler di Conyers e alla fine le sue visioni si sono fermate. Solo una piccola manciata delle oltre 700 rivelazioni private riportate nel ventesimo secolo ha ottenuto il riconoscimento episcopale. Ciò non ha scoraggiato i seguaci di apparizioni, che non hanno ottenuto approvazione o sono state addirittura condannate. Fatta eccezione per alcuni casi di frode provata, come nel caso di Teresa Lopez e del “fratello Gino” Burresi, i fedeli seguaci rimangono fiduciosi che qualche futuro vescovo annullerà la decisione sul loro veggente preferito. Messaggi screditati sparpagliano libri profetici come proiettili di artiglieria sui vecchi campi di battaglia. I promotori delle apparizioni non fanno alcuno sforzo per riconoscere i loro errori passati.”

 

A questo punto mi sono domandato il perché qualcuno abbia chiesto al redattore di Wikipedia di apportare la succitata aggiunta.

 

Si vuole forse screditare  con questo  il Santuario Nostra Signora di Fatima a San Vittorino, perché il suo ispiratore Fratel Gino Burresi avrebbe agito sotto l'effetto di false rivelazioni private?

 

Oppure si vuole smuovere il caso Padre Gino Burresi a cinque anni dalla sua morte, perché si teme che cada definitivamente nel dimenticatoio, con la speranza che “qualche futuro vescovo annullerà la decisione sul loro veggente preferito?”,

 

come afferma il World Catholic Report nell'articolo summenzionato?

 

Vi ho voluto mettere al corrente di questa presa di posizione ufficiale assunta da Wikipedia, là dove si parla dell'erezione del Santuario Nostra Signora di Fatima a San Vittorino.

 

Non so cosa ne pensiate voi di questa aggiunta.

 

Certamente la decisione di apportarla al precedente testo è stata presa da qualcuno che ha potere decisionale e che potrebbe averla fatta apportare sia con buone che con cattive intenzioni.

 

Speriamo che qualcosa si muova, comunque, verso la sospirata riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi.

 

Riccardo Fontana

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27 settembre 2023 3 27 /09 /settembre /2023 03:18

 

Padre Gino Burresi è tornato tra noi. Siete contenti? L'importante è che lui mi restituisca sempre l'eco dei miei pensieri, perfezionati attraverso la verità che egli sta vivendo in Cielo.

 

A noi spetta sperimentare la verità. E se la verità sarà autentica, essa ci renderà liberi.

 

Liberi di parlare senza condizionamenti, senza museruole, senza la paura del giudizio altrui.

 

Se saremo capaci e in grado di convincere il nostro prossimo, che è attraverso la verità che sveliamo la nostra personalità, eserciteremo una forza motrice, facendo leva sulle motivazioni che le persone hanno già.

 

Sarà l'anelito alla verità che ci spingerà a riconoscere i nostri peccati.

 

Il peccato nascosto ci rende schiavi, mentre il peccato confessato ci rende liberi.

 

Riccardo

 

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26 settembre 2023 2 26 /09 /settembre /2023 03:21

 

 

 

 

Caro  Gino,  i  miei  blog  nelsegnodizarri   e  nelsegnodipadreginosantuariodimontignoso  sono   come    campi,  dove  io  getto  la  semenza  della  misericordia,  del  perdono, della  comprensione,  della  maternità  di  Dio.  Sto  seminando  per  te,  affinchè  tu  possa  raccogliere  i  frutti.

Innaffiali  con  la  tua  preghiera,  invoca  su  di  essi  le  benedizioni  divine  nella  tua  messa  quotidiana  e  solitaria.

Io  ti  sono  accanto  a  versarti  l'acqua  ed  il  vino  nel  calice.

Comunichiamoci  al  Corpo di Cristo.     

Ma  tu restituiscimi sempre l'eco dei miei pensieri.

 

Caro  Gino, spero    che  Gesù    chiami  altri  operai  per  lavorare  in   questi  nostri  campi,  per  darci  una  mano,  affinché  la  tua  sofferenza  abbia  finalmente  fine.

 

Riccardo

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Présentation

  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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