http://blog.libero.it/cuoredelpoeta200/11554780.html
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www.youtube.com/watch?v=NPA3LAYp_nc 05/ago/2011 - Caricato da Daniele Blaquier
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http://www.nightfall1955.org/2012/12/dove-sono-finiti-i-sogni-sono-andata.html
Dentro le mie poesie
Dentro le mie poesie
Dove sono finiti i sogni ?
Sono andata a cercarli . . .
Erano già partiti
in perfetto orario
Dentro le mie poesie
di bambina
c'era un mondo di fate
che danzava nei boschi
A furia di lavare l'anima
ho sporcato il corpo
Michela De Liquori
http://d.repubblica.it/famiglia/2013/03/15/news/famiglia_intervista_madre_figlio_maschio-1561215/
Mamma e figlio maschio: radiografia di un amore
Il rapporto di una donna con il figlio maschio è unico, ma nasconde insidie perché se mal gestito può diventare morboso. Con conseguenze negative sia per la mamma sia per il bambino. Maria Malucelli, docente di psicologia clinica, specialista in psicoterapia cognitiva dell’età evolutiva, spiega come evitare le trappole più comuni
“Mamma tu sei la più bella del mondo”: ogni madre si è sentita dire questa magica frase dal suo bambino, perché tra tutte le mamme e i loro figli maschi c'è un legame speciale. Per lui la madre è il primo oggetto d’amore ma anche la prima immagine della donna. Eppure questo amore non è senza spine, può avere effetti indesiderati. Un tema di cui si è occupata di recente Véronique Moraldi, specializzata nell'analisi dei rapporti familiari e delle loro conseguenze sul comportamento degli adulti, nel libro Figlio di sua madre (Urra, 18 Euro). Ne abbiamo parlato con Maria Malucelli, docente di psicologia clinica, specialista in psicoterapia cognitiva dell’età evolutiva.
Tra figlio maschio e madre c’è un rapporto unico e speciale. Che cos’è che lo rende diverso rispetto al rapporto con la figlia femmina?
Il rapporto speciale è legato proprio all’attrazione dei sessi contrari. È una situazione del tutto naturale e biologica che innesta nella relazione madre-figlio un comportamento seduttivo da parte della madre, accolto con piacere dal figlio che lo legge come una presenza costante. Anche con la figlia si instaura un rapporto speciale ma più tardi (intorno ai 5 anni) ed è determinato dal modeling, cioè dall’esigenza della bambina di prendere come modello la figura femminile materna.
Come evitare di esagerare nel godersi l’unicità di questo rapporto?
Il confine è la morbosità: quando l’amore della madre verso il figlio impedisce lo sviluppo delle varie tappe evolutive. Il che vuol dire che da 0 a 2 anni impedisce la socializzazione, da 2 a 4 anni vanifica la capacità di giocare da solo e usare la fantasia, dai 4 ai 7 castra il modeling con la figura paterna o maschile in generale su cui il bambino deve modellare la sua personalità; dai 7 agli 11 limita l’esplorazione del mondo e dai 12 anni in poi impedisce la cosiddetta de-satellizzazione, ovvero la libertà di uscire dal raggio genitoriale per trovare all’esterno altre figure di riferimento.
Quali possono essere gli “effetti indesiderati” di un rapporto madre-figlio distorto?
Il più eclatante è quello che compare dai 10 anni in poi. Tipicamente si manifesta un sentimento di rabbia verso la figura materna che diventa troppo ingombrante. Perciò, i figli maschi iniziano a evitare qualunque tipo di smanceria o coccola. Ciò significa che anticipano il bisogno di un distacco fisico ed emotivo-affettivo mostrando grande insofferenza verso la madre, ma ciò avviene a loro discapito perché a 10 anni si ha ancora bisogno del contatto affettivo con la mamma. Oppure può verificarsi la situazione inversa: il bambino non si rende conto che ha la capacità di stare da solo per cui prolunga la dipendenza verso la madre e la situazione peggiora se lei lo asseconda.
Nella fase del bambino in età pre-scolare, quali sono gli errori tipici che una madre può commettere con il figlio maschio?
Fino ai 5 anni il bambino ha bisogno di confrontarsi con i propri simili perché da questo confronto nasce la coscienza. Perciò, la madre non deve tenerlo chiuso nel guscio familiare, ma deve agevolare anche prima dell’inserimento nella scuola materna la socializzazione con gli altri bambini. È sbagliato anche continuare a trattarlo come se avesse sempre due anni senza incoraggiare l’autonomia. Un bambino anche al di sotto dei 5 anni può essere in grado di vestirsi e mangiare da solo. E poi c’è la questione del lettone: se lo lasciamo dormire con noi, prolunghiamo il cordone ombelicale e creiamo un problema di intimità irrisolta e una dipendenza corporea che si porterà dietro per sempre.
L’adolescenza spesso cambia le carte in tavola e trasforma anche il più amorevole bambino in un alieno che persino la madre non riconosce più. Quali sono gli errori più comuni?
Se il figlio maschio ha avuto un rapporto privilegiato con la figura materna quasi sempre avrà una difficoltà di modeling. Cioè se non ha avuto un modello maschile a cui ispirarsi, non saprà ben identificarsi e come reazione inconsapevole crea un distacco dalla figura materna ma lo fa con più rabbia, non avendo nessuna figura maschile con cui prendersela. Che fare? La madre deve spiegare al figlio che se non c’è papà non è colpa di nessuno, ma deve anche riconoscere che in adolescenza la ribellione del figlio è una forma di apprendimento, offrendosi come base sicura anche per esprimere emozioni negative. È sbagliato, invece, non riconoscere la ribellione e insistere su un bisogno di attaccamento che il figlio deve superare.
Come lasciarlo andare, una volta adulto?
Anche spiccare il volo è una tappa di crescita e va fatta quando il ragazzo è pronto. Non sempre lo è a 18 anni, ma se c’è una richiesta va assecondata. L’errore della mamma è non saper leggere il suo bisogno di indipendenza. Mai dirgli: “che fai te ne vai, mi lasci sola?” perché così gli crea un senso di colpa. Amare un figlio significa anche saperlo lasciar andare quando è il momento.
Che succede se la madre ha dei conti in sospeso con il padre del bambino o con gli uomini in generale?
Purtroppo succede che non avendo risolto lei i problemi con le figure maschili, quando il bambino cresce e geneticamente avrà delle somiglianze con il padre biologico potrebbe sviluppare un senso di aggressività e uscirsene con frasi del tipo: “sei come tuo padre”. Quando questo accade, il rapporto madre-figlio diventa conflittuale e può generare confusione nel figlio che improvvisamente non si sente più amato come prima.
La possibilità di commettere errori da parte della madre è più probabile se il figlio è unico?
Non credo. Sfatiamo questo mito. Non è necessario fare una nidiata di figli per evitare di commettere errori. Il figlio è unico solo se i genitori lo fanno sentire tale e se piagnucolano continuamente sul desiderio di averne un altro. Come ho scritto nel mio libro Un papà su misura (Franco Angeli, 17 euro) al figlio dobbiamo dare le radici per crescere e le ali per volare. E questo vale a prescindere da quanti siano, anche perché la socializzazione del bambino non riguarda un fratellino ma il mondo esterno e i suoi simili.
http://www.paroledelcuore.com/poesia.php?poesia=187138&t=
Ho scelto te
Se ti perdessi
oltre il mare
sfiderei le tempeste
per un tuo bacio
che mi stringa il respiro
Ed il mondo
saprei sfidare
pur di posar
sul tuo petto
il mio viso
Nel battito del cuor
tra le gocce del tuo sapor
morirei
Per altri mille anni
sceglierei te
Elisa Maffezzoni
http://amicidiletture.blogspot.it/2012/02/poesia-muta.html#!/2012/02/poesia-muta.html
POESIA MUTA
POESIA MUTA
Oggi
non ho imparato niente
non ho amato nessuno
non ho scritto una parola
non ho versato una lacrima
non ho sprecato un sorriso
non ho aperto una scatola
non ho parlato a nessuno
oggi
non ho vissuto.
(g.i.)
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http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-105563
Non c'è goccia che non voglia assaggiare un Tuo labbro
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Father Gino giving Holy Communion to one of the Sisters of the new religious order that he founded, asisted by one of the many seminarians who have been attracted to San Vittorino by Father Gino. |
Non c'è goccia che non voglia assaggiare un Tuo labbro
comete fluorescenti
argille di un istante
come Te come me
sono scese nella valle dei sogni perduti
evanescenti
giacevano
lì
inerti
adagiati in languidi corpi di smarrimento
smunti
silenti
aspettavano
di riprendere vigore
da canti votati ad infinita dolcezza d'amore
argentei ruscelli di luna nelle caverne del sole
venivano accolti in chiome d'oro dai calici dei fiori
intercalando fra splendidi cuori note musicali
acqua Ti do
in latte di re
miele dimmi
fuoco Ti fa
è
sol di vento
la di vino
si di violino
non c'è goccia sensibile che non cerchi d'assaggiare
il canoro evento
di un Tuo labbro divino
Vincenzo Capitanucci
L'AGENDA DI PADRE GINO
Nell'agenda di Padre Gino
ci sei anche tu che t' alzi di buon mattino
e non sai a chi augurare il buongiorno
ché non hai mai nessuno intorno.
Mentre fai la colazione
non sai a chi volgere la tua orazione.
C'è chi l'ode :
si chiama Gino il tuo angelo custode.
Chiuso in te stesso
ogni dì pare essere lo stesso,
cerchi una via d'uscita,
e poi di corsa e sempre in salita.
Sogni dagli altri un abbraccio
che invece restano di ghiaccio.
Da Montignoso
ti giunga caloroso
l'abbraccio di Padre Gino,
lui sì
che t' è sempre vicino,
sei un non credente ? nessuna paura,
la notte di Padre Gino è ancor più scura.
sei un credente ? diffida delle tue sicurezze
nella vita scivolerai sulle bassezze.
Non sfuggirai a questo appuntamento,
nella sua agenda Padre Gino
ha già appuntato il tuo sgomento.
Ci sono ancora molte pagine vuote,
sfrecciano su ruote
all'impazzata,
allora finirà davvero la tua giornata.
Riccardo Fontana
http://www.paroledelcuore.com/poesia.php?poesia=135377&t=Egoista
Egoista
Profondamnete egoista da chiedere tutto e dare niente,
estirparti tutto ciò che hai da offrire
e lasciarti esanime
sull'asfalto gelido
senza donarti nemmeno un velo di blu,
senza offrirti pigre nuvole bianche
ma solo tempestosi occhi grigi...
Dimenticati di me
e sarai felice
Dimenticati di me
e sarai sereno
Dimenticati di me
e ti mancherà per sempre
qualcosa
quel non so cosa
che adesso ti fa volare...
Teresa Tarantino
http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=71219&t=Tempesta+ormonale
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Tempesta ormonale
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http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-48262
Vomito
E mi riduco
testa nel cesso a vomitare,
con le mani imbrattate e la bocca che gronda
Anima e bile.
Bulimia di emozioni e pensieri.
Andrea C.