Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
23 luglio 2012 1 23 /07 /luglio /2012 09:12

http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/446926/ 

locandina del film THE LAST TIME - L'ULTIMA OCCASIONE

 

Esteri

19/03/2012 - intervista
Il dissidente Payá: "La Chiesa cubana ci ha abbandonato"

Oswaldo Paya Sardinas

PAOLO MASTROLILLI
new york

I primi martiri cristiani dovevano somigliare a Oswaldo Payá Sardinas: rassegnati a sopportare qualunque destino, ma determinati a non abbassare mai la testa e rinunciare alla testimonianza della loro fede. Così, da oltre 20 anni, Oswaldo si oppone pacificamente al regime castrista. È il leader della dissidenza cattolica a Cuba, premio Sakharov per i diritti umani, candidato al Premio Nobel per la Pace e animatore del Progetto Varela, con cui aveva raccolto 25 mila firme per chiedere al Parlamento elezioni libere.

Alle finestre della sua casa dell’Avana ci sono le sbarre di metallo, perché quasi ogni notte i sostenitori del regime vanno ad aggredirlo con gli «actos de repudio», le manifestazioni ostili riservate agli oppositori. L’ultima volta che siamo stati a trovarlo, sul muro davanti alla sua porta avevano disegnato un enorme «gusano», un verme, l’appellativo con cui i fedelissimi di Castro insultano i loro avversari.

Alla fine della settimana prossima il Papa sarà a Cuba. Alcuni dissidenti hanno scritto una lettera per chiedergli di non venire, sostenendo che la sua visita verrebbe interpretata come un atto di appoggio al regime. Perché lei non l’ha firmata?

«Non me l’hanno neppure proposta - dice Paya al telefono - perché sapevano che era inutile. La visita di Benedetto XVI può essere sfruttata dal governo a fini politici, ma per noi cattolici cubani è un raggio di speranza. Un segnale di attenzione per il nostro paese, che darà coraggio a chi sta cercando di cambiarlo in maniera pacifica, per affermare libertà, democrazia e rispetto dei diritti umani».

Lei ha chiesto di incontrare il Papa?

«Sì».

Cosa le hanno risposto?

«Che al momento non è possibile».

Perché?

«Penso a causa delle pressioni del regime».

Pensa, o lo sa?

«Alcuni giorni fa dei dissidenti hanno occupato una chiesa, per opporsi alla visita. Le autorità cattoliche locali hanno chiesto alla polizia di sgomberare gli occupanti. Io non ho partecipato, ma sospetto che sia stata una manovra del governo, organizzata proprio per mettere la Chiesa contro gli oppositori alla vigilia della visita. Infatti il regime dopo questo episodio ha detto che il Papa non deve vedere i dissidenti, e il Vaticano ha accettato».

È deluso?

«Dalla gerarchia cattolica cubana sì. In un paese come questo, i vescovi non avrebbero mai dovuto fare ricorso alle forze dell’oppressione, quelle che arrestano e maltrattano gli oppositori, per risolvere una crisi come questa».

E non è deluso anche dal Papa?

«È stata una crisi interna, che il Vaticano ha solo subìto. La differenza però è questa: noi abbiamo chiesto umilmente un incontro con Benedetto XVI, e se non avverrà, accetteremo senza discutere questa decisione. Il regime invece impone le sue condizioni e pretende che siano rispettate».

Lei andrà lo stesso a seguire la visita del Papa e a sentire le sue celebrazioni?

«Certo, e con gioia, come un fedele che va ad ascoltare il proprio pastore».

Cosa dovrebbe dire Benedetto XVI per aiutarvi?

«Non sta certamente a me suggerire le parole che deve pronunciare il Papa. Sarei ridicolo, oltre che irrispettoso, se lo facessi. Però non ho dubbio che il Santo Padre verrà ad annunciare il Vangelo, cioè la verità. E noi, a Cuba, abbiamo un bisogno immenso di verità».

La visita del Pontefice può favorire il cambiamento a cui lei ha dedicato la sua vita?

«Il Papa non è un politico. È un leader religioso, e aspettare da lui atti politici è sbagliato. Il cambiamento lo devono decidere e realizzare i cubani, per i cubani. Questa determinazione, però, deve nascere innanzitutto nei loro cuori, e io sono sicuro che Benedetto XVI parlerà ai cuori dei cubani. Eventi così ispirano e danno coraggio».

Dopo la malattia di Fidel e il passaggio dei poteri a Raul Castro, non sono cominciati dei cambiamenti a Cuba?

«In termini di repressione no. La dissidenza è perseguitata come e più di prima, forse proprio perché il regime teme che la situazione possa sfuggirgli di mano. Sul piano religioso, c’è più libertà di frequentare le chiese e le celebrazioni, ma a prezzo di un maggior controllo sulle istituzioni e sui fedeli. Sul piano economico ci sono state alcune aperture, ma riservate a pochi fortunati. Il risultato è che si è creata una ristretta classe di super ricchi, sempre più distante dalla grande maggioranza del popolo, che invece resta poverissima e senza opportunità per uscire da questa condizione».

Cosa dovrebbero fare i paesi occidentali democratici, come l’Italia, per aiutarvi?

«Esprimere una solidarietà concreta e convinta verso chi cerca di cambiare pacificamente questo paese. Da voi c’è ancora troppo romanticismo nell’atteggiamento verso il castrismo, che è solo un regime dittatoriale. Noi non chiediamo l’embargo, gli interventi militari o derive di capitalismo improntato solo all’egoismo. I cubani vorrebbero soltanto libertà, democrazia, e opportunità economiche, come voi. Per riuscire ad averle, però, abbiamo bisogno della vostra sincera solidarietà».

► 1:34► 1:34
vimeo.com21 ago 2011 - 2 min

 

 

Condividi post
Repost0

commenti

Présentation

  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
  • Contatti

Recherche

Liens