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11 settembre 2012 2 11 /09 /settembre /2012 08:56

   

Mal di voce

 

 

  Nucci A. Rota

   Aracne editrice S.r.l.

 

Cap 1

Mal di

voce

 

 

A Vittoria piaceva molto riandare con la memoria alla sua infanzia, non certo perché quel periodo della sua vita fosse particolarmente felice anzi, ma abbandonarsi ai ricordi significava per lei riannodare i fili della propria vita, giustificava o meglio legittimava quel che le stava accadendo attualmente.

Era stata una bambina fragile, fisicamente ma soprattutto psicologicamente, un corpicino minuto sia nella struttura ossea che in quella muscolare, senza la più lontana parvenza di grasso. Il suo viso era appuntito, il naso non aveva quasi punta e poteva pertanto essere definito aquilino anche se non era grosso, e per fortuna; gli occhi erano anonimi sia nel taglio che nell’espressione, ma avevano uno strano color camomilla che li rendeva accattivanti, la bocca era sottile, solo una bella dentatura poteva valorizzarla ma Vittoria, pur avendo un bel sorriso, difficilmente sorrideva. Insomma un viso ed un corpo né bello né grazioso ma forse particolare, non le si addiceva certo l’aggettivo di bella bambina.

Più tardi alla bambina anonima era subentrata una adolescente certamente più interessante, con un corpo non più così spigoloso, i capelli sembravano domati sotto i colpi di spazzolate serali, rendendo più visibili le belle striature dorate, gli occhi erano rimasti color camomilla ma forse quel colore non era poi tanto male. 

Da bambina quel che in lei era decisamente insolito e particolare era la folta chioma di capelli ricci di un bel castano dorato con colpi di sole naturali. Ricordava come tutti non dicevano di lei «che bella bambina» bensì «che bei capelli». Lei di contro era arrivata ad odiare quei capelli così visibili, così invadenti fino al punto di chiedere alla mamma di tagliarli. La mamma a questa richiesta rispondeva:

«E’ la cosa più bella che hai, arriverà il momento che li apprezzerai».

Vittoria sapeva esattamente perché non amava i suoi capelli. Quasi tutti quelli che facevano apprezzamenti verbali sulla sua folta e ricciuta chioma finivano per appoggiare la mano sulla sua testa e questo a lei dava molto fastidio. Quelle mani le sembravano sempre troppo grandi, forse sporche, unte ma quel che detestava era soprattutto ciò che succedeva dopo la carezza. C’era l’apprezzamento «che bei capelli!» e subito dopo le domande, ed era soprattutto questo che Vittoria temeva. Le domande prevedono una risposta e Vittoria era affetta da quello che viene definito un problema di scarsa fluenza verbale, o meglio era decisamente una bambina balbuziente.

Vittoria ricorda ancor oggi quel che provava quando la mano si avvicinava ai suoi capelli:

il cuore iniziava a battere velocemente, sentiva il respiro diventare improvvisamente irregolare, la lingua in bocca sembrava irrigidirsi fino ad assumere la consistenza del legno e le parole, che già le venivano in mente per l’eventuale risposta, sembravano litigare tra loro in bocca prima di fluire nella voce.

(La parte sommersa dell’iceberg).

 

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dailymotion.com3 apr 2010 - 4 min

 

 

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11 settembre 2012 2 11 /09 /settembre /2012 00:16
Thursday 6 september 2012 4 06 /09 /Set /2012 23:00

MIRANDA D. GINEVRA WEILENMANN VON HOFSTETTEN, UNA BENEDIZIONE PER PADRE GINO BURRESI

Commenti

 

Buonasera Riccardo, il tuo cuore è molto triste; confida in Gesù, perchè Lui solo è la via, la vita e la verità, nessun 'altro! Sant'Antonio il grande dice, "chi ama Dio ha solo pensieri puri, desideri di cielo e distacco dalle sollecitazioni esteriori. Raramente incontrerà il plauso dell'uomo legato al folle stordimento dei sensi, costui preferirà perseguirlo con odio, derisione e oltraggi. L'uomo dai pensieri puri è pronto a patire aspra penuria, sapendo che ciò che ad altri appare come male è bene. Contento nei suoi pensieri di cielo, ha fede in Dio e sa che ogni creatura è il frutto di un particolare volere divino. Chi non ha pensieri puri, mai riuscirà a sentire l'universo come creatura di Dio e che è offerto all'uomo perchè possa raggiungere la salvezza".
Ricordati, che nelle tue difficoltà, Gesù ci sarà sempre, nonostante tutto e ti manderà un Angelo che... Ti coprirà con le sue penne, sotto le sue ali troverai rifugio,...la sua fedeltà ti sarà Scudo e corazza,...nulla di potrà colpire,...custodirti in tutti i tuoi passi,...sulle sue mani ti porterà, perché non inciampi nella pietra il tuo piede (Salmo 91);
Abbi Fede in Cristo
Pace e Bene
Miranda D. Ginevra Weilenmann von Hofstetten

Commento n°1 inviato da Miranda ieri alle 18h23  

DOLCE MIRANDA, HO IL TERRORE DI SCANDALIZZARTI NEL CONFIDARTI CERTE MIE RIFLESSIONI, OLTRE AL FATTO CHE POTREI ESSERE TACCIATO DI ERESIA.

LA PUREZZA E' UN TEMA CHE MI STA MOLTO A CUORE, PROPRIO PERCHE' NON SONO STATO CAPACE DI MANTENERLA A LUNGO, TRANNE PER UN PERIODO CONTINUATIVO DI TRE ANNI QUANDO FREQUENTAVO PADRE GINO BURRESI. E' UN VERO MIRACOLO CONOSCENDOMI.

VORREI COMINCIARE OSSERVANDO CHE SECONDO LE SACRE SCRITTURE GESU' NEL DESERTO NON E' STATO TENTATO DAL DIAVOLO SULLA PUREZZA.. SE ANDIAMO A LEGGERE I VANGELI, LA TENTAZIONE SULLA PUREZZA NON COMPARE IN NESSUNO DEGLI EVANGELISTI.

SECONDO TE QUAL'E' IL MOTIVO DI QUESTA ASSENZA ?

IO CE L'AVREI UNA SPIEGAZIONE, ANCHE SE NON SONO UN TEOLOGO E POTREI ESSERE CONSIDERATO PRESUNTUOSO.

LA RISPOSTA A QUESTO QUESITO POTREBBE ESSERE CHE

  1. GLI EVANGELISTI HANNO RITENUTO LE ALTRE TENTAZIONI MOLTO PIU' IMPORTANTI RISPETTO A QUELLA DELLA PUREZZA

    OPPURE CHE

  2. GESU' SIA CADUTO SULLA PUREZZA MA GLI EVANGELISTI HANNO VOLUTAMENTE TRALASCIATO DI NARRARLO.

     

    SECONDO ME LE CADUTE DI GESU' SULLA VIA DEL CALVARIO NON SONO SOLO IL SIMBOLO DELLE NOSTRE CADUTE O IL PESO DEI NOSTRI PECCATI CHE GRAVA SU GESU' COSI' TANTO DA FARLO CADERE.

    OVVERO SONO ANCHE QUESTO, MA RAPPRESENTANO PURE LA FIGURA DI GESU' CHE NON SOLO ASSUME IL NOSTRO PECCATO MA LO CONSUMA REALMENTE,

    LO COMMETTE QUINDI COME LO COMMETTIAMO NOI.

    CAPISCO CHE LA CHIESA CONSIDERA QUESTO RAGIONAMENTO UNA ERESIA, MA NON DOBBIAMO SCORDARE CHE NEI CONCILII DOVE E' STATA DIBATTUTA QUESTA QUESTIONE VI ERANO DEI RELIGIOSI CHE LA PENSAVANO COME ME E SONO STATI GIUDICATI ERETICI.

     

    DOLCE MIRANDA, IO NON MI TROVO PIU' BENE DAVANTI AD UN GESU' CHE MI SOVRASTA.

    IO VOGLIO UN GESU' CHE PECCA COME ME E CHE NE CHIEDE IL PERDONO AL PADRE.

    QUESTO, SECONDO ME E' IL GESU' DELLA STORIA CHE RIVOLUZIONERA' IL MONDO E VI PORTERA' L'AMORE.

    ANCHE LA TEOLOGA ADRIANA ZARRI ERA CONVINTA CHE IL GESU' DELLA STORIA NON FOSSE QUELLO PREDICATO DALLA CHIESA, CIOE' UN GESU' IRRAGGIUNGIBILE, TROPPO PERFETTO ED AULICO PER UNIRSI AGLI UOMINI NELLA LOTTA PER I LORO DIRITTI.

    ECCO PERCHE' ALCUNI PAPI SONO CONTRARI ALLA TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE : PERCHE' SECONDO QUESTA TEOLOGIA GESU' DEVE ESSERE FATTO CALARE NELLA STORIA E NEL FANGO DELL'UOMO, MENTRE INVECE PAPA GIOVANNI PAOLO II E PAPA BENEDETTO XVI VOGLIONO UN GESU' LONTANO DALL'UOMO, IRRAGGIUNGIBILE, DI CUI SOLO LORO HANNO IL MONOPOLIO E AL QUALE SOLO LORO FANNO DIRE QUELLO CHE LORO VOGLIONO, PER NON PERDERE IL POTERE SULLA MASSA DEI FEDELI.

    MA COSI' FACENDO CI PRESENTANO UN GESU' FALSATO CHE NON TRASFORMERA' MAI IL MONDO.

    DOLCE MIRANDA, NON TI SCANDALIZZARE, MA IO NON RIESCO PIU' A PARTECIPARE ALLA MESSA, PERCHE' IL GESU' DELLA CHIESA CATTOLICA NON MI PIACE.

    LA CHIESA MI PRESENTA UN GESU' PURO DA IMITARE MA POI I CHIERICI CADONO NEL PECCATO SESSUALE.

    LA CHIESA MI DICE DI NON RUBARE MA POI I CHIERICI SONO I PIU' GRANDI EVASORI FISCALI.

    LA CHIESA MI DICE DI NON AMARE IL LUSSO, MA IL PAPA SI VESTE CON PARAMENTI CARISSIMI E FA IL CIVETTUOLO.

    DOLCE MIRANDA, IO HO TROVATO DENTRO DI ME IL VERO GESU'.

    E' UN GESU' CHE ASSOMIGLIA MOLTO A PADRE GINO BURRESI DOPO LA CADUTA NELLA PUREZZA, CHE MI HA RIVELATO NEL SUO MESSAGGIO DEL 2 APRILE 2011 SU UN ARTICOLO DOVE PARLAVO DELLA CHIESA MADRE O MATRIGNA E DOVE MI ENTUSIASMAVO PER PAPA LUCIANI E DOVE HO PARLATO DI FRATEL GINO.

    AVENDO CHIAMATO IN CAUSA FRATEL GINO IN QUELL'ARTICOLO, QUANDO POI RICEVETTI IL SUO COMMENTO FIRMATO CON GIO' E POI CON G CAPII SUBITO CHE ERA LUI.

    NON POTEVA CHE ESSERE LUI CHE, TRAMITE LA MIA PERSONA, SI RIVOLGE ALLA CHIESA MADRE O MATRIGNA, IMPLORANDOLA DI PERDONARLO PER LA SUA CADUTA.

    DOLCE MIRANDA, RILEGGI QUEL LAMENTO DI GIO', ALIAS PADRE GINO BURRESI E DIMMI SE NON TI SEMBRA IL LAMENTO DI GESU' APPESO ALLA CROCE.

    DOLCE MIRANDA, PADRE GINO E' L'IMMAGINE VIVENTE DI GESU' CRISTO CHE CADE NELLA TENTAZIONE DELLA PUREZZA E PORTA A COMPIMENTO IL VANGELO SULLE TENTAZIONI DI GESU' NEL DESERTO.

    DOLCE MIRANDA LA TEOLOGIA SI PERFEZIONA NEL TEMPO ATTRAVERSO L'APPORTO DEI TEOLOGI ED ANCHE ATTRAVERSO GLI UOMINI CHE DIO CI INVIA. QUESTI UOMINI POSSONO ANCHE PECCARE MA SONO SEMPRE UOMINI SANTI, COME DICE REMO, QUANDO SI RIVOLGE A PADRE GINO.

    LA CHIESA CHE HA CREDUTO INIZIALMENTE IN PADRE GINO, CONSTATANDO LA AUTENTICITA' DELLE STIMMATE, SUCCESSIVAMENTE LO HA RIGETTATO, QUANDO PADRE GINO E' CADUTO SULLA VIA DEL CALVARIO.

    LA CHIESA VUOLE UN GESU' PERFETTO CHE NON CADE MAI E CHE NON ESISTE.

    ECCO PERCHE' POI GLI EX SEMINARISTI DI PADRE GINO HANNO MESSO IN DUBBIO TUTTO DI PADRE GINO, LE SUE STIMMATE, I PROFUMI, LE VISIONI....

    PERCHE' SONO RIMASTI SCANDALIZZATI DI VEDERE UN PADRE GINO, IMMAGINE VIVENTE DI GESU',  CADUTO NEL PECCATO.

    E' QUELLO CHE HANNO FATTO GLI APOSTOLI CON GESU' ABBANDONANDOLO, QUANDO GESU' HA VOLUTO PERDERE IL SUO POTERE E SI E' CONSEGNATO AGLI UOMINI PER ESSERE CROCIFISSO.

    GLI EX SEMINARISTI HANNO CONSEGNATO PADRE GINO A MONSIGNOR LEVADA, CHE A QUEI TEMPI ERA IL SUPERIORE DEGLI OBLATI DI MARIA VERGINE E CHE QUANDO E' DIVENTATO PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE SI E' VOLUTO VENDICARE DI PADRE GINO E LO HA FATTO CONDANNARE DA PAPA BENEDETTO.

    IL CARDINAL LEVADA HA CONDANNATO PADRE GINO PER PURA VENDETTA ED E' UN CARDINALE INDEGNO CHE NON DOVREBBE AVERE PIU' ACCESSO AL CONCLAVE.

    DOLCE MIRANDA, IL TUO QUADRETTO SULLA PUREZZA E' MAGNIFICO.

    QUANTO VORREI ESSERE PURO COSI' COME TU MI DESCRIVI LA PUREZZA.

    MA LA PUREZZA VA E VIENE E SOTTO I COLPI DELLA CONCUPISCENZA FA DEI CAPITOMBOLI E SPESSO FA ANCHE DEI SERI DANNI.

    MA COSI' SIAMO FATTI UOMINI E DONNE.

    CERTO CI SONO PERSONE CHE RAGGIUNGONO LA PACE DEI SENSI MEGLIO DI TANTE ALTRE.

    IO VIVO DEI MOMENTI TERRIBILI E SENTO DENTRO DI ME DESIDERI DELLA CARNE ORRIBILI, A VOLTE ANCHE PERVERSIONI.

    HO CAPITO FINALMENTE CHE NON SONO IO L'UNICO.

    MIGLIAIA DI PERSONE PROVANO CIO' CHE PROVO IO, TRA CUI UN'INFINITA' DI PRETI E DI SUORE, CHE PERO' NON LO AMMETTONO E PREDICANO AGLI ALTRI DI NON FARE CIO' CHE LORO STESSI FAREBBERO.

    QUESTA E' L'IMMAGINE DELLA CHIESA IPOCRITA, CHE SI ADORNA DI PIUME CANDIDE MA SOTTO E' SORDIDA, PAPA, CARDINALI, VESCOVI, PRETI E SUORE COMPRESI.

    E A ME UNA CHIESA COSI' NON SERVE A NIENTE.

    IO MI RITROVO IN PADRE GINO CHE HA AMMESSO DI ESSERE INCIAMPATO, ABBASSANDOSI AL MIO LIVELLO DI PECCATORE.

    IO ABBRACCIO PADRE GINO, CONVINTO DI ABBRACCIARE GESU' E SCACCIO PAPA BENEDETTO XVI, IL CARDINAL BERTONE, IL CARDINAL LEVADA, IL CARDINAL BAGNASCO, PERCHE' SONO TRADITORI DI GESU'.

    MI ATTENDO QUALCOSA DI BUONO DA MONSIGNOR LUDWIG MUELLER, NUOVO PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, ANCHE SE ULTIMAMENTE NON MI E' PIACIUTA UNA SUA FRASE SUI SACRAMENTI, PERCHE' LI CONSIDERA IN UN CERTO SENSO MONOPOLIO DELLA CHIESA. E' LA CHIESA CHE FA IL BELLO E CATTIVO TEMPO, AMMINISTRANDO I SACRAMENTI DI GESU'.

    IN UN CERTO SENSO LA CHIESA FA DIRE A GESU' TUTTO QUELLO CHE LEI VUOLE E TUTTI DEVONO STARE ZITTI ED OBBEDIRE.

    UNA CHIESA COSI' NON MI SERVE.

    DOLCE MIRANDA, SE IO SONO IN PECCATO MORTALE NON POSSO COMUNICARMI CON GESU'. IO RISPETTO QUESTO PRINCIPIO. E CREDO PURE DI ESSERLO IN PECCATO MORTALE, PERCHE' NON RIESCO PIU' A FREQUENTARE LA SANTA MESSA E NON MI CONFESSO DA TANTO.

    MA QUANDO DOMENICA SCORSA HO ACCOMPAGNATO MIO PADRE NOVANTADUENNE A MESSA, HO FATTO QUESTA RIFLESSIONE AL MOMENTO DELLA COMUNIONE.

    HO PENSATO COSI' :

    GESU' VORREI TANTO FARE LA COMUNIONE ED ABBRACCIARTI SACRAMENTALMENTE MA NON POSSO PERCHE' SONO IN PECCATO MORTALE, MA SE TU USCISSI ORA DAL TABERNACOLO IN CARNE ED OSSA NON MI ABBRACCERESTI ?

    DOLCE MIRANDA, QUANDO PADRE GINO BURRESI MI HA SCRITTO QUEL LAMENTO IL 2 APRILE 2011 IO HO SENTITO L'ABBRACCIO FISICO FRA ME E LUI, IO HO VERAMENTE PROVATO NELLE MIE VISCERE LA SUA SOFFERENZA, IO L'HO PARTORITO E LUI MI HA RINGRAZIATO DI ESSERGLI VICINO.

    ECCO DOLCE MIRANDA IL GESU' IN CUI CREDO...E' IL PADRE GINO CHE CHIEDE DI ESSERE AIUTATO A RIALZARSI DOPO LA CADUTA.

     

DOLCE MIRANDA, RESTA CON NOI NEL BLOG E NON FUGGIRE VIA, TE NE PREGO.


RICCARDO FONTANA  

► 2:29► 2:29
youtube.com15 ago 2011 - 2 min - Caricato da mister2note

 

 

 

 

 

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10 settembre 2012 1 10 /09 /settembre /2012 12:33

 

 

ECCOMI PADRE GINO !

BY REMO

  Gino_Burresi_corretto_con_madre_teresa.jpg

 

Sunday 8 april 2012 7 08 /04 /Apr /2012 16:52

PADRE GINO BURRESI, L' UOMO PIU' FURBO DEL MONDO

Commenti

Carissimo P. G. , Io Remo non ho avuto la possibilità di conoscerti a fondo. Ad oggi mi sento di potermi esprimere con una certa disinvoltura sul tua posizione sulla scorta di quanto raccontatomi da mia zia Concetta che venne più di qualche volta a cercarti e su quanto appreso dal blog di Riccardo “ nel segno di Zarri”. L’idea che mi sono fatta di te è che sei veramente un sant’uomo e che come tale dovrai sopportare i furiosi attacchi del nemico che da sempre ha odiato i veri seguaci di Cristo Gesù. Un vero cristiano sa e ne è sicuro che nel momento che si pente e chiede umilmente perdono a Dio viene perdonato da nostro Signore tramite l’assoluzione che gli viene impartita dal suo confessore. Ammesso, e non concesso, che le colpe che ti vengono attribuite siano vere tu le avrai confessate e di conseguenza ti sono state perdonate da Dio, e allora di cosa ti devi preoccupare? Certo ci sono le sanzioni inferteti dalla chiesa, ma qualsiasi persona di buon senso si rende conto che queste derivano dalla ormai proverbiale e ben nota “prudenza della Chiesa” in base alla quale dopo trent’anni e forse di più non è riuscita a esprimersi sulle apparizioni della Madonna a Medjugorje e non ha ostacolato quanti spudoratamente hanno affermato che si tratta di false apparizioni dovute all’azione malefica di satana. Vedi P. G., la “prudenza della Chiesa” o per motivi seri e opportuni o, come spesso, per semplice inadempienza cade come una scure su tutti coloro che combattono per il Signore. E’ una regola che non ammette eccezioni, vedi cosa successe a san Paolo, a san Pietro, a Stefano che fu lapidato. Io credo che la Chiesa prima o poi ti riabiliterà, si accorgerà che le accuse mosseti contro furono causate da momenti di tensione e di frustrazione di alcuni che mal consigliati ti procurarono i guai che attualmente stai vivendo. Ora sento di ricordati una cosa: tu a volte fosti brusco verso qualche persona che veniva a trovarti, di questo ne sono certo perché mi fu raccontato da mia zia Concetta. Più di qualche persona ne rimase traumatizzata e ciò fu ben notato dai suoi familiari e dai confessori che ascoltavano le loro confidenze. Questa fu una situazione in cui si trovò anche Padre Pio e che gli causò più di qualche amarezza da parte della Chiesa, ciò lo appresi personalmente da un monaco a cui mi confessai e a cui chiesi perché a volte si parlava male di Padre Pio.
Mi viene chiesto perché non firmo la petizione di riabilitazione da parte del Papa Benedetto XVI°, credo che la gerarchia ecclesiastica sappia abbastanza bene come comportarsi in questo caso, ma sta gestendo le sue decisioni senza curarsi delle amarezze che stanno incontrando i sostenitori di P. G.
La Chiesa conclude le accuse mosse a P. G. affermando che non è abilitato a guidare i giovani, ma non si esprime sulla efficacia delle sue preghiere che ben sa che sono efficaci. Per evitare polemiche inutili e dannose per quanti vogliono parlare con P. G. perché non permettono solo ai suoi figli spirituali di poterlo andare a trovare magari di rado, una volta ogni anno o ogni due anni e affiancare al lui un altro sacerdote che controllerebbe il dialogo e potrebbe intervenire per dare risposte adeguate. Perché non permettono ai suoi figli spirituali di scrivergli delle lettere contenenti le loro richieste, lettere che gli verrebbero lette da un buon sacerdote che poi si prenderebbe cura di dare le risposte adeguate?
Caro P. G. se avrai l’occasione di leggere questi miei righi ti chiedo umilmente di pregare per chi si è impegnato scriverli perché costui crede nella efficacia delle tue preghiere. Un caro saluto ed abbraccio Remo.

 Commento n°1 inviato da Remo oggi alle 12h41

► 3:29► 3:29
youtube.com6 ago 2007 - 3 min - Caricato da isolina85
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10 settembre 2012 1 10 /09 /settembre /2012 09:27

  

IN MEMORIA DEL PROFESSOR

VINCENZO  MASTRANGELI :

 

AFFINCHE' L'ECO DELLA SUA VOCE 

COLMI  LE  VALLI  DELLA BALBUZIE 

 

 

Tratto da : http://balbuzie-rota.myblog.it/

   

Mi presento :

   

Sono Nucci A. Rota (A. sta per Assunta ma nessuno mi chiama così). Vivo e lavoro a Milano, dove mi occupo di balbuzie.

La mia formazione sociologica mi ha dato l'opportunità di svolgere lavori di ricerca, formazione e comunicazione nella pubblica amministrazione.
Da parecchi anni mi dedico alla cura e all'approfondimento dei disturbi legati alla scarsa fluenza verbale attraverso l'organizzazione di gruppi riabilitativi.

       

Nucci A. Rota

 Mal di voce

  

Aracne editrice S.r.l.

  

A Matilde e Alessandra

 

 

La balbuzie è come la poesia: rallenta il linguaggio e introduce la vertigine del pensiero, della pazienza, dell'attesa, nonché della presenza dell'altro e del suo volto.

 

 

Beppe Sebaste

 

  

 Ringraziamenti.

Mal di Voce non sarebbe mai nato senza l’incontro con molti soggetti dalla parola esitante, un ringraziamento affettuoso va soprattutto a loro e alle loro famiglie.

 

Ringrazio anche il Professor Mastrangeli e tutta l’èquipe di Villa Benia.

Ringrazio anche L’ApB (Association Paroles Bègaie-ment), Associazione che opera in Francia e che mi ha dato tanti spunti di riflessione circa la terapia riabilitativa per la balbuzie.

Ringrazio Gabriele, le cui profonde conoscenze sia letterarie che musicali arricchiscono da parecchio tempo la mia vita.  

 

Ringrazio Sandro, o meglio ringrazio la sua pazienza senza la quale la mia vita sarebbe più complicata.

 

► 2:40► 2:40
vimeo.com/4596021518 lug 2012 - 3 min
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10 settembre 2012 1 10 /09 /settembre /2012 03:33

    

LA BALBUZIE E' COME UNA MINA CHE POTREMO FAR

BRILLARE ATTRAVERSO LA LETTURA DEL ROMANZO "MAL DI VOCE"

DI

 NUCCI A. ROTA

 

- ANCHE SU QUESTO BLOG -   

  

Copyright © MMIX

        ARACNE editrice S.r.l.

 

    

 ordigno-bellico-300x225.jpg

 

► 3:20► 3:20
youtube.com17 apr 2007 - 3 min - Caricato da violino11

 

 

 

 

   

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9 settembre 2012 7 09 /09 /settembre /2012 15:43

 

"...NEL CARCERE DI PAPA BENEDETTO XVI "

thumb-visite-carcere-san-pietro-copia-1.jpg

    

  http://www.frasiaforismi.com/poesie/dal-profondo-della-notte-che-mi-avvolge-william-ernest-henley-poesia/

INVICTUS
** William Ernest Henley**
 Poesia 

Dal profondo della notte che mi avvolge
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro,
ringrazio qualunque dio esista
per l'indomabile anima mia.

Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l'angoscia.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.

Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l'Orrore delle ombre
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.

Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.

 

► 4:48► 4:48
www.youtube.com/watch?v=iEpSXK8NGDs13 dic 2011 - 5 min - Caricato da LiberoSantoGraal

 

 



 










 



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8 settembre 2012 6 08 /09 /settembre /2012 21:29

 

"....PER RINASCERE "

Gino_Burresi_005_corretto_giovanotto.jpg

 Padre Gino da giovanotto

 

https://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:IvepSLUmdFcJ:www.talita-kum.com/pdf/morireanoistessi.pdf

 

MORIRE A NOI STESSI …CON L’ESEMPIO DI GESU’


Se il chicco di grano caduto in terra

non muore, rimane solo; se invece muore,

produce molto frutto” (Giovanni 12,24)


Cristo, prima di morire sulla croce era già morto a se stesso, erano morti in lui tutti quegli aspetti umani limitanti.

Dal deserto in poi aveva compreso ciò che doveva fare. Dopo tanto tempo speso in preghiera, meditazione e digiuno era

arrivato a comprendere in cosa consistesse la sua missione di Figlio di Dio.

Ma questo solo dopo aver lavorato sulla sua persona affrontando tutte le riluttanze, le paure e i limiti interiori che ancora

si frapponevano ad una totale e libera obbedienza al disegno del Padre.

Solo dopo essere morto a se stesso ha potuto essere totalmente se stesso; cioè quel Figlio tutto nel Padre ma anche tutto se stesso e per questo pronto a vivere tutto ciò che il Padre Suo voleva da lui.


C’è in questo ‘essere morto a se stesso’ di Gesù, tutto un insegnamento che anche a noi tocca comprendere meglio.


Il morire a se stessi è sì doloroso ma solo perché siamo fortemente attaccati ad un “sé” illusorio, non vero, non autentico.

Quindi, il morire a se stessi, è l’unica dimensione per poter vivere in pienezza.

Stranamente le due cose sembrano annullarsi a vicenda invece non esiste una senza l’altra.

Se davvero vogliamo vivere e non subire la vita, dobbiamo morire a noi stessi.


Quando io muoio a me stesso, rinuncio alle aspettative che io e altri hanno su di me.

Nel morire a me stesso io rinuncio volontariamente a tutti quegli ostacoli che si frappongono tra me e la realizzazione di

me, del mio vero “me” che non so nemmeno io come sia.


C’è molto di noi che non sappiamo: capacità insospettate, doti e difetti sconosciuti ma più ancora c’è un modo nuovo di vivere, di sentire e di amare che capiamo solo dopo essere morti a noi stessi.

Si può dire che questa sia la vera umiltà, cioè il ‘deporre le armi’ della pretesa di essere ciò che non si è.


Quando si dice che il dolore edifica - o che è utile, nonostante sia penoso - significa che quando viviamo situazioni fortemente dolorose noi rispondiamo con quello che siamo e non artificiosamente.

In sostanza il dolore ci mette di fronte a noi stessi in modo totale e inequivocabile perciò non possiamo far altro che constatare chi realmente siamo.

Se riflettiamo su un qualsiasi dolore che ci ha veramente ‘spezzato le gambe’, ci rendiamo conto che in quel momento

eravamo diversi. Eravamo forse più deboli ma comunque diversi da come ci percepiamo di solito.


C’è nel dolore una verità di noi che comunemente ci sfugge.

Ma è proprio in quel momento che noi siamo veramente noi stessi.

Che ci piaccia o no siamo quell’uomo o quella donna spersi, terrificati, soli, abbandonati, tremanti.

Ma mentre subiamo questi sentimenti ne emergono di altri che noi non sapevamo di avere.

E’ questa la testimonianza di moltissime persone che, attraverso il dolore, hanno scoperto in loro la capacità di saper far

fronte alla situazione nonostante tutto.

Hanno riscoperto qualità sopite, hanno capito e cambiato il loro modo di affrontare la vita perché quell’esperienza ha reso manifesto in loro un ‘sé’ nuovo e finalmente vero e pieno.

In effetti è successo che hanno vissuto il deserto, hanno toccato il loro fondo, la loro essenza e hanno incontrato se stessi

con le loro debolezze, le loro vergogne, le loro aspettative, la loro solitudine ma hanno anche ritrovato la loro forza, il

loro coraggio, doti e capacità mai conosciute prima. Ma ancora di più hanno ritrovato - sorprendentemente - la pace

interiore perché hanno ritrovato il loro centro, la loro verità, se stessi completamente in quell’immagine originaria che Dio si era fatta di loro.


Anche nei miracoli di Gesù c’è continuamente questo insegnamento: “Prendi il tuo lettuccio e va' !”.

Ed è questo quello al quale Gesù ci rimanda continuamente: vai alla tua verità, torna a te stesso, riscopri chi sei e di chi

sei figlio, ritrova la tua anima e troverai “il tuo tesoro nascosto nel campo”.

► 3:57► 3:57
youtube.com22 apr 2009 - 4 min - Caricato da solarolinaLP
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8 settembre 2012 6 08 /09 /settembre /2012 08:09

 

ADDIO, PADRE GINO ! 

 

PADRE_GINO_LIBRO.jpg

 

 

 http://giacomoscimonelli.scrivere.info/index.php?poesia=260980&t=Inutile+lottare

 

 

Poesia di

 

 

Giacomo Scimonelli

 

 

Inutile lottare

 

Silenzio intorno...

all'improvviso s'è spento l'incanto
mi ritrovo solo
nell'attonito cruento dolore
figlio dell'inganno che tagliente penetra…

non posso perdonare...

schivo il sorriso
s'annienta
guardo il buio riflesso dietro la finestra...
- scrivo il mio dolore -
incido le mie lacrime che scendono mute
nel foglio del mio capestro…
[chiudo con la fantasia
respirando la realtà
accantono la magia
dell'impossibile felicità...]

no… non esistono sogni per me...

volteggio inutilmente
e poi ricado
ali logore e sottili trattengono
quell'inutile fingere

preferisco stramazzare per sempre
sorrido beffardo è inutile lottare
la vita continua
scompaio nel buio...

 

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7 settembre 2012 5 07 /09 /settembre /2012 03:33

 

"....PERCHE' PIU' NON ABBIA DI DIO PAURA "

Masaccio_Cacciata_dal_Paradiso.jpg

 

 http://nunzyconti.wordpress.com/2008/08/06/la-nostra-paura-piu-profonda-nelson-mandela/

 

   “La nostra paura più profonda” Nelson Mandela 

  

La nostra paura più profonda
non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda
è di essere potenti oltre ogni limite.
E’ la nostra luce, non la nostra ombra,
a spaventarci di più.
Ci domandiamo:
“Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? “
In realtà chi sei tu per non esserlo?
Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo
non serve al mondo.
Non c’è nulla di illuminato
nello sminuire se stessi cosicché gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere,
come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta
la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi:
è in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, inconsapevolmente diamo
agli altri la possibilità di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza
automaticamente libera gli altri.

(NELSON MANDELA)

 

“La vita di Nelson Mandela è la prova più evidente del potere della fede espressa nel passo soprariportato. Egli seppe trascinare la popolazione nera, convincendola a lottare per i propri diritti, ma toccò anche il cuore dell’opinione pubblica internazionale e dei grandi della terra, cambiò l’aspetto di un’intera nazione, si liberò dal carcere, uscì vincitore da una battaglia contro le multinazionali farmaceutiche…
Come può un uomo fare tutto questo senza la forza derivante da una grande fede?”

 

Ci proponiamo davvero una grande riflessione cari viandanti dell’anima…..

 

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www.youtube.com/watch?v=eKiB4cTc_VQ25 feb 2009 - 4 min - Caricato da youstar91
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6 settembre 2012 4 06 /09 /settembre /2012 22:00
Tuesday 4 september 2012 2 04 /09 /Set /2012 04:41

LETTERA APERTA A MIRANDA D. GINEVRA WEILENMANN VON HOFSTETTEN - OGGETTO : PADRE GINO BURRESI

Commenti

 

Non ho paura, anzi spalanco la porta del mio cuore a Cristo, perchè Lui ci insegna che nell’Amore non c’è paura,… anzi l’amore perfetto caccia via la paura, perché la paura ha a che fare con la punizione e chi ha paura non è perfetto nell’Amore (L. 1 San Giovanni 4.18).
Pace e Bene
Miranda D. Ginevra Weilenmann von Hofstetten

 Commento n°2 inviato da Miranda oggi alle 21h38

Buonasera Miranda, innanzi tutto La ringrazio delle foto di Padre Gino.

Sono un dono prezioso.

Lei con la Sua presenza ha portato tanta luce nel mio blog.

E' la luce della Fede ma anche della Speranza e della Carità.

Io Le posso donare tutte le mie imperfezioni, perché ne ho tante.

Miranda, Adriana Zarri mi ha insegnato a non avere paura dei miei difetti.

Se oggi tornassi indietro, ai tempi in cui mi recavo a San Vittorino da Padre Gino, non avrei più paura che lui mi legga nel cuore, scoprendo i miei peccati.

Io sono i miei peccati e se ho paura dei miei peccati ho paura di me stesso.

Non possiamo vivere con la paura di noi stessi ma confidare nella misericordia di Dio.

Forse che Dio ha paura del peccato ?

Dio il peccato lo perdona.

E se anche fosse che Padre Gino Burresi avesse peccato, il Papa è tenuto a perdonare Padre Gino e non può condannarlo a vita, come invece vuole il suo accusatore ex seminarista Luigi.

Se si perdona un omicidio, si può anche perdonare un bacio o un atto omosessuale.

Sono fermamente convinto che l'omosessualità è una inclinazione  diffusa nel cuore dell'uomo e della donna, e quindi anche nel cuore dei consacrati e se Papa Benedetto XVI crede di poter creare la razza pura sacerdotale, è un ipocrita ed un povero illuso che prende in giro se stesso e tutta la Chiesa.

Nemmeno Hitler c'è riuscito ad instaurare la razza pura, anche dopo aver sterminato milioni di ebrei.

Forse che Papa Benedetto XVI vuole sterminare il cuore degli uomini con il gelo che emanano i suoi decreti di condanna ?

Mi perdoni questa veemenza  ed insubordinazione al Papa.

Sarò docile al Papa, quando il Papa non sarà più un monarca assoluto ed il capo dello Stato vaticano.

Adriana Zarri avrebbe voluto un papa laico, che secondo il diritto canonico vaticano non è cosa impossibile.

Non mi piace più questa commistione fra politica, economia finanziaria e religione che influenza e condiziona tutti i discorsi dei ministri della chiesa, del papa, dei cardinali, dei vescovi, dei preti, delle suore.

Hanno imprigionato Gesù Cristo in una caserma e in una gerarchia, in cui Gesù ci sta stretto.

Sono menti ottuse che allontanano i fedeli da Dio.

Sono stufo di questa Chiesa ipocrita, sepolcro imbiancato, e l'unica fede che mi è rimasta è quella di lottare per la riabilitazione di Padre Gino Burresi.

Padre Gino è il solo pensiero che ancora mi lega alla Chiesa.

E devono riabilitarlo ora che è vivo.

Concludo affermando che Papa Benedetto XVI ha la coscienza sporca e tutte le preghiere che biascica non gli serviranno certo a sbiancarla, perché sono preghiere false, pronunciate solo con la bocca ma che non provengono dal cuore.

Stesso discorso vale per il cardinal Angelo Bagnasco, altro cardinale ipocrita che rovina la Chiesa di Gesù Cristo.

Spero che Lei non fugga da questo blog inorridita.

Non sono poi così cattivo, mi sono solo stufato di obbedire. Voglio essere ribelle,  anche con Dio.

Voglio poterci litigare con il Signore e anche con la Madonna.

Voglio finalmente essere obbediente alla mia coscienza, che in questo momento è una coscienza ribelle. 

 

Riccardo Fontana

 

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www.youtube.com/watch?v=dqLzo2VZ5Kc28 mag 2011 - 4 min - Caricato da balilla001

 

 

 

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Présentation

  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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