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31 maggio 2013 5 31 /05 /maggio /2013 20:59

 

 

http://lapoesiadellapsiche.blogspot.it/2013/01/dopo-una-separazione.html

 

 

dopo una separazione

 

Opera di Anna Maria Verrastro

 

A causa di una separazione può capitare di essere per la prima volta davvero soli a portare avanti la propria vita, a tenerne tutto il peso sulle proprie braccia.
Prima, si era sempre vissuti in famiglia, coi genitori, con la fidanzata o il fidanzato, con la moglie o il marito, poi il taglio netto: la separazione. Per la prima volta si vive da soli, in un luogo tutto per sé, dove non c'è nessuno che rompe le scatole, ma non c'è nessuno su cui si possa contare o con cui si possa condividere la vita quotidiana.
Ci si deve arrangiare da soli, ci si deve organizzare; si è in presa diretta con la vita, non ci sono mediazioni.
Se ci sono figli, ci saranno problemi, ma anche molta compagnia; se i figli non ci sono, si è proprio soli.
A qualcuno capita che questo cambiamento di vita avvenga in fredde giornate invernali, quando cade la neve, quando tutto è ovattato, il mondo è freddo, bianco e silenzioso, quando non si può camminare per strada insieme agli altri, quando tutti stanno rintanati nelle loro case, magari poco prima di Natale.
In quei momenti bisogna cercare dentro di sé tutto il proprio calore, diventarne consapevoli e servirsene per farsi compagnia e volersi bene. Perché  fuori si percepisce solo freddo, vuoto e silenzio.
Ma quel freddo, quel vuoto e quel silenzio possono costituire un perimetro esterno che delimita e crea il nostro autentico spazio d'anima, dove possiamo stare, spesso per la prima volta, in compagnia delle nostre vere verità e della nostra affettività più autentica.
 

Gustav Klimt - La lady davanti al caminetto (1897-98)

 

Se riusciamo ad accendere il fuoco del caminetto che c'è dentro di noi, se godiamo del tepore che esso crea, se ci scaldiamo al calore della nostra anima, sarà come essere sopravvissuti dopo avere fatto un viaggio al Polo Nord e sapremo con certezza che ci potremo permettere di andare in qualunque altro luogo dell'anima o della Terra senza grandi timori, perché la solitudine non ci farà più paura, perché saremo sopravvissuti dopo essere passati attraverso il vuoto totale e ci sentiremo più vivi di prima.
Sarà come scoprire che abbiamo, dentro di noi, un porto dove possiamo rifugiarci durante tutte le tempeste, un luogo dell'anima da cui potremo ripartire ogni volta che lo vorremo. 
 
 giorgio giorgi
 
www.youtube.com/watch?v=7MvxPe3LvKM
 
Aug 7, 2008 - Uploaded by dario mina fan
 
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  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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