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21 aprile 2013 7 21 /04 /aprile /2013 06:51

 

 

giuliaaurora.scrivere.info/poesia.php%3Fpoesia%3D195383+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it

 

  

 

La luce dell' aldilà 

 

 

 

I miei occhi si chiudono il corpo resta disteso
esterrefatto lo guardo immobile, indifeso

l'emozione è fortissima, lo sconforto mi prende
una luce bianchissima m'invade, risplende

quella luce stupenda mi trasmette la pace
vorrei parlare, ma la bocca tace

e sempre più in alto la mia anima sale
una mano mi prende e mi induce a volare

allora scorgo i miei amori terreni
disperati mi piangono, sconsolati ed alieni

adesso per loro non potrò più far niente
continuerò ad amarli, come amerò l'altra gente

per un po' resto lì a guardare la scena
il sipario si è chiuso sulla vita terrena

in quell'attimo scorgo di nuovo la luce,
rapito l'assorbo,
seguo la scia dove lei mi conduce

tutto ciò mi riempie di una gioia infinita
...e allora comprendo la mia nuova vita

 

Carla Fortebracci

    

bellissimo così - laura pausini - YouTube

www.youtube.com/watch?v=J9A1agpubl0
02/feb/2012 - Caricato da JoHalfmoon

 

 

 

 

 

 

 

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21 aprile 2013 7 21 /04 /aprile /2013 04:41

 

 

http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-69044

 

 

Albero solitario

Quassù, alto sul ciglio del dirupo, sto da 100 anni.
Albero, dignitoso, austero, malinconico.

Oggi mi domandi se è passato il tuo amore.
Ti rispondo che sotto di me è passata tutta una storia:
vittorie e sconfitte di uomini importanti e di semplici diavoli,
passioni acute e odio di razze e di genti.

Molti si sono soffermati sotto di me:
chi per godersi l'ombra fresca dei miei rami
chi per rubare l'attimo fuggente di un bacio
chi per riprendere fiato dopo la salita.

Io, che di quassù sono il solitario,
beato tra la solitudine,
sono amico del vento.
È lui che mi porta buone nuove o tristi novelle.

Tu mi chiedi se è passato il tuo amore.
Io ti rispondo di sì : piangendo e triste
è arrivato lungo la strada che porta al fiume
sull'altra sponda: é lì che vuole rimanere.

Perchè il ponte è rotto
e tu non puoi più passare.

 

Giorgio Lovisolo

 

www.youtube.com/watch?v=Ir5WvshYzJw
24/set/2011 - Caricato da Carlo Bolgini

 

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20 aprile 2013 6 20 /04 /aprile /2013 16:47

 

 

 

http://www.donginooliosi.com/2010/04/pedofilia.html

 

venerdì 16 aprile 2010

 

Pedofilia

Nessuna correlazione tra il celibato, una delle espressioni più ampie, belle e nobili dell’amore di Dio per noi, e la pedofilia

 Il sacerdote canossiano Amedeo Cencini è anche lo psicologo, lo psicoterapeuta che nell’esercizio della sua professione ha ascoltato le storie di adulti con il macigno nel cuore di un abuso sessuale subito in tenera età. E sul suo lettino si sono sdraiate le vite di sacerdoti caduti nella pedofilia.  Sul
settimanale diocesano Verona Fedele del 18 aprile ha concesso un’intervista sottolineando che nella piaga “dobbiamo cogliere in quanto sta succedendo l’invito a programmare cammini formativi iniziali e permanenti che consentano al prete di vivere autenticamente il proprio celibato, come una delle espressioni più ampie, grandi, belle e nobili dell’amore di Dio per noi”.
Nessuna correlazione tra celibato e pedofilia
Il problema è molto più ampio. Rifacendosi a Freud per cui “la sessualità è al centro della geografia inter-psichica”, afferma che tutto l’io è maschile o femminile e quindi la sessualità non si identifica con la genitalità, con la sua gratificazione: è bisogno di relazione, di stima di sé, di affermazione di se stessi promuovendo l’altro nella reciprocità. E’ importante quindi che il giovane che si sente chiamato a realizzarsi nell’amore, nella carità pastorale anziché nella modalità coniugale deve sviluppare tutti gli altri aspetti della sessualità, rinunciando alla gratificazione genitale che, tra l’altro, è solo periodica in rapporto alla fecondità anche nel matrimonio.
Secondo Cencini può accadere che la persona che sceglie il celibato lo “carichi di grandi valori spirituali, ma cerchi in”altro” lo sfogo compensativo di quell’energia che non libera nella sessualità. La compensazione la può trovare nella carriera, nel denaro, nell’eccessivo attaccamento alla famiglia, nelle glorie personali e ancora peggio nella pedofilia. Il prete pedofilo è in crisi vocazionale? Nemmeno per sogno! Egli continua a sentirsi un sacerdote perché ha trovato il suo equilibrio abnorme in questa tendenza aberrante. Per questo dico: per favore non consideriamo la pedofilia solo come qualcosa di patologico, ma una delle tante compensazioni attraverso le quali il prete compensa, appunto, ciò a cui ha rinunciato con il celibato”.
Non è corretto considerare la pedofilia sempre e comunque una malattia da affrontare solo dal punto di vista psichiatrico. “Se il fenomeno – sempre Cenciniviene trattato solo dal versante psichiatrico, la pedofilia è una sorta di dato costitutivo della persona e quindi invincibile che riguarda solo determinate persone che, se sacerdoti, non avrebbero mai dovuto diventarlo. Quindi il problema è risolto mettendo tali individui nella condizione di non nuocere. Ma questo mi sembra un approccio parziale. E’ più completo quello psicodinamico per cui la pedofilia è un avvertimento abnorme di uno squilibrio che si è formato progressivamente nella persona, come conseguenza di un certo stile di vita che non ha compreso il senso autentico dell’opzione celibataria”, o per chi si sposa nell’amore coniugale
Perché è importante nella pedofilia distinguere fra dato costitutivo e avvertimento abnorme di uno squilibrio che si è formato progressivamente nella persona sia nella modalità celibataria e sia nella modalità coniugale della sessualità?
“Per due motivi – sempre Cencini-. Nel suo aspetto psicodinamico la pedofilia può essere prevenuta e anche risolta, tramite un percorso psicoterapeutico che quanto meno può aiutare la persona a tenere sotto controllo questa tendenza, anche quando la pedofilia è una malattia”. Teniamo sempre conto del connubio fede, incontro sacramentale con Cristo e ragione, scienza psicologica, terapia.
L’altro motivo: “L’approccio psicodinamico ci impone di interrogarci sul tema della formazione iniziale dei sacerdoti. La formazione alla sessualità nei seminari non può essere messa tra parentesi ritenendo che una generica opzione per Cristo metta automaticamente la persona nella condizione di poter vivere in maniera adeguata, intelligente, creativa, responsabile. Si deve dare al giovane tutti gli elementi per comprendere che la sua scelta per Cristo deve essere tale da invadere tutti gli altri bisogni. Di scoprire qualcosa di così grande da dare la forza di sopportare il peso della rinuncia e di non dover ricorrere alle compensazioni perché da esse deriva sempre l’abuso”. L’avvenimento esistenziale dell’incontro con la Persona viva di Gesù Cristo, il di più di umanità del suo amore e di poter veicolarlo con gioia nel noi della fraternità sacramentale della carità pastorale dando alla vita un preciso orizzonte e con ciò la direzione, il riempimento decisivo dei propri desideri non è solo all’inizio della vocazione sacerdotale, ma un cammino continuo, una necessità che non può venir meno.  Questa è una possibilità sempre, ma mai una costrizione perché Dio dal volto umano cioè il Risorto che dona il Suo Spirito, il Suo amore attraverso la Sua presenza sacramentale non può costringere, perché un rapporto costretto non è mai un rapporto di amore e questo sia nella modalità celibataria, verginale e sia nella modalità coniugale. Quindi la vigilanza di fronte ai rischi di crisi di fede è sempre una necessità. “A livello psicodinamico – sempre Cencini – il pedofilo è colui che cerca la gratificazione sessuale al di fuori di una relazione vera e propria, quindi paritaria. Un altro aspetto che a livello psichiatrico emerge meno è la componente dell’abuso. L’abuso dell’altro quindi, del minore, ma anche abuso di se stesso, dell’essere adulto, tanto più se in una posizione privilegiata  come il prete”, il cui agire rimanda alla persona di Cristo. Ma anche in famiglia, per il sacramento del matrimonio, i genitori rimandano a Cristo e le statistiche dicono che la gran parte degli abusi sessuali avviene in famiglia. Ma perché il pedofilo prete, sposato per esercitare questo potere, questo abuso cerca un bambino e non una donna o un uomo adulti? “Innanzitutto – sempre Cencini – perché il pedofilo in generale non è in grado di avere una relazione paritaria. Entrando nello specifico, invece, il sacerdote vede nel bambino la possibilità di poter ottenere la gratificazione sessuale senza suscitare particolari sospetti, quando invece il risvolto morale nel rapporto con una donna sarebbe subito evidente. Infatti l’autentico pedofilo ha un comportamento nei confronti dell’altro sesso ineccepibile. Inoltre nella sua mente confusa mette insieme l’offerta della propria vita a Dio nel celibato con un atteggiamento nei confronti dei piccoli che lui vede semplicemente come particolarmente affettuoso, carino, dolce, comprensivo. Ho presente casi di sacerdoti che mi dicevano: “In fondo non faccio nulla di male. Il bambino ha bisogno di affetto e io sono pronto a darglielo”.
Esiste un legame tra omosessualità e pedofilia?
Sono due concetti – sempre Cencinievidentemente diversi. Ma sono le statistiche a dircelo: nel clero nordamericano l’80% degli abusi è avvenuto in ambito omosessuale.  Soprattutto nell’omosessualità strutturale (cioè che appartiene alla struttura  della persona a differenza di quella legata ad episodi che è trattabile sul piano psicoterapeutico) la difficoltà più grande è quella relazionale. L’omosessualità stenta ad accettare il diverso in quanto tale e l’attenzione sessuale verso l’altro sesso è il punto finale di un atteggiamento interiore che porta la persona ad omologare l’altro. Anche nella pedofilia c’è la paura di una relazione, di un rapporto sessuale paritario con una persona adulta, diversa”.
Il capitolo più doloroso è quello delle vittime
“ La letteratura internazionale – sempre Cencini – riporta che il 30% di coloro che hanno subito violenza da piccoli sembra destinato a diventare un pedofilo attivo, mentre il restante 70% si porterebbe comunque dietro il peso dell’abuso, in maniera più o meno grave, con conseguenze sulla vita relazionale in particolare su quella sessuale. L’elemento discriminante che porta la persona a diventare un abusante è la mancata elaborazione di quanto è accaduto. Questo è il modo più grave e doloroso: molto spesso la vittima non è creduta e quando il suo dramma non viene preso seriamente in considerazione è come se venisse ancora una volta violentata. Questo non la porta certo a elaborare l’abuso e non l’aiuta a cercare un percorso psicoterapeutico che è laborioso, faticoso e discretamente lungo. Ma assolutamente necessario. Perché un abuso sessuale vissuto nella prima infanzia è qualcosa che disorganizza mentalmente, emotivamente, affettuosamente e sessualmente la persona. Quindi c’è bisogno di intervenire in maniera professionale in modo da ristabilire la fiducia che la persona ha perduto nel rapporto con l’altro”. Alla richiesta se padre Cencini ha avuto in terapia persone che hanno subito violenza da bambini, la risposta è “Sì”. Con buoni risultati? “In tutti i casi il percorso psicoterapeutico ha portato dei benefici. Devo però anche ammettere che non sempre purtroppo, la persona ha recuperato in pieno la possibilità di un rapporto autentico con l’altro in particolare sul piano emotivo e sessuale”.
Accogliamo l’invito di Benedetto XVI: “Adesso sotto gli attacchi del mondo che ci parlano dei nostri peccati vediamo che poter fare penitenza è grazia e vediamo come sia necessario fare penitenza, riconoscere cioè ciò che è sbagliato nella nostra vita: aprirsi al perdono, prepararsi al perdono, lasciarsi trasformare. Il dolore della penitenza, cioè della purificazione e della trasformazione, questo dolore è grazia, perché è rinnovamento, è opera della misericordia divina”.  
www.youtube.com/watch?v=H9LGHlgac90
17/gen/2011 - Caricato da MaxEchotrok

 

 

 

 

 
 
 
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19 aprile 2013 5 19 /04 /aprile /2013 21:13

 

 

http://ale777.altervista.org/blog/il-depresso/

 

 

 

 

Cipressi 

 

 

Il Depresso

 

Il depresso è un’anima instabile, luttuosa, morta.
Non ci vuole molto ad essere depressi.
Basta un po’ di luna storta, un vento che non è gradevole,
una donna non sincera, qualche colpo di sfortuna.
Il depresso è cavilloso, anomalo, iettatore.
Fa finta di cantare ma in effetti si lamenta.
Il depresso può avere anche un amico,
un poveraccio incolpevole, che si dà un gran da fare
per vederlo sorridere.
Ma il depresso no, non ride, e l’amico volenteroso
Finisce per morire sconfitto.
Il depresso è come un vigile urbano
Sempre fermo sulla sua catastrofe.
Si comincia da bimbi ad essere depressi
Da grandi si diventa perfidi.
Il depresso non se ne accorge
E intorno a lui muoiono persone
Che tentano di salvarlo e finalmente
Dopo aver distrutto un intero mondo di eroi
Il depresso rimane felice: è finalmente libero.
Il depresso ti annienta, ti uccide,
ma finalmente ride.

   

Alda Merini  

 

www.youtube.com/watch?v=KeODHCizOBg
12/feb/2010 - Caricato da ilcanelacaneildente
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19 aprile 2013 5 19 /04 /aprile /2013 17:29

 

 

  

http://www.diaframma.org/old/pages/poesie/quaranta.html

 

     

 

TEMPO

     

Per quanto tempo
sono rimasto qui dentro
e chiudendomi a chiave
non ho pensato a niente,
nemmeno a reagire.
Oggi forse è lo stesso giorno
di un anno fa
quando ho smesso di uscire
per guardare l'esterno
soltanto da una finestra malandata
e le strade restano come sempre.
Meravigliose.

 

 

FEDERICO FIUMANI

 

www.youtube.com/watch?v=9AdvKd8ETHc
28/mag/2012 - Caricato da Promemoryas
 

 

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17 aprile 2013 3 17 /04 /aprile /2013 20:51

 

 

 

 

http://www.paroledelcuore.com/poesia.php?poesia=215083&t=Angelo+triste  

 

 

Angelo triste

 

Una scheggia triste

mi ha bucato l'anima,

si agita e sussulta
l'ampia distesa
del mio cuore,
percepisco il segno,
la volontà affoga.

Forme bizzarre di voglia
mi ingannano...
Forse d'amore.

 

Roberto Soffici 

 

 

www.youtube.com/watch?v=c3EjbAJvoQs
31/ago/2008 - Caricato da brubus61
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17 aprile 2013 3 17 /04 /aprile /2013 19:51

 

 

 

http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-72391

 

 

 

 Do, ma chiedo

   

A chi mi circonda
a chi mi sta vicino
a chi non ho mai conosciuto
a chi non mi tollera
a chi mi odia e forse odio
do solamente umiltà
e chiedo accoratamente perdono.

 

Maria Rosa Cugudda

 

www.youtube.com/watch?v=xzlPLl34pVw
21/set/2011 - Caricato da IndomitaIncognita

 

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13 aprile 2013 6 13 /04 /aprile /2013 05:26

 

 

http://giorgiolavino.scrivere.info/index.php?poesia=172711%20&t=La+fatica+delle+cose+belle

 

 

 

 

 

La fatica delle cose belle

 

 

Canto e mi calo nella luminosità

 

delle cose belle che sono riuscito ad afferrare

 

e nessun oro ce la farà a portarmele via

 

Striscio sul filo della continuità

 

Accorto come acrobata quando

 

vola nell’aria per imbracciare il suo trapezio

 

Mi alleggerisco per non sciupare l’incanto

 

di questa ondeggiante condizione

 

E’ ospite gradito ogni giorno il desiderio

 

di ricominciare per cercare le sensazioni

 

che non ho trovato il giorno prima

 

 

( Le cose belle si fanno con la fatica )

 

Giorgio  Lavino

 

www.youtube.com/watch?v=l9YtH5ckk5I
25/giu/2011 - Caricato da farfallina673
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12 aprile 2013 5 12 /04 /aprile /2013 00:57

 

 

 

http://lebistrotdesartistes.blogspot.it/2012/05/una-splendida-poesia-di-giuseppe-colli.html

 

Desiderio

 

 Io non vorrei
udire mai
piangere
nessuno
perchè ogni dolore
mi fa male
al cuore,
aperto
per consolare
ogni fratello
triste.

Io vorrei
su tutte le bocche
scorgere il sorriso,
in tutte le pupille
la sincerità,
sentire in tutti i cuori
la speranza
e in ogni mano la fraternità.

Io vorrei avere
ogni fratello amico,
compagno
nella gioia e nel dolore
e amare
con lo stesso cuore
la vita
dura
eppure così bella.

 

Giuseppe Colli
 
 
Francesco Renga - Ci Sarai - YouTube
www.youtube.com/watch?v=H7k6dzLQ9dI
09/feb/2012 - Caricato da FrancescoRengaVEVO
 



 

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11 aprile 2013 4 11 /04 /aprile /2013 02:41

 

 

   

http://www.neteditor.it/?q=node/205757

 

 

 

Attendo paziente il maestrale

 

 

Agglomerati di nuvole

viaggiano sul mio cielo

spandendo segreti

che non riesco ancora a decifrare,

volteggiano stanche

appena mosse da un lieve zefiro

che il suo refolo anemico

non riesce a far avanzare.

 

Ho perso la rotta

dei miei anni passati

e non riesco a capire

come avanzare nel divenire.

 

Ancora oggi la mia onda è silente

e non indica nuova rotta tracciata,

mi dà imput su nuova deriva.

 

Sono arenata su immobile letto

e nuvole bianche in grido di resa

bloccano l'avanzare della mia vela.

 

Attendo paziente il maestrale...

 

 

Grazia Denaro

 

www.youtube.com/watch?v=DzAvyjOUbBU
29/set/2008 - Caricato da Aldo T.

 

 
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Présentation

  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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