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23 marzo 2011 3 23 /03 /marzo /2011 20:04

La  Chiesa  cattolica  si  lamenta :  il  60%  dei  cattolici  non  si  confessa  più.

Io  vorrei  tanto  confortare  Monsignor  Gianfranco  Girotti,  reggente  della   Penitenzieria  apostolica,  il  dicastero  vaticano   che  si  occupa  dei  problemi  di  coscienza.

E  lo  vorrei  fare  con   discorsi  altisonanti,  come  quelli,  che  fanno  il  Papa  ed  il  Cardinal Bagnasco  o  certi   sacerdoti  dai  pulpiti  delle  chiese,  ma  la  mia  amica  eremita  teologa  Adriana  Zarri    mi  ha  già  ripetuto  più  volte   che  detti  discorsi  lasciano  il  tempo  che  trovano.

Non  arrivano  al  cuore  della  gente,  perché  non  partono  da  un    cuore  innamorato  di  Dio,  sono  freddi,  velati di  tanta  tristezza  e  resi  gelidi  dalla  rigidità  cadaverica  di  coloro  che  li  pronunciano.

Anche  le  prediche  del  Cardinal  Bagnasco  sembrano  più  un  perenne  necrologio  della  morte  di  Gesù  Cristo,  che  non  un  annuncio  della  Sua  Resurrezione,  perchè  sono  lo  specchio  dell'anima  del  Cardinale,  distesa  in  una  bara,  coperta  dalla    nostra  patria  bandiera  tricolore.  Ecco  il  servigio,  che  il  Cardinal  Angelo  Bagnasco  riserva  a  Nostro  Signor  Gesù  Cristo,  niente  di  più  e  niente  di  meno  dello  stipendio  che  percepisce  quale  Generale  di  Corpo  d'Armata  dell'Esercito  italiano  ed  ogni  suo  più  sentito  entusiasmo  è  direttamente  proporzionale  al  numero  dei  caduti  in  guerra  e  sui  campi  di  battaglia  e  non  al  numero  delle  anime  che  strappa  al  Male.

Per  il  Cardinal  Bagnasco  l'amore  per  la  Patria  è  sinonimo  dell'amore  per  Dio  e  più  caduti,  più  incenso  da  offrire  a  Dio  come  sacrificio,  come  olocausto  per  il  perdono  dei  peccati.

Il  Cardinal  Bagnasco  si  è  dimenticato  che  per  i  peccati  dell'umanità  ha  già  pagato  Gesù  Cristo  e  non  c'è  alcun  bisogno  di  nuove  vittime  sacrificali.

Come  può  la  gente  avvicinarsi  ai  confessionali  per  compiere  la  Confessione  sacramentale,  se  il  sangue  di  Gesù  Cristo  viene  barattato  con  il  sangue  di tanti  poveri  soldati ?

Se  il  Cardinal  Bagnasco  vuole  proseguire  su  questa  scia,  si  spogli  del  nobile  abito  dei  successori  degli  Apostoli  ed  indossi  la  mimetica, così  non  farà  ulteriori  danni  alla  Chiesa  di  Gesù  Cristo  e  non  avrà  più  sensi  di  colpa,  per  non  essersi  meritato  le  competenze  stipendiali  che  lo  Stato  italiano  gli  passa  per  la  nomina  ad  Ordinario Militare per l'Italia.

Non  è   solo   il  penitenziere,  che  deve  essere  aggiornato  dei  nuovi  peccati, bensì  è  il  cuore  di  tanti  sacerdoti,  vescovi,  cardinali  e  del  Papa  stesso,  che  deve  cambiare,  affinché  tanti  peccati  non  si commettano  più.

Un'ultima  parola la  rivolgo  a  Monsignore  Gianfranco  Girotti.

Mi  sono  confessato domenica  scorsa.  Era  più  di  un anno  che  non mi  confessavo.  Mi  sono  rivolto  con  la  massima  sincerità  al  sacerdote   e  gli  ho chiesto,  se  mi  poteva  dare  l'assoluzione,  nonostante  io  abbia  l'intenzione,  anche  per  il  futuro,   di  continuare    a   sensibilizzare  la  coscienza  dei  vertici  ecclesiastici,  affinché  attuino  dentro  i  loro  cuori  una  profonda  conversione,  orientata  solo  verso  l'amore  per  Gesù  Cristo  e  non verso  le  ricchezze,  gli  onori,  le  convenienze,  gli  opportunismi   ed i  venti  di  guerra,  che  sono  contrari  ai  soffi  d'amore  dello  Spirito  Santo.

Dinanzi  a  Dio  nel  confessionale  ho  ricevuto  l'assoluzione  a  quelle  precise  condizioni, che  io  ho  definito  compromesso  spirituale.  Ora  mi  sento  di  camminare  accanto  a  Gesù,   come   quando  egli  in  Galilea   passava  di  villaggio  in  villaggio,  senza  borsa  nè  bisaccia,  libero  dai  condizionamenti   allettanti,  cedendo  ai  quali  avrebbe  tradito  la  Sua  missione.

E'  quello  che  si  chiede  ai  sacerdoti,  ai  vescovi,  ai  cardinali, al  Cardinal  Bertone,  al  Cardinal  Bagnasco,  al Papa,  di  rifuggire  dalle  tentazioni  del  potere,  della  ricchezza,  del  piacere  della  carne,  perché  ne  siete  invischiati  fino  al  collo,  e  non  riuscite  più  a  parlare  di  cielo,  senza  soffocare  per  la  fuliggine,  che  sale  dalla  vostra  anima.

Operate  questo  miracolo  in  voi,  seguendo  i  richiami  dello  Spirito  Santo  e  vedrete  quanta  gente  tornerà  ai  confessionali.

L'anima  della  gente  non  riesce  più  a  comunicare  con  Dio,  in  confessionale,  attraverso  le  vostre  anime,  perché  siete  pieni  di  caliggine,  che  fa  da  cortina  fumogena  fra  i  fedeli  e  Dio.    

 

Riccardo  Fontana

 

 

 

Bella Senz'Anima

 

 

Riccardo Cocciante

 

 
E adesso siediti su quella seggiola,
stavolta ascoltami senza interrompere,
è tanto tempo che volevo dirtelo.
Vivere insieme a te è stato inutile,
tutto senza allegria, senza una lacrima,
niente da aggiungere nè da dividere,
nella tua trappola ci son caduto anch'io,
avanti il prossimo, gli lascio il posto mio.

Povero diavolo, che pena mi fa,
e quando a letto lui ti chiederà di più
tu glielo concederai perché tu fai così,
come sai fingere se ti fa comodo.
E adesso so chi sei e non ci soffro più,
e se verrai di là te lo dimostrerò,
e questa volta tu te lo ricorderai.
E adesso spogliati come sai fare tu,
ma non illuderti, io non ci casco più,
tu mi rimpiangerai, bella senz'anima.
Na na na na ra na ..
na na na na ra na ...
ah ah ah ah ah ah...

 

 

 

 

 

  

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23 marzo 2011 3 23 /03 /marzo /2011 18:17
 
 

 

Ultimo aggiornamento (Mercoledì 23 Marzo 2011 08:47) Scritto da Buonanotizia Mercoledì 23 Marzo 2011 08:26

Il 60% dei cattolici non si confessa più- Cambiano i tempi, e con essi anche i peccati  così la  Chiesa Cattolica ha deciso di  aggiornarsi. Le scoperte scientifiche e la bioetica hanno trasformato il mondo dando vita però a nuove forme di comportamenti bollati dal Vaticano come immorali: dalle tecniche di fecondazione assistita alla manipolazione genetica; dagli esperimenti scientifici “moralmente discutibili” ai reati contro l’ambiente. Ma anche frodi ed evasioni fiscali.

  Ecco allora che a sciogliere tutti i dubbi ai preti confessori ci penserà un corso che inizierà oggi. In tutto 700 sacerdoti prenderanno parte al Foro interno promosso dalla Penitenzieria apostolica, il dicastero vaticano che si occupa dei “problemi di coscienza”. E il Vaticano porrà soprattutto l’attenzione sui temi della bioetica.

“Ci mette di fronte a una serie di alterazioni moralmente illecite e che riguarda senz’altro un campo molto esteso”, ha detto monsignor Gianfranco Girotti, reggente del dicastero. Tuttavia questo sarà anche il momento per rilanciare un sacramento, la confessione, che negli ultimi tempi non gode di grande popolarità tra i fedeli; secondo una ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il 60% dei cattolici non si confessa più.

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23 marzo 2011 3 23 /03 /marzo /2011 05:20

Ho  scoperto  che l'attività  principale,  che  Dio  ha  assegnato  ad  Adriana  Zarri  è  quella  di  guardarsi  intorno.

In pratica  Adriana  deve  origliare  un  po'  dappertutto,  anche  quello  che  si  dice  nei  confessionali  delle  tante  chiese  del  mondo,  e  poi  riferire  al  Principale,  una  sorta  di  SISMI. 

Nel suo  caso  è  il  "Servizio Informazioni   Supporto   Metafisico  ( SISM ).

Adriana  mi  ha  spiegato  che  c'è un  motivo,  che  ha  portato  Dio  a   preferire   lei  per  questo  compito.

Essendo  lei  vissuta  prevalentemente  nella  solitudine,  è  più  sensibile  per  captare    tutti i  tipi  di  rumori  e  di  suoni,  compresa  la  voce  umana.

Ebbene  Adriana  mi  ha  rivelato  una  cosa, che  non  mi  ha  sconvolto  più  di  tanto,  perché  io  ho  già   comunque  ottenuto  il  placet  divino  domenica  scorsa.

Sembra  che  un'eco  del  mio   blog  nelsegnodizarri    sia   giunta,   forse  per  caso  o  per  una  soffiata,   all'orecchio   altrettanto  sopraffino  di   qualche    gerarca   ecclesiastico,  che  sta  cominciando  a  preoccuparsi,  ed  io  aggiungo  che  era  anche  ora  che  si  accorgessero  del  segno di  Zarri,  dal  momento  che  quando  Adriana  era  viva,  i  suoi  segni  non  li  hanno  ritenuti  utili  nemmeno  come  segnali  stradali  sull'autostrada,  che  porta  a   Dio.

D'altra  parte  io   agisco,   come  lei,  sempre  alla  luce  del  sole,  e  non  mi   scavo   cunicoli   sotterranei,  dotandoli  di  antenne  paraboliche  piazzate  sull'esterno.

Di   parabolistico   nel  mio  blog    vi  troveranno    solo   gli   articoli    miei  e  quelli    scritti  da  altri,  che   amo   definire  parabole  in  memoria  di  Adriana,   articoli  che   ospito   sotto   il  mio  tetto  ed  a  cui  faccio  volentieri  pubblicità,  perché  la  luce,  che  essi  irraggiano,   non  la  metto  sotto  il    moggio.

Il  mio  blog   vuole   essere   una  fiaccola,   appoggiata  sul  vostro  comodino,   vicino  al  vostro  letto,  accanto  alla  culla  dei  vostri  pargoli  o  al  lettino  dei    vostri  bambini  più  cresciutelli,   che  vi  illumini,   per  non  farvi  inciampare  di  notte   e  che  vegli  sul  vostro  sonno.   Io  voglio  essere  il  vostro   ristoro  e   mai  e  poi  mai  vorrei   costituire   per  voi  motivo  d'inciampo  nè  di  giorno,  nè   nell'oscurità .  L'olio,  con  cui  alimento  la  mia  lucerna   è  quello  della  fede,  della  speranza.  La  carità  invece  me  la    porge  Adriana  Zarri,  che  ne  è  un  fulgido  campione, per  la  qual  virtù  è  stata  premiata  solo  in  Paradiso,   poiché    sulla  terra   non  è   stata  dai  più   compresa   la  sua  pazzia  d'amore  per  il  suo  prossimo,  per  la   natura,   per  l'universo  e  per  il  loro  Creatore. 

Molti   sono  indietreggiati   da  lei   per   paura   di   contravvenire  ai  dettami  delle  gerarchie  ecclesiastiche,   che    per  fare  proprie    le  sue  parabole  avrebbero dovuto   prima  scavarsi  dentro  il  vuoto,  restando  in  perfetta  nudità,  e  questo  stare  nudi  faceva  e  continua  a  far   loro  paura,  preferiscono    continuare    a  nascondersi  sotto  la  loro  porpora  e  le  loro  tonache,  che ogni  tanto  lasciano    intravedere  solo  le    loro  gambe,  lungo  le  quali  scivola  giù, furtivo,   il  seme  del   piacere   occulto   e  della  lussuria,  per  amore  dei  quali  hanno  rigettato  la  parola  di  Adriana,  che  sferzava le  loro  coscienze.

Adriana  ha  detto  che  c'è  l'intenzione,  in  sede  di  aggiornamento  del  Penitenziere,   di  inserire  il  mio  blog  nelsegnodizarri  nell'elenco dei   nuovi  peccati, alla  stregua  della fecondazione  assistista  e  della   inseminazione  artificiale. 

Secondo  Adriana,  io  non  sono  nè  artificiale  nè  artificioso  e  quando  sono  fecondo,  è  perché  ricevo  l'assistenza  del  Suo   Amato,  lo   Spirito  Santo.

Cari  visitatori  e  lettori  del  blog  nelsegnodizarri,  se  voi   aveste   pero'   problemi  di  coscienza  e  consideraste  anche  voi  il  mio  blog   peccaminoso,  in  misura  grave  oppure  lieve,   vi   invito  a  salvaguardare  prima  di  tutto  la vostra  salvezza  spirituale,  rimuovendo  le  mie  pietre  di  scandalo   e   a   non  farvi  alcuno  scrupolo  di   lasciarmi  solo.  

Adriana  Zarri  mi  ha  detto  che  lei  ha  tanta  fiducia  nelle  menti  degli  uomini  di  buona  volontà,  siano  essi  cristiani    o  non  cristiani  e  non  si  preoccupa  di  non  poter  eventualmente  più  comunicarsi  attraverso  questo  blog,    perché  Gesù   ha  detto  che   Dio  puo'  far  sorgere  figli  di  Abramo  da  queste pietre.

Adriana  ha  aggiunto che  il  blog  nelsegnodizarri,  anche  qualora  restasse  deserto,    rimarrà  sempre  il  luogo  del  nostro  incontro,  il  nostro  eremo,  ove potremo   proseguire  il  nostro   dialogo,  approfondendo    la  conoscenza  di  Dio  e  degli  uomini,  perlustrando  gli  abissi   dello  Spirito,  continuando   a  scambiarci  le  effusioni  spirituali,  che   ci  fanno  trasalire  e  piangere  di  gioia. 

Adriana  terrà   comunque  sempre  una  porticina   aperta,  per  accogliere  qualche  viandante    stanco  e  polveroso,  spintosi  coraggiosamente    fuori  dalla  strada  battuta,    per   sperimentare   con  lei  le vie  vertiginose  e  mozzafiato  della  conoscenza  più  pura  di  Dio,  insaziabile  del  nostro  più   folle  amore. 

 

Riccardo  Fontana

 

 

 

Mina      -      Amor    mio

 

 

“Tu, amor mio
chi ti ha amato in questo mondo, solo io
io, invece io sono stata troppo amata.

 

Ma noi due, amor mio
che siamo poco
insieme siamo un po’ di più
tu, tu sei tu, più qualcosa
che ti arriva da lassù.

Amor mio, per amico c’è rimasto solo Dio
ma Lui lo sa e sorride
Lui ci guarda e sorride.
Amor mio, basto io
grandi braccia grandi mani avrò per te
stretto al mio seno freddo non avrai
no tu non tremerai, non tremerai.

Amor mio, basto io
no, tu non tremerai
al riparo del mio amore.

Guarda sul mare il gabbiano felice che va
(Vola felice e sereno, paura non ha)
Guarda quel bimbo che corre
guardagli il viso
(Tanto felice che sembra che sia in Paradiso)
Amore adesso tu ridi, il fuoco si è acceso.

Amor mio
(Amor mio)
basto io
(basto io)
grandi braccia grandi mani avrò per te
stretto al mio seno freddo non avrai
no tu non tremerai, non tremerai.

Amor mio, basto io
grandi mani e grandi braccia avrò per te
stretto al mio seno freddo non avrai
no, tu non tremerai, non tremerai.
Amor mio…”.

 

 

 

 

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22 marzo 2011 2 22 /03 /marzo /2011 20:01

Bisogna  battere  il  ferro   finchè  è   caldo. 

E'  tutto  il  giorno  che  mi  frulla  per  la  testa  questo  adagio,  non  sapendo  a  chi  e  a  che  cosa  applicarlo.

Finalmente  verso  le  ore  19.30  Adriana  Zarri  se  ne  esce  con la  seguente  frase :"  mi  devo  prendere  una  rivincita"

Lei,  poverina,  è  stata  quasi  sempre  ignorata  dalla  Chiesa  ufficiale, quando  calcava  la  nostra  terra.

Ora  ha  detto  che  vuole  dare  più  fastidio   di  prima,  solo  che  il  mezzo  di  comunicazione  fra  lei  ed  il  mondo  e  di  telepatia  fra  me  e  lei  deve  essere  necessariamente  il  mio  blog  nelsegnodizarri.  Ha  detto  che  non   c'è  santo  o  beato  che  tenga,  questo  è  il  mio  destino,  essere  cavalcato  da  lei.  Mi  considera  il  suo  destriero,  nonché  la  sua  mano  destra.  Non  so  se  lo  sapevate,  Adriana,  da  giovane,  amava  tanto  cavalcare. 

Mi  ha  snocciolato  altri  modi  di  dire,  fra  cui  " chi  si  ferma  è  perduto".

Il  perduto,  perché  si  è  perso  nei  meandri  dello  spirito  della  guerra   è,   secondo  la  Zarri,  il  Cardinal  Bagnasco,  che   il  17  marzo  u.s.  ha  invocato  la   benedizione  per  l'Italia  per  il   150.mo   anniversario  dell'Unità  d'Italia  e  un  giorno  dopo  ha  benedetto  motu  proprio  l'intervento  in  Libia.

Adriana  mi  ha  detto  che  devo  continuare  a  tallonare  il  Cardinal  Bagnasco,  perché  anche  lui  ha  il  suo  bel  tallone  di  Achille,  una  parte  debole, vulnerabile  e  molto  delicata,  che  gli  s'infiamma  facilmente   che,   se  centrata,  mettendo  a  segno  un  bel  colpo,  fa  crollare  l'intero   suo  sistema  difensivo. 

Adriana  è  sempre  più  ermetica,  quando  si  manifesta,  e  mette  a   dura  prova  il  mio  quoziente  di  intelligenza.

 

Riccardo  Fontana

 

 

_______________________

 

 

 

 SEGRETI - ANTONELLO VENDITTI

 

 

 

C'è un diavoletto nel tuo cuore,
c'è un diavoletto chiuso dentro di te.
Lui si nasconde con il sole, la notte poi si prende gioco di me,
si prende gioco di me ....
Lui mi riempie di parole e mi promette che tu tornerai,
che nella vita c'è un solo amore e come me tu non hai amato mai.
E si l'amore ha i suoi comandamenti, e sono scritti negli occhi miei.
Mille segreti quanti sentimenti, quelli che tu non hai.
Tu non li tradire mai, i miei profondi segreti,
io già lo so non capirai,
perchè l'amore ha i suoi comandamenti, e sono scritti negli occhi miei.
Mille segreti, quanti sentimenti, quelli che tu non hai.
C'è

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22 marzo 2011 2 22 /03 /marzo /2011 12:33

 

Gentili  lettori  e  visitatori  del  blog  nelsegnodizarri,  il  titolo  di questo  articolo  potrebbe  diventare un  giorno  il  titolo  di un  bestseller.

 

Vi  propongo  oggi  una  pagina,  che  ho  trovato  su  internet.

 

Guarda  caso  proprio stamattina,  parlando  con  un  mio  collega, avevo   pensato  come  sarebbe  bello,  se  il  Papa  Benedetto  XVI,  seguendo  l'esempio  di  San  Francesco,  si  recasse  da  Gheddafi  per  offrirgli  la  pace.

Il  collega,  stupendosi  della  mia  ingenuità,  mi  ha  risposto  che  Gheddafi  lo  farebbe  fuori  subito.

Al  che  io  gli  ho  risposto  che  non ci sarebbe  alcun  problema,  perché  morto  un papa  se  ne  fa  un altro.

Capisco  l'irriverenza  della mia  risposta  e  ne  chiedo scusa  al  collega,  a  voi  ed  al  Papa  Benedetto,  ma  come  ipotesi  di  soluzione  non mi  sembra  assurda. Non  dovremmo  relegare  l'incontro  fra  San  Francesco ed  il  Sultano  tra  gli  scaffali  delle  leggende.

Il  Papa  e  chi  ha   il  titolo  alla  dignità della  porpora   non  dovrebbero  cullarsi  nell'oro  e  nella   porpora,  in  cui  sono  ravvolti,  ma   sapere  anche  indossare  la  veste,  in  cui  fu  ravvolto  Gesù,  dopo  la  flagellazione.

Nel   manuale  di   politica  internazionale  esiste  una  clausola,  che  vieti  ad  un  papa  o  ad  un  cardinale  di  tentare  le  vie  della  mediazione  diplomatica  in  nome  di  Nostro  Signore  Gesù  Cristo ?

Dato  che   il  Cardinal  Bagnasco  è  più  pratico  della  vita  militare,  essendo  anche  generale  di corpo  d'armata  a  tutti  gli  effetti ( comprese le  relative  competenze  stipendio ), come   si  può  evincere  dai  cenni  biografici*) ,  ripresi  da  Wikimedia Italia,,  forse  sarebbe  più  indicato  lui,  per  svolgere   questa  missione  di pace.

 

Riccardo  Fontana

 

 

 

*)  "Il 20 giugno 2003 è stato nominato Ordinario Militare per l'Italia, ovvero vescovo della struttura religiosa delle Forze armate italiane, carica che gli ha comportato automaticamente la nomina a generale di corpo d'armata dell'Esercito, a norma della legge 512/1961. Ha ricoperto questo incarico in un momento molto delicato per le forze armate della Repubblica, ovvero durante la loro partecipazione alla seconda Guerra del Golfo e alla guerra in Afghanistan. Ha celebrato i funerali di Stato solenni dei vari caduti di quei conflitti, divenendo un volto noto agli italiani."

 (Wikimedia Italia)

 

 

 

 

 

22.03.2011

 

 

04.10.2008

Facciamo come San Francesco e il Sultano

Flavio Lotti: Oggi 4 ottobre è la festa di San Francesco, Giornata nazionale della pace, della fraternità e del dialogo. Questa è la storia del suo incontro con il Sultano, nemico dei crociati. Una straordinaria lezione di pace e di diplomazia internazionale da non dimenticare.
Articolo di: La redazione
Foto di www.clandestinoweb.com

       

Nell’ agosto 1219 San Francesco parte per la Terra Santa. Giunto a Damietta (un porto, in Egitto, che si affaccia sul Mar Mediterraneo, al delta del Nilo, circa 200 chilometri a nord del Cairo) trovò la città assediata dai Crociati. Con uno di quei gesti storici di cui era capace, cercò di dissuadere i suoi corregionali dal combattere, quindi si presentò spontaneamente davanti al sultano Malik-al-Kamil.

“Arrivati (S. Francesco e fra Illuminato) nell’accampamento dei Saraceni e introdotti alla presenza del Sultano, questi insisteva per capire se erano portatori du qualche messaggio oppure volevano farsi Saraceni. Risposero: ‘Noi siamo ambasciatriori del Signore nostro Gesu’ Cristo, e siamo venuti per salvare le anime, pronti a dimostrare con argomenti ifferutabili che nessuno può salvarsi se non con l’osservanza della legge cristiana’. E si dichiaravano disponibili a subire la morte per questa fede. Il Sultano, che era incline alla mitezza, li ascoltò con bontà. Poi convocò un’adunanza dei sacerdoti, dei periti della legge e di magnati del suo regno. Ma appena ebbe esposto il motivo di quella convocazione, uno di loro, a nome di tutti, rispose: ‘Molto imprudentemente ha agito colui che era tenuto di essere il difensore della nostra legge e doveva rispondere con la spada della vendetta contro gli avversari di essa, ed invece ha sopportato di concedere udienza a dei profanatori della legge, davanti a tante persone’.  E perciò lo scongiurarono, in forza della legge, a condannarli a morte”. E se ne andarono. (Fonti Francescane 2236)

Ma il Sultano disse ai cristiani: “Non sia mai ch’io condanni a morte voi che siete venuti per la mia vita”. Aggiunse che era disposto ad affidare a loro grandi possedimenti, se volevano rimanere con lui, e fece mettere davanti a loro lingotti d’oro e d’argento; ma essi rifiutarono tutto, protestando che erano venuti a cercare anime e non beni materiali. E, accompagnati da una scorta in nome del Sultano, poterono ritornare nell’accampamento cristiano. (Fonti Francescane 2237)

Commento di Padre Massimiliano Mizzi OFM Conv. di Assisi

Qui vediamo che Francesco e’ andato dai Mussulmani con mitezza e bontà e non con la spada dell’odio ma con rispetto come ad un fratello che gli vuole bene. E’andato con il messaggio dell’amore. Il Sultano l’ha capito subito questo. Ha capito che Francesco voleva solo il bene della sua anima non di soggiogarlo arrogantemente al cristianesimo. Il Sultano che, da parte sua ‘era incline alla mitezza’ l’ha capito subito e accettò di dialogare con Francesco e il loro dialogo era basato sul rispetto da tutte e due le parti che, nel dialogo, è una regola fondamentale .

Se Francesco fosse andato con l’arroganza dei Crociati, con l’odio e la vendetta, il Sultano l’avrebbe condannato a morte immediatamente secondo la legge coranica. Invece, contro il consiglio dei sacerdoti Musulmani e degli esperti della legge, l’ha ascoltato volentieri e voleva tenere Francesco con se e riempirlo di possedimenti, d’oro e d’argento. 

Un’ altra cosa da notare è che Francesco era pronto a subire la morte piuttosto che usare violenza con il dissidente. Non ha nemmeno minacciato l’altro se non accettava la sua tesi ma ha rispettato la libertà di coscienza dell’altro, regola sacrosanta per chi vuole vivere in pace con l’avversario. 

Padre Massimiliano Mizzi OFM Conv.
____________________________________________________
 
 
 
È La Solita Storia... [Translation:]

( It's That Familiar Tale )
E' la solita storia del pastore
Il povero ragazzo
voleva raccontarla, e s'addormi.
C'è nel sonno l'oblio.
Come l'invidio!
Anch'io vorrei dormir cosi,
nel sonno almeno l'oblio trovar!
La pace sol  cercando io vò:
vorrei poter tutto scordar.
Ma ogni sforzo è vano...
Davanti  ho sempre
di lei il dolce sembiante!
La pace tolta è sempre a me...
Perché degg'io tanto penar?
Lei!... sempre mi parla  ancor!
Fatale vision, mi lascia!
Mi fai tanto male!
Ahimè!
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22 marzo 2011 2 22 /03 /marzo /2011 09:54

NOI SIAMO CHIESA

 

 Via N. Benino 3   00122 Roma
 Via Soperga 36 20127 Milano

Internet: www.noisiamochiesa.org <http://www.noisiamochiesa.org/>

Segnalo  che Noi Siamo Chiesa, sulla crisi in Libia,  ha deciso di sottoscrivere il testo  di Pax Christi firmato dal suo Presidente Mons. Giudici, vescovo di Pavia. Lo allego. Si dicono cose chiare e aldifuori del circuito dei politici di governo o di opposizione ed anche lontane dalle frasi fatte di altri esponenti delle gerarchie e dell' "Avvenire" di questi giorni

 

Vittorio Bellavite, portavoce di Noi Siamo Chiesa

 

 

 

Comunicato stampa

del presidente di Pax Christi Italia

 

ODISSEA DALLA POLITICA

 

Mentre parlano solo le armi, si resta senza parole. Ammutoliti, sconcertati. Anche noi di Pax Christi, come tante altre persone di buona volontà.

 

Il regime di Gheddafi ha sempre mostrato il suo volto tirannico. Pax Christi, con altri, ha denunciando le connivenze di chi, Italia in testa, gli forniva una quantità enormi di armi senza dire nulla, anche dopo la sua visita in Italia “sui diritti umani violati in Libia, sulla tragica sorte delle vittime dei respingimenti, su chi muore nel deserto o nelle prigioni libiche. Il dio interesse è un dio assoluto, totalitario, a cui tutto va immolato. Anche a costo di imprigionare innocenti, torturarli, privarli di ogni diritto, purché accada lontano da qui. In Libia.” (Pax Christi 2 settembre 2010).

Il Colonnello era già in guerra con la sua gente anche quando era nostro alleato e amico!

Non possiamo tacere la triste verità di un’operazione militare che, per quanto legittimata dal voto di una incerta e divisa comunità internazionale, porterà ulteriore dolore in un’area così delicata ed esplosiva, piena di incognite ma anche di speranze. Le operazioni militari contro la Libia non ci avvicinano all’alba, come si dice, ma costituiscono un’uscita dalla razionalità, un’ “odissea” perchè viaggio dalla meta incerta e dalle tappe contraddittorie a causa di una debolezza della politica.

 

Di fronte a questi fatti, vogliamo proporre cinque passi di speranza e uno sguardo di fede.

 

1) Constatiamo l’assenza della politica e la fretta della guerra. E’ evidente a tutti che non si sono messe in opera tutte le misure diplomatiche, non sono state chiamate in azione tutte le possibili forze di interposizione. L’opinione pubblica deve esserne consapevole e deve chiedere un cambiamento della gestione della politica internazionale.

 

2) Si avverte la mancanza di una polizia internazionale che garantisca il Diritto dei popoli alla autodeterminazione.

 

3) Non vogliamo arrenderci alla logica delle armi. Non possiamo accettare che i conflitti diventino guerre. Teniamo desto il dibattito a proposito delle azioni militari, chiediamo che esse siano il più possibile limitate e siano accompagnate da seri impegni di mediazione. Perchè si sceglie sempre e solo la strada della guerra?  Ce lo hanno chiesto più volte in questi anni i tanti amici che abbiamo in Bosnia, in Serbia, in Kosovo, in Iraq.

 

4) Operiamo in ogni ambito possibile di confronto e di dialogo perché si faccia ogni sforzo così che l’attuale attacco armato non diventi anche una guerra di religione. In particolare vogliamo rivolgerci al mondo musulmano e insieme, a partire dall’Italia, invocare il Dio della Pace e dell’Amore, non dell’odio e della guerra. Ce lo insegnano tanti testimoni che vivono in molte zone di guerra.

 

5) Come Pax Christi continuiamo con rinnovata consapevolezza la campagna per il disarmo contro la produzione costosissima di cacciabombardieri F-35. Inoltre invitiamo tutti a mobilitarsi per la difesa della attuale legge sul commercio delle armi, ricordiamo anche le parole accorate di d.Tonino Bello: “dovremmo protenderci nel Mediterraneo non come “arco di guerra” ma come “arca di pace”.

 

Giovanni Paolo II per molti anni ha parlato dei fenomeni bellici contemporanei come “avventura senza ritorno”, “ spirale di lutto e di violenza”, “abisso del male”, “suicidio dell’umanità”, “crimine”, “tragedia umana e catastrofe religiosa”. Per lui le esigenze dell’umanità ci chiedono di andare risolutamente verso l’assoluta proscrizione della guerra e di coltivare la pace come bene supremo, al quale tutti i programmi e tutte le strategie devono essere subordinati” (12 gennaio 1991).

 

In questa prospettiva Pax Cristi ricorda ai suoi aderenti che il credente riconosce nei mali collettivi, o strutture di peccato, quel mistero dell’iniquità che sfugge all’atto dell’intelligenza e tuttavia è osservabile nei suoi effetti storici. Nella fede comprendiamo che di questi mali sono complici anche l’acquiescenza dei buoni, la pigrizia di massa, il rifiuto di pensare. Chi è discepolo del Vangelo non smette mai di cercare di comprendere quali sono state le complicità, le omissioni, le colpe. E allo stesso tempo con ogni mezzo dell’azione culturale tende a mettere a fuoco la verità su Dio e sull’uomo.

   

Sua Ecc.za Mons. Giovanni Giudici

presidente di Pax Christi Italia

 

 Pavia, 21 marzo 2011

 

 Per contatti segreteriavescovo@diocesi.pavia.it

_________________________________________________________

 

 

 

Questa  è  la  canzone,  che  dedico  al  Cardinal  Bagnasco,  affinché   sappia  anch'egli  diventare  grande  grande,  grande,  crescendo  nel  grembo  di  Dio,  succhiando  il  Suo  latte  e  miele,  rinvigorendosi  della  forza  dello  Spirito  Santo,  che  gli darà  il  coraggio  di  affermare  a  livello  internazionale  la  supremazia  dell'Amore  sull'odio,  uscendo  finalmente  fuori  dal  nascondiglio  della  codardia  spirituale,  che  non  farà  altro  che  seminare cadaveri,  che  grideranno   vendetta  al  cospetto  di  Dio  contro  la  dittatura  spirituale  di  una  Chiesa ormai  tirannica  e  prepotente,  tale  da  indurre  i  suoi  fedeli  ad  implorare  da  Dio    il rovesciamento   delle  attuali  gerarchie  ecclesiastiche,  che  mortificano  il  Corpo  di   Suo  figlio Gesù  Cristo,  condannandolo   perennemente  al  macello  sui  campi  di  battaglia.

E  Dio  rinnoverà  e  rinfoltirà  le  fila  gerarchiche  con    rappresentanti  più  degni  del  Suo  Santo  Nome. 

 

Riccardo  Fontana

 

 

 

 

Grande, Grande, Grande

   

            Mina

 

Con te dovrò combattere
non ti si può pigliare come sei
i tuoi difetti son talmente tanti
che nemmeno tu li sai.
Sei peggio di un bambino capriccioso
la vuoi sempre vinta tu,
sei l'uomo più egoista e prepotente
che abbia conosciuto mai.
Ma c'è di buono che al momento giusto
tu sai diventare un altro,
in un attimo tu
sei grande, grande, grande, le mie pene
non me le ricordo più.
Io vedo tutte quante le mie amiche
son tranquille più di me,
non devono discutere ogni cosa
come tu fai fare a me,
ricevono regali e rose rosse
per il loro compleanno
dicon sempre di sì
non hanno mai problemi e son convinte
che la vita è tutta lì.
Invece no, invece no
la vita è quella che tu dai a me,
in guerra tutti i giorni sono viva
sono come piace a te.
Ti odio poi ti amo poi ti amo, poi ti odio, poi ti amo,
non lasciarmi mai più
sei grande, grande, grande
come te sei grande solamente tu.
ti odio poi ti amo poi ti amo , poi ti odio poi ti amo
non lasciarmi mai più
sei grande, grande, grande
come te sei grande solamente tu


 

 

 

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22 marzo 2011 2 22 /03 /marzo /2011 04:14

Adriana  Zarri     é  rimasta  contenta   che   io   abbia    pubblicato  sul  blog  nelsegnodizarri  la  lettera  aperta  sulla  pace  della  sua  amica  Lidia  Menapace..

Adriana  sa  perfettamente  che  è  grazie  a  Lidia,  se  ho  potuto  approfondire   il  mio  dialogo spirituale  con  lei.

Lidia  mi  ha  tenuto  a  battesimo,  mi  ha  introdotto  nei  segreti  dell'anima  della  Zarri  e  quindi  io  amo  tanto  anche  Lidia  ed   ho  sofferto   nell'essermi  sentito  rigettato.

Ma.  allo  stesso  modo  amo  anche  la  signora  Rossana  Rossanda,  che  so  essere  stata  parimenti  grande  amica  di  Adriana.  Io  ho  cercato  di  far  pervenire  anche  alla  signora    Rossana   delle  poesie,  da  me  dedicate  ad  Adriana, pensando  che  le  avrebbero  fatto  piacere.  Verso  Natale  dell'anno  scorso  ho  cercato  di  raggiungerla  tramite  il  quotidiano  "Il  Manifesto",  ma  da  allora  non  ho  ricevuto  alcun  cenno  di  riscontro  e  ciò  mi  ha  fatto un  po'  soffrire  in  silenzio,  perché  queste  persone,  che  parlano  tanto  di  uguaglianza,  di  dignità  dell'uomo,  di  amore  proletario  ed  operaio  mi  sembrano  tanto  svuotate  di  tutto  ciò  che  vi  può  essere di  più romantico  nel  rapporto  d'amore  fuori  dalla  politica;  devono  far  passare  tutto  attraverso  la  politica  ed  hanno  paura  di  esternare  i  loro  sentimenti,  perché  hanno  timore   di  restare  imprigionate  dentro  un'idea  trascendentale  dell'amore,   ne  hanno  il  terrore,  non  accettano  che  dentro  di  noi  è  stampato  il  marchio  di  un  amore  già  riscattato  e  già  crocifisso  e  quindi  non  devono  aver  paura  di   cadere  vittima  di  un  carnefice,  perché   loro  sono  più  pericolose  dell'idea  che  combattono,  diventando  così  loro  stesse  con  le  proprie  mani,  vuote  di  quell'Amore,   la  sua   carneficina. 

Adriana  Zarri  mi  ha  detto  che  l'amore  si  combatte  con  altrettando  amore.  Non  ho  ancora  capito  cosa  voglia  dire.  Ho  chiesto  ad  Adriana  di  spiegarmelo.  Lei  mi  ha  risposto  che   ogni   volta  che  io  ho  pensato  a  lei  come  eremita,  dedicandole  una  poesia,  mi  sono  molto  avvicinato  alla  risposta.  Dovrò  andare a  rileggermi  le  poesie,  perché  non  ho  capito,  mi  sembra  che  tutto  ciò  che  circonda  Adriana  sia  non  solo  eremitico  ma  anche  ermetico.

Adriana  mi  ha  baciato  con  la  sua  anima,  lasciandomi  un  sapore  profumato,  una  delizia,  che  mi  ha  strappato  tante  lacrime.  Vorrei  donare  qualcuna  di  queste  lacrime di  liberazione,  insaporate  di  Adriana,  alla  signora  Lidia  Menapace,  alla  signora  Rossana  Rossanda,  al  signor  Gabriele  Polo,  a  tutto  il  quotidiano " Il  Manifesto ",  perché  i  loro  occhi  sono  troppo  asciutti,  sono  secchi  e  rugosi.  Ho  desiderato  tanto  restituire  a  Lidia  e  a  Rossana  la  giovinezza  dello  Spirito,  che  si  sono  lasciate  derubare  nel  tempo,  ma  non  me  lo  hanno  concesso,  perché  ne  hanno  paura  e  la  paura  blocca.

Adriana  Zarri  mi  ha  detto  che   le sue amiche   hanno  paura  del  mio  abbraccio  filiale,  perchè  hanno    già  perso  un  figlio,  e  ciò  riacutizzerebbe  il    loro  dolore  lancinante.  Non  ho  capito  cosa  voleva  dirmi  Adriana,  ma  non  voglio  essere indiscreto. Se  Lidia  e  Rossana  lo  desiderano,  mi  possono  adottare  spiritualmente  come  loro figlio,  per  lenire  il  loro  dolore;  io  ho  perso  la  mamma  nell'anno  2006  e  ho  il  cuore  sgombro,  perché  loro  si  rifugino  nel  mio  cuore.

Saprò  essere un amarle  dall'amore  puro.  Adriana  non  è  gelosa.

Io  amo  veramente  Adriana  con  tutto  il  mio  cuore  e  la  mia  anima,  ma  sento  che  il  mio  cuore  batte  anche  per  Lidia  e  per  Rossana,  allo  stesso  modo. 

Adesso  mia  moglie  ha  imparato  ad  accettarmi  così  come  sono,  è  contenta  che  provi  un  po'  d'amore  anche  per  lei,  quello  che  le  so  dare,   ma  prima  era  un  po'  gelosa  e  mi  diceva  che  mi  innamoravo  solo  delle  vegliarde  e  che  questo  amore  vegliardo  lo  considerava    molto  più  pericoloso  dell'amore  per  una  pischella.

 

Riccardo  Fontana

 

 

____________________________

 

 

Canzone Per Te

 

Sergio Endrigo

 

 

La festa appena cominciata
È già finita
Il cielo non è più con noi
Il nostro amore era l’invidia di chi è solo
Era il mio orgoglio la tua allegria

È stato tanto grande e ormai
Non sa morire
Per questo canto e canto te
La solitudine che tu mi hai regalato
Io la coltivo come un fiore

Chissà se finirà
Se un nuovo sogno la mia mano prenderà
Se a un’altra io dirò
Le cose che dicevo a te

Ma oggi devo dire che
Ti voglio bene
Per questo canto e canto te
È stato tanto grande e ormai non sa morire
Per questo canto e canto te


 

 

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21 marzo 2011 1 21 /03 /marzo /2011 21:37

Redazione Noidonne.org <newsletter@noidonne.org>

 

Dalla Rete: Mondo

Pace, lettera aperta - di Lidia Menapace e Carla Cantatore
Una riflessione e un appello per un deciso 'NO' alla guerra nel rispetto della nostra Costituzione
inserito da Redazione
LETTERA APERTA
DELLE DONNE SULLA PACE

I caduti portati sugli scudi dalle madri spartane, le medaglie al valore appuntate sul petto delle madri di tutti i popoli: l'immaginario ha sempre associato guerra e pietà femminile, come a darsi una speranza, che il fertile grembo delle madri potesse risarcire sempre gli enormi sprechi di vite prodotti dalle guerre.
Ma, dalla prima guerra mondiale in poi e in ispecie da dopo che sono entrate nella guerra le armi atomiche ciò non è più sostenibile: finalmente le donne possono parlare direttamente e in proprio, dato che ora in tutte le guerre i morti civili sono più numeroli dei militari.
Ricorderemo solo un episodio che inaugura un nuovo discorso tra donne e guerre: appena dopo la fine della prima guerra mondiale, detta La Grande Guerra, le donne della Camera del lavoro di Crema invitarono al pranzo di Natale bambini e bambine di Vienna avendo saputo che nella capitale dell'Impero sconfitto si faceva la fame: eppure gli Austriaci erano il "tradizionale nemico"! E dalla prima guerra mondiale stava per nascere invece il nazionalismo fascista e nazista portatori di altre tremende vicende luttuose.
Dopo di allora le donne italiane possono fondare le loro speranze di pace sulla lotta partigiana cui presero parte, e sulla Costituzione, che nei suoi primi undici articoli afferma uguaglianza di diritti (art.2), azione per rendere efficace l'affermazione (art.3) e infine l'art. 11 che mette fine almeno giuridicamente a qualsiasi giustificazione della guerra.
L'Udi (attraverso molte donne che hanno scritto la nostra storia nella Resistenza, e anche nella stesura della Costituzione) vede nel citato art. 11 molti motivi di speranza e di riconoscimento. Dice:"l'Italia ripudia la guerra" con un verbo molto denso e che le donne per essere state ripudiate per tanti secoli ben sanno valutare. Si specifica che viene ripudiata non solo la guerra di aggressione (offesa alla libertà degli altri popoli), ma anche la guerra usata per risolvere le controversie internazionali: anche se avessimo ragione in una controversia la nostra legge fondamentale ci vieta di far valere la ragione con le armi e invece ci suggerisce di avviare e attuare tutti gli strumenti di confronto diplomatico e giuridico. Dunque anche la controversia che ha al suo centro la Libia è tra gli eventi che non si possono affrontare con le armi. Noi siamo legittimati costituzionalmente ad intervenire nei confini di uno stato sovrano solo diplomaticamente o giuridicamente o con invio inerme di aiuti umanitari. Potremmo prendere parte a interventi di polizia internazionale, se avessimo costruito la detta polizia con adeguato corpo di magistrate e magistrati, codici e tribunali. La mancanza di tali strumenti non giustifica l'uso delle armi che per noi è inderogabilmente escluso. Del resto come mai non ci siamo accorti e accorte che il regime di Gheddafi era mostruosamente violatore dei diritti umani, se abbiamo sottoscritto con esso un trattato solo poco tempo fa? Ora offriamo pezzi del nostro territorio, nostre basi e basi americane per la spedizione militare contro la Libia: non possiamo essere d'accordo. Denunciamo un preoccupante innalzamento del livello di violenza nei rapporti internazionali e temiamo per il futuro delle giovani generazioni e nostro. Alziamo dunque il nostro deciso forte tenace convinto: "NO!" alla guerra e il nostro altrettanto forte e deciso "SI'" agli strumenti di difesa giuridici e civili dei diritti del popolo libico.

Lidia Menapace, Carla Cantatore
Maria Rosaria Marella, Sandra Giuliani, Marsia Modola, Rosangela Pesenti, Gruppo "Sconfinate" (Romano in Lombardia), Giovanna Crivelli, Lisa Canitano (Ass. Vita di donna), Tiziana Bartolini (Noi Donne), Sinonetta Sarti (Arte per),  Daniela Asterri, Simona Toscano, Alma Mazzi, Lucia Formichetti, Renata Zamengo, Renata Maria Zucchi, Maria Pascuzzi, Lidia Barone, Chiara Pasqualini, Vanna Campolo, Roberta Buccianti, Donatella Mei, Antonella Fortunati, Emauela Anastasi, Nella Condorelli (Women in the City), Grazia Dell'Oste, Simonetta Maggioni, Fiorella Saura, Lella Meier, Nadia Pizzuti, Stefania Molajoni, Lilli Garzillo, Patrizia Rufini (Ass. Chi semina raccoglie), Paola Cesaretti, Clara Pozzi, Elena Paris, Rosetta Ferri



COMMENTI (3)

Il 21 Marzo 2011 Azzariti Laura ha scritto:

Sono d'accordo con L. Menapace sl fatto che non possiamo intervenire con atti di guerra, ma saremmo strani rispetto alle altre nazioni europee e del mondo che sno per un intervento per difendere le popolazioni civili da questo oppressore di Gheddafi che usa le armi per imporre il suo potere. D'altronde in Italia non c'è un solido movimento per la pace come c'era nell'india di Gandi.La nostra memoria storica ci reinvia alla lotta partigiana che è stata necessaria per cacciare i tedeschi, non credo che sarebbero bastate le parole per cacciarli;ed io sono d'accordo che c'è bisogno di prendere le armi per difendere la libertà e il nostro territorio, cioè l'Italia, se è necessario. Non è più tempo per i pacifismi
purtroppo, altrimenti finiremmo per scomparire dallo scenario internazionale. Saluti

Il 21 Marzo 2011 Redazione ha scritto:

Ringraziamo Laura Azzariti per le sue parole di accordo.
Per quanto riguarda le argomentazioni, in parte sono da documentare, in parte contengono amare espressioni di resa alla violenza. Sopratutto, per essere attuate legittimamente, richiederebbero l’abrogazione di numerosi articoli fondamentali della nostra Carta Costituzionale.Cordialmente
Lidia Menapace e Carla Cantatore

Il 21 Marzo 2011 Redazione ha scritto:

Cara Carla, com'è difficile prendere posizioni in questi casi!
Il mio cuore e il mio cervello di donna e madre sa bene cosa significa guerra. Sono nata nel 1947, non posso dimenticare le difficoltà di quei tempi, sia economiche della mia famiglia trapiantata dal nord, sia per dolore infinito di mia nonna che aveva perso un figlio diciottenne sepolto in Cirenaica (che coincidenza).
La guerra è solo strazio e lutto, e di questo credo che nessuno abbia dubbi, neanche i più accaniti guerrafondai, tutti abbiamo figli e famiglie e con fatica abbiamo portato avanti i nostri percorsi sociali.
La situazione nord africana è strana, contorta, troppi popoli sono vissuti per più di 40 anni nella miseria. Sono stata in Tunisia proprio lo scorso autunno e ho potuto apprezzare le meraviglie archeologiche e gli splendidi musei gestiti in modo eccellente, ma, camminando per le strade, all'interno dei negozi, nei nostri stessi hotel si percepiva una grande tristezza di tante persone, una malinconia che ci veniva trasmessa dagli sguardi dei giovani, dai visi magrissimi e senza denti di persone non troppo anziane, ma provate dagli stenti, dagli occhi sperduti di vecchi avvolti nei loro mantelli laceri. Ci guardavano con un misto di invidia (in senso buono, come guarda il cibo che ha fame), con un desiderio per il nostro modo di vivere e soprattutto ci manifestavano, saputo che eravamo Italiani di Roma, grande simpatia, fiducia, amicizia, toccando il cuore.
Mi sono chiesta se, davanti alla loro richiesta di libertà, di lavoro, di possibilità di studiare, soprattutto da parte delle donne, è giusto tirarsi indietro. So anch'io che ci sono strade migliori della guerra e mi auguro che le vie diplomatiche possano ancora penetrare nel cuore di Gheddafi e dei suoi seguaci, ma un cuore pensi che lo abbiano? Credo neanche un cervello!
Non so proprio cosa rispondere alla vostra lettera ineccepibile sotto il profilo ideologico, resto solo spaesata, come penso tanti italiani, che dalla sera alla mattina si vedono catapultati in decisioni tanto gravi. Penso “e se ci fossimo io e la mia famiglia sotto i bombardamenti dei nostri governanti?” Penso alle rivoluzioni di pochi oppressi per conquistare la libertà per tutto il loro popolo, penso, e non so più cosa pensare e cosa sia giusto e cosa sbagliato.
Patrizia Scandella


____________________________________________

 

IMMAGINA UN BEL MONDO

John Lennon

 

 Italian Version by Gino Paoli


Immagina nel mondo
la gente senza dei
e senza più l'inferno
e il cielo sopra noi
immagina che il mondo
sia dell'umanità.

Immagina un bel mondo
senza nazioni e idee
nessuno da ammazzare
per fede o per bontà
immagina un bel mondo
che vive in pace puoi?

Potrai dire che sogno
che è soltanto utopia
ma può darsi che un giorno
sia per tutti così

Immagina soltanto
la generosità
la fratellanza, il sogno
l'amore e la poesia
immagina il tuo mondo
che vive in armonia

Potrai dire che sogno
che è soltanto utopia
ma può darsi che un giorno
sia per tutti così

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21 marzo 2011 1 21 /03 /marzo /2011 18:33

Adriana  Zarri  ha  apprezzato  il  mio  interessamento  per  la  problematica,  relativa  agli  olocausti  con  la   pubblicazione  in  più  lingue  del  saggio,  avente  quale  oggetto   il   Leone  di  Muenster.

Però  mi  ha  consigliato  di  non  farmi  il  sangue  cattivo,  perché  lei  mi  conosce  e  sa  che  se  mi  faccio  prendere  la  mano,  posso   reagire  alle  ingiustizie,  avvelenandomi  il  sangue.

Io  le  ho  risposto  che  a  volte  mi  pare  di  essere  troppo  semplice  nelle  mie  argomentazioni  e   vorrei  aumentare  di  qualità.

Adriana  mi ha  risposto  di  rimanere    semplice   come  sono  e  di  lasciare  ad  altri  gli  oneri  e  gli  onori  di  prese  di  posizione  più  altisonanti.

Mi  devo  allora  mettere  l'anima  in pace  ed  accontentarmi  di  rimanere  seduto  in  piccionaia.

Adriana  Zarri   oggi  mi  ha  chiesto  di  farle  un  favore,  che  mi  costa  tanto  tanto  sacrificio,  non  immaginate  quanto.

Però  sono  disposto  a  farglielo,  perché  l'amo.

Mi  ha  pregato  di  ospitare  nel  blog  nelsegnodizarri  la  lettera  aperta,  che  la  sua  amica  Lidia  Menapace  ha  scritto  sulla  pace,  assieme  ad  una  certa  Carla  Cantatore.

Visto  come  la  signora  Lidia  Menapace  si  è  comportata  con  me,  non  avrei  proprio  avuto  voglia  di  ospitarla  in  questo  blog. 

La  signora  Lidia  ed  io  ci  eravamo  scambiati  qualche  mail  fino  a  dicembre  scorso.

L'avevo  cercata  io,  perché  sapevo  che  era  amica  di  Adriana.  Lei  gentilmente  mi   rispose. 

C'è  stata  una  breve   corrispondenza  fra  noi,    ma   poi  lei non  si  è  fatta  più  sentire  e  non  ne  conosco  neanche  il  motivo.  So  solo  che  ha  addotto  delle  scuse  per  il   suo  silenzio,  come  il  molto  lavoro  da  sbrigare  e  che  si  sarebbe  fatta  sentire  presto. 

Io  ancora  la  sto  aspettando,  seduto  in  piccionaia,  mentre  lei  sta  seduta,  bella  comoda,  su  una  poltrona  del  Senato  della  Repubblica  italiana.  Forse  era  chiederle  troppo  di  scomodarsi  per   inviare  una  mail  a  me,  che  le  avevo  aperto  il  mio  cuore  e  le  avevo  persino  detto  che  la  consideravo  come  una  madre.  Ne  avevo  parlato  con  entusiasmo  anche  a  mia  moglie,  perché  la  signora  Lidia  Menapace  mi  ha  fatto  piangere dalla  commozione,  quando  mi  ha  detto  che  ero    riuscito  a  ricordarle  Adriana  Zarri  attraverso  le  mie  poesie.  Ogni  volta  che  vi  era  una  sua  mail  nella  mia  posta  in  arrivo,  mi  sussultava  il  cuore.  Ero  preoccupato  le  fosse  successo  qualcosa,  quando  non  l'ho  più  sentita,   e  le  ho  scritto  una mail,  lei  mi  ha  risposto  che  stava  bene  e  che ci  saremmo  risentiti  presto.

Poi  il  nulla.

Se  la  signora  Lidia  Menapace  vuole  risolvere  i  conflitti  internazionali,  adottando  la  medesima  arte  diplomatica,  che  ha  usato  con  me,  temo  che  il  risultato  di  una  simile  condotta  sarebbe  un  buco  nell'acqua  o  un  pugno  chiuso,  pieno  di  mosche.

 

Riccardo  Fontana

 

_____________________________

 

 

Vorrei Sapere Perchè

 

 Mina

 

 

Vorrei sapere perché
Tu vuoi ballar con me
Se quando balli con me
E io mi stringo a te
Tu dici subito no,
Che questo non si può
Ti voglio bene, tanto bene, tanto bene da impazzir.

Mi dispero perché tu non vuoi saper di me
E mi dispero perché tu non pensi mai a me
Ma io vorrei saper perché ti vuoi burlar di me
Andrà a finire che un giorno morirò per te
Ehi ehi! Ehi ehi!
Non m'ami più.

. . . . . .

Vorrei sapere perché
Tu vuoi uscir con me
Se quando esci con me
E un bacio chiedo a te
Tu dici calmati un po'
E poi rispondi "No"
Vorrei poterti dare tanti baci, tanti da svenir

Ma sono nera perché tu non dici mai di sì
E vedo nero perché tu mi fai soffrir così
In fin dei conti mi vuoi dir che gioco vuoi giocar
Sto dimagrendo a vista d'occhio e son ridotta mal
Ehi ehi! Ehi ehi!
Non m'ami più

. . . . . . .

Vorrei sapere perché
Tu vuoi ballar con me
Se quando balli con me
E io mi stringo a te
Tu dici subito no,
Che questo non si può
Ti voglio bene, tanto bene, tanto bene da impazzir.

Mi dispero perché tu non vuoi saper di me
E mi dispero perché tu non pensi mai a me
Ma io vorrei saper perché ti vuoi burlar di me
Andrà a finire che un giorno morirò per te
Ehi ehi! Ehi ehi!
Non m'ami più.
Ehi ehi! Ehi ehi!
Non m'ami più.
[sfumando]
Ehi ehi! Ehi ehi!
Non m'ami più.
Ehi ehi! Ehi ehi!
Non m'ami più...



 

 

 

 

 

 

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21 marzo 2011 1 21 /03 /marzo /2011 13:31

Qualcuno  bussa

a   La  Russa,

mentre  schiaccia 

un  pisolino,

lui  subito  s'affaccia

e  dice,  strizzando  l'occhiolino :

a  nessuno  dispiaccia,

se  partiranno  dei  tornado  e  dei  caccia,

per  sempre  taccia

chiunque  ci  minaccia!

 

La  Chiesa  le  vesti  non  si  straccia

e  preferisce  fare  il  guardacaccia,

ci  piaccia  o  non  ci  piaccia.

C'è  chi  le  rinfaccia

un  silenzio  che  agghiaccia,

ma  lei,  incrociando  le  braccia,

fa  perdere  ogni  traccia,

portando  in  salvo  solo  la  sua  borsa

e  la  sua  bisaccia.

 

Riccardo  Fontana

 

_____________ 

 

LA   VOCE  DEL  SILENZIO  

  

              MINA

 

Volevo stare un pò da sola
per pensare e tu lo sai
ed ho sentito nel silenzio
una voce dentro me
e tornan vive troppe cose
che credevo morte ormai
e chi ho tanto amato
dal mare del silenzio
ritorna come un'onda nei miei occhi
e quello che mi manca
nel mare del silenzio
mi manca sai, molto di più
Ci sono cose in un silenzio
che non m'aspettavo mai,
vorrei una voce
ed improvvisamente
ti accorgi che il silenzio
ha il volto delle cose che hai perduto
ed io ti sento amore,
ti sento nel mio cuore
stai riprendendo il posto che
tu non avevi perso mai,
che non avevi perso mai,
che non avevi perso mai.
E quello che mi manca
nel mare del silenzio
mi manca sai,
molto di più
ci sono cose in un silenzio
che non m'aspettavo mai,
vorrei una voce
e improvvisamente
ti accorgi che il silenzio
ha il volto delle cose che hai perduto
ed io ti sento amore,
ti sento nel mio cuore
stai riprendendo il posto che
tu non avevi perso mai
non avevi perso mai
non avevi perso mai

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  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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