Quando frequentavo San Vittorino Romano negli anni '70 - '80, non ho mai visto le mani di Padre Gino Burresi senza mezzi guanti.
Anche dopo essere diventato sacerdote, celebrava la Santa Messa sempre con i mezzi guanti, forse per un senso di pudore e di umiltà.
Però ho sempre creduto che le avesse avute. Ho già raccontato altrove nel blog, che pure non avendole mai viste, ne ho sentito il profumo originale, doc sulle mie mani, dopo che egli nella sala delle benedizioni mi aveva preso le mani come segno di affetto, gesto caritatevole, che non scorderò mai.
Il profumo delle stimmate di Padre Gino era inimitabile, non era un profumo artificiale, come successivamente fu detto da chi lo accusò.
Io amo molto i profumi e per anni li ho usati. Quindi ne conosco molto bene la fragranza.
Peccato che all'epoca, in cui frequentavo San Vittorino non fossi sfacciato come oggi, perché forse glielo avrei potuto chiedere di farmele vedere ed oggi potrei fornire una testimonianza oculare. Comunque il profumo doc l'ho sentito.
Sto scrivendo questo articolo, perché vorrei raccontare un sogno, che ho fatto anni dopo che Padre Gino Burresi fu allontanato dal Santuario Nostra Signora di Fatima di San Vittorino.
Sognai Padre Gino, che mi diceva che le stimmate non le aveva più, però sentiva ancora un forte dolore.
Vorrei aggiungere ancora un particolare su Padre Gino Burresi.
Quando era ancora fratello, quindi Fratel Gino, si diceva che la Madonna avesse detto a Fratel Gino che lui doveva rimanere fratello, per umiltà.
Non so poi chi ebbe la brillante idea di farlo ordinare sacerdote. Certo tutti eravamo contenti che diventasse sacerdote, perché pensavamo, chi più di lui lo avrebbe meritato, congiungendo il suo sacrificio, come portatore dei segni visibili di Cristo, al sacrificio incruento sull'altare del Signore Gesù! Probabilmente lui dovette obbedire ai suoi superiori, che lo volevano sacerdote e pure subito, perché la Madonna lo voleva invece fratello. Ricordo che gli risparmiarono tutti gli anni di teologia, perché, poveraccio, si sarebbe dovuto sobbarcare tutti gli studi di teologia, oltre all'attività al Santuario a San Vittorino.
Probabilmente se fosse rimasto Fratel Gino, lo avremmo avuto sempre fra noi, perché una volta diventato sacerdote, non vorrei che qualche malalingua abbia pensato che Padre Gino facesse troppa concorrenza a Padre Pio da Pitrelcina e per questo abbiano fatto di tutto perché Gino togliesse il disturbo e ci sono pure riusciti. Però non è detta l'ultima parola, che di solito spetta a Dio.
E' ovvio che le mie sono solo supposizioni, che oso manifestare apertamente per amore della parresia, del bisogno di dire tutto quello che si pensa, sperando di dire fra le righe anche la verità.
Anche nelle cose sante è necessario, a volte, fare l'avvocato del diavolo!
Riccardo Fontana