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8 marzo 2015 7 08 /03 /marzo /2015 22:34

 

 

 

http://www.poetichouse.com/index.php?q=poesia/leggi/48488#poesia/leggi/35821

 

La Seine - Paris, Ile-de-France

 

 

 

 

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8 marzo 2015 7 08 /03 /marzo /2015 22:05

 

 

 

http://www.poetichouse.com/index.php?q=poesia/leggi/48488#poesia/leggi/49911

 

b&b Nottambulo

 

      Nottambulo

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8 marzo 2015 7 08 /03 /marzo /2015 08:18

 

 

 

 

http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-67421

 

  

  

 

Miliardi di male

 

 

 

Mi appresto a morire
per conoscere cos'è la vita

In ogni angolo del mondo c'è una reminescenza
guarda il passato come un futuro da terminare

È un software che gira su universi interi
provate a immaginare le distanze
su hardware umani
capirete perché ogni evento si assomiglia

Lacrime, dolore, rabbia e dolcezza 
su di un piano parallelo
sono di ogni essere 
univoco pur essendo uguale 
nella Luce che attraversa miliardi di male

 

 

Maurizio Piazzo

 

 

01 ago 2013 - Caricato da johnlegendVEVO

  

 

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8 marzo 2015 7 08 /03 /marzo /2015 08:03

 

 

 

http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-67233

 

 


Immagine

 

 

 

Ovunque sei

 

 

Ti ho già vista 
Semplicemente amata
In ogni parte del mondo

Ho già di te il profumo
solo al pensarti
intenso come il tuo viso
nella mente tanto desiderato
come il tuo corpo intimo dentro me 

Un fiore disegnato da mani d'arte

Ho disteso il mio io
sotto il peso della mente
così tanto 
da raggiungerti ovunque sei

In ogni mio dolce suono
perso e ritrovato libero nell'universo

 

 

Maurizio Piazzo

 

 

 

22 apr 2013 - Caricato da anna sannazzaro

 

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8 marzo 2015 7 08 /03 /marzo /2015 07:43

 

 

 

http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-66940

 

 

 

Immagine 

 

Avatar

 

La neve cade 
sui ricordi del prato
profumando il gelo di luci 
di fiori vivi 
colorati 

Un sentire perpetuo 
le mani toccano i frutti del cielo

Volano leggeri sul loro manto 
di un torpore bianco
come un sogno in un tempo fermo
strato su strato

Chiudere il male
nelle menti e
ritrovarsi nello spirito
della vita 
in un mondo solo
desolato
fa pensare a un sorriso 
perché ciò che tocco è vivo
nel Tutto di una parte uguale 

Mi Consola

 

 

Maurizio Piazzo 

 

 

07 ott 2010 - Caricato da LorettitoPilar

 

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8 marzo 2015 7 08 /03 /marzo /2015 07:18

 

 

 

http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-66981

 

 

 

 

 

Riflessi nei tempi

 

TU hai dato un tempo alla Luce e
suoni ai mondi negli universi
ritmi e colori su scie di costellazioni

Doni atmosfere alla vita che ti somiglia

Nel mio tempo che passa
nella ricerca di una ragione
mi è meraviglia solo immaginarti

Padre!
Tu sei nei cieli
donato a noi nella preghiera

E'
tutto così semplice ma...
c'è tanto da capire
alzarsi e camminare
nel bene
rifiutando il male

Rinascere come galassie
con le loro stagioni che
per volere tuo
vivono millenni nei cambiamenti

Come la memoria del vivere
in un passato
ancora da terminare

Tutto nella Tua Infinità
Signore

 

 

Maurizio Piazzo

 

 

www.youtube.com/watch?v=jhkuAoAuoIc
16 giu 2014 - Caricato da rita vincenzi

 

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18 febbraio 2015 3 18 /02 /febbraio /2015 21:28

 

 

 

ash_wednesday

 

Cari firmatari presenti e futuri della petizione online rivolta a Papa Francesco per la riabilitazione di Padre Gino Burresi, vi ringrazio a nome di Padre Gino per esservi, con questi vostri gesti di materna misericordia, impietositi di fronte ad un peccatore reo confesso, scavando attorno a lui la roccia dell'indifferenza, per spalancargli  la porta del perdono.

La voce e i gesti di Padre Gino Burresi sono quelli del salmista.

La vostra voce e i vostri gesti sono quelli di Gesù.

Grazie di cuore!

Riccardo Sante Maria Fontana

 

http://www.sandonato.org/2015/02/13/domenica-15-febbraio-2015-domenica-6-del-tempo-ordinario-b/


Salmo Responsoriale

La tua salvezza, Signore, mi colma di gioia.

Beato l’uomo a cui è tolta la colpa
e coperto il peccato.
Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto
e nel cui spirito non è inganno.

Ti ho fatto conoscere il mio peccato,
non ho coperto la mia colpa.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità»
e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato.

 

Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!
Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia! 

 

Dal vangelo secondo Marco Mc 1, 40-45
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!».
E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.

 

Parola del Signore


OMELIA

 

L’evangelista Marco, dopo aver descritto la giornata di Gesù, conclude dicendo che Gesù con i suoi discepoli andava predicando per i villaggi della Galilea .

Durante questo suo ministero itinerante incontra un lebbroso che gli chiede di essere guarito. Gesù lo tocca, lo guarisce e secondo quello che ordina la legge di Mosè lo manda dai sacerdoti, , ordinandogli di non divulgare l’accaduto.

Gesù in questa prima fase del suo ministero pubblico si presenta come colui che è particolarmente attento alle sofferenze umane e interviene per alleviarle.

Anche oggi Gesù continua a camminare per le strade del mondo e ad essere vicino all’umanità sofferente, e per accompagnarla nel cammino con il suo Spirito che dà la vita.

Ci stiamo preparando a iniziare la Quaresima e questa Parola di Dio ci invita a fare di Gesù il nostro compagno di viaggio riconoscendo che abbiamo bisogno di Lui per portare i pesi della vita e avere la speranza di riuscita nonostante le difficoltà.

Abbiamo bisogno di guarire dalla lebbra del nostro egoismo e solo Gesù ci dà la medicina del suo amore che trasforma il nostro cuore e lo rende capace di amare al di là delle nostre contraddizioini e debolezze.

Con questo spirito fiducioso ci avviamo a iniziare il tempo forte della Quaresima.


www.youtube.com/watch?v=Qre8u1o-S3g
21 lug 2010 - Caricato da Rinaldo Luciani
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14 febbraio 2015 6 14 /02 /febbraio /2015 22:57

 

 

santo-subito

Ho già chiesto a vari commentatori dei miei due blog “nelsegnodizarri” e “nelsegnodipadreginosantuariodimontignoso” di indagare per comprendere di quale inciampo parli Giò, alias Padre Gino Burresi nel suo commento del 2 aprile 2011.

Come ha già detto qualcuno (un certo Hansss, non meglio identificato), un atto di pedofilia non può essere considerato un inciampo, poiché si tratta di un crimine.

E allora come può Giò aver ridotto un crimine ad un inciampo 23 anni dopo i fatti, dopo aver avuto tutto il tempo necessario per elaborarli e giungere ad un loro giusto discernimento?

Di che natura sarà questo inciampo, che gli sta costando così

caro ? Siamo quasi a dieci anni di condanna dalla data della sentenza (27 maggio 2005) più gli anni di semi-isolamento dal 1988 al 2005.

Non ho ancora ricevuto una risposta esaustiva, anche perché le persone hanno paura di esporsi e di legittimarsi con il loro nome ed il loro cognome.

Lo stesso Hansss si guarda bene dal rivelare le proprie generalità e si nasconde dietro le tre esse.

Ci sono poi quelli che firmano la petizione rivolta a Papa Francesco per la riabilitazione di Padre Gino, ma non rivelano di essere sacerdoti per paura di qualche rappresaglia vaticana (sono usciti allo scoperto solo postando un commento sul blog o inviandomi una mail).

L'unico che si è professato sacerdote è Padre Edoardo Caruso, che ringrazio per il suo coraggio.

Lo stesso accusatore di Padre Gino Burresi, il Luigi che mi ha scritto sul blog “nelsegnodizarri” si è ben guardato dal firmarsi per esteso. Non saranno le stesse persone questo Hansss e quel Luigi?

Faccio inoltre notare che sul web circola la citazione di un libro scritto da un certo Mark Tedesco “That Undeniable Longing : My Road to and from the Priesthood”,

(Quel desiderio innegabile : Il mio viaggio da e verso il sacerdozio) con la seguente recensione:

  Questo affascinante libro di memorie inizia con l'autore che lascia la sua casa in California, all'età di diciannove anni, per entrare in un seminario alla periferia di Roma (San Vittorino Romano).Il seminario ha un "santo" residente ( Padre Gino Burresi ), che poi si scopre essere molto più umano che spirituale. L'autore ha lottato per essere fedele al suo impegno, sopprimendo i suoi bisogni emotivi, e pensò di cambiare la sua vita, ma si tratta di questioni come la ricerca di senso, della spiritualità contro l'umanità, la fede in Dio e di essere gay...

Da questo libro, i cui primi capitoli sono tradotti sul web, Padre Gino ne esce sconfitto, umiliato, ridotto a una figura ridicola e orrenda.

Ora mi ricordo di un commento del 5 giugno 2013, postato da Luciano sul blog “nelsegnodipadreginosantuariodimontignoso” che "lotterà per far sì che Padre Gino diventi santo subito (dopo la morte)".

Perché ciò avvenga, dovrebbero essere smontate le accuse contro Padre Burresi.

Se qualcuno lo può fare, si faccia avanti subito. Di quale inciampo parla Giò, alias Padre Gino Burresi?

 

      Riccardo Sante Maria Fontana

 

 

www.youtube.com/watch?v=xuHeCxLKKX0
27 mag 2013 - Caricato da Linea77
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13 febbraio 2015 5 13 /02 /febbraio /2015 16:46

 

 

  Edward Hopper, Corn Hill, (Truro, Cape Cod), 1930

 

NON VOGLIO IL CIELO



Signore, non voglio il tuo cielo,

Signore; voglio la mia terra:

le strade, i pozzi, le fontane

e le lune che cadono nell’acqua;

e, se c’è un rovo irto di spine,

voglio anche quello

perché fiorisce, a primavera;

e se c’è un rospo, sul sentiero,

voglio anche quello

perché sa gracidare, nella notte,

lungo la proda dello stagno.



Signore, non darmi il tuo cielo,

Signore, dammi questa terra

con la coperta d’erba,

con la coperta di neve,

di foglie secche

e anche di fango.

Ci sporcheremo i piedi;

e tu li laverai

come li lavasti agli apostoli;

e Pietro non voleva

ma poi te li lasciò lui pure, tra le mani;

e li lavasti e li asciugasti

- ventiquattro -

uno per uno.

E non avevi le trecce

di Maria Maddalena

e ti contentasti di un telo:

di quelli che usava tua madre

per asciugare le stoviglie.



Signore, dammi questa terra

dove abitò tuo padre falegname,

e tua madre

portò brocche di rame

come lune sul capo,

per le stradine del paese.

Dove tu camminasti nella polvere

e ti sedesti a riposare

sul sasso che fa argine alla strada,

mentre la sera

allungava le ombre

fino al cielo.



E il sole calerà

tra l’odor della canapa

e il fumo lento dei camini;

e i grilli ancora canteranno,

a sera.

E ci saranno sempre sere

e paioli di rame sopra al fuoco,

e letti bianchi

con le coperte calde.

E tu verrai,

con un passo lievissimo,

come un petalo

che cade, al mattino,

sulla rugiada.

 

 

Adriana Zarri

 

 

 

08 dic 2008 - Caricato da Angela Surace

 

 




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12 febbraio 2015 4 12 /02 /febbraio /2015 19:57

 

 

 

http://www.taninomateria.it/poesie%20pensieri/compagni%20di%20scuola.htm

 

 

 

 

COMPAGNI di SCUOLA

  

Un turbinio di voci e di ricordi

un susseguirsi di volti e di emozioni

immagini ormai sbiadite che rivivono

nel lento ma costante

mormorio di un passato che riaffiora,

dettagli che assumono le giuste

frequenze della vita,

 

Il tempo,

il corso delle cose

che sbiadisce ma non cancella,

emozioni vissute,

gli anni trascorsi insieme,

i piccoli grandi tormenti

sui banchi di scuola,

fucina di vita,

fondamenta piramidale e indiscussa

dell'essere uomo, perfetto o perfettibile,

nel programmare ciò

che avremmo voluto essere

e constatare oggi quello che siamo

e tutto ha un senso nel ritrovarsi diversi

ma sempre uguali

perché oltre la logica il simbolo è l'esistere.

  

Ai miei compagni di scuola che

rivedo dopo 35 anni

 

07 mar 2008 - Caricato da eddiguff

 

 

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Présentation

  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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