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La madre della speranza – Cruz Lezcano Yuleisy
Sono sempre piccola nel tuo corpo,
la mia mano scivola e ti tocco;
ti coccolo nella mia piccola isola di ricordi.
Mamma, la parola è un sentimento
che rinasce perché è vita!
E’ onda d’infanzia
che con il tempo
si è persa là nella riva.
Mamma sulla sedia a dondolo
mi raccontavi con voce suadente
un universo di speranza
che nel mondo ho cercato
e ancora oggi cerco,
ma ora però, sono sola,
senza la guida del tuo sorriso,
senza di te,
senza i tuoi occhi che mi controllano
con quel tuo sguardo fisso;
mamma, mentre giocavo a nascondino
dietro un fitto bosco incantato
mi dividevo fra la voglia di giocare
e la voglia di rivedere il tuo viso.
Mamma dove sei?
Il ricordo di te
con il tempo è diventato un canto paralizzato
che insegue una voce che sembra lontana,
persa nell’eco limpido di una lacrima.
Mamma, chi ti ha portato via?…
Voglio andare ora sotto le stelle
a scaldare questo freddo che mi gela il viso
e così inconsapevolmente in quella stella
chissà se potrò ritrovare il tuo sorriso;
lo cercherò
nel gioco di nebbia che scende,
nell’alba di un risveglio,
nei fiocchi di memoria che s’appanna nei miei occhi
bagnando il desiderio della tua voce
che arriva dalla mia infanzia.
Mamma raccontami nuovamente
quel mondo fatato;
sì, con la tua voce!
Perché è tenera e si veste di tempo,
fa correre ancora nel mio cuore la gioia
che cavalca delle nubi con le gambe,
e mi dona le spalle del passato.
Mamma dai,
raccontami ancora la speranza!
Mamma dove sei?
La tua mancanza riecheggia nella mia mente
e mi lascia senza parole.
Mamma dove sei?
Perché non mi incoraggi più a camminare?
Perché non porti via questo dolore
di silenzio abissale?
Mamma, ho bisogno di te,
Dove sei? Su, vieni!