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31 maggio 2013 5 31 /05 /maggio /2013 21:19

 

 

http://lapoesiadellapsiche.blogspot.it/2013_05_01_archive.html

 

un ragazzino autistico

 

 
La scorsa settimana aspettavo mio figlio all'uscita da scuola, quando ho visto arrivare un ragazzino di 11-12 anni che era per mano ad un educatore, il quale lo ha consegnato al padre, che lo ha accolto con un gran sorriso e con le braccia tese. Il ragazzino ha evitato le braccia del padre ed è andato a piazzarsi immobile di fronte alla rete metallica di un campetto di calcio, in quel momento completamente deserto.
La cosa mi ha colpito e ho guardato meglio il ragazzino. Il suo volto era bellissimo: biondino, ricciolino, un amore. I suoi occhi fissavano un punto vuoto a mezz'aria, verso il cielo oltre la rete. 
E' rimasto così, col corpo immobile e l'aria sperduta, ma determinato a fissare quel punto nel cielo, finché suo padre lo è andato gentilmente a prendere e ha cercato di dargli la mano, cosa che il ragazzino ha rifiutato, pur seguendo il padre verso casa.
Così se ne sono andati via, uno a fianco all'altro, ma senza toccarsi, senza guardarsi e senza parlarsi.

Ho capito che era un ragazzino autistico.
Io non mi sono mai occupato professionalmente dell'autismo, non mi è mai capitato, ma quel ragazzino visto per pochi minuti all'uscita da scuola mi è rimasto dentro nel cuore e man mano che passa il tempo il suo ricordo non sbiadisce.
Premesso che il papà era gentilissimo e dolcissimo, viene da chiedersi: ma cos'è questo autismo, questo stare chiuso in una bolla di sapone, in un mondo tutto tuo da non condividere con nessuno, nemmeno con chi ti vuole bene?
E' una patologia che professionalmente mi attira moltissimo e una sfida difficilissima: riuscire a trovare il modo per comunicare, per instaurare un dialogo, per bucare e fare scoppiare quella bolla di sapone che isola dal mondo degli altri. 

 

 giorgio giorgi

 

 

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  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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