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Grillo sulle carceri: 'Lacrime napulitane'. Consulta: no rinvio pene
Leader 5S: Colle non super partes, 'ccà nisciuno è fesso'. Pronto un piano M5S da 350 milioni per 69mila detenuti. Epifani: no nesso con Berlusconi, polemica volgare. Lega: pronti a barricate. Consulta: non ammissibile sovraffollamento per rinvio pena. M5S e Sel non hanno votato, Lega si è astenuta; testo scade il 14 ottobre
Beppe Grillo Roma, 09 Ottobre 2013
Non è bastata la bagarre sollevata ieri contro il Capo dello Stato: su amnistia e indulto i Cinque Stelle tornano all'attacco di Napolitano. E, soprattutto, replicano all'accusa del Presidente che li ha tacciati di fregarsene dei problemi del Paese e della gente. "Ccà nisciuno è fesso.." azzanna Beppe Grillo che non si lascia ingannare dalle "lacrime napulitane" che arrivano dal Colle e ribatte: mentre in Parlamento il Movimento presentava questa estate un piano carceri capace di risolvere la questione del sovraffollamento Napolitano dov'era? "C'erano le vacanze in Alto Adige, signor Presidente?" chiede il leader M5S che, a scanso di equivoci, domani farà consegnare al Colle il documento.
Ma non è la plateale polemica in corso tra i Cinque Stelle e il Colle a far impazzire la politica. Il terremoto provocato dal messaggio del Capo dello Stato rialza la temperatura dei rapporti nella maggioranza. Il segretario del Pd si indigna per la polemica "offensiva e volgare", per le accuse "assurde e irricevibili", verso il Presidente, visto che lui ha "trovato la scelta di Napolitano assolutamente fondata". Soprattutto, aggiunge, la commistione con le vicende di Berlusconi "non ha nessun senso.
Non c'entra per adesso e non c'entrerà in futuro". Amnistia e indulto, mette in chiaro Guglielmo Epifani, "possono essere presi in considerazione al termine di un percorso che riguardi una serie di altri interventi" come la ex Cirielli, la legge Giovanardi e la Bossi-Fini. Insomma un altolà che non piace per niente al Pdl. "Spero che il Pd non traduca le parole di Napolitano in norme contro una persona" si allarma Angelino Alfano. E con lui tutti i vertici del partito. "Non dividiamoci su questo" implora Renato Schifani. Il Pdl, però, ha anche il problema con la Lega Nord. "Mi pare difficile pensare che il Pdl possa approvare una legge di amnistia e una riforma che cancelli la Bossi-Fini.
Vorrebbe dire che rinnega quanto fatto con noi al governo negli ultimi dieci anni" mette in guardia il segretario Roberto Maroni che promette battaglia in aula: "Faremo, se serve, le barricate in Parlamento per evitare che questo provvedimento passi". Intanto però una prima 'stoccata' alla Bossi-Fini arriva proprio dal M5S che propone, e si vede approvato, un emendamento che elimina proprio il reato di immigrazione clandestina della Bossi-Fini. E la 'solidarietà' alla linea di Alfano sull'amnistia arriva per ora solo dall'Udc: "Bisogna liberarsi dell'ossessione di Berlusconi quando si parla di provvedimenti di clemenza" afferma Pier Ferdinando Casini.
A riportare nei binari la discussione ci prova però il vicepresidente del Csm Michele Vietti quando ricorda che il messaggio di Napolitano "è stato un po' troppo semplificato" visto che ha indicato "diverse soluzioni alla drammatica situazione delle carceri e solo come soluzione di emergenza ha fatto riferimento a un provvedimento di clemenza". Ma i Cinque Stelle non ne vogliono sapere e continuano a tacciare il Colle di voler salvare Berlusconi e una miriade di colletti bianchi.
"E' un sospetto lecito" spiega Grillo e il senatore M5S Michele Giarrusso insinua malizioso: "Possiamo pensare a un ex vicepresidente del Csm indagato per falsa testimonianza o a qualche tesoriere di partito nei guai con la giustizia". I 5 stelle però non ne vogliono sapere di essere messi nel girone di chi se ne sta con le mani in mano a fare solo sterili polemiche. Domani una loro delegazione porterà al Quirinale la loro proposta contro il sovraffollamento "con soluzioni - assicura la capogruppo al Senato, Paola Taverna - molto piu' efficaci dell'indulto e dell'amnistia"
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