Overblog
Segui questo blog Administration + Create my blog
4 gennaio 2014 6 04 /01 /gennaio /2014 08:50

 

 

 

Comunicazione importante

concernente Padre Gino Burresi :

 

Il giorno 4 gennaio 2014 ho creato una nuova petizione per la riabilitazione di Padre Gino Burresi da parte di Papa Francesco.

Quanti volessero aderire sono pregati di andare su :

 

 

http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-petizione-padre-gino-burresi-ricomincio-da-zero-121892164.html

 

 o su :

 

 http://nelsegnodipadreginosantuariodimontignoso.over-blog.it/article-petizione-padre-gino-burresi-ricomincio-da-zero-121892184.html  

 

 

Grazie.  

 

Riccardo Sante Maria Fontana

4 gennaio 2014

 

 

 

Zucchero - E' Delicato - YouTube

 
 
 
www.youtube.com/watch?v=anW2fRbSoHw
 
Apr 6, 2011 - Uploaded by ZuccheroVEVO



Condividi post
Repost0
4 gennaio 2014 6 04 /01 /gennaio /2014 06:15

 

 

 

 

 

Visualizza i firmatari | FIRMA questa Petizione

 

 

 

http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-70817

 

 

 

 

 

 

 Martiri

 

 

Non sono finiti i tempi di Nerone...
la carne cristiana straziata dai leoni
ancora oggi grida la sua vendetta,
nemmeno oggi amare Dio è un diritto.
O, santi martiri, sangue degli innocenti,
mi duole il cuore dalle notizie recenti...
piango per voi, che avete pregato per la pace
e siete morti per la crudeltà delle mani feroci.
Quanto ancora dobbiamo aspettare
la tua gloria, Gesù, che verso il cielo sale.
Vieni a prenderci, Signore, di noi abbi pietà...
Vieni, Signore Gesù, Maranathà.

 

Tania  Rybak

 

 

 
 
www.youtube.com/watch?v=Jj2TwJcIyE8
Oct 23, 2013 - Uploaded by laquilone1
Condividi post
Repost0
3 gennaio 2014 5 03 /01 /gennaio /2014 21:47

 

 

 

 

http://gcgalli.wordpress.com/2013/07/26/improvvisi-via-dei-pensieri/

 

 

 

stelle

 

 

Via dei pensieri

 

 

Ti ho raccontato della via dei pensieri,
mia dolce cugina, di quella strada dove
da ormai due anni cammino, cammino,
con la notte e col giorno, spargendo come sale
i miei dubbi, i deliri e le speranze
e gli amori traditi e mai nati.
Ti ho parlato del terrazzo dal quale
con le notti sorridenti d’un’estate
o fra i siderei rigori di un autunno
pronto a mutarsi in un inverno più cupo
miravo le stelle, o guardavo le finestre
delle persone amiche, quando il lume si spegneva…
Quanti aneliti ho rivolto al cielo scuro
o alla cascina color sole di settembre
che dal prato in discesa mi balzava incontro…
Quante volte i miei giorni incompiuti
ho rispecchiato nella volta delle stelle
o nelle nere finestre della cascina
forse disabitata, oppure, chi lo sa…
Oramai per ogni giorno ch’è passato
si sono aggiunti un pensiero o un ricordo,
e prima ancora che da qui debba partire
ho metà vita affidata a quella via,
i miei pensieri hanno assunto la sua forma
tristissima e lieta, e il passo della marcia
con cui con rabbia o con letizia l’ho percorsa,
e di certo avrei avuto altri pensieri, e un altro Giorgio
avreste avuto voi su un’altra strada.

 

Giorgio Galli

 

 

► 4:43► 4:43
youtube.com25 mag 2011 - 5 min - Caricato da laquilone1

 

Condividi post
Repost0
3 gennaio 2014 5 03 /01 /gennaio /2014 04:23

 

 

 

 

http://www.raccontinellarete.it/?p=9864

 

 

 

 

 

 

 

“Incerta marcia nuziale” di Ornella Spagnulo

 

 

Si può sempre ricominciare, questa era la frase che mi rimbombava nel cervello a pochi passi dalla mia marcia nuziale. Sì, mia, ero proprio io a sposarmi, con il vestito bianco modello sirena acquistato da mamma perché il regalo porta bene. Bene o male, il mio compagno lo conoscevo com’era, e questo mi disarmava parecchio. La prima persona normale che vedevo dai piedi alla testa. Prima di lui conoscevo per intero solo me stessa. E non potevo certo definirmi una persona normale.

Normale: normale è che a pochi passi dalla marcia nuziale ci si senta belle, felici, entusiaste di andare a incontrare per sempre l’amore davanti a un uomo asessuato (dicasi prete) e una marea di parenti indifferenti, e di amiche invidiose. È questo un sentimento che si addice particolarmente all’indole femminile: perché neanche le sorelle sono contente l’una della felicità dell’altra come nei libri di Jane Austen.

Mah! Eppure la psicoterapia mi aveva insegnato che questo Giovanni è fatto apposta per me. È pratico, è un uomo in soldoni. Non ha molti soldi ma quelli ce li ho io. Antenati nobili mi hanno portato ad avere un po’ di denaro e anche poco equilibrio psicologico. Giovanni è come io non sono: uno normale. Ma è fascista: sì è fascista, ha un difetto. Non l’ho mai visto leggermente trasandato, lui va sempre vestito come uno sparviero. E la macchina Alfa Romeo, e la fissa per il pesce crudo – che di per sé sarebbe un piatto “etnico” visto che è dei giapponesi –, lui è la semplicità fatta persona, ma è pure razzista.

Cosa devo fare per riscattare la mia vita di coppia se mio marito è un fascista? Mi basta dare l’elemosina in chiesa? Mi basta perdonare chiunque tradisca la mia fiducia?

Oh! Penso che qualcosa di peggio non mi poteva succedere. Sono sempre stata nel profondo anarchica, antirazzista e libertaria. Trovare un uomo di estrema destra è davvero una complicazione! Bianco bianco bianco. Dovrei vestirmi di nero per sposare un fascista! In più, quando ero piccola, quindici sedici anni, avevo trovato un ragazzo tanto dolce che era molto anticonformista e lo è rimasto. Quando lo incontro per caso, per strada, mi prendono mille emozioni e si è fatto anche crescere la barba…

Quante volte ho chiesto a Giovanni che si facesse crescere la barba! Ma lui no, dice che l’ha portata anni fa e non la vuole più perché gli dava fastidio, lui dice che gli prudeva. Secondo me non se la fa crescere perché gli dà un aspetto troppo trasandato. Ma che ci devo fare io? Se quello m’ha lasciato, e questo mi vuole, posso io per un credo politico…? La psicoterapeuta aveva detto che se avevamo idee tanto diverse non sarebbero cambiate.

Soffoco. Allo specchio guardo le mie sopracciglia. Quando non mi va bene qualcosa del mio carattere, mi incaponisco contro le mie sopracciglia. Pinzetta alla mano: zac zac, ho levato le prime ciglia di troppo. Le sopracciglia sono davvero tante, non bastano due o tre estrazioni. Eccone due in fondo, e una in mezzo a sinistra, e un sopracciglio non è mai uguale a quell’altro. – Lucia? –

È mia madre. – Lucia! Apri Lucia che stai facendo? –

Mia madre è una delle classiche madri meridionali: molto apprensiva, madre chioccia, mi ha riempito di attenzioni e soffocato l’anima. Anni e anni di psicoanalisi: – Mamma ho da fare –

– Cosa hai da fare? È mezz’ora che stai là dentro –

– Eh, ho capito! –

– Papà è andato già a prendere la macchina –.

La macchina! Quella stupida macchina color celeste opaco rivestita da un inutile nastro con il fiocco bianco. Il bianco!

Giovanni me lo chiese subito che macchina avesse mio padre, voleva saperlo forse per fare a gara con lui. – Non lo so che macchina ha –, gli dissi. M’informai, ma per lui esisteva solo l’Alfa e voleva anzi convincere mio padre ad acquistare una macchina Alfa anche lui! – Così diventa un alfista –. Avevo il latte alle ginocchia. Alfa è la prima lettera dell’alfabeto greco e non la marca di una stupida auto fascista. Comunque mi sono rimboccata le maniche e nel tempo sono riuscita anche a non litigare.

– Ingoia, ingoia! – mi suggeriva l’amica di mia madre: – Quando ero in disaccordo con mio marito – era vedova: – Stavo zitta. Non bisogna contestare, tu digli: “Sì sì” e vedrai che poi smette –.

La smette: che smette? Se uno è fascista è fascista dentro. Lo amo come se lo conoscessi da quando è nato. È incantevole come mi guarda mentre facciamo l’amore, ma ha questo difetto che non si può cambiare.

Io non so neanche prendere libri in biblioteca, non ho saputo mai stare dietro a nessun ordine. Non so perché, in fondo in fondo me li voglio sempre rubare i libri, per tenerli con me. Ma con Giovanni non posso condividere nemmeno le letture. Non gli interessa questo campo.

Eppure siamo felici! Felici come lo è una giovane coppia che si sta per sposare. Al corso di matrimonio siamo sopravvissuti, ci sono state coppie che hanno mollato, si sono spaventate. Io bene o male gli rimprovero solo questo: fascista! È fascista: ma come si fa a esserlo nel 2012? Mi canta le canzoni di Mussolini in macchina, ma dico: è illegale. È illegale! Non lo sa, o lo sa e fa finta di niente. Per me è un problema ma non voglio perderlo dalle mani. Solo che ora mi vedo addosso questo vestito bianco e non so se è adatto per sposare un fascista.

– Mamma, voglio cambiare vestito –

– Lucia non ci pensare proprio –

– Sì, dai, mi va stretto! –

– Lucia fammi entrare –.

Giro la chiave della porta del bagno con risolutezza, la apro. – Ti sei toccata le sopracciglia? –

– Mi sembravano spesse –

– Cosa stai dicendo? Dall’estetista erano spesse. Quanti soldi c’hai fatto sprecare! –

– E mi sa che ve ne farò sprecare ancora. Non mi voglio sposare più –

– Muoviti e mettiti le scarpe –

– Mettitele tu! –

– Lucia non mi fare arrabbiare per favore. Sei stata tu che l’hai voluto? –

– Sono stata io…sono stata io…Non sono stata io! –

– Chi è stato allora? –

– Lo Spirito Santo –

– Lucia forza ti muovi? –.

Che dovevo fare io? Coso mi aveva mollato! E meno male, quel capellone! Capellone, barbone semmai; se li è tagliati i capelli. Oh Lucia ringrazia che hai trovato un buon partito. Un bravo ragazzo. Giovanni è bravo! 

– Lucia? È arrivata pure zia Fernanda –

– Lucia! Bella mia! Oh quanto stai bene con i capelli così –

– Grazie zia ma… –

– Non ti voglio macchiare con il rossetto –

– Non preoccuparti –

 

– Lo sai che ha detto? Non si vuole sposare più! –

– Nè –

– Dai, su, le scarpe! –

Con le scarpe avanzo lungo il corridoio buio. La luce c’è, ma non fa luce. Sono talmente agitata. L’ascensore anche è ricoperto da questo stupido fiocco. E se cascasse? E se cascassimo tutti? Arriviamo al piano terra sani e salvi.

Mio padre quando mi guarda ha un sussulto: – Hai visto come sta bene? – dice mia madre.

– Una favola! –.

Papà è sempre stato generoso, con me e con tutti. Forse per questo ho regalato il mio corpo a tanti uomini prima di Giovanni. Mi sembravano tutti persone buone. Non avevo paura dei loro giudizi.

– Papà non voglio entrare in macchina. Devo andare via –

– Dove devi andare? – mio padre si mette a ridere.

– Devo andare…devo andare dalla psicoanalista –

– Ah ah ah ah –. Mio padre ride, ignaro. Non sa quello che sta succedendo dentro la mia testa.

– Non è l’uomo giusto. Non lo è. Tutti tranne lui. –

– Mario non dargli retta – dice mia madre: – Stamattina si è svegliata con questa storia –.

Zia Fernanda: – Vedrai, Lucia, com’è bello essere sposati! Almeno i primi tempi –

– Ma neanche i primi tempi! -, dico io. – Quello è un fascista –

– E che vuol dire? Perché i fascisti erano fascisti secondo te? –

– Anche la nonna era fascista, nostra madre –

– Aaaaaaah –.

Cerco di riprendermi dallo spavento: – Come la nonna Francesca era fascista? –

– Sì, eccome. Diceva che con il duce poteva tenere la porta di casa aperta! –

– Aiuto! –.

Allora sono sempre stata circondata da fascisti. A saperlo prima non ci passavo metà della mia infanzia con la nonna.

– Davvero era fascista la nonna? –

– Sì e pure il nonno. Capirai, un carabiniere –.

Il mio occhio destro indipendentemente dalla mia volontà inizia a pulsare. Mi vedo negli anni Trenta con una strana acconciatura in capo, un vestito più sbiadito di questo e mio nonno, con la divisa da carabiniere, che canta la marcia nuziale.

– Papà ti puoi fermare per favore? –

– Lucia…non fare storie –

– No, no, lo so io perché. Non voglio ritrovarmi seduta vicino a un fascista. Quando si accorgerà che sono indomabile mi vorrà scaraventare giù da un dirupo –.

– Lucia, ma quante sciocchezze stai dicendo? Dì, da quanto conosci Giovanni? –

– Un anno e mezzo, quasi due –

– E allora? Ti ha buttato giù da un dirupo? –.

Gli scemi ridono, inconsapevoli del fatto che mi stanno ferendo.

– Sì, da un dirupo, quello mi butta da un dirupo! – urlo ai passanti dal finestrino anteriore. Mi hanno pure lasciato il posto più importante, vicino a papà.

– Se non la finisci chiamo Giovanni –

– Chiamalo allora! A me non frega niente. –

 

– Ciao Giovanni, come stai? –

– Bene. Lucia? –

– Lucia è qui. Aspetta che ti vuole parlare un attimo –

 

– Ehi –

– Amore mio –, dice lui. – Quando vieni? –

– Amore, sto arrivando –.

 

 
 
 
 
 
Aug 1, 2013 - Uploaded by Tori Kelly
Condividi post
Repost0
2 gennaio 2014 4 02 /01 /gennaio /2014 22:16

 

 

 

 

http://www.poesie.reportonline.it/poesie-di-rabindranath-tagore/dammi-il-supremo-conforto-dell-amore.html

 

 

 


 

 

 

Dammi il supremo conforto dell’amore

 

Poesia di Rabindranath Tagore

 

 

Dammi il supremo conforto dell’amore,

questa è la mia preghiera.

Il conforto che mi permetterà di parlare,

agire, soffrire secondo la tua volontà,

e di abbandonare ogni cosa per non essere lasciato a
me stesso.

Fortificami nei pericoli, onorami con la tua sofferenza

aiutami a percorrere i cammini difficili

del sacrificio quotidiano.

Dammi la suprema confidenza dell’amore,

questa è la mia preghiera.

La confidenza nella vita che sfida la morte,

che cambia la debolezza in forza,la sconfitta in
vittoria.

Innalzami, perché la mia dignità, accettando l’offesa,

disdegni di renderla.

Da Petali sulle ceneri

 

 

 

 

Conforto alla Vita (Franco Battiato) mio video - YouTube

 May 6, 2008 - Uploaded by lucabios

 

Condividi post
Repost0
2 gennaio 2014 4 02 /01 /gennaio /2014 04:45

 

 

 

Cari lettori, questa notte ho fatto un sogno che sicuramente aveva una  logica ma che mi è apparso così  astruso ed ingarbugliato al mio risveglio. Man mano che aprivo  gli occhi si è dileguato e non c'è stato verso di rincorrerlo.

L'unico ricordo che sono riuscito ad acciuffare era una galleria. Stavo raccontando al mio interlocutore onirico di una galleria da percorrere, ma non si trattava della galleria dei misteri di Tremonzelli.

Buona giornata

 

Riccardo

 

 
 
Coincidenze o c'e' davvero qualcosa nella galleria di Tremonzelli che manda in tilt auto e mezzi provocando incidenti a catena?

 

http://www.poesie.reportonline.it/poesie-di-gianni-rodari/poesia-di-gianni-rodari-la-galleria.html

 

 

La galleria


La galleria è una notte per gioco,
è corta corta e dura poco.
Che piccola notte scura scura!
Non si fa in tempo ad avere paura.

 

Gianni Rodari

 

 
 
 
Oct 30, 2009 - Uploaded by Francesco Brunetti

 

Condividi post
Repost0
1 gennaio 2014 3 01 /01 /gennaio /2014 20:11

 

 

   

La pace è come il sole,

sorge e tramonta.

     

Riccardo Fontana

 

 

 

 

 

Roberto Angelini - Tramonto - YouTube

www.youtube.com/watch?v=4uzsg1MI9dA
Feb 8, 2012 - Uploaded by Giaculatorie

 

 

 

 

 

Condividi post
Repost0
1 gennaio 2014 3 01 /01 /gennaio /2014 18:33

 

 

 

https://gcgalli.wordpress.com/category/folgorando-lambiguita/page/2/

 

 

 

Amore e Narciso

 

di Giorgio Galli

 

 

 

 

 

 

 

Condividi post
Repost0
1 gennaio 2014 3 01 /01 /gennaio /2014 13:12

 

 

 

 

http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-36751

 

 

 

 

bottiglia di champagne con quattro calice di vetro e numero 2014, belle feste di Capodanno concetto di fotografia Archivio Fotografico - 22960854

  

 

Comprensione

 

 

Lo sguardo che non ferisce
ed il bacio che sale alle labbra senza invito


il racconto che non mette mai l'ascoltatore
nella condizione dell'invidia

 

un sogno che si mescola al quotidiano
senza conflitto


la rabbia vissuta e onorata come

 gioia irrefrenabile

 
sei tu
siamo un po' più tutto

 

  

 

Giuliano Paolini

 

 

 

 

Alessandra Amoroso Ancora di Piu' ( testo ) - YouTube

 
 
 
May 23, 2012 - Uploaded by mikres89

 

Condividi post
Repost0
1 gennaio 2014 3 01 /01 /gennaio /2014 08:53

 

 

 

 

http://gcgalli.wordpress.com/category/racconti-2/

 

 

libreria vuota variopinto Archivio Fotografico - 10190651 

 

 

La biblioteca scomparsa

 

di Giorgio Galli

 

 

Avevo più ricordi là dentro che ovunque nel mondo e in me. In ogni libro era la traccia d’un periodo, di un momento

 o di una svolta della mia maturazione; in ognuno la radice d’un mio pensiero. Ogni tipo di carta aveva l’odore d’una fase della mia vita, dall’accidioso bighellonare dell’università ai primi scontri col mondo del lavoro. C’erano libri che ormai avevo digerito e che scorrevano nel mio sangue: libri di cui coltivavo con cura i frutti, senza provare il minimo desiderio di rileggerli. Il ricordo della loro lettura mi era caro, il contenuto m’era diventato con gli anni persino molesto. Facevano parte della biblioteca scomparsa libri su cui avevo riflettuto a lungo, come gli Scritti corsari di Pasolini, e altri che m’avevano lasciato nel cuore un’impronta sonora come quelli di Savinio.  C’erano Nietzsche, Mandel’stam, Heaney -già, Heaney: L’isola che scompare dice come mi sento meglio di come posso dirlo io…

E poi c’erano i CD: anch’essi carichi della mia storia -forse anche più dei libri. Ho imparato sui dischi di Toscanini cosa può nascere dal matrimonio fra il rigore e la passione.  C’era tanto Bach nella biblioteca scomparsa, e musica inglese dal Rinascimento a Vaughan Williams. La scomparsa di Prokof’ev brucia come una spina. I Tre pezzi per clarinetto di Stravinsky erano i suoni più misteriosi che avessi udito  … ma tutti sono scomparsi nella biblioteca scomparsa.

Un libro su Mahler porta le stigmate d’un’estate listata a lutto da una delusione d’amore. Sui Testamenti traditi di Kundera ho imparato ad amare Janacek, e sulla musica di Janacek ho imparato ad amare il Novecento. Ma ora tutti i libri sono scomparsi nella biblioteca scomparsa.

Dov’è finita la biblioteca scomparsa? Un po’ qua e un po’ là. Nelle case di tanta gente.

I conti non tornavano più. Cominciammo con gli ori del battesimo e le collanine della prima comunione. Poi fu il turno dei vecchi oggetti di casa: pentole, poltrona, un vecchio giradischi ch’era già vecchio ai tempi di mio nonno. Per un po’ riuscii ad arrotondare facendo il portinaio; poi niente. E, un po’ alla volta, anche la biblioteca diventò la biblioteca scomparsa.

Ci staccavano la luce, ogni sera tornavo con una nuova lista d’insuccessi. Mia moglie sprofondava nella  depressione. E alla fine, decise di lasciarmi.

Tutto quello che resta sono le parole di questo racconto.

 

 
 
 
 
Nov 3, 2007 - Uploaded by giocodiluce
Condividi post
Repost0

Présentation

  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
  • Contatti

Recherche

Liens