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2 agosto 2014 6 02 /08 /agosto /2014 16:40

 

 


 

http://gcgalli.wordpress.com/2014/06/28/le-mie-mani/

 

 

 

 

Due farfalle su un prato di fioritura

 

 

 

Le mie mani

 

 

Le mie mani passando sul tuo corpo

sono le mani della primavera
che quando la bronzea campana d’inverno
ha cessato i rintocchi gelati
riportano acqua e frutta e fiori e luce e calore

Le mie mani passando sul tuo corpo
sono le mani d’un restauratore
che toglie la polvere frutto dei letarghi del tempo
e riporta alla luce il tesoro della tua bellezza

Ti ho suonata come lira
con le mie dita di poeta

Ho raccolto ogni goccia di sudore
con le mie mani che passando sul tuo corpo
lo hanno pulito
dal dolore

   

Giorgio Galli

  

 

10/nov/2009 - Caricato da massimiliano perrone
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2 agosto 2014 6 02 /08 /agosto /2014 07:04

 

 

 

 

http://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/i-segreti-per-gestire-la-rabbia-in-auto

 

 

 

 

I segreti per gestire la rabbia in auto

 

Possiamo gestire la carica di emozioni con maggior facilità e possiamo imparare a esprimere anche la rabbia senza distruttività. Come? Facciamo amicizia con noi stessi, con gli altri e con la nostra auto.

Quando siamo in auto, una partenza lenta al semaforo, una precedenza  non data, un parcheggio soffiato… possono scatenarci – o scatenare ad altri – una tempesta ormonale degna di una lotta, nel paleozoico, contro lo straniero che ha insultato il totem della tribù vicina. Non importa se viviamo nel 21° secolo, la nostra cosiddetta civiltà è giovanissima rispetto a meccanismi del cervello consolidatisi nell’arco delle 150.000 generazioni che hanno preceduto gli ultimi 5000 anni di storia. 

 

E allora, mentre stiamo guidando, ogni variante rispetto alle nostre aspettative, desideri, interpretazione del codice della strada, può innescare la miccia che fa esplodere una rabbia esagerata, non congruente con l’evento scatenante. Anche persone considerate tranquille possono rivelare tutto a un tratto un inaspettato risvolto, tra il pittoresco e  il grottesco, esibendosi in gesti, parole e improperi degni di un mercato del pesce in un giorno di scirocco.

 

In parte, il fenomeno è semplicemente il modo di scaricare la tensione di uno spavento, se c’è stato, ma può anche essere una scusa – inconsapevole – per sfogare emozioni già preesistenti, relative a tutt’altro. Se lo scatto di rabbia si limita a questo, se nessuno lo ha sentito o se non c’è stata replica sullo stesso piano, può anche essere salutare e liberatorio… ma spesso la forte emozione risveglia, per risonanza e per reazione, uno stato d’animo corrispondente anche nell’interlocutore e il rischio è che l’alterco degeneri, creando conflitti che a loro volta desteranno un malessere ben peggiore di quello causato dell’evento scatenante.

 

 

La rabbia è come un animale incattivito che, una volta stuzzicato, parte per la tangente e può rompere le porte della sua gabbia, mettendo in atto comportamenti che, a freddo, nessuno avrebbe adottato. La rabbia è energia concentrata, come tale ha anche un potere utile e prezioso, ma è, appunto, come un animale selvatico incattivito che non risponde ai comandi se non c’è stato prima un amorevole addestramento. La rabbia non è di per sé qualcosa di brutto o di negativo, lo diventa il momento in cui si scatena senza controllo e diventa distruttiva. Quando invece, viene conosciuta e addomesticata, può diventare una preziosa alleata nella nostra vita quotidiana e possiamo usare la sua energia… nei contesti e nelle direzioni da noi scelte consapevolmente.

 

Possiamo quindi imparare a “domare” la rabbia, farcela amica, alleata. Per farlo, occorre la stessa pazienza e dedizione che occorre, appunto, per fare amicizia con un animale selvatico, ma i risultati valgono l’impegno. Il primo passo è allenare l’attenzione al proprio sentire, grazie alla pratica della centratura, con qualsiasi metodo si scelga di adottare (yoga, arti marziali, training autogeno, meditazione, green mindfulness).

 

Con una maggior presenza a ciò che si sente, se ne possono riconoscere le prime avvisaglie. Per “sentire”, occorre propriamente un ambiente favorevole, quindi un’auto silenziosa, confortevole, che ispiri dolcezza, fluidità, rispetto, gentilezza. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui la guida a bordo delle auto ibride è più piacevole, come ha dimostrato uno studio comportamentale commissionato da Toyota. Poi, soprattutto, possiamo onorare il nostro sentire, senza censurarlo, e ascoltarne il messaggio: quando noi ci diamo il diritto di arrabbiarci, quando riconosciamo cosa e perché ha scatenato in noi tale reazione… proprio perché le abbiamo dato il “diritto di esistere”, questa non avrà più così tanto bisogno di esplodere in modo incontrollato. Questo atteggiamento ci lascia quel margine di tempo necessario per decidere “se, come e quanto agirla” nella situazione in cui ci troviamo, coerentemente con la valutazione delle implicazioni e conseguenze di ogni nostra parola e gesto.

 

Più abbiamo conti in sospeso con altri e altro, più sarà proprio in auto che questa tenderà a scatenarsi, sfruttando la presunta anonimità dell’interlocutore. Il guidatore dell’auto davanti a noi, che magari procede lentamente mentre hai fretta. Più diventiamo consapevoli delle nostre emozioni e meno avremo bisogno di vomitarle in modo incontrollato in reazione a ogni stimolo irritante. “Fare amicizia”, con se stessi e con l’altro, questo è l’antidoto, anche con le nostre componenti più antiche, che ancora si comportano come se fossimo nel paleozoico.

 

E quando i destinatari della rabbia altrui siamo noi? Quando ci suonano il clacson, quando siamo noi a rallentare o a fare un manovra sbagliata? L’importante è non “abboccare all’amo”, non permettere alla fiammata altrui di incendiare anche la nostra miccia, facendo esplodere, per reazione, anche i nostri conti arretrati con la vita. Il poco compreso significato dell’evangelico “porgi l’altra guancia”… non è un invito al masochismo, è la scoperta che se rispondo in modo inaspettato, l’azione automatica del mio interlocutore si blocca, e lascia alla sua mente il tempo di intervenire e temperare la reazione in modo, questa volta, adeguato al contesto.

 

Se mantieni la calma in un momento d’ira risparmierai cento giorni di dolore, recita un proverbio popolare. Ed è proprio una poesia, del monaco buddista Thich Nhat Hanh che riassume – nel suo libro, tradotto in italiano, Spegni il fuoco della rabbia – meglio di un trattato psicologico, il processo appena descritto:

 

Arrabbiarsi è normale. Provare rabbia è una cosa umana. Imparare a sorridere alla tua rabbia e a farci pace. Il significato della pratica, dell’imparare, è tutto qui.

 

Prestando attenzione alla tua rabbia, puoi trasformarla nel tipo di energia di cui hai bisogno. L’energia positiva si ottiene dall’energia negativa.

 

Un fiore, per quanto bello, un giorno diventerà concime, ma se sai come trasformare il concime di nuovo in un fiore, allora non avrai da preoccuparti.

 

Così non devi preoccuparti della tua rabbia, perché sai come trattarla: abbracciandola, riconoscendola e trasformandola. Questo è quello che si può fare. Come manciata di diamanti sul velluto della notte così le stelle gridano la bellezza del mondo.

 

Provare per credere. Siate gentili con la vostra rabbia, rispettatela, e lei vi sarà leale, vi insegnerà a riconoscere le situazioni che vi feriscono e si adatterà a contenere o calibrare la sua carica sotto la vostra direzione. Verranno evitati così migliaia di incidenti causati annualmente da una cattiva gestione della rabbia.

 

 

 

www.youtube.com/watch?v=-XOYaf0mrCg
15/lug/2011 - Caricato da Rosella F.
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1 agosto 2014 5 01 /08 /agosto /2014 23:04

 

 

 

http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-96750

 

 

 

 

 

Bell'anima

  

E il tuo silenzio
ha parlato per te.
Ti sei ritrovato da solo
con la tua anima.
Ti sei guardato dentro
e l'hai vista:
" La rabbia "
Quella rabbia sorda
che ti avvinghia,
ti abbraccia e ti consuma.
Quella rabbia che ti ruba
la mente e i pensieri tutti.
Ferma il vortice che
ti rimestola l'anima.
Tu sei bell'anima,
lascia che l'amore si diffonda
nel tuo essere provato,
lascia che il sorriso
ti rischiari la via.
Adagia il cuore
in attimi di pace.

  

Bruna Lanza

  

 

21/nov/2010 - Caricato da galacticos19

 

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21 luglio 2014 1 21 /07 /luglio /2014 19:18

 

 

 

 

http://eliotroporosa.blogspot.it/2010/04/storie-zen-la-paura.html

 

 

STORIE ZEN " LA PAURA "

 

 

Ottavio CembaloUn monaco si lamentava con il suo maestro perché,nonostante tutto il suo impegno, non era in grado di raggiungere il satori.[riferito ad un profondo e permanente stadio di illuminazione]
Allora il maestro, per mostrargli cosa gli mancava, lo condusse insieme ad altri allievi sulla sommità di una collina.
La sommità era collegata alla sommità di una collina adiacente attraverso un sottile ponte di funi.Sotto, un burrone profondo si spalancava minaccioso.
Il maestro allora ordinò al discepolo di attraversare il ponte di funi.L'allievo tentò di obbedire, ma appena il suo piede si mosse da terra e cominciò a vacillare su quelle funi a precipizio sul burrone, l'allievo si sentì mancare e si voltò indietro.
"Non posso farlo, maestro, è troppa la paura!" esclamò costernato il discepolo.
Allora il maestro, tra tutti i suoi allievi, chiamò un allievo che era cieco dalla nascita e gli impartì lo stesso ordine.
Quello se pure lentamente e tastando bene con i piedi la solidità degli appoggi che trovava, compì la traversata, perché non aveva avuto paura del burrone che si apriva sotto.
Allora il maestro si rivolse al primo allievo e gli chiese : "Hai capito ora?".


La paura è ciò che ci impedisce di raggiungere ciò a cui aspiriamo.
Paura di dover arrangiarsi da soli, di dover crescere, di dover lottare, di dover soffrire, di abbandonare le proprie convinzioni...sono molteplici le paure che assalgono l'uomo e gli impediscono di arrivare all'illuminazione.
Solo chi è in grado di non guardare alle proprie paure, mettendole al primo posto d'importanza, riuscirà ad affrontare l'abisso.


Buona vita

Namastè
 
11/feb/2010 - Caricato da newvideoclips


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18 luglio 2014 5 18 /07 /luglio /2014 00:29

 

 

 

Friday 18 july 2014 5 18 /07 /Lug /2014 01:11

       

http://www.poesie.reportonline.it/poesie-di-roberto-roversi/poesia-di-roberto-roversi-mi-fermo-un-momento-a-guardare.html

 

campo di grano di Van Gogh

 

 

Mi fermo un momento a guardare

 

Non correre. Fermati. E guarda.

 Guarda con un solo colpo dell’occhio

 la formica vicino alla ruota dell’auto veloce

 che trascina adagio adagio un chicco di pane

e così cura paziente il suo inverno.

 Guarda. Fermati. Non correre.

 Tira il freno alza il pedale

 abbassa la serranda dell’inferno.

 Guarda nel campo fra il grano

lento e bianco il fumo di un camino

con la vecchia casa vicina al grande noce.

Non correre veloce. Guarda ancora.

Almeno per un momento.

Guarda il bambino che passa tenendo la madre per mano

il colore dei muri delle case

le nuvole in un cielo solitario e saggio

le ragazze che transitano in un raggio di sole

il volto con le vene di mille anni

di una donna o di un uomo venuti come Ulisse dal mare.

Fermati. Per un momento. Prima di andare.

Ascoltiamo le grida d’amore

o le grida d’aiuto

 il tempo trascinato nella polvere del mondo

se ti fermi e ascolti non sarai mai perduto.


Roberto Roversi

 

 

Fermati - Renato Zero - YouTube

www.youtube.com/watch?v=JxwjxjtOHEg
12/giu/2009 - Caricato da Sergio Nanni
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9 luglio 2014 3 09 /07 /luglio /2014 03:43

 

 

 

Wednesday 9 july 2014 3 09 /07 /Lug /2014 04:24

 

 

 

http://tiziana-laterradimezzo.blogspot.it/2011/11/fa-delle-due-braccia-due-ali-dangelo-e.html

 

 


 

Fa' delle due braccia due ali d'angelo e porta anche a me un po' di pace

 Amore,

 vola da me

 con l'aeroplano di carta

 della mia fantasia,

 con l'ingegno del tuo sentimento.

 Vedrai fiorire terre piene di magia

 e io sarò la chioma d'albero più alta

 per darti frescura e riparo.

 Fa' delle tue braccia

 due ali d'angelo

 e porta anche a me un po' di pace

 e il giocattolo del sogno.

Ma prima di dirmi qualcosa

guarda il genio in fiore

del mio cuore.

 

Alda Merini

 

www.youtube.com/watch?v=Pg_f4cMXDDo
03/apr/2012 - Caricato da princesasenzarom

 

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6 luglio 2014 7 06 /07 /luglio /2014 14:48

 

 

 

 

 

http://www.poesianuova.com/poesia.php?poesia=350293&t=Affettuosamente+vecchio

 

 

 

 

 

Quadro su tela Una barca solitaria al tramonto

 

 

 

 

 

Affettuosamente vecchio

 

 

Vecchio,

 

Non ti crucciare se da oriente

 

Sei giunto a occidente

 

Perché è bella l'alba quanto il tramonto.

 

Cambiano solo i colori

 

Che i tuoi occhi hanno visto

 

E la tua mano ha dipinto.

 

Il quadro è finito,

 

Deponi fiero il pennello

 

E con orgoglio fissa la tela

 

Che porta la firma della tua vita.

 

 

D'Urso Marino

 

 

   

 

www.youtube.com/watch?v=VCtNeF4W3OE
18/giu/2014 - Caricato da Mina Mazzini Official
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1 luglio 2014 2 01 /07 /luglio /2014 08:51

 

 

 

http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/06/30/news/fontana_di_trevi_via_al_restauro-show_ecco_la_passerella_sospesa_sulla_vasca-90372824/

 

 

 

Fontana di Trevi, via al restauro-show: ecco la passerella sospesa sulla vasca

 

Il sindaco Ignazio Marino inaugura il ponte che permetterà di vedere ai turisti, come mai prima d'ora, il monumento-simbolo della capitale. Il cantiere, finanziato dalla maison Fendi, durerà circa un anno e mezzo

 

 

 

Fontana di Trevi, via al restauro-show: ecco la passerella sospesa sulla vasca

Da sinistra in basso, il sindaco Ignazio Marino all'inaugurazione della passerella

 

Un ponte sospeso per vedere dall'alto il luogo dove milioni di turisti, ogni giorno, gettano centinaia di monetine. Un cantiere a vista per ammirare, come mai prima d'ora, uno dei monumenti più famosi della capitale.  Un restauro-show che coinvolgerà visitatori e turisti grazie a un "ponte" sospeso sulla Fontana di Trevi, una recinzione in plexiglass intorno al cantiere e un sito internet da cui seguire, passo dopo passo, i lavori anche online. A dare il via ai lavori il sindaco Ignazio Marino, insieme al sovrintendente Claudio Parisi Presicce e a Pietro Beccari, presidente e amministratore delegato della maison Fendi, finanziatrice del progetto di restauro con 2 milioni e 180 mila euro.

La scenografica passerella che ogni giorno, fino alle 21, permetterà ai turisti di seguire da vicino i restauri, con una passeggiata sospesa sulla vasca, è stata terminata nei giorni scorsi. E questa mattina è stata installata anche la piccola vasca bianca per il tradizionale rito del lancio della monetina. Da oggi, quindi, turisti e curiosi potranno finalmente tornare a esprimere i loro desideri di spalle alla fontana della Dolce Vita, che resterà comunque senz'acqua fino al termine del cantiere.

"E' fondamentale coinvolgere il mecenatismo per il mantenimento e il restauro delle nostre meravigliose architetture, archeologie e opere d'arte. E' quello che stiamo facendo, e credo che questo sia motivo d'orgoglio per i privati, come per la Casa Fendi che in questo caso ha investito oltre 2 milioni di euro, per il restauro, diciamolo, della Fontana più celebre del nostro pianeta" ha detto il sindaco  Ignazio Marino durante la cerimonia. Il primo cittadino, poi, ha lanciato una monetina nella vasca. 

Durante i lavori, che dovrebbero durare circa un anno e mezzo, la fontana-gioiello progettata da Nicola Salvi continuerà a essere visibile grazie anche alla recinzione in plexiglass del cantiere, che permetterà di osservare i restauratori all'opera. Ai due lati della fontana, vicino alla recinzione, saranno installati due monitor che mostreranno le immagini storiche legate al luogo, come le scene dei film di cui è stato location, e quelle del progetto di restauro.
Inoltre, collegandosi al sito internet creato dalla sovrintendenza capitolina per i Beni culturali e dall'assessorato comunale alla Cultura, sarà possibile seguire in diretta, passo dopo passo, l'evolversi dei lavori. 

 

 

15/mar/2012 - Caricato da minafan51



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1 luglio 2014 2 01 /07 /luglio /2014 08:10

 

 

 

http://www.italia24ore.it/20130911413/attualita/nasce-a-forli-la-camera-della-rabbia-la-stanza-per-sfogare-rancori-e-ansie.html

 

 

 

Nasce a Forlì la camera della rabbia, la stanza per sfogare rancori e ansie

 

 

la camera della rabbiaAltro Altro che sedute dallo psicoterapeuta, con costante impegno e investimenti onerosi, ora c'è la camera della rabbia, denominata così, perchè permette di sfogare rancori, ansie e rabbia, al costo di 35 euro l'ora. La geniale iniziativa è di un giovane di 35 anni, originario della città di Forlì, che ha copiato l'idea statunitense e l'ha realizzata per la prima volta in Italia.

Il proprietario della camera della rabbia

Si chiama Cristian Castagnoli, ha 35 anni ed è forlivese, convinto che la camera della rabbia, già sperimentata negli Stati Uniti, e poi in Europa, sia una valida formula contro lo stress, mette a disposizione una stanza grande 4 metri per tre, provvista di mobili usati, verso i quali sfogare la propria rabbia, dando colpi e bastonate con la mazza da baseball. Con questa, i clienti colpiscono furiosamente qualsiasi cosa che capita sotto mano, senza preoccuparsi di rompere oggetti preziosi, nè di farsi male, perchè prima dello sfogo irruento, ci si veste in modo appropriato, con ginocchiere, gomitiere, guanti, scarpe antinfortunistiche, paracollo, maschera sul viso e anche elmetto, per proteggersi da eventuali schegge, durante l'esibizione ribelle, ma non pericolosa. L'afflusso dei clienti, che pagano 35 euro l'ora per entrare nella camera della rabbia, aumenta sempre di più, e ciò dimostra che molti non disdegnano l'idea, anzi ne sono felici, perchè finalmente possono sfogare la loro ira, dopo una lite col partner o col datore di lavoro, o magari col collega che ha fatto il furbetto, prendendo di mira qualcuno in particolare. Non mancano gli sfoghi per delusioni d'amore, per frustrazioni, delusioni familiari, diverbi tra amici, liti tra fidanzati, disapprovazioni e scontenti morali. E ancora, rabbia per collere dei figli, riluttanza nei confronti di qualcuno che ha recato un'offesa, rancori e ansie da esprimere con tutta schiettezza, senza farsi problemi, in piena libertà.  

Chi predilige la camera della rabbia

E' qui che muoiono tutte le sopraffazioni e le delusioni che non hanno avuto sfogo per paura di essere considerati pazzi o ribelli nevrotici. La camera della rabbia è provvista di una rete nel soffitto, per evitare che le schegge dei mobili  colpiti, ricadessero addosso ai clienti, intenti a sfogare la loro rabbia fino a sentirsi stanchi e sereni, dopo aver esternato l'ansia e i rancori accumulati, possibilmente, da anni, col risultato spiacevole dell'insorgenza di un'ulcera o disturbi legati allo stomaco. Una musica di propria scelta, accompagna i gesti di sfogo, mentre i vetri delle numerose bottiglie frantumate, si spargono per tutta la camera, senza danneggiare nulla e nessuno, è questo il bello. Si sa che la rabbia genera diverse sintomatologie, che riguardano tutte le parti del corpo, ma anche della psiche, e la sedimentazione di questo sentimento negativo, che produce emozioni disastrose per il benessere psico-fisico, induce il soggetto a somatizzare. E di conseguenza, a soffrire per tanto tempo, ricorrendo spesso a dei calmanti, che possono provocare sonnolenza e risultare fatali, specie durante la guida. I mobili da colpire, sono librerie, scaffali, comodini, sedie e tavoli, tutta merce usata e impiegata per lo sfogo liberatorio dei clienti, che felici di liberarsi dai loro pesi morali, ricorrono alla camera della rabbia, come meta originale. E non è finita qui, c'è perfino la possibilità di riprendere la scena dello sfogo in loco, con un video appropriato, godendo del privilegio dell'anonimato, grazie alla maschera sul volto. Risultati garantiti, secondo i quali, dulcis in fundo, si potrebbe aggiungere al famoso detto, con la dolcezza si ottiene tutto, anche un nuovissimo detto, con lo sfogo della rabbia si ottiene la serenità.

 

 

rabbia e amore - YouTube
www.youtube.com/watch?v=7gSjlpWSowE
19/ago/2009 - Caricato da xkekka
Villa Ada Posse-rabbia e amore (da Musically 1997) by Orlando

 

 

 

 

 

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27 giugno 2014 5 27 /06 /giugno /2014 05:24

 

 

 

 

http://rebstein.wordpress.com/2013/05/15/canto-della-dimenticanza/

 

 

 

 

La casa dimenticata nel tempo che vale come un tesoro.


 

 

Casa di riposo

 

I vecchi nella stanza sono seduti in cerchio.
Al centro, una donna canta e suona la fisarmonica.
“Lassuuu sulleee montaaagneeeee…. “
Dai finestroni entra luce. L’infermiera
con un carrello distribuisce tè e biscotti.
Una vecchia sulla carrozzina allarga le braccia
che diventano rami, o radici.
Poco più in là un’altra vecchia dondola
il suo canto ad occhi chiusi. Ha i capelli
raccolti a coda; indossa un maglioncino
rosa su una gonna azzurra. Un vecchio
guarda prima la donna con la fisarmonica,
poi la vecchia con la coda; una volta
batte le mani, un’altra annuisce e ride.

La donna con la fisarmonica tocca i vecchi
uno a uno; la musica diventa mano, terra di montagna.
Uno a uno i vecchi si aprono come fiori.

E’ povera la vita, bella quanto basta
a farti morire nel pieno di niente più di un corpo.
È faccenda di nessuno la carne flaccida,
le braccia a piombo sul selciato.
Lo sguardo è lontano come la luna;
niente in suo confronto.
Negli occhi la visione è colta;
nei piedi trascinati, nella mani
che non sanno più portare il cibo in bocca.

La bellezza si fa sottile, si insinua metà sorriso, metà agonia.

Un vecchio, alto, bello, lo sguardo dritto
segue la fisarmonica a passi piccoli;
si arrende la sua forza, diventa fluida luce
di questo unico giorno, unica ora, unico minuto.

 

Iole Toini

   

 

08/mar/2009 - Caricato da maryax86xx

 

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Présentation

  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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