FRANCESCO E LA RIABILITAZIONE DI PADRE GINO BURRESI
Il Santuario di N. S. di Fatima a San Vittorino
Detto sinceramente, non capisco come mai Papa Francesco indugi tanto a riabilitare Padre Gino Burresi post mortem.
Quale altro segno vuole dal Cielo per restituirgli la dignità sacerdotale?
La scelta delle parole espresse nella preghiera di Giò del 2 aprile 2011 rivolta alla Chiesa matrigna mi induce a pensare che Padre Gino Burresi fosse l'alter ego di Gesù Cristo, che ha calcato la nostra terra per ben 86 anni.
Oltre a tutti gli oltraggi subiti, a partire dal 1988, data in cui fu cacciato dal Santuario di San Vittorino, da lui fondato, a seguito delle accuse di abusi sessuali e di abusi nella direzione spirituale, mossegli dai suoi ex seminaristi, egli ha dovuto anche patire per lungo tempo a causa di una malattia, per morire in seguito a questa, lontano dalla Chiesa che lo ha definitivamente condannato nel 2005 attraverso un decreto del Cardinale Levada e fatto proprio da Papa Benedetto XVI.
Vale a dire che Papa Benedetto XVI ha confermato la condanna, pur non avendola scritta di proprio pugno. Questo vuol dire "confermare in forma specifica" nel gergo giuridico del tribunale vaticano.
Si sta avvicinando la settimana santa e così come Gesù fu trascinato in tribunale e condannato, così anche a Padre Gino Burresi è stato fatto lo stesso.
Io da tanto tempo sono paladino della libertà di Padre Gino Burresi, cercata anche attraverso ben due petizioni.
La gente ha paura di firmarle, le manca il coraggio, teme rappresaglie da parte del Vaticano e così ha contribuito a che Padre Gino Burresi spirasse senza intravedere spiragli di luce. Ecco perché Giò dice di aspettare l'alba ma di vedere tramonto.
Se Papa Francesco e il Papa emerito Benedetto XVI vogliono ancora temporeggiare, aspettiamoci altri segnali dal Cielo.
Vi saluto.
Riccardo Sante Maria Fontana
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