24 aprile 2013
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Platea meschina
Platea meschina,
hai posato lo sguardo scuro
intorno al nostro azzurro,
non siamo solo dissoluti,
non riuscirete a toglierci la libertà,
potete infiammarvi
sputare lingue di fuoco,
lanciare sassi incandescenti,
brucerete corpi
ma non anime.
Cumulo di nubi dense
sovrastano sterili
cuori dissipati,
difficile comprendere
spiriti inquieti,
simulando, mesti e penosi
varcate con ali livide
un'intangibile beatitudine
nostro nutrimento quotidiano,
un'invidia putrida vi assale.
Tremuli occhi ribelli
divorano
fecondi versi,
ma il vostro vacuo desiderio
di schiacciare
essenze incompatibili
non navigherà spedito
nei mari benevoli
del scrivere comunque,
selvatico e libero.
Platea meschina
sei orfana di passione,
umiltà, amore,
sofferenza e affanni.
Non vi biasimiamo,
poveri fantasmi affamati
di veleno e bontà,
catturate i nostri tormenti,
fatene il ciglio dei vostri sogni,
perdetevi nei labirinti
delle parole animate,
usateli come mappe
per le vostre ragioni,
ruberete tempo alla morte.
Platea meschina,
arrendetevi
alla furia di tracce arcobaleno
tatuate da anime libere.
angelica ange Piras
RIABILITAZIONE DI PADRE LUIGI ( GINO ) BURRESI DA PARTE DEL PAPA FRANCESCO
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