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14 settembre 2012 5 14 /09 /settembre /2012 10:21

 

CARA MIRANDA,

CONTINUO A SCRIVERTI, PERCHE’

STO CERCANDO DISPERATAMENTE UN INTERLOCUTORE,  CON IL QUALE INTRATTENERMI SUI PROBLEMI DELLA VITA, DELLA REALTA’.

TU, IN MODO COSI’ SQUISITO, MI HAI DATO LA TUA DISPONIBILITA’, MA IO TEMO CHE FRA DI NOI VI SIANO SECOLI, SE NON MILLENNI DI DISTANZA.

QUANDO TU MI RISPONDI, SEI SOLITA CITARMI LE FRASI DEI SANTI, DEI PADRI DELLA CHIESA, DI GESU’.

NON DICO CHE SIA SBAGLIATO, MA NON E’ REALISTICO.

MI PARLI CON LE PAROLE DI PERSONE VISSUTE SECOLI, SE NON MILLENNI  FA, IN UN MONDO COMPLETAMENTE DIVERSO, DOVE ERA FACILE  CONCILIARE IL PROPRIO COMPORTAMENTO CON LE CITAZIONI DEI SANTI.

ALLORA NON C’ERANO SVAGHI, NON C’ERANO DISTRAZIONI E LA LONTANANZA DA TUTTI I TIPI DI TENTAZIONE FACILITAVA LA TENUTA DI UN COMPORTAMENTO MORALMENTE  RIGOROSO.

OGGI, SE VOGLIAMO VIVERE COME  CI DICONO I SANTI, NON DOVREMMO PIU’ NE’ GUARDARE LA TELEVISIONE, NE’ ANDARE AL CINEMA, NE’ SEGUIRE LA MODA, NE’ LAVORARE CON LA FANTASIA.

TUTTO APPARIREBBE PECCATO.

ORA, LA MAGGIOR PARTE DEI SACERDOTI CHE CI PREDICANO DAI PULPITI DELLE CHIESE LA PUREZZA, SONO I PRIMI A CADERE NELLE TENTAZIONI SULLA PUREZZA, HANNO RELAZIONI SENTIMENTALI  E SESSUALI CON DONNE OPPURE RAPPORTI OCCASIONALI O STABILI CON UOMINI.

E’ PROVATO CHE CI SIANO ANCHE DEI CARDINALI CHE CONDUCONO QUESTE VITE, MA FINTANTO CHE NESSUNO LI DENUNCIA, CONTINUANO A FARE I LORO PORCI COMODI.

ED ALLORA IO DAL MIO BLOG INVITO LE DONNE E GLI UOMINI CHE INTRATTENGONO RELAZIONI SESSUALI CON PRETI O PORPORATI, A FARE PUBBLICA ACCUSA SUI GIORNALI.

DEVONO ESSERE SMASCHERATI QUESTI TRADITORI DEL POPOLO DI DIO.

SE NEMMENO LORO, I PORPORATI, SONO IN GRADO DI CONSERVARE LA PUREZZA, VUOL DIRE CHE NELLA CHIESA C’E’ QUALCOSA CHE NON VA E SOTTO LE TONACHE CI SONO VERAMENTE GLI ORCHI, DI CUI PARLA IL VATICANISTA SANDRO MAGISTER.

MA PERCHE’ SONO ORCHI ?

SONO ORCHI  NON TANTO PER QUELLO CHE FANNO MA PER QUELLO CHE NON FANNO.

DOVREBBERO CIOE’, SECONDO, ME FARE COMING OUT, RICONOSCERE PUBBLICAMENTE LE LORO DEBOLEZZE, PERCHE’ SE COSI’ NON FANNO INGANNANO IL POPOLO DI DIO, FACENDOGLI CREDERE CHE LA PUREZZA PUO’ ESSERE CONSERVATA CON LE PREGHIERE, QUANDO LORO INVECE NON CI RIESCONO NEMMENO CON IL SACRAMENTO DELL’ORDINE E CON LA CONSACRAZIONE A VESCOVI.

SE E’ CADUTO PADRE GINO BURRESI, CHE E’ UN SANTO SACERDOTE, FIGURIAMOCI DI FRONTE A QUALE SPETTACOLO DI DEGRADO DELLA CHIESA CI TROVIAMO.

SONO CONVINTO CHE SOLO L’ABOLIZIONE DEL CELIBATO POTREBBE PORTARE AD UN MIGLIORAMENTO.

LO DICO CON COGNIZIONE DI CAUSA, PERCHE’ PER ME, CHE HO ANCHE TENDENZE OMOSESSUALI, IL MATRIMONIO MI HA PORTATO EQUILIBRIO.

IN UN CERTO SENSO E’ QUELLO CHE MI AVEVA CONSIGLIATO PADRE GINO, QUANDO MI INVITAVA A SPOSARMI.

QUINDI SE IO BENEFICIO DI QUESTO EQUILIBRIO, SICURAMENTE NE TRARREBBERO BENEFICIO ANCHE I SACERDOTI, SPOSANDOSI.

PAPA BENEDETTO, IL CARDINALE BERTONE, IL CARDINALE BAGNASCO SONO FALSI ED IPOCRITI, QUANDO AFFERMANO CHE CIO’ NON E’ VERO.

IO  NE SONO UNA DIMOSTRAZIONE VIVENTE.

IL FATTO CHE IL PAPA NON AUTORIZZI I PRETI A SPOSARSI HA DELLE MOTIVAZIONI BEN DIVERSE, CHE LUI NON HA IL CORAGGIO DI RIVELARE.

FRA QUESTE RIENTRANO SICURAMENTE I BENI CHE IL SACERDOTE LASCIA CON LA PROPRIA MORTE, CHE NON ANDREBBERO ALLA CHIESA MA AGLI EREDI.

E POI IL DOVER AVERE A CHE FARE CON MOGLI ED EVENTUALE PROLE CHE AGGRAVEREBBERO L’AMMINISTRAZIONE ED IL SOSTENTAMENTO DEL CLERO.

MI SONO STUFATO DEI SOLI DISCORSI DEL PAPA, AVULSI DALLA REALTA’.

HAI MAI LETTO SUI GIORNALI COSA TROVANO  NEI LUOGHI DOVE IL PAPA INCONTRA I GIOVANI ?

PRESERVATIVI DAPPERTUTTO.

IL PAPA CON LE SUE FALSE COMPARSE PROVOCA SOLO UN EVENTO MEDIATICO MA LA GENTE CONTINUA A COMPORTARSI COME VUOLE.

MIRANDA, TU APPARI COSI’ PURA E MI DISPIACE CHE ALLE TUE ORECCHIE GIUNGANO QUESTE FRASI COSI’ CRUDE.

MA QUESTA, MIRANDA, E’ LA REALTA’ E FINTANTOCHE’ LA CHIESA NON CAMBIA REGISTRO,  IL MONDO PEGGIORERA’ SEMPRE DI PIU’.

IL PAPA NON PERDE MAI UN’OCCASIONE PER STARSI ZITTO. A CASTELGANDOLFO SI E’ PERMESSO DI DIRE DI NON DARE IMPORTANZA AL CIBO ED AI VESTITI.

FORSE NON LO SA CHE MILIONI DI GENTE NON ARRIVANO ALLA FINE DEL MESE CON LO STIPENDIO, AMMESSO CHE CE L’ABBIANO UNO STIPENDIO ?

IL PAPA E’ RIVERITO E SERVITO.

E I CARDINALI ED I VESCOVI NON SONO DA MENO.

MANGIANO CON LE POSATE D’ARGENTO E CONDUCONO UNA VITA DI LUSSO.

IL CARDINALE ANGELO BAGNASCO, CHE PARLA TANTO DELLE FAMIGLIE E DEI LORO BISOGNI, NON L’HA MAI DETTO AL POPOLO DI DIO DI PERCEPIRE UNA PENSIONE D’ORO PER I POCHI ANNI IN CUI E’ STATO ORDINARIO MILITARE E RICEVE LA PENSIONE CHE PERCEPISCE UN GENERALE DI CORPO D’ARMATA.

CON LA SUA PENSIONE CI CAMPEREBBERO DIECI  FAMIGLIE.

E’ ANDATO A MONTIGNOSO DALLA MADONNA DI FATIMA CON LA SCORTA.

QUANDO MAI  GESU’ VIAGGIAVA CON LA SCORTA ?

CARA MIRANDA, IO CONTINUERO’ A SCRIVERTI E TI CONSIDERERO’ COME MIA AMICA, COME SE SCRIVESSI  AL MIO DIARIO.

PARLERO’ CON TE DI TUTTO.

LO HA FATTO ANCHE ANNA FRANK COL SUO DIARIO, PRIMA DI ESSERE DEPORTATA DAI NAZISTI NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO.

E IL SUO DIARIO NON LE HA MAI RISPOSTO.

QUINDI NON FARTENE UN CRUCCIO, SE NON MI POTRAI O VORRAI RISPONDERE.

ANDRO'ANCHIO AL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI PAPA BENEDETTO XVI, ORGANIZZATO PER GLI OMOSESSUALI E FARO' COMPAGNIA A PADRE GINO BURRESI.

HO LETTO SU INTERNET, A PROPOSITO DELLA CASATA SVIZZERA A CUI APPARTIENI, CHE TU HAI RINUNCIATO AGLI SFARZI DI UNA VITA COMODA E HAI PREFERITO VIAGGIARE E DEDICARTI AD ALTRE ATTIVITA’.

ANCORA NON MI E’ CONSENTITO SAPERE CHI TU SIA E PERTANTO NON SO SE MI RISPONDERAI, PERCHE’ NEL CASO IN CUI TU FOSSI UNA SUORA O UNA POSTULANTE, DEVI SOTTOSTARE A QUESTA STUPIDA SANTA OBBEDIENZA.

IO PREFERISCO ESSERE RIBELLE.

LA MIA COSCIENZA MI AUTORIZZA AD ESSERE RIBELLE E SE DEVO SOTTOSTARE ALL’OBBEDIENZA, IMPAZZISCO.

L’UNICA PERSONA A CUI OBBEDISCO E’ A MIA MOGLIE, PERCHE’ MI HA DIMOSTRATO DI AMARMI, DI ACCETTARMI CON TUTTE LE IMPERFEZIONI CHE HO E PERCHE’ SENTO CHE OBBEDIRLE MI SALVA DALL’AUTODISTRUZIONE E DALLO SFACELO.

OBBEDIRE AL PAPA MI PORTA SOLO DANNI NEUROLOGICI, PERCHE’ IL PAPA MI DICE DI VIVERE DA PERSONA NON UMANA MA ANGELICA, E PENSA DI POTERCI FAR CREDERE CHE SIA LUI QUELL’ANGELO CHE HA TOLTO LA SPORCIZIA DALLA CHIESA.

L’AVREBBE DOVUTO FARE GIA’ QUAND’ERA PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE INVECE DI  TIRARE L’ACQUA AL MULINO DI GIOVANNI PAOLO II E DI ATTACCARE IL CIUCCIO DOVE VOLEVA IL PADRONE.

DIVENTATO A SUA VOLTA PAPA,  HA GIOCATO A FARE IL SANTO ED IL BENEDETTO.

MA BENEDETTO NON E’.

PER OGGI CARA MIRANDA HO CONCLUSO.

A PRESTO

 

RICCARDO

► 3:43► 3:43
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14 settembre 2012 5 14 /09 /settembre /2012 08:45

Mal di voce  

  Nucci A. Rota

   Aracne editrice S.r.l.

 

Cap 1

Mal di

voce

 

Vittoria era la penultima di una numerosa famiglia, prima di lei c’erano tre sorelle che, almeno ai suoi occhi, sfioravano la perfezione. Erano più carine di lei ma soprattutto avevano tutto a posto, il loro naso aveva una punta regolare, i loro occhi non erano color camomilla come i suoi, non avevano quei capelli che sembravano sempre arruffati ma soprattutto nessuna delle tre era balbuziente, e questo per Vittoria era la caratteristica che più invidiava in loro.

Si domandava spesso perché la balbuzie avesse colpito solo lei su ben 5 figli e cercava spesso di trovare una causa alla sua scarsa fluenza verbale nella storia familiare.

Chissà forse i suoi genitori non l’avevano tanto desiderata, in fondo arrivava dopo tre femmine e forse si aspettavano un maschio, forse non era tanto carina come le tre sorelle, o forse più semplicemente quella balbuzie, che fino a quel momento sembrava aver colpito solo i maschi della famiglia, con lei si era divertita, le aveva giocato un brutto scherzo. (La causa o i molti fattori?)

Un giorno che si sentiva in vena di cercare spiegazioni e certezze affrontò la mamma su questo punto ma alla domanda : «mamma perché solo io nella nostra famiglia sono balbuziente, cosa c’è in me che non va? » la mamma molto candidamente invece di darle una risposta citò un passo di uno tra i suoi autori preferiti che spiegava la balbuzie così:

«un angelo tocca la bocca dei bambini nell’ora della nascita, a te questo angelo ha dato un colpetto più forte e sei diventata balbuziente. Non c’è altra spiegazione, » aggiunse.

Certo che la mamma era una persona decisamente singolare, non si riusciva con lei ad intavolare una conversazione razionale, cercava sempre scappatoie letterarie o poetiche ma era anche la caratteristica che la rendeva diversa da tutte le altre mamme e decisamente affascinante.

 

Il papà apprezzava solo in parte questi suoi aspetti, anzi gli sembrava di dover pagare un prezzo piuttosto alto per la vena poetica della mamma, su di lui finivano per ricadere una serie di incombenze, problemi pratici proprio perché la mamma sembrava spesso fuori dalla realtà. Fu proprio questo il motivo per cui la nonna paterna, quando rimase vedova, venne a vivere stabilmente con loro.

Vittoria non aveva mai conosciuto il nonno paterno, a loro era sempre stato detto che era morto giovane in un incidente e che da quel giorno la nonna si era trasferita da loro, anche perché la mamma stava attraversando un brutto periodo che sfociò nella sua prima crisi depressiva. Ne seguirono molte altre perché da quel momento la mamma alternava periodi di grande depressione a periodi di quasi normalità. La nonna per tutta la famiglia era diventata la figura femminile di riferimento. Soprattutto Vittoria, ma anche il fratellino Fabio erano molto legati alla nonna, sicuramente più delle sorelle maggiori.

Le tre sorelle, Emma, Elsa ed Ada vivevano in un mondo loro, il loro aspetto fisico sembrava sempre in grande armonia con la realtà circostante, anche la loro vita scolastica sembrava scorrere sui binari della normalità, mai brutti voti ma neanche eccellenze in qualche disciplina. A volte qualcuna di loro si innamorava e questo diventava argomento di conversazione a tre, Vittoria ed il fratello erano considerati ancora piccoli per questi discorsi.

Dalle descrizioni sin qui svolte, sia dei tratti somatici sia di quelli psicologici di Vittoria, sembra affiorare una moderna cenerentola di una numerosa famiglia, in realtà le cose non stavano proprio così, anzi. venivano usati nei suoi riguardi una serie di favori che erano sistematicamente negati agli altri figli, il suo difetto la esonerava da una serie di compiti e lei non solo era consapevole di tutto ciò ma aveva imparato con il tempo ad usare gli altri per i propri fini, aveva acquisito quello che gli esperti definiscono la capacità di manipolare gli altri. (I vantaggi residui dell’handicap).

Proprio per questo non poteva essere definita né l’anello debole della famiglia, nè tantomeno una moderna cenerentola, Vittoria sapeva usare la propria fragilità che derivava dalla balbuzie per soggiogare a sé chiunque potesse tornarle utile. Ecco alcuni esempi:

La famiglia di Vittoria conduceva una vita piuttosto lontana da quello che in genere viene definito mondanità ma vi erano pur sempre occasioni in cui si apriva alle relazioni sociali sia con alcuni parenti, sia con amici prevalentemente del papà. La mamma, non è che non avesse amicizie, ma i lunghi periodi in cui cadeva in depressione allontanavano anche quelle poche amiche che si ritrovava.

Vittoria ricordava per esempio le prenatalizie che cadevano all’incirca una settimana prima del natale, dove arrivava molta gente a casa per una sorta di aperitivo e lo scambio degli auguri. Le sorelle ed anche il fratello dovevano salutare tutti gli ospiti ed intrattenersi con i più giovani, a lei veniva semplicemente chiesto di salutare dando la mano a tutti ma poi poteva tranquillamente sparire dalla circolazione, cosa che lei faceva regolarmente. Qualche volta cercava di rimanere in zona e se la godeva vedendo come fossero improntate a tanta formalità le conversazioni che intrattenevano in particolare le sue sorelle e godeva segretamente dall’ esserne esonerata.

Per quanto riguardava la scuola, in famiglia non erano molto propensi a firmare giustificazioni, per non essere preparati ad una eventuale interrogazione, se non ovviamente in casi di una certa gravità soprattutto legati alla salute. Per Vittoria i genitori erano sempre pronti, bastava che lei lo chiedesse anche quando non esistevano motivi validi, la balbuzie in sé era già un buon motivo per esonerarla da certi obblighi e non solo scolastici.  

A volte era necessario fare una commissione, andare a portare qualcosa da qualcuno non era certo Vittoria che faceva tutto ciò, era legittimo che lei si astenesse da una serie di azioni, comportamenti, al punto che Vittoria stessa aveva imparato ad usare questi piccoli privilegi ed anche quando poteva benissimo svolgere commissioni semplici e non impegnative evocava la propria balbuzie per legittimare la propria inadempienza.

In casa c’era anche il cane, un meticcio di piccola taglia recuperato al canile comunale. A Vittoria piaceva tantissimo Bruno, questo era il nome che venne dato al cagnolino per via del suo pelo, soprattutto da quando si era accorta che parlando con lui le parole uscivano fluentemente. Con Bruno Vittoria non era balbuziente! (Non si balbetta quando si è soli, o quando si parla con gli animali)

A Bruno ripeteva spesso le lezioni e si stupiva dell’attenzione con cui la seguiva, al ritorno da scuola spesso commentava le interrogazioni e di come si aspettasse una valutazione superiore, ma che la balbuzie ancora una volta l’aveva tradita e non aveva reso come sperava o meglio come si era preparata.. (Si è penalizzati dalla balbuzie?)

«Bruno perché non ci sei tu ad interrogarmi? »

Sempre per quella capacità di lavorare con l’immaginazione, a volte cercava di vedere nel volto umano dell’interlocutore (la maestra in particolare) il muso di Bruno, il suo cane, ma non sempre questa sostituzione la proteggeva dall’immancabile balbettata. Si era invece accorta che coloro che parlavano lentamente, con un eloquio quasi melodioso riuscivano a placare la sua ansia ed esserle, anche se indirettamente, di grande aiuto. Peccato che il mondo che circondava Vittoria, o forse che circonda tutti, sembrava popolato da persone che amavano particolarmente la velocità in tutti i suoi aspetti e quindi anche nell’eloquio. Era arrivata alla conclusione che coloro che amano la lentezza in tutti i suoi aspetti, sono i veri amici dei balbuzienti ma anche di altri portatori di disabilità.. (Coltivare la lentezza)

 

► 3:36► 3:36
vimeo.com9 feb 2011 - 4 min

 

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13 settembre 2012 4 13 /09 /settembre /2012 18:36

   

BUONASERA MIRANDA.

SO CHE GESU' SOLEVA DIRE CHE QUANDO NOI CHIEDIAMO QUALCOSA, FORSE NON SOLO A DIO PADRE MA ANCHE AL NOSTRO PROSSIMO, SE CREDIAMO FERMAMENTE DI AVERLA GIA' OTTENUTA, LA OTTERREMO.

ALLORA MI RIVOLGO A TE CONFIDANDO DI RICEVERE CIO' CHE TI STO PER CHIEDERE.

VORREI CHE TU MIRANDA INTERPRETASSI IL LAMENTO DI GIO' DA ME RICEVUTO IN DATA 2 APRILE 2011.

CI SONO ALCUNI PASSI CHE NON RIESCO PROPRIO A CAPIRE.

L'ANNO SCORSO SI CIMENTO' CON QUESTA PREGHIERA L'AMICO DI PADRE GINO PIERO DETTO CICCIO.

TI ALLEGO LA PREGHIERA IN QUESTIONE.

TI SOTTOLINEO IN PARTICOLARE LA FRASE PER ME DIFFICILISSIMA DA CAPIRE.

TROVO LA POESIA COSI' DOLCE, SOAVE, COMMOVENTE FINO ALLE LACRIME.

UNA LIRICA RELIGIOSA.

E SONO SICURO CHE L'HA SCRITTA PADRE GINO. 

 

RICCARDO

 

 

"Sono dentro,
donna o uomo che vive li
nel seno di questa chiesa.
Da me amata,
desiderata e capita...
Sono dentro.
Mi manca aria,
Aspetto l'alba,
Vedo tramonto.
La chiesa dei cardinali
madri per gioielli,
matrigne per l'amore.
Ho inciampato
e la chiesa non mi sta
raccogliendo.
Solitudine a me dona,
a lei che avevo chiesto
Maternità.
E l'anima mia,
Povera,
Riconosce lo sbaglio
di aver scelto il dentro e,
Vorrei uscire
ma dentro dovrò stare,
per la madre
che non accetta,
Il bene del vero
che ho scoperto
per l'anima mia.

Chiesa,
Antica e poco nuova,
Barca in alto mare,
Getta le reti
Su chi ti chiede maternità.
Madre o matrigna,
per me oggi
barca in alto mare
che teme solo di
Affondare!
Matrigna."

   

Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27
► 3:01► 3:01
www.youtube.com/watch?v=9sROLu6Fw7M30 apr 2008 - 3 min - Caricato da francescofortunato
 
 



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13 settembre 2012 4 13 /09 /settembre /2012 14:33

 

"...DOPO AVER INSEDIATO PAPA BENEDETTO "

 

 

  cattedra.jpg

 

 

http://www.libriantichionline.com/divagazioni/alda_merini_terra_santa_1984

 

Da “La Terra Santa” – Alda Merini - 1984

 

La Terra Santa


Ho conosciuto Gerico,
ho avuto anch'io la mia Palestina,
le mura del manicomio
erano le mura di Gerico
e una pozza di acqua infettata
ci ha battezzati tutti.
Lì dentro eravamo ebrei
e i Farisei erano in alto
e c'era anche il Messia
confuso dentro la folla:
un pazzo che urlava al Cielo
tutto il suo amore in Dio.

Noi tutti, branco di asceti
eravamo come gli uccelli
e ogni tanto una rete
oscura ci imprigionava
ma andavamo verso le messe,
le messe di nostro Signore
e Cristo il Salvatore.

Fummo lavati e sepolti,
odoravamo di incenso.
E, dopo, quando amavamo,
ci facevano gli elettrochoc
perché, dicevano, un pazzo
non può amare nessuno.
Ma un giorno da dentro l'avello
anch'io mi sono ridestata
e anch'io come Gesù
ho avuto la mia resurrezione,
ma non sono salita ai cieli
sono discesa all'inferno
da dove riguardo stupita
le mura di Gerico antica.

 

► 3:49► 3:49
vimeo.com/1722656826 nov 2010 - 4 min

 

 

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13 settembre 2012 4 13 /09 /settembre /2012 13:11

 

 ...O UNA GABBIA PER I GABBATI

DALLA  MALASANITA' VATICANA   ?

 

GABBIA.jpg

 

http://www.aldamerini.it/Poesie/Poesie-di-Alda-Merini/il-manicomio-e-una-grande-cassa.html

 

Il manicomio è una grande cassa

 

Il manicomio è una grande cassa
con atmosfere di suono
e il delirio diventa specie,
l'anonimità misura,
il manicomio è il monte Sinai
luogo maledetto
sopra cui tu ricevi
le tavole di una legge
agli uomini sconosciuta.

 

 

► 5:15► 5:15
www.youtube.com/watch?v=82FlVMoEM3E4 giu 2008 - 5 min - Caricato da nuovoiscritto

 

 

 
 
 

 

 

 

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13 settembre 2012 4 13 /09 /settembre /2012 11:37

   

LETTERA A GESU’ MEDICO DELL’ ANIMA :

HO FAME DI TE.

 

RICCARDO

  

  Lettera al medico in manicomio 

    http://www.aldamerini.it/lettera-di-alda-merini-al-medico-in-manicomio.html

  Egregio professore, so che le è stato riferito che io non prendo «regolarmente» le sue medicine. Naturalmente si tratta dei soliti pettegolezzi di ospedale che purtroppo alle volte rovinano con la loro cattiveria la buona fede di chi crede nella lealtà del prossimo. È vero, qualche volta ho omesso il Nobrium perché non volevo cadere nel solito stato di incoscienza e volevo tenermi un po´ desta, un po´ attiva, ma se mai un ammalato non prendesse i medicamenti prescritti la cosa più grave non è nella omissione degli stessi ma nel proposito, assurdo e malato, di non volere guarire. Chi viene a riferirle queste cose dimostra un animo molto meschino ed io nella mia semplicità ed anche nella mia malattia mi rallegro di non essere tra le file di quelli che si chiamano «spie». [...]

Vede che in questo momento il mio equilibrio è sano, però prima che io possa accedere ad una certa chiarezza occorre che lasci libero sfogo alle lacrime che comprendono tanti e tanti dispiaceri. Ad esempio proprio ieri ho visto un uccellino che giocava nella sabbia, era così tenero, così patetico, che vi ho visto raffigurata la mia creatura. Le parrà assurdo ma lei non può sapere da uomo cosa significa sentirsi palpitare dentro un altro cuore, sentirselo proprio per dei mesi, donarsi ed essere continuamente gratificata da questo amore nuovo che sorge. Come vorrei farglielo intendere e come vorrei pure che ella capisse che tutta la mia confusione altro non è che un grande contenuto dolore, tanto grande, quanto grande può essere la misura di un sacrificio umano.

L´ho stancata per dei mesi e forse lo farò ancora, stamattina mi aveva promesso delle medicine che poi non mi ha prescritte facendomi così intendere che mi trattava da povera esaltata. Ma se il dolore è esaltazione allora posso dire che tutto il genere umano è in questo stato e il mio dolore, il mio lutto per la morte della mia coscienza è il dolore di tutta la nostra povera comunità umana. Non ho fiducia nei medicamenti, no, glielo dico con franchezza, perché in questi mesi non mi sono più rallegrata di nulla e quando una cosa non si prende con quella fiducia che occorre non ha nessun risultato, perché solo la fede è la molla di tutto, guarigioni comprese.

Io per avere questa fede dovrei sentirmi amata e invece anche questa mattina mio marito non è venuto da me; adesso posso dirle sinceramente che malgrado la sua ignoranza, il suo poco sapere, lo amo profondamente e tutto questo amore l´ho gettato sopra di lei perché per anni sono stata frustrata, maltrattata, vilipesa. Caro dottore, da lei non mi aspetto proprio nulla, solo mio marito, con un cenno, un assenso, un atto di comprensione potrà guarirmi ed è proprio in questa direzione che io vorrei dirigerla.

Solo lui potrà, se vorrà, essere il mio medico, altrimenti la mia fine è già segnata. Se vuole aiutarmi è in questo senso che deve muovere la sua abilità. Adesso la lascio, ma ho passato con lei tante ore di calda fiducia, ho conversato, sono penetrata nel suo animo ed ella è penetrata nel mio come un padre. Quando le chiedo qualche cosa però non mi prenda in non cale perché mi vengono in mente adesso i bei versi di padre Davide Turoldo che dicono: «Io non ho mani che mi accarezzino il volto, duro è l´ufficio di queste mie parole».

E se anche ho tanto amato nella mia vita ciò non significa che la società mi debba condannare se nemmeno il Cristo ha condannato Maddalena ma l´ha ammessa fra i suoi seguaci. Perdoni il tempo che le ho rubato. Quando vengo da lei e le do del tu è come se parlassi con un angelo, qualche cosa che solo a me è dato di vedere e di sentire, qualche cosa di incorporeo che non ammette alcun desiderio. Perciò mi tenga per scusata.

Alda Merini

 

► 4:20► 4:20
dailymotion.com12 giu 2009 - 4 min

 

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13 settembre 2012 4 13 /09 /settembre /2012 08:07

  Alla mia Donna al pianoforte : 

TI HO AMATA ANCHE QUANDO ERO INTERNATO IN MANICOMIO, FOLLEMENTE

 Robert Schumann

 

 

http://www.aldamerini.it/Poesie/Poesie-di-Alda-Merini/donna-al-pianoforte.html

 

Poesia di Alda Merini

Donna al pianoforte

 

Io ti ho vista seduta al pianoforte
e mi sei parsa un angelo, una vergine    
di certissimo aspetto – come fossi
oggi cresciuta lì su quelle soglie
di sveltissima musica, o fermento
bello di donna dalle dritte spalle
cui le dite di angelo racchiuso
hanno impresso una curva di mistero
mentre che all’apparenza ne gioivi
profondamente come in veste nuova.
E noi tutti di te ripensavamo
cose profonde e più miracolosa
che una vetta di sogno la tua dolce
cara presenza ci scioglieva i nodi
dentro il sangue del male e sollevava
la nostr’aria nel palpito felice
dei tuoi biondi finissimi capell
i.

 

► 4:09► 4:09
youtube.com11 gen 2011 - 4 min - Caricato da riflessivoapparente

 

 

 

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12 settembre 2012 3 12 /09 /settembre /2012 17:15

 

"...e mi porta la tua carezza"

 

 
Brezza mattutina - © 2008 Luigi Torre - Pittura Online Artworks

 

 http://www.paroledelcuore.it/poesia.php?poesia=123025&t=Il+vento+mi+parla+di+te

 

 

Poesia di Moreno il Duca

 

 

Il vento mi parla di te 

 

Un soffio di vento
il tuo profumo porta ...lo sento
una notte stellata in cielo un bagliore
sento il battito forte del mio cuore

Come un nomade ricoperto di stracci
nel deserto mendico abbracci
cerco un soffio d'amore di speranza
scaldata da raggi di debolezza di... circostanza

Attenderò l'alba a risvegliarmi
e che sia il vento ad accarezzarmi
la pioggia a bagnarmi
un'oasi a ristorarmi

Io pittore di questo universo splendente
del quale tu sei l'astro nascente
tu un miraggio che confonde
che nell'animo mio si diffonde

La mente stordita
sulla sabbia il tuo volto disegno con le dita
e mi specchio nel tuo sorriso
mentre rubo emozioni dal viso

Due pennellate di tramonto le tue guance...
le sfioro con le labbra in maniera audace
ma poco importa
un soffio d'amore ridarà la vita

Nel deserto del cuore perduta
da una duna sepolta
o solo addormentata
sotto una palma appena sognata

 

► 4:26► 4:26
www.youtube.com/watch?v=iccTI7D__xo25 ott 2008 - 4 min - Caricato da n3v3rm1nd87

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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12 settembre 2012 3 12 /09 /settembre /2012 11:51

 

E’ TEMPO D' IMPAZZIRE

PER  GESU'

 mistero.jpg

  E’ veramente un mistero, Miranda, la tua comparsa sul mio blog.

Questa è effettivamente l’ora dei misteri.

Padre Gino Burresi era stato abbandonato dalla sua Famiglia del Cuore Immacolato di Maria ma ora è tutto cambiato.

Mi sembra che d’ora in poi di lui se ne prendano maggiore cura sia i servi che le serve del Cuore Immacolato di Maria.

Io, a posteriori, me ne sono dato anche una spiegazione di questo assoluto silenzio ed abbandono nei confronti del loro Fondatore.

Credo sia dovuto al fatto che il Cardinal Levada, che  è ancora un acerrimo nemico di Padre Gino, quando era ancora  Prefetto dell’Ex Sant’Uffizio, sicuramente l’avrebbe ridotto in polpette, se qualche religioso della sua Famiglia avesse pubblicamente perorato la sua causa.

Credo proprio che possiamo definire il Cardinal Levada un cardinale macellaio, non solo perché sarebbe arrivato persino a scuoiare Padre Gino, bensì anche perché ne ha combinati di macelli in seno alla Congregazione per la Dottrina della Fede.

Speriamo che se ne sia andato a godersi la pensione in America e che resti a una distanza di sicurezza da Padre Gino.

Miranda, ho pensato più volte che tu sia una serva del cuore immacolato di Maria oppure una postulante.

In ogni caso hai postulato molto nitidamente il problema di Padre Gino e devo dirti che la tua preghiera per il Fondatore è veramente autorevole.

Denota una sicurezza che sicuramente ti viene dall’Alto.

Ho un’altra cosa da dirti, di cui non ho ancora parlato.

Come ben sappiamo, fra Padre Gino e Padre Pio da Pietrelcina correva buon sangue, precisamente il sangue di Gesù che fuorusciva dalle loro stimmate.

Ora, a prescindere dalle accuse rivolte contro Padre Gino, ci dev’ essere stato qualche cardinale, che non gradiva che Padre Gino facesse, per così dire, concorrenza a Padre Pio da Pietrelcina.

Io li ho visti gli innumerevoli autobus italiani e stranieri che si recavano a San Vittorino da Padre Gino.

Tu credi che quelle persone scendevano anche a visitare la tomba di Padre Pio?

Certamente no, perché la gente è più attirata da un santo vivo che da un santo morto.

E probabilmente anche per questo hanno fatto fuori Padre Gino, perché certi cardinali volevano che il denaro fluisse sulla tomba di Padre Pio e non al santuario di Padre Gino.

Certi cardinali andrebbero neutralizzati con il DDT. Non so se lo conosci, è un insetticida, che io ho spruzzato addosso al Cardinal Levada ogni volta che parlavo di lui sul mio blog.

Per fare carriera alcuni cardinali fanno carte false e pure i tarocchi.

Dio ci guardi da certi cardinali.

 

Riccardo

 

► 6:29► 6:29
www.dailymotion.com/.../xog4n6_il-tempo-d-impazzi...8 feb 2012 - 6 min

 

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12 settembre 2012 3 12 /09 /settembre /2012 08:27

 

TU SARAI LA MIA VOCE

  Gino_Burresi_003_Padre_Pio.jpg

    San Giovanni Rotondo - Fratel Gino serve la Messa a Padre Pio 

    da Pietrelcina (1963)

 

http://www.atma-o-jibon.org/italiano4/rit_ruggiero11.htm

 

INTERVISTA

    «Padre Pio, il Santo dei deboli e dei fragili»    

 Dall’inizio dell’"ostensione", in due milioni hanno pregato davanti al suo corpo.
Nel "90°" delle "stimmate", parla l’arcivescovo D’Ambrosio:
«È la "Croce" il suo "messaggio" per l’uomo di oggi».

SAN PIO DA PIETRELCINA (1887-1968).

Da Roma, Giovanni Ruggiero
("Avvenire", 20/9/’08)

Due milioni di persone si sono già fermate davanti al "corpo" di San Pio, e hanno pregato. È il suo "popolo". Non potevano essere sottolineati meglio i due "Anniversari" di questi giorni: 90 dalle "stimmate" e 40 anni dalla morte di San Pio da Pietrelcina. San Giovanni Rotondo sta vivendo con fervore questi avvenimenti. Con l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Domenico Umberto D’Ambrosio, delegato della Santa Sede per il Santuario di San Giovanni Rotondo, ecco un "bilancio" di questo evento.    

 

 

Al di là dei numeri, qual è il significato "spirituale" di questa "ostensione"?

 

Tanti vengono solo per questo momento, ma molti si fermano, pregano e chiedono di incontrare i frati per conoscere la vita di Padre Pio, per capire qual è il suo "messaggio". Lui lo aveva detto che avrebbe fatto più "chiasso" da morto che da vivo.  

 

 Lei come spiega questo "chiasso"?

 

Padre Pio narra il "mistero" di Gesù crocifisso e la Croce è al centro della nostra vita. Chi ci richiama a questo "evento" grande della nostra salvezza non può che creare attorno a sé domande, attenzioni, simpatia, "venerazione" e invocazioni. Tanti mi dicono della loro commozione e qualcuno anche di autentiche "conversioni", fermandosi quei pochi momenti davanti all’urna che custodisce il corpo. C’è qualcosa di incredibile e di inspiegabile a tutti i livelli, tra i credenti e i "non credenti".
È un "accorrere" di gente.
 

 

 

Perché la Chiesa vuol mostrare il "corpo" dei suoi Santi? 

 

Il Signore ci ha fatto corpo e anima. Il nostro corpo partecipa in pienezza a quel "mistero" di fedeltà alla parola con la quale il Signore ci ha chiamato. La Chiesa da sempre venera il "corpo mortale" perché se arriviamo alla "Santità" è perché ci siamo portati tutta la nostra "realtà" che ci ha sostenuto. D’altronde, era nel suo "corpo mortale" che San Pio mostrava i segni della "Passione". Con questi segni creava in tanti il dubbio, il desiderio, la "conversione". Non c’è nessuna "ostentazione", né desiderio di creare "scalpore" e sorpresa. C’è solo un voler dire che il Signore si è servito anche del nostro "corpo mortale" per creare il "capolavoro" mirabile della "Santità".  

 

Oggi cosa chiedono i fedeli a San Pio, cosa chiede l’umanità che questi fedeli sparsi in tutto il mondo rappresentano?

    

Padre Pio è il Santo che accoglie in particolare i fragili e i deboli nel corpo e nello spirito. In tanti chiedono una vita diversa, una "conversione" radicale e profonda. E sono tanti che si fanno "latori" dei sofferenti nel corpo e di tanti disagiati per situazioni incerte nella vita. È un Santo di "popolo": la gente è convinta che può intercedere per tutti loro perché fu un semplice. Era nato in una famiglia di piccoli contadini del Sannio, e ha vissuto la fatica per una terra "avara" con tutte le povertà e le incertezze del quotidiano. Poi c’è quella categoria di "privilegiati", per così dire, quelli che hanno capito il "messaggio" di Padre Pio nella sua duplice veste di "rivelatore" dell’amore misericordioso di Dio e di rappresentante del "mistero" del Crocifisso. Padre Pio è il desiderio di quella "perfezione" che suscita in tanti nostalgia. È la "perfezione" verso la quale senti che devi camminare, ma con fatica riesci a raggiungere perché devi fare i conti con il tuo "quotidiano", con la tua miseria e la tua incertezza.

 

A tutti, se non la "perfezione", Padre Pio ha dato la possibilità di curarsi in questa sua opera terrena che è "Casa Sollievo". Non è da Santi?

 

Questo è l’altro grande "miracolo" di Padre Pio, che continua al di là delle difficoltà e delle problematiche che una struttura così grande deve affrontare quotidianamente. Padre Pio voleva un luogo in cui venisse "sollevato" il corpo e lo spirito. Non lo ha chiamato "Ospedale", ma "Casa", e lo ha definito "luogo di preghiera e di scienza". È "tempio", luogo "sacro" in cui la scienza si sposa con la preghiera, e la preghiera fa da supporto alla scienza, perché possa aiutare l’ammalato in cui c’è Gesù. Padre Pio diceva che se è poi anche "povero", in lui c’è due volte Cristo.  

  

Due "Anniversari" importanti. Oggi qual è il "messaggio" del Santo di Pietrelcina a questa società, che è così diversa da quella dei suoi anni?

 

È la Croce, piantata al centro di ognuno di noi, e non possiamo farne a meno. Padre Pio nelle sue parole aveva un "messaggio" fondamentale: il richiamo costante al Padre misericordioso che accoglie tutti i figli perché ritornino a casa. Ha consegnato alla preghiera il compito di "supportare" il peso della storia e il peso del mondo. Ha creato i "gruppi di preghiera", ai quali Benedetto XVI ha dato una "consegna" nel 2006. Il Papa ci ha detto che siamo un esercito di "intercessori" che bussa al cuore di Dio. C’è un "sposalizio" tra l’"intercessione" e l’esercizio della "carità". È questa la dinamica affidata ai "gruppi di preghiera": mani alzate, ma anche mani che si chinano per sollevare, per sostenere e aiutare. Preghiera e carità è il "binomio" che viviamo ogni giorno in "Casa Sollievo".  

 

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www.youtube.com/watch?v=EFA-VGXpFVM16 mag 2009 - 5 min - Caricato da minafan51

 

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  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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