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8 aprile 2013 1 08 /04 /aprile /2013 02:31

 

http://www.pinu.it/tella_pazzia.htm

 

TELLA E LA PAZZIA

Tella era una bambina sempre allegra.
Era un po’ robustoccia, con due gote rosse, e un paio di codini ritti.
Indossava sempre una gonna a pois bianchi e rossi, e scorrazzava in giro salutando tutti e sorridendo.
Anche quella mattina voleva godere del sorgere del sole.
Si era recata in cima al colle, in attesa che l’astro lucente sbucasse da dietro al pendio.
La palla di fuoco cominciò a rosseggiare.
L’aria era piacevolmente fredda.
-Che bella giornata! Che bella giornata!-gridava Tella entusiasta.
Correva sull’erba morbida.
Ciaf!Ciaf!
Le sue scarpe facevano un buffo rumore, sulle piante erbacee inumidite dalla rugiada.
-Buon giorno signor pecoraio! Che sia una bella giornata…!- augurò Tella.
-Questa è proprio matta!- rispose il pastore, nervoso per quel dì lavorativo che aveva principio.
-Godete del sole!Guardate che splendore!- urlava Tella.
Tella si recò in paese.
Era giorno di mercato.
Presto le vie sarebbero state invase dai concittadini di Tella,e lei avrebbe potuto sorridere e salutare cordialmente tutti.
-Posso aiutarla signora fioraia?- domandò Tella alla fiorista dopo averla salutata.
-Ma sei pazza?Io non voglio l’aiuto di nessuno!- rispose la venditrice di petali e corolle, che la allontanò sgarbatamente.
Tella ispirò forte il profumo emanato dai fiori, poi se ne andò sconsolata.
-E’ ora di colazione!- disse mentre sentiva l’odore dal forno la fanciulla.
Si fermò a prendere un bombolone fumante, quando vide un cane scodinzolargli con l’acquolina in bocca.
Ne staccò un tozzo e lo offrì all’animale.
-Questa è pazza!- diceva la gente.
Le persone cominciavano ad affluire ai banchini.
C’era un gran movimento.
Tutti camminavano seri e spediti, senza degnare di un’occhiata i vicini.
Tella invece salutava e sorrideva a ognuno.
-Dev’essere un’insana!-
-Hai bisogno del manicomio!- commentava ciascuno.
All’ora di pranzo Tella vide un’anziana signora che sotto la sua sporta aveva difficoltà per rincasare.
-Voglio darle una mano!- si offrì la bambina.
-Mai e poi mai! Io non mi fido di nessuno!- rispose la signora, mentre ancora una volta i presenti credettero che l’agire di Tella fosse tipico di un matto.
Tella si recò a casa per mangiare.
Sulla via del ritorno alla sua dimora, si permise di invitare al desco un mendicante.
La mamma di Tella montò su tutte le furie, quando vide la figlia entrare a casa con il nuovo ospite.
-Non siamo mica un ristorante per barboni!- protestò la donna-Che figliola picchiatella!-
Il pomeriggio Tella lo passò a fare compere per gli anziani suoi vicini di casa.
-Questa ragazza deve essere proprio squilibrata, per occupare tutto il suo tempo a darsi al prossimo!-dicevano i conterranei di Tella.
Scoppiò un temporale.
La pioggia prese a battere sulle strade.
Un vecchio in carrozzella venne abbandonato sul selciato.
Tella corse in mezzo alla via, si tolse la mantellina e la pose sul capo del signore.
Un’ennesima volta la gente commentò così:
-Questa Tella è proprio anormale,deve avere qualche malattia!-
Lo scroscio di lì a poco ebbe termine.
Tutta inzuppata Tella andò a casa a cambiarsi d’abito.
-Ma come hai fatto a conciarti così?- chiese la madre.
Tella intanto, tutta tremante cominciò a spiegare il suo atto di generosità nei confronti dell’uomo paralitico.
-Sei la solita scriteriata!Ma cosa ti frulla per la testa?- disse la donna.
Tella dopo essersi mutata di vestiario tornò fuori, e decise di portare il pane secco ai piccioni della piazza.
Era quello un suo quotidiano appuntamento.
Amava ristorare gli uccelli, e nel mentre fermarsi allo stagno a osservare i girini nuotare intorno a mamma rana.
Tella riusciva ad apprezzare ogni gesto d’amore sulla Terra, e si estasiava nell’assistere a qualsiasi fenomeno suggestivo della natura.
Ringraziava il cielo per le magnificenze del creato, e sentendola il popolo diceva:
-Tella è davvero dissennata e irragionevole!-
Nessuno la capiva.
Tutti dicevano che Tella era pazza.
Ella invece agiva come dovrebbe essere nella natura dell’uomo, che ha bisogno di dare e ricevere amore dal prossimo.
Il mondo sarebbe ben diverso se tutti, come Tella, salutassimo e sorridessimo all’altro incrociandolo per la via.
Comportarsi però con elevatezza d’animo e spirito d’altruismo, fa credere agli altri che siamo pazzi.
Tella continuò ad agire come abbiamo veduto per tutta la vita, però, nonostante tutti continuarono sempre a dire che fosse matta, ella si sentiva tanto bene nel cuore….lei che faceva la cosa più adatta all’essere umano, il quale ha bisogno d’amore.

di Roberto Bianchi degli amici del Forum di Pinu

 

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www.youtube.com/watch?v=VLgvEtvrbxU
24/feb/2008 - Caricato da sorryskies

 

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  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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