Popolo di santi, poeti e navigatori e le dodici tribù d’Israele
Sarà un ritorno catartico alle origini l’ancora di salvezza per il nostro popolo italiano?
Quando i vincoli di parentela fra le tribù si saranno sciolti e folti gruppi saranno andati dispersi, avendo smarrito la cognizione della propria origine e appartenenza ad un unico popolo.
Quando la paura del fallimento dilagherà e agirà come una calamita, catalizzando gli animi dei sopravvissuti del terremoto sociale, esploso con la crisi, causando anarchia e ingiustizia sociale.
Quando una nazione si smembrerà.
Quando tutto questo si sarà compiuto,
si ergeranno finalmente dalle ceneri le figure carismatiche, i salvatori, per sferzare le coscienze allontanatesi dalla via regale della verità, per fustigare l’obbrobrio morale di quei tempi, per difendere i baluardi dell’umana giustizia,
si apriranno finalmente le segrete trincee della politica,
si scaverà tra le macerie e
si investigherà quanto le frane morali potranno avere disgregato un popolo di santi, poeti e navigatori,
si sferzeranno i costumi corrotti e la cupidigia di quei giorni.
Chi si straccerà le vesti di fronte a tanto degrado politico, morale e spirituale?
Quando vedrà la luce una nuova primavera per la giustizia?
Chi guiderà il nostro popolo, duro di cervice?
Chi ci libererà dagli adoratori dei falsi dei?
Chi ristabilirà la giustizia sociale?
Solo alla fine,
tornerà negli sfiduciati la fiducia nella legge, perché il loro grido sarà stato ascoltato.
Scoccherà l’ora della tribù dei giudici onesti, coraggiosi e intraprendenti, con a capo il giudice ed eroe Sansone, per governare rettamente e ristabilire l’ordine, la pace e la giustizia.
Compiendo il supremo sacrificio, rientreranno tutte le tribù disperse, restaurando l’interezza del popolo italiano.
Riccardo Sante Maria Fontana