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20 maggio 2011 5 20 /05 /maggio /2011 08:40

Ho  trovato  questo  articolo sul  quotidiano  " City ". Vi  ho  trovato  cose  molto  belle  che  ritengo  anche  vere.  Sono  felice  di  avere  sposato  una  donna,  che  mi  permette  di  vivere  una  sessualità serena  ed equilibrata e  consiglio  a  tutti  coloro,  nubili  o  celibi  indecisi  di  convolare  a  nozze  e   che  vivono una  sessualità  disordinata, di  cercare  nel matrimonio  il  nido  d'amore  fortificato,  che  li  protegge  dagli  assalti  di  istinti  e  rapporti  sessuali  compulsivi.  Sono  sempre  dell'avviso,  contrariamente  a  quello  che dicono  le  gerarchie  ecclesiastiche,  che  l'abolizione  del celibato  dei  preti  comporterebbe  una  maggiore  santificazione  della  Chiesa  e  ridurrebbe  o  eliminerebbe  il  problema della  pedofilia.  L'astinenza    forzata  dalla    genitalità   puo' ingenerare  l'insorgere  di  fantasie  sessuali  distruttrici,  anche  e  soprattutto  nei  sacerdoti,  che  trovandosi  a  contatto  con  la  propria  comunità  di  fedeli  e  guardando   dall'esterno  esperienze  di  relazioni  di  coppia  felici,  possono   provare  prima  o  poi  una  certa  " invidia ",  perché  proprio  i  sacerdoti,  che  per  antonomasia  sono   i cultori  dell'amore per  il  prossimo, sono  costretti  ad  escludere  dalla  propria   vita  l'espressione  d'amore,  che  più  li  rende    simiglianti  a  Dio,  anche    attraverso   il  dono  della  procreazione. L'esclusione  forzata  da  queste  divine  delizie puo'  portare  a  perversioni  sessuali,  relazioni  clandestine  ed  omosessualità. Le  lacrime  del  Cardinal  Angelo  Bagnasco  versate  sulla  piaga  della  pedofilia   dei  chierici  sono,  a  mio  parere,  lacrime  di  coccodrillo   e     spero  che  il  buon  Dio  voglia   un   giorno  smascherare    l'ipocrisia  delle  gerarchie  ecclesiastiche  su  questo  tema. 

Un  supplemento  dedicato  al  mio  amico del  giuguaro :  ti  prego  di  credermi,  con queste mie  affermazioni  non  intendo  affatto  gettare  fango  nè  sul  Papa  nè  sulla  Chiesa.  Sto  solo  soffrendo  per  il  fatto,  che  i rappresentanti   delle   gerarchie  ecclesiastiche  continuano  a  voler  essere  miopi  e  vogliono  intenzionalmente  continuare  a  vedere  in  maniera  distorta  la  natura  ed  il  creato,  che  Dio  ci  ha  donato.  Sicuramente  avranno  un  motivo,  per  agire  così,  forse  perché  si  sentono   loro  stessi  sporchi  dentro, ma  non  intendono  rivoluzionarsi  e  preferiscono  mostrare  una  santità  di  facciata.  Gesù  Cristo  ci  ha  promesso  di  più,  di  quanto  loro  ci  offrono  e  come  battezzato  ho  diritto  alla  mia  parte  di  eredità  spirituale  e  non  me  la  lascio  togliere.

Riccardo

TRATTO   : DA  CITY

venerdì 20.5.2011

Il sesso dei 50enni un mondo di emozioni

Emma Chiaia Counselor di sessuologia e giornalista specializzata in psicologia e salute, racconta l’eros visto dagli over 50. Con qualche consiglio.

 

Non si parla spesso dell’eros “maturo”...

Ed è uno sbaglio. Perché dai 45 anni si comincia a chiedersi cosa succederà al traguardo dei 50: una data importante alla quale ci si avvicina spesso con più di un timore. Come cambiano gli affetti, il privato, la sessualità? Cosa significa invecchiare? Ecco, nel mio libro spiego questo: non bisogna aver paura del passare degli anni.

Chi sono i protagonisti di “Amore e sessualità dopo i 50 anni”?

Il libro (Red editore, esce il 26 maggio, ndr)raccoglie le tantissime interviste che ho fatto a gente comune, dai 50 ai 75 anni. Una fase della vita nuova, che si è creata con l’allungarsi della vita. A differenza di un tempo, nemmeno troppo lontano, la terza età oggi comincia dopo i 70 anni: c’è quindi tutta una fascia di vita adulta che si può ancora vivere con pienezza, anche a livello erotico. Magari approfittando di qualche “istruzione per l’uso”.

Di fatto però la sessualità delle persone mature è un tabù.

Sì, è un tabù che ha origini lontane. Sono religiose, cioè il sesso come procreazione: esaurita la funzione riproduttiva, l’accoppiamento non è ammesso. Sono psicologiche: richiamano alla mente l’idea della sessualità dei nostri genitori, che ovviamente crea disagio. Poi sono culturali, soprattutto per quanto riguarda l’eros delle donne dopo i 50 anni. Tabù da cui ci si deve sbarazzare.

Come?

Smettendo di credere che la sessualità delle persone dopo i 50 prima, e i 70 poi, non possa essere soddisfacente, sia a livello fisico che psicologico. Che non sia, ovvero, capace di regalare gioia e benessere, o di creare legami affettivi importanti.

Lei gestisce anche un blog, Vitafelice.it. Come cambia la sessualità in età matura?

Ci sono innanzitutto alcune trasformazioni fisiche che è importante conoscere per evitare che vengano interpretate come segnali di “declino”. Per gli uomini, ad esempio, c’è bisogno di un tempo più lungo, rispetto a quando erano ragazzi, tra un rapporto e l’altro. Questa minore urgenza può però essere vissuta come un’occasione per rivalutare i preliminari, e tutti quegli aspetti dell’erotismo sempre un po’ trascurati.

Nel suo libro sostiene che, per molte donne, con l’età il sesso migliora.

Per molte è così. I motivi? Si è molto più sicure di sé, c’è una maggiore esperienza nel trasmettere emozioni, i figli piccoli non sono più un impedimento al sesso, i cambiamenti ormonali possono aiutare la libido. C’è poi una maggiore consapevolezza del proprio diritto al piacere: non più essere “come tu mi vuoi”, ma un sano proporsi paritariamente nell’esperienza sessuale.

In Gran Bretagna una donna su 4 sposa un uomo più giovane. In Italia le coppie sposate in cui la donna è più “vecchia” sono l’11,5%, secondo i dati Istat. Cosa attira un giovanotto verso una donna matura?

Non è vero, come molte pensano, che gli uomini vogliono solo donne giovani. Molti guardano a una compagna più “matura” perché in esse vedono una donna in grado di esprimersi compiutamente dal punto di vista affettivo ed erotico; capace di proporre un dialogo; piena di iniziative, di slancio, di entusiamo. Una donna con gli anni approfondisce il suo fascino.

È possibile anche in coppie “collaudate”, insieme magari da decenni, un sesso appagante, vivo?

Ci vuole impegno, certo, ma perché no? Non bisogna solo lasciare mano libera a quelli che io chiamo i “killer del desiderio”: i piccoli rancori quotidiani, le delusioni, spingono il cuore a chiudersi. Perché dovremmo desiderare di dare piacere o di accogliere nella nostra intimità una persona che ci ha appena dato una delusione, piccola o grande che sia? È l’accumularsi di queste piccole amarezze che spegne il desiderio nelle coppie di vecchia data.

Quindi cosa suggerisce?

Di fare l’amore come rituale d’amore. Ricordarsi quanto sia importante, negli anni, in una coppia, la sessualità; e mettere quindi un’intenzione molto precisa nel preservare questa ricchezza. Insomma: nelle nostre giornate strapiene, non mettere l’erotismo all’ultimo posto.

È importante una “frequenza”?

No. Per far durare il desiderio, bisogna rispettare anche i periodi di stanchezza, quelli in cui si fa l’amore poche volte, magari perché appunto siamo esauriti, o assorbiti da altre cose. Non bisogna mitizzare la frequenza. Fare l’amore non deve esser un dovere, come timbrare un cartellino, e periodi di minore desiderio, in un lungo arco di vita, sono normalissimi.

Laura Zangarini


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  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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