Cari lettori, da quando mi sto occupando di Padre Gino Burresi, mi sembra di muovermi su un campo minato.
Milioni di persone hanno conosciuto Padre Gino e molti hanno ricevuto grazie per le sue preghiere di intercessione.
Eppure sul web ho potuto leggere in alcuni siti le critiche rivolte a coloro che ripropongono "certi" personaggi, nonostante la Chiesa li abbia condannati.
Una di quei “ coloro “ sarei io, che ho rotto il silenzio attorno a Padre Gino, silenzio durato per quasi due decenni.
Quando Padre Gino fu allontanato dal santuario di San Vittorino nel 1988, io ero molto impegnato col mio lavoro. Non avevo cercato di capire cosa fosse successo e per quale motivo fosse stato adottato quel provvedimento.
Solo nel 2005, quando la sentenza di condanna di Padre Gino da parte di Papa Benedetto XVI fu resa pubblica, ne appresi le motivazioni : violazione del segreto confessionale ed abusi sessuali su alcuni suoi seguaci ed ex - seminaristi secondo delle accuse risalenti agli anni ottanta.
Sarebbero state presentate in quegli anni delle denunce da parte di undici suoi ex - seminaristi, che affermarono di essere stati molestati sessualmente da Padre Gino Burresi.
Non vi dico la mia delusione ed incredulità.
Sapevo che Padre Gino era contrario all’omosessualità ed apprendere che egli avesse compiuto atti omosessuali con dei giovani seminaristi destabilizzava totalmente la mia fede in lui.
Su internet veniva diffusa a tappeto la notizia della sua condanna ed io mi meravigliavo che si fossero fatti passare 17 anni dalla vicenda per emettere un giudizio peraltro così severo.
Pensavo piuttosto ad una strumentalizzazione, attraverso un capro espiatorio d’eccellenza,
per rafforzare nella Chiesa l’idea propugnata dal nuovo pontefice Joseph Ratzinger di fare pulizia nella Chiesa.
Mi domandavo per quale motivo il cardinale Ratzinger, quando era prefetto della congregazione per la dottrina della fede, non avesse già allora tentato di fare pulizia e di dare corso alle denunce di abusi sessuali che approdavano sulla scrivania del suo ufficio da tutto il mondo.
Si parlava di suoi insabbiamenti dei casi di pedofilia commessi dal clero. Ora che era divenuto Papa avrebbe dovuto necessariamente recuperare la reputazione persa da Cardinale ed ecco perché cominciavano a fioccare le sospensioni a divinis per molti chierici, resisi rei di pedofilia.
In un certo senso l'unico modo che aveva Papa Ratzinger per riscattare le sue omissioni commesse da Cardinale era di riesumare tutti i casi di abusi sessuali insabbiati per decenni e di emettere le sentenze.
A quell'epoca io non avevo ancora creato il mio blog e l'unica possibilità che avevo era scrivere delle mail, manifestando le mie riflessioni.
Essendo lo scandalo sessuale di Padre Gino Burresi scoppiato sotto il papato di Giovanni Paolo II, cominciai a scrivere delle mail anche al Vaticano sulla opportunità o meno di beatificare Papa Giovanni Paolo II che, in un certo senso, si era reso correo degli insabbiamenti, compreso quello di Padre Gino Burresi.
Ma ancora non ero certo della colpevolezza di Padre Gino.
Scrissi le mail anche ai vari siti dei Servi del Cuore Immacolato di Maria.
Mi sembrava strano che si fosse potuto condannare Padre Gino solo nel 2005, 17 anni dopo le vicende degli abusi.
E poi mi domandavo come mai fosse stata concessa l’autorizzazione a Padre Gino Burresi di fondare la nuova congregazione dei servi del cuore immacolato di maria nel 1991, a soli due anni da quelle accuse.
Mi sembrava una follia dare facoltà ad un prete accusato di pedofilia di fondare un nuovo ordine. Ed invece ciò era avvenuto.
Allora mi domandavo se le accuse fossero vere o false.
Sapevo inoltre che il cardinale Ratzinger aveva dato una mano a Padre Gino per creare la sua nuova congregazione.
Quindi se Padre Gino era stato condannato proprio dal cardinale Ratzinger, ora divenuto Papa Benedetto XVI, forse l'unica spiegazione era che il Cardinale Ratzinger potè proteggere Padre Gino Burresi per 17 lunghi anni ma una volta divenuto Papa avrebbe perso la faccia se lo avesse continuato a proteggere e quindi fu giocoforza condannarlo.
Mentre ero stretto nella morsa di questi dubbi, scrissi sul mio blog nelsegnodizarri l'articolo
http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291.html
di cui vi ho già parlato in altri articoli del blog.
In questo articolo parlavo di Papa Luciani, di Papa Benedetto XVI, degli scandali di pedofilia da quest'ultimo insabbiati e ricordavo come Fratel Gino diceva sempre a San Vittorino che il Papa era la nostra guida.
Ma io desideravo di nuovo un Papa come Papa Albino Luciani perché Papa Benedetto XVI non mi piaceva.
Lo vedevo un Papa freddo e senza cuore.
Il commento postato a questo articolo da Giò dissipò tutti i miei dubbi ; capii che Giò era Padre Gino Burresi.
Non chiedetemi come mi sia giunto quel commento sul blog.
Giò, alias Padre Gino, ammetteva di avere inciampato, quindi riconosceva le sue colpe ma in un certo senso voleva dirmi con quel commento che anche durante gli anni, in cui lui era stato protetto dalla Chiesa, era stato comunque tenuto in disparte, esiliato a Montignoso, nella Chiesa di San Frediano.
So ad esempio che i seminaristi del nuovo ordine fondato da Padre Gino non potevano avere contatti con Padre Gino.
Infatti alcuni seminaristi hanno lasciato il seminario, perché non sopportavano più questa tensione.
Padre Gino Burresi è vissuto per tanti anni come in un bunker blindato, esiliato ed allontanato come un lebbroso.
Questo è stato il prezzo da lui pagato per continuare ad essere protetto dalla Chiesa dei Cardinali.
Padre Gino Burresi, dopo l'allontanamento dal santuario di San Vittorino, ha cominciato il suo calvario di penitenza nel suo ritiro di preghiera presso la chiesa di San Frediano.
Sin da allora la sua libertà è stata sempre molto limitata. Messo in punizione dal 1988 al 2005, anno in cui la sua condanna è passata in giudicato e alla sua solitudine si è aggiunta altra solitudine e la falsa pietà verso di lui si è tramutata in freddezza calcolata.
Padre Gino Burresi ( Giò ) chiede alla Chiesa di essere finalmente recuperato senza più doversi nascondere ed è per questo che 9 mesi dopo quel 2 aprile 2011, ho creato a gennaio 2012 la petizione per la riabilitazione di Padre Gino Burresi.
L'esilio ed il ritiro di preghiera, che Papa Francesco ha chiesto per il Cardinale O'Brian, che ha ammesso le molestie sessuali nei confronti di giovani seminaristi, Padre Gino Burresi li sta vivendo da 25 anni per le stesse colpe.
La mia è una petizione per ricostruire un uomo, l'uomo Gino, l'uomo Gi(n)ò.
Riccardo Fontana
www.youtube.com/watch?v=yS0VAi0mgnI
14/dic/2008 - Caricato da ireland4044
Ci vorr€bb€ ch€ qualcuno raccogli€ss€ la sua conf€ssion€ solo cosi €' possibil€ sap€r€ la v€rita' Fat€mi sap€r€ .
OSPITI D' ONORE
Commenti
scriv€t€mi vorr€i sap€r€ dov€ si trova ora ho urg€nt€ bisogno di parlar€ con lui. Lucio
mandat€mi anch€ una SMS 333 916 50 59 pac€ € b€n€
Caro Lucio, grazie dei tuoi due commenti.
Non so se tu sei nuovo del blog.
Io mi occupo di Padre Gino Burresi non solo su questo
blog ma anche su
http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291.html
Lucio, se tu apri questo link, troverai quello che tu cerchi : la confessione di Padre Gino Burresi.
Il suo commento è firmato Giò ma è al 100% Padre Gino che lo scrive. Fidati di me. Stavo vivendo a quell'epoca ( marzo – aprile 2011 ) un meraviglioso periodo spirituale in comunione con la teologa eremita Adriana Zarri, scomparsa a novembre del 2010.
Lei mi ispirava quello che dovevo scrivere sul blog e un giorno mi ha fatto capire che dovevo occuparmi di Padre Gino e che dovevo intraprendere una marcia per la sua liberazione dalla condanna.
Nonostante le ispirazioni di Adriana Zarri ero anch'io incerto come te se Padre Gino fosse colpevole o innocente.
Un giorno scrissi sul blog che se Padre Gino fosse stato liberato, non mi sarei sentito di andarlo a trovare, perché volevo restare nascosto. Aggiunsi che se Padre Gino avesse voluto incontrarmi, doveva essere lui a darmi un appuntamento scrivendomi sul blog nelsegnodizarri ( all'epoca era l'unico blog che alimentavo).
Il 2 aprile 2011, qualche giorno dopo avere scritto quelle parole, mi è giunto il commento di Giò, alias Padre Gino Burresi, dove lui confessa di essere inciampato.
Ma la parte più importante del suo commento non è tanto quella dell'inciampo.
La parte più importante e difficile da interpretare sta nelle frasi successive, dove parla della Chiesa dei cardinali. Dalle sue parole sembra quasi che la Chiesa lo abbia costretto a fare qualcosa che lui non voleva fare. Padre Gino Burresi sembra voglia far capire che se c'è stato un insabbiamento, non è da imputarne a lui la colpa. E anche la creazione del nuovo ordine dei servi del cuore immacolato di maria probabilmente è stato non il suo volere ma quello della Chiesa che lo ha protetto.
Quando parla della Chiesa dei cardinali, madri per gioielli, matrigne per l'amore, sembra voglia dire che fino a quando lui è servito alla Chiesa, lo hanno sfruttato. Poi quando è diventato un fagotto scomodo lo hanno scaricato.( Quado scoppiarono gli scandali sulla pedofilia )
In effetti Papa Benedetto XVI quand'era cardinale lo ha aiutato a fondare l'ordine dei servi del cuore immacolato di maria ( lo so da fonte attendibile ).
Poi però 17 anni dopo, lo stesso Ratzinger divenuto Papa Benedetto XVI non c'ha pensato due volte a condannarlo il 27 maggio 2005. Cercava un caso eclatante che facesse colpo sulla Chiesa universale per dare lustro al suo papato.
Sarebbe stato meglio a questo punto se lo avessero condannato nel 1988, quando successero i fatti.
C'è poi la questione del dentro e del volere uscire.
Cosa vorrà dire Padre Gino Burresi ?
Forse Padre Gino Burresi vuol dire che la sua Famiglia dei Servi del Cuore Immacolato continua a proclamarlo innocente e santo, mentre lui vuole invece che trionfi la verità, quella cioè che ha scritto a me il 2 aprile 2011.
Padre Gino si trova a Montignoso e se tu Lucio vuoi parlargli, puoi scrivere la tua lettera su questo blog.
Stai tranquillo che gli arriverà.
Questo è un blog senza segreti, come l'altro che alimento ( nelsegnodizarri ). Voglio fare tutto alla luce del sole e vorrei tanto che Luciano e Kià, che mi hanno scritto giorni fa e che sono molto vicini a Padre Gino Burresi, mi credessero finalmente. Caro Lucio, Padre Gino è il nostro compagno di viaggio ed io non lo scarico dai miei blog, anche se me lo chiedessero i Papi in persona.
Padre Gino Burresi è uno, i papi sono due.
Padre Gino non è doppio, Padre Gino è sincero.
Riccardo Fontana
Sono dentro,
donna o uomo che vive li
nel seno di questa chiesa.
Da me amata,
desiderata e capita...
Sono dentro.
Mi manca aria,
Aspetto l'alba,
Vedo tramonto.
La chiesa dei cardinali
madri per gioielli,
matrigne per l'amore.
Ho inciampato
e la chiesa non mi sta
raccogliendo.
Solitudine a me dona,
a lei che avevo chiesto
Maternità.
E l'anima mia,
Povera,
Riconosce lo sbaglio
di aver scelto il dentro e,
Vorrei uscire
ma dentro dovrò stare,
per la madre
che non accetta,
Il bene del vero
che ho scoperto
per l'anima mia.
Chiesa,
Antica e poco nuova,
Barca in alto mare,
Getta le reti
Su chi ti chiede maternità.
Madre o matrigna,
per me oggi
barca in alto mare
che teme solo di
Affondare!
Matrigna.
Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27