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2 giugno 2011 4 02 /06 /giugno /2011 06:16

Cari  lettori,  vi  avevo  promesso  che  avrei  fatto  di  tutto,  perché  voi  mi  abbandonaste  e  non  mi  ero  sbagliato.

Poco  alla  volta  resterò  l'unico  lettore  di  questo  blog,  ma  io  continuo  ad  andare  avanti,  come  va  avanti  Padre  Gino  Burresi.  Anzi  sapete cosa vi  dico ?  Quanto  meno  lettori  avrò,  tanto  più  Padre  Gino  si  riprenderà,  perché  molti  di  voi  l'hanno  oppresso  e  continuano  ad   opprimere  il  povero  Padre Gino.

Mi sono   state   promesse  testimonianze  a  favore  di  Padre  Gino  da  parte  di  lettori  entusiasti,  che  poi  sono  svaniti  nel  nulla.  Lettori  che  scrivono,  segnalando  solo  il  loro  nome  di  battesimo.  Non  abbiate  paura.  Se  Padre  Gino  Burresi  è  rimasto  per  così  tanto  tempo  segregato,  lo  è  stato  anche  per  colpa  nostra,  che  non  lo  abbiamo  amato  abbastanza. Ce  ne  siamo  serviti  solo  per  i  nostri  scopi.

Con  l'articolo  di  oggi  rincarerò  la  dose,  che  di  per  sè  è  già  colma.

Credo  che  abbia  ragione  Giovangualberto  Ceri,  quando  dice  che  quel  che  ci  unisce  sono  soprattutto  " i  cavoli  amari ".

 

Riccardo   Fontana

 

Massimo Cogliandro 

Gesù e gli omosessuali 

Premessa 

L’autore di questo saggio è eterosessuale. Ha deciso di preparare questo lavoro per dimostrare, che l’intolleranza della Chiesa Cattolica contro i diversi di qualsiasi specie, ivi compresi gli omosessuali, non ha alla sua base l’insegnamento del Grande Maestro, ma unicamente l’odio tipico di ogni gerarchia per qualsiasi scelta che sia il frutto della libertà umana o comunque di un sentire diverso rispetto a quello consentito dalla gerarchia stessa. 

 

Il Vangelo Segreto secondo Marco 

 

Recentemente sono stati ritrovati in una lettera di Clemente Alessandrino alcuni frammenti  del Vangelo Segreto secondo Marco utilizzato dagli gnostici Carpocraziani.

In questo vangelo, risalente a giudizio dei principali studiosi dell’argomento (Morton Smith) alla fine del I° sec. d. C., i Carpocraziani, in evidente polemica con la Grande Chiesa, che usava deformare nei propri testi sacri gli insegnamenti di Gesù in modo tale da renderli compatibili con le proprie concezioni dell’uomo e del mondo, hanno riportato la vera scena sulla “morte” e “risurrezione” di Lazzaro. 

 

Lazzaro era morto realmente? 

 

Dall’analisi del testo del Vangelo Segreto secondo Marco usato dai Carpocraziani risulta, che Lazzaro era stato effettivamente chiuso in una tomba, ma che non era ancora morto: 

 

“E Gesù adiratosi, andò con lei nel giardino dove era la tomba e subito un alto grido fu udito uscire dalla tomba. E Gesù, avvicinatosi, fece rotolare via la pietra che chiudeva la porta della tomba.” 

 

In questo testo, infatti, si riferisce che le persone presenti hanno sentito innalzarsi un “alto grido” prima che Gesù si avvicinasse e facesse “rotolare via la pietra che chiudeva la porta della tomba”. Questo vuol dire che Gesù si era recato al sepolcro sapendo già che Lazzaro non era mai morto.

Ma cosa era successo? Perché Lazzaro era stato chiuso in quel sepolcro pur essendo ancora vivo? Doveva avere commesso senz’altro qualche crimine orrendo, che meritasse la più severa delle punizioni previste dall’antica religione ebraica: l’essere sepolti pur essendo ancora vivi.

Ma quale crimine poteva meritare una punizione così terribile? La risposta ci viene dalla lettura del Vangelo Segreto secondo Marco:

 

 

“E subito, entrando dove era il giovane, stese la mano e lo alzò prendendolo per mano. E il giovane, guardando verso di lui, lo amò e cominciò a implorarlo di poter stare con lui.”

 

 

Lazzaro dunque era un giovane omosessuale: questa era la sua colpa e per questo era stato punito a quella orribile pena.

Alcune parole di Tomaso riportate nel Vangelo di Giovanni provano che Tomaso e gli altri discepoli di Gesù, quando hanno deciso di accompagnare il Salvatore a Betania per liberare Lazzaro, avevano la piena consapevolezza che avrebbero corso il rischio di essere uccisi dalla folla inferocita:

 

 

Allora Tomaso, chiamato Didimo, disse ai condiscepoli: “Andiamo anche noi a morire con lui!” (Vangelo di Giovanni,11,16)

 

 

L'atteggiamento di Gesù verso il giovane omosessuale

 

 

Secondo il Vangelo Segreto secondo Marco, quando Gesù giunse a Betania, Maria “si prostrò davanti a Gesù dicendogli: `Figlio di Davide, abbi pietà di me´.

Ma perché mai Gesù avrebbe dovuto avere pietà di lei, se non per il fatto che aveva commesso qualche cosa, che agli occhi di Gesù risultava essere simile ad un delitto? E’ interessante a questo proposito analizzare l’atteggiamento sdegnoso di Gesù e dei suoi discepoli di fronte alla sorella  di Lazzaro:

 

 

“Ma i discepoli la rimproverarono. E Gesù adiratosi, andò con lei nel giardino” (Vangelo segreto secondo Marco).

 

 

Ma che cosa ha commesso Maria di così grave?

Evidentemente, Gesù e i suoi discepoli le addossavano la responsabilità di quello che era successo a Lazzaro. Probabilmente era stata lei a denunciare Lazzaro alle autorità religiose del tempo in quanto omosessuale e a farlo chiudere vivo nel sepolcro.

Gesù, venuto a conoscenza dei fatti, è intervenuto immediatamente e il suo anatema si è abbattuto sulla sorella di Lazzaro.

 

 

Gesù ha avuto rapporti sessuali con Lazzaro?

 

 

Il testo evangelico non fa assolutamente pensare ad un’avvenimento del genere. Infatti, se è vero che Lazzaro, “guardando verso di lui, lo amò e cominciò a implorarlo di poter stare con lui”, è vero anche che il vangelo segreto secondo Marco si limita ad affermare che Gesù ha riaccompagnato a casa Lazzaro, probabilmente per evitare che venisse linciato dai giudei.

E’ assolutamente improbabile che Gesù abbia avuto rapporti sessuali con Lazzaro, anche per il fatto che Gesù, come ci riferisce il vangelo di Filippo, aveva per unica compagna Maria Maddalena.

Da quel momento in poi, Gesù, per avere infranto la “legge divina” che prevedeva la morte per gli omosessuali, si è attirato l’ostilità del giudaismo ufficiale, al punto che “non andava più apertamente fra i giudei, ma se ne andò di lì nella regione prossima al deserto, in una città chiamata Efraim, dove rimase con i suoi discepoli.” (Vangelo di Giovanni, 11, 54).

 

 

Il doppio significato del Vangelo segreto secondo Marco

 

 

Nel Vangelo Segreto tuttavia è scritto:

 

 

“Ed essi entrarono  in Betania, e c’era una donna  alla quale il fratello era morto.”

 

 

Questa frase apparentemente smentirebbe le ipotesi avanzate in questo saggio sulla scena di Lazzaro, ma in realtà non è così. I Carpocraziani, infatti, come tutti gli gnostici associavano anche un significato esoterico ai gesti e alle azioni di Gesù.

La scena del salvataggio di Lazzaro dalla morte a cui era stato condannato dagli Ebrei, oltre a rappresentare un attacco agli atteggiamenti anti-sessuali della burocrazia clericale, ha anche un significato più vasto: Lazzaro rappresenta lo gnostico, che, grazie alla acquisizione di una piena conoscenza di sé e di quella goccia di luce divina che si cela nel profondo del proprio cuore, muore in quanto “uomo psichico” e rinasce in quanto “uomo pneumatico”, cioè spirituale.

La “morte” di cui parla questo vangelo è una morte rituale, cioè il neofita, messo a dura prova dalla sua vita nel mondo materiale, giunge gradualmente a possedere i vari gradi della Conoscenza (=Gnosi) di sé e del mondo. Lazzaro nel Vangelo Segreto secondo Marco diventa la metafora dei giovani adepti di quella comunità gnostica, che, per poter giungere a possedere la Gnosi Perfetta e, quindi, la Salvezza, dovevano superare tutta una serie di prove e di ritualità iniziatorie.

Anche l’unione con Gesù, suggerita nel finale, ha in realtà un carattere più che altro mistico ed esoterico, dove lo spirito “femminile” dell’adepto, alla fine del rito di iniziazione, giunge ad unirsi con lo spirito “maschile” di Gesù nella perfetta unità primordiale androgina.

 

 

Conclusioni

 

 

Nel Vangelo Segreto convivono due significati, uno politico, legato alla vita materiale e sociale in polemica con la Grande Chiesa, che vuole riconoscere il diritto all’uguaglianza con gli altri esseri umani, pur nella consapevolezza della propria diversità, a quanti fanno scelte sessuali diverse da quelle che facciamo tutti noi, ed uno esoterico, legato strettamente alle ritualità iniziatorie carpocraziane, che vuole rappresentare una via verso la liberazione dai lacci della vita materiale dell’elemento divino che si trova celato in un angolo segreto del cuore di ogni uomo.

 Roma, 14/9/2000

Valutato 4,9 su 5,0

- 5 min - 19 feb 2009 - Caricato da thedodo71
Uno dei video più toccanti che io abbia mai fatto ed utilizzato per i miei concerti. Sarà perchè per una serie di motivi le parole di questo ...
www.youtube.com/watch?v=syA7Euqim9k  

 

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  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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