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27 settembre 2012 4 27 /09 /settembre /2012 06:45

 

                              Mal di voce  

  Nucci A. Rota

   Aracne editrice S.r.l.

 

 

Cap 4

L'audizione 

 

 

Quel giorno Vittoria, pur essendo passati parecchi anni lo ricorda ancora nei minimi dettagli. Ricorda l’indecisione su come vestirsi al mattino, perché sapeva bene che non avrebbe avuto il tempo necessario per cambiarsi dopo la scuola. Ricorda le ore scolastiche che sembravano non passare mai, e lei sempre a ripassarsi nella mente la canzone che avrebbe cantato all’audizione. A pranzo non riuscì quasi a mangiare e non vedeva l’ora che arrivasse sera così sarebbe finito tutto.

Quando suonò finalmente la campanella del fine scuola, la nonna era fuori che l’aspettava con un piccolo sacchetto per la merenda, ma Vittoria non riuscì a mangiare neanche quella.

La nonna era particolarmente elegante, con il tailleur di buon taglio anche se un po’ datato, la prese per mano ma Vittoria capì che anche lei quel giorno non riusciva a trasmetterle la solita forza e buonumore, la sua mano trasmetteva tensione.

Si incamminarono verso la metropolitana in silenzio. Giunsero piuttosto velocemente in via Conservatorio ed entrarono nel cortile. Un custode, dal forte accento meridionale indicò loro la scala per salire al piano superiore.  

Il maestro era un uomo sulla sessantina, dai capelli bianchi nè alto nè basso, dai modi piuttosto bruschi ma soprattutto una persona che immediatamente non ispirava una grande simpatia. Con lui c’era invece un ragazzo piuttosto giovane che suonava il pianoforte, dallo sguardo tenero e gentile e Vittoria sentì per lui invece una immediata intesa.

Quando il maestro le chiese cosa avrebbe cantato, lei che negli ultimi giorni si era preparata un piccolo discorso, in realtà si limitò a rispondere.

«Io so so so solo cantare in francese e canterò la vie en rose».

A dire il vero a Vittoria piacevano di più altre canzoni della Piaf, come L’hymne à l’amour anche se più triste, ma pensava che la vie en rose fosse più conosciuta e quindi poteva essere meglio accompagnata.

Il maestro fece una smorfia, non si capiva bene se fosse l’incredulità a prevalere o la disapprovazione. Si rivolse al ragazzo al pianoforte e gli disse:

«Alfredo riesci ad accompagnarla»?

« Certo, è una canzone bellissima» disse rivolgendosi più a Vittoria che non al maestro, con un sorriso celeste come i suoi occhi dietro ai leggeri occhiali.

 

► 3:44► 3:44
www.dailymotion.com/.../x1dlz2_edith-piaf-la-vie-en-...6 mar 2007 - 4 min

 

 

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  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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