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3 ottobre 2012 3 03 /10 /ottobre /2012 04:11

 

                         Mal di voce  

  Nucci A. Rota

   Aracne editrice S.r.l.

 

 

Cap 5

La panchina sexy 

 

 

 

Vittoria pensò che per lei la panchina non era un luogo di ozio, piuttosto era un luogo da dove si poteva contemplare il mondo e dove potevano accadere cose quasi magiche. A questo proposito si ricordò che più tardi, negli anni dell’adolescenza, quella panchina in un piccolo paese della Val d’Aosta divenne il luogo della sua iniziazione amorosa.

Giacomino, il figlio del fornaio (perché almeno il forno era rimasto, gli altri negozi erano spariti tutti per lasciar posto ad un anonimo e piccolo super mercato), aveva da sempre simpatia per lei. Sin da quando erano bambini tra di loro vi era stata complicità, e grande senso dell’amicizia.

Spesso Vittoria non partecipava ai giochi con gli altri bambini soprattutto quando la parola era elemento essenziale del gioco, in quel caso anche Giacomino trovava qualche scusa per non parteciparvi e rimaneva con lei. (La rinuncia, l’evitamento)

Nelle passeggiate in montagna lui cercava di regolare il passo sui suoi tempi in modo da starle sempre al fianco.  

Giacomino era il suo nome ufficiale ma tutti lo chiamavano Mino, tranne Vittoria e la sua famiglia.

Vittoria sapeva perché lo chiamava Giacomino e non Mino, non era una scelta ma era una necessità indotta dalla balbuzie, chissà come mai la g le usciva meglio della m, sapeva perfettamente che entrambe erano consonanti e pertanto più difficili da pronunciare rispetto alle vocali ma evidentemente per lei c’erano consonanti più toste di altre. (Vocali amiche, consonanti nemiche)

Giacomino era un bimbo piuttosto anonimo dal punto di vista fisico, una certa lentezza motoria poteva lasciar intuire quei problemi che si sarebbero manifestati nell’adolescenza, infatti divenne piuttosto grosso e questo leggero soprappeso gli stava dando qualche problema psicologico. Ecco pensò Vittoria da cosa nasce la nostra grande alleanza:

Io mi sento diversa per la mia balbuzie e Giacomino si sente diverso perché grasso, siamo proprio due sfigati! (La diversità crea alleanze?)

 

    

► 3:24► 3:24
www.youtube.com/watch?v=61X019YboyM13 Nov 2009 - 3 min - Uploaded by Elysabeth74
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  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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