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30 giugno 2011 4 30 /06 /giugno /2011 09:58
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Cari  amici,  Don  Paolo  Nacci  de " La Mano di Maria " è  uscito  allo  scoperto,  almeno  così  sembra,  perché  chiamato da me in causa, riguardo  a  Padre  Gino  Burresi.

 

Nel testo seguente, don Paolo non cita il mio nome, come colui che lo ha chiamato in causa, perché parte dal presupposto  che anch'io preferisca mantenere l'anonimato, come lo ha voluto conservare lui finora, o per paura, motivo secondo me più probabile, o per obbedienza, motivo da lui addotto nelle mail, che ci siamo scambiati, dopo che don Paolo mi ha invitato  a  contattarlo  in  privato,  postando  sul  mio  blog  un commento  firmato  d.p. (vds mio  articolo  del  15 maggio 2011 : " la mano di maria.Com " e Padre Gino Burresi ).

 

Pertanto,  affinché  io  possa  verificare  se  quello  che ha  spinto  don  Paolo  a  parlare  è  veramente  lo  spirito  di  parresia,  dovrò  sottoporre  prossimamente   Don  Paolo  a  delle  prove  supplementari  e  solo  se  le  supererà,  avrà  la  mia  stima.   Una  di  queste  prove  ha  come  oggetto  la  persona  del  Cardinal  William Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della  Fede.

 

Riccardo

www.youtube.com/watch?v=OY4dm5MsVoY5 min - 2 giu 2010 - Caricato da LigabueFanChannel
Live ai Wind Music Awards del 2010 Luciano Ligabue si esibisce con il brano "La Verità è una scelta", estratto dall'album ...
 

 

 

A proposito di Padre Gino

 

TRATTO  " DA  LA  MANO  DI  MARIA "

     

 

Opinione su Padre Gino Burresi  di don Paolo Nacci

 

Ho ritenuto da sempre che Padre Gino Burresi non avesse bisogno affatto della mia testimonianza. Perchè è Cristo stesso che lo difende e lo difenderà specialemte dagli ingiusti attacchi. All'incontrario di me, che invoco molto più fiducia nel seguirLo, nella Chiesa, per la Chiesa, con la Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica. Sapendo quel che da allora - dal lontano 1984, all'epoca dei fatti che ho riportato - già si "vociferava"... cioè che la sua schiettezza (si chiama "parresia", nel linguaggio biblico) gli avrebbe potuto provocare "guai" ad alti vertici. Cosa che poi si è veramente verificata. Perchè è "giusto" che la Chiesa intervenga per appurare i fatti...  E pensare che chi mi disse questa cosa era una persona che di peccato se ne intendeva... ed era quindi lontano della Chiesa.

Mi accingo quindi a riportare fatti e considerazioni, conscio dei limiti miei personali (per quanto ne possa io capire di me stesso, della psicologia, della realtà che mi circonda, della capacità di interpretare i fatti, delle leggi Chiesa e del Santo Vangelo).

E rimettendo tutto nelle mani del Buon Dio, senza voler sopraffare o togliere importanza alla parola di alcuno. Semplicemente testimoniando per quel che posso, come contributo di una piccola testimonianza.

   

Come ho già riportato nella mia testimonianza nella voce "Home", torno a ribadire che Padre Gino Burresi per me è un santo.

 Difatti, il messaggio che mi ha lasciato in quel pur breve incontro riportato nel lontano 1984, fu profetico per due motivi. E sicuramente comunque, anche per gli altri aspetti vocazionali .

Fu profetico per quel che mi riguarda per due motivi: 1) "TUTTO PER GESU'" : perchè avrei dovuto accettare moltissime difficoltà nella mia storia vocazionale, accogliendole tutte per amore di Gesù. Cosa che non è stato facile per me. Per la mia inesperienza, per le incomprensioni (anche di ordine culturale sia lineare che trasversale al linguaggio della Chiesa, rispetto sia alla mentalità del Sud, che al mio ambiente semplice di provenienza) e la capacità di decodifica e di rigenerazione delle ferite che tutto questo comporta. 2) "IO VERRO' A OSTUNI (BR) E APRIRO' UNA CASA, PERCHE' DOVE C'E' PIU' SOFFERENZA, LI' C'E' PIU' SANTITA' E CI SONO PIU' VOCAZIONI". Qui ha legato la sofferenza alla santià e alle vocazioni. Il tutto accolto per Amore di Cristo, e la Sua Chiesa. I vari motivi di sofferenza per quel che mi riguarda sono legati alla "lentezza" della Chiesa rispetto a tematiche affrontate da molti con paure, fanatismo, incompetenza o una mentalità non evangelica, ma piuttosto arroccata nei sicuri "nidi" vari costruiti, che danno sicurezza senza fede.

 

Tutto questo esprimo con onestà di opinione personale. Riconoscendo il mio campo limitato nel giudicare le cose.

   

E probabilmente sarà inutile anche il riportare il brano evangelico "dai frutti li riconoscerete" (Mt. 7,16) ... Probabilmente perchè nella storia personale di ognuno si riconosce la Bontà di Dio che supera ogni buona intenzione, opera, realizzazione, costruzione e frutto.
Personalmente credo che in questo caso non ci sia neanche bisogno di invocare la purezza di intenzione. Non mi permetto neanche di pensarlo. Questo basato sulla radicalità della donazione a Dio della Persona.
 E mi vergogno anche per coloro che purtroppo devono prenderlo in esame per dovere questa sola idea malsana in sè. Ripeto, per la Persona.
Scusate, forse che il silenzio dei santi, non parla?
E non ci sono scritti della Persona, che testimoniano insieme ai fatti veramente evangelici, ciò che la Persona è?

  

Ma non ci sono orecchie per chi non vuol sentire, non vuol vedere con gli occhi, e convertirsi. Salvo poi a confessarsi. Tanto la Chiesa esisterà lo stesso, perchè è eterna sulla Parola del Signore. Certamente. Anche con la Croce che Gli mettiamo addosso noi. Povero Signore.

   

Ma tutte queste non sono che sole parole. I fatti parlano chiaro. E comunque sono inutili.
Non credo  inoltre che l'intelligenza di giudizio di alcuno possa essere offuscata da ruoli, neanche semplicisticamente da testimonianze sulla base delle parole del Maestro "tutto si risolva sulla base di due o tre testimoni..." (Mt. 18,25-30). Poichè in questo caso Il Figlio di Dio, intendeva salva la purezza d'intenzione dei testimoni dei fatti (ricordiamo  l'episodio antico testamentario dei perversi testimoni - accusatori della casta Susanna Dn.13 che fine hanno fatto). Ed anche nel caso fosse salva tale purezza di intenzione, bisogna dimostrare l'oggettività degli stessi. E tenerli in relazione alla Persona.
Inoltre, può Dio davvero ascoltare immediatamente una Persona, se non è "speciale", cioè unita radicalmente a Lui nell'Amore (ricordiamo le due finalità essenziali della Vita religiosa: l'unione con Dio e l'imitazione di Cristo)?

    

Come testimonianza personale aggiungo solo l'immediatezza nel giudicare la mia vita, senza enfasi, turbamenti, (nonostante i problemi radicati che neanche Il Santo Padre è capace di cogliere al volo, nonostante la più alta e ampia santità di questi rispetto a Padre Gino. Ma si tratta di doni diversi, nella misura della radicalità della sequela, che non è necessariamente legata alla vocazione, all'incarico, alla testimonianza, al ruolo ecc...)
Ebbi modo di rincontrare, una seconda ed ultima volta, Padre Gino a Fatima nel lontano 1996. Mi disse due parole, inquadrando subito  la situazione. Pregò per me con una preghiera che avvertivo potentissima. E mi invitò a celebrare con Lui a mattina presto all'altare della Madonna di Fatima, del giorno seguente, cosa che in quel momento rifiutai per paura di disobbedire al mio responsabile in quel momento. Peccato...
A proposito, nel 1984, in quell'incontro del Venerdì santo cui ho accennato, mi assicurò che avrebbe pregato per me, perchè Dio mi concedesse il Dono della Sapienza. Ecco perchè dopo molti anni, a ricordo di quell'evento e di quella parola, mi sono sforzato di stare vicino ai Vescovi - finchè me lo hanno permesso - senza che travisassero il mio comportamento come dettato dalla convenienza, dal carrierismo, dalla debolezza di carattere o peccato di ingenuità, come i superiori frati hanno scritto di me, poichè ero riservato e rispettosissimo di carattere.  Nascondendo a volte anche le mie virtù umane o acquisite. Ma sempre nella serietà d'intenzione e di realizzazione, e quando venivo lasciato libero di esprimermi, questo era dimostrato.     
Dico tutto questo non per sdebitarmi, perchè non so' come potrei farlo, ma perchè credo sia arrivata l'ora di esporlo in semplicità. Poichè non ho prove diverse che quello che mi è capitato, che ho sperimentato e vissuto. Come dono di Dio nel cammino di fede.
Solo vorrei dire a chi mi giudica debole: "E' quando sono debole, è allora che sono forte... in Cristo" (2 Cor. 12,7-10). Perchè non è per paura di alcun tipo che ho lasciato tutto ("nidi"; stipendi sicuri; affetti che mi danno ragione e appoggio. Affrontando avversità di ogni tipo, nonostante che tantissimi di quelli che ho servito in Cristo, hanno baciato i passi che ho messo, non sopra loro, ma insieme a loro, nel nome di Cristo e di Maria. Così come Dio me ne ha concesso la grazia, perdonandomi anche i peccati. Essendo più io di tanti, limitato dal mio umano, egoismo e peccato).
Non ho prove tangibilissime della santità di alcuno. Vedo solo i buoni frutti in chi Dio gliel'ha concesso. Certamente frutti che sono maturati nel silenzio, sofferenza, nascondimento,  e non nella tracotanza degli squilli di tromba per l'auto affermazione, ricercata in alcuni atteggiamenti come segno della volontà di Dio. Ma vivendo la propria vita nascosta in Dio. Insomma un'autorevolezza, che non si auto afferma e non è neanche ricercata in sè. Ma ricevuta dall' Alto, perchè nella totalità del dono, ciò che è Mio è Tuo, e viceversa. Nella Verità dell'Amore.
A lode di Dio, e della Sua Madre Santissima Maria. 
Don Paolo Nacci, turlupinato dalla Chiesa, per paura. Tenuto in vita per grazia di Dio, finchè vorrà.
Dio salvi il Santo Padre dagli sbandamenti e la Chiesa dal non Amore, dalla chiusura del cuore e della mente, dietro le parole, i giudizi, le prese di posizioni varie, a secondo la convenienza, estensiva o restrittiva. Dio salvi l'universalità della Chiesa, già nei piccoli atti  che la portano alla luce.
Affermo quanto sopra dopo 27 (dico ventisette) anni di sequela più stretta del Cristo, o dopo che sono stato afferrato da Cristo: A Gloria di Dio e per la salvezza delle anime. Che solo i santi sanno portare in groppa al proprio asinello (tra i semplici detti di Padre Pancrazio Gaudioso). E non in groppa a quello degli altri, aggiungo io. Per una, per quanto possibile, offerta al giudizio complessivo di cui giustamente, chi deputato, deve tenerne conto. E perchè veramente non credevo potessi essere utile. Chiamato in causa esprimo per amore della mia verità, quanto esposto.

  

Ma non è tanto il silenzio. Quanto il tempo che trascorre, che mi fa tremare il cuore per chi deve esprimersi. Invoco per loro il dono dell'anzianità, sapienza, discernimento, consiglio e tutti i doni dello Spirito, che Dio diede a Salomone (1 Re 3,16-28).
Con la Benedizione di Dio, Uno e Trino Signore, che nel Figlio incarnato ha rivelato la Sua Giustizia Misericordiosa e Santa. Nei secoli. Amen.

   

Affido tutti alla Madre Santa, della Luce Santa.   (Jaddico, Brindisi, 29 Giugno 2011 - Solennità dei Santi Pietro e Paolo).

 

       
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  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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