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8 aprile 2013 1 08 /04 /aprile /2013 02:55

 

 

http://www.romagnapolis.it/news/dettaglio_news.asp?hNewsID=38134&i_menuID=20256

 

 

La piadina romagnola nella poesia

Conosciuta ed apprezzata da tanti buongustai e perchè no, anche golosamente invidiata,

la piadina romagnola ha origini antiche e racconta la storia della gente di Romagna,

presentandola come lei stessa è: semplice, di facile accostamento e generosa.

Nata come cibo dei poveri, è stata spesso ispiratrice poetica di personaggi divenuti famosi,

noti o meno noti.

La piadina romagnola è sicuramente la più classica delle specialità romagnole

e forse ha acquisito tanta popolarità in quanto è un alimento sano e genuino,

tanto da essere definito "il pane dei romagnoli". Questo "pane" di vecchissima

tradizione (preparato fin dai tempi dei Romani), come ogni antica specialità che

si rispetti, ha una sua storia personale fra cultura popolare e ricette di cucina.
In origine, la piadina era chiamata "Pane Azzimo" (farina-acqua-sale), cioè pane

senza aggiunta di lievito, e la si trovava unicamente nelle tavole delle famiglie

contadine al posto del pane quando la povertà si faceva maggiormente sentire, essendo

preparata con un tipo di impasto che dava una maggiore sensazione di sazietà; poi, negli anni,

l'evoluzione nella preparazione della piadina ha fatto si che venisse modificata la ricetta

originaria in base alle tradizioni ed alla cultura di ogni città della Romagna inserendosi nella cucina tradizionale romagnola fra i prodotti gastronomici tipici ed acquistando una fama non solo

nazionale ma anche internazionale.

Cottura della piadina sul testoIeri cibo dei poveri, oggi apprezzata

anche dai palati più raffinati, la piadina

(con differenti denominazioni dialettali

a seconda del posto: a Ravenna, Faenza

e Forlì si dice "pje", nella sola Ravenna

anche "pjì" e "pjida", a Cesena e Rimini

"pida", a Rimini città come in Valmarecchia

"pièda"), è stata ispiratrice poetica di personaggi divenuti famosi, noti e meno noti, come Giovanni Pascoli, Marino Moretti, Aldo Spallicci,

Aldo Zama, che tutti possiamo leggere

e apprezzare, per ricordare e sentire il profumo

(e prufóm) di questo alimento "antico" quasi quanto l’uomo.

Puntina rossa

E chi meglio di PASCOLI, nato in

terra di Romagna, poteva tessere

l’elogio del pane e della piadina? Nel 1900 il noto poeta romagnolo scriveva

(testo integraleE quando si toglie ancora ardente dal fuoco... di "LA PIADA"):

"Io la giro, e le attizzo con le molle
il fuoco sotto, finché stride invasa
dal color mite e si rigonfia in bolle;
e l’odor di pane empie la casa…"

puntina_rossa.GIF

ALDO SPALLICCI canta l’amore struggente del soldato per la sua terra e la sua casa lontana, allorchè, nella trincea, gli giunge la piada che la madre gli manda avvolta in un candido tovagliolo di bucato:

Oh Dio, la piê !
Udor da ca’
Che riva iquà !
E e’ se(n)t chi ch’magna
Ëria d’Rumagna.
Oh Dio, la piê !

Oh Dio, la piada !
Odore da casa
che arriva fin qua !
E che lo sente chi mangia
Aria di Romagna
Oh Dio, la piada!

puntina_rossa.GIFQuanta nostalgia ma quanta verità nei versi di ALDO ZAMA:

"E la tëvla l’è prô(n)ta, zà parciëda
cun la tvàja cl’è d’cânva o d’téla bia(n)ca,
cla sa d’udòr da cà, cl’è profumëda
e è pâ(n) l’è in abundâ(n)za e màj l’amâ(n)ca
parchè la màtra l’è pìna d’mirôn
e, s’in bastèss, e fior l’è zà valë
e l’alvadùr l’è prô(n)t e int e’ cassô(n)
uj è la téggia par cusar la pië."

"E la tavola è pronta, già apparecchiata
con la tovaglia che è di canapa o di tela bianca
che sa di odor di casa, che è profumata
e il pane è in abbondanza e non manca mai
perché la madia è piena di mirôn (1)
e, se non bastasse, la farina è già setacciata
e il lievito è pronto nel cassone
c’è il testo per cuocere la piadina."

1.mirôn: pezzi di pane locale

...si taglia a croce e le quattro quadre si allineano in piedi sopra il mantìle disteso sulla cornice della spianatoia puntina_rossa.GIFE con quanta dovizia di particolari ci racconta la minuziosa preparazione della piadina il poeta

MARINO MORETTI, da parte di una donna antica, un'azdora della tradizione (testo integrale di "LA PIE' (Il pane dei poveri)"):

"Ella era una donna antica, un'azdora (la massaia) della

tradizione e si mostrava contrarissima alle azdore giovani

che facevano della piada una pizza, un dolce qualsiasi,

adoperando - le schizzinose - il puro fior di farina, gramolando e impastando col latte, lo strutto e la chiara d'uovo,

aggiungendo perfino alla miscela appiccicosa quell'altra

porcheriola del bicarbonato!
La piada era la piada: era pane...

Prima d'impastare, pensò al fuoco.

Per cuocere la piada occorre la fiamma, la bella fiamma

caduca, la vampata, il falò.

Il grande testo rotondo, grande quanto lo staccio,

deve riscaldarsi così prima che vi si adagi la pasta."

 

 

www.youtube.com/watch?v=857oASboubY
22/ago/2012 - Caricato da LiberoSantoGraal3

 

 

 

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  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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