Cosa avevano in comune Petrarca, Byron e Flaubert? Erano epilettici. Molti grandi uomini del passato hanno sofferto di epilessia. Il “morbo sacro”, come lo definivano gli antichi greci, da sempre fa parte dell’arte e della letteratura. Compare, infatti, nel XXIV Canto dell’Inferno di Dante, nel Giulio Cesare di Shakespeare (È caduto a terra nel foro, con la schiuma alla bocca ed è restato senza favella) e in alcune novelle di Dickens. Ma è stato Fjodor Dostoevskij l’autore che in modo più coinvolgente e realistico ha descritto le crisi epilettiche, forse perché sperimentò l’epilessia di persona: “…improvvisamente… una straordinaria luce interiore gli illuminò l’anima….. Poi … subentrò una tenebra fitta. Era stato colto da un attacco di epilessia” (F. Dostoevskij, L’idiota, 1868).
Nonostante la storia ci insegni il contrario, ancora oggi purtroppo, le persone affette da epilessia – oltre 500.000 in Italia e 30.000 nuovi casi l’anno – e le loro famiglie vivono la malattia con disagio e vergogna, spesso nascondendola a causa dei forti pregiudizi sociali che li discriminano nel lavoro, nello sport e nella vita affettiva.
Nella sola Sicilia sono circa 40.000 le persone affette da epilessia. Coordinatore LICE per la Sicilia è il Dottor Giuseppe Stranci. Per conoscere i centri riconosciuti in Sicilia, visita il sito www.lice.it
“Raccontare l’epilessia” è il primo passo per uscire dall’ombra e raccontare, attraverso la scrittura, la propria esperienza di vita e le difficoltà di convivere ogni giorno con questa malattia.
La prima edizione del Concorso di Medicina Narrativa “Raccontare l’epilessia” è organizzata da Fondazione LICE ed è rivolto ai pazienti, alle famiglie e a tutti i caregivers. I concorrenti possono mettersi alla prova scrivendo un racconto breve (massimo 20 cartelle) o una poesia. Per partecipare, occorre inviare, entro il 30 ottobre 2012, la propria opera al seguente indirizzo: PTS Congressi Via Nizza, 45 00198 Roma.
I migliori elaborati inediti, selezionati da una giuria di esperti, tra le sezioni di prosa e di poesia, saranno raccolti in un libro, che sarà pubblicato in occasione della Giornata Nazionale per l’epilessia 2013. Per informazioni sul Bando consultare il sito www.fondazioneepilessialice.it.
Per scaricare il Bando, leggi il sito www.fondazioneepilessialice.it
Padre Gino, non dare il loro tempo a chi insultare. Perche il diavolo è felice vedere l'anima come sembra triste e amaro nel suo cuore. Se me lo permettete, io resto al suo fianco, anche con la mia povertà e piccolezza, lo vengo con te, con le mie offerte victimali, per che Gesù ti porte la consolazione e la forza e la pace. Le anime vittime devono essere uniti, unendo le nostre croci, sono meno croce e più consolazione. Padre, Io ricevo la sua benedizione, e invio la mia con l'angelo custode.
(Padre: Scusa il mio cattivo italiano, ma penso che capire che cosa dice il mio cuore) Fra Pio+
1 ) Io non sapevo allora, ne lo potevo sapere, cosa hanno testimoniato gli altri testimoni riguardo Padre Gino. Io nemmeno li conoscevo e le loro deposizioni erano segrete. Eppure DOPO molti anni la mia testimonia era, nel nocciolo, molto simile alla loro. Padre Gino iniziava spesso accarezzando a lungo il cuore sotto la camicia ( ho molti testimoni che il profumo era direttamente sulla pelle ! ) e dando baci sul volto..poi mi ha aperto il bottone dei pantaloni e ha ripetutamente guardato dentro le mutande . Ci sono MOLTI testimoni che io ho trascorso da solo con Padre Gino in una stanza anche un ora. Se un uomo accarezza sul petto per 15 minuti un altro uomo, SOTTO la camicia ( ho i testimoni del " profumo di Padre Gino " SULLA PELLE ) non mi venire a raccontare balle su un donare il cuore a Gesu ( ora a parte il guardare dentro le mutande ! ). Se fosse veramente un dono mistico del cuore non c`e` nessuno bisogno di stare a palpare per 15 minuti, basta un segno della Croce sulla camicia.
Provate a leggere questo articolo
http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291.html
Se guardate fra i commenti, ce n'è uno postato da Giò.
Giò è Padre Gino Burresi che ammette di essere inciampato e fa riferimento ai baci nella successiva replica. Nell'articolo in questione io lo chiamo in causa riguardo all'amore per la figura del papa e poi nell'articolo parlo anche di scandali sessuali. Non vi sembrano troppe le coincidenze per non dover attribuire a Padre Gino quel commento?
Io penso che dovremmo accettare, anche fosse, le tendenze omosessuali di Padre Gino.
Se Luigi è sincero, perché non gli si dovrebbe credere ?
Quello che conta ora è l'implorazione di Padre Gino di essere perdonato e raccolto dalla Chiesa.
Per Luigi questo non è possibile.
Si sente dire in giro che anche il papa avrebbe tendenze omosessuali. Lo ha detto il teologo tedesco Berger, che lo conosce bene. Ed anche riguardo al cardinal Bagnasco sono tantissime le persone che ci mettono la mano sul fuoco sul fatto che sia gay e che sia pure un buon praticante.
Eppure sta alla presidenza della CEI.
Il problema è questo dannato obbligo del celibato.
E' difficile conservare la castità e i sacerdoti fanno come possono.
Chi è sacerdote gay e pratica ovvero chi è sacerdote ed ha relazioni eterosessuali dovrebbe fare outing pubblico per essere onesto.
Può darsi che su questo blog si affacci qualcuno che accusi di abusi sessuali sia il cardinal Bagnasco che il papa. Che facciamo poi allora con la chiesa, chiudiamo baracca e burattini ?
Ciao Riccardo
Le cose che tu dici su Papa Ratzinger sono teorie del Teologo tedesco David Berger che comunque parla di " inclinazione omosessuale " , cosa che, se pure fosse vera non cambia nulla perche` una inclinazione non significa praticare l`omosessulita ( come invece ha fatto Padre Gino ! ). Inoltre Berger non presenta nessuna PROVA di tale " inclinazione ". Dice per esempio che " tutti i teologi " tedeschi " pensano che Ratzinger l`abbia. E` una grande stupidagine . Io sono un teologo, laureato in Germania presso i salesiani vicino Monaco di bavaria e non ho MAI sentito parlare di una cosa del genere dalla cinquantina di Teologi che mi giravano intorno all`Universita. Quindi, sino a prova contraria, papa Ratzinger non ha nemmeno tale inclinazione.
Ancor meglio a proposito e` il Libro di 4 specialisti ( Francesco Agnoli, Massimo Introvigne, Giuliano Guzzo, Luca Volonté e Lorenzo Bertocchi hanno appena pubblicato il saggio “Indagine sulla pedofilia nella Chiesa” edizioni Fede & Cultura). Meglio perche` basato su statistiche e , come sappiamo, la matematica non e` una opinione.
Infine ti ricordo che in base alle statistiche della polizia dello stato tedesco su 120.000 denunce annuali di atti pedofili il 99% sono perpetrati nelle famiglie da uomini che hanno normali atti sessuali con donne e MENO dell`1% rigurda celibatari. Anche i monaci buddisti tibetani sono rigorosamente celibi, siccome pero` il Dalai Lama e` alla moda nessuno accusa i monaci tibetani di favorire la pedofilia o il Dalai Lama di essere un pedofilo.
Luigi, vorrei tu mi dessi di Padre Gino, sempreché sia possibile, annche una immagine edificante che giustifichi almeno in parte la mia opera di persuasione del cuore del Papa a riammetterlo nella comunità ecclesiale e a perdonarlo. Forse dipende anche da te il suo recupero, non credi caro ?
Attendo fiducioso e ti ringrazio di affacciarti ogni tanto su questo blog così pazzo. Per me è un onore averti come lettore e non ti considero per niente mio avversario, anzi ti voglio bene.
Tuo amico Riccardo
Tanti, tanti anni fa la mia mamma era malata, ricoverata in una clinica. Mio padre,per niente influenzabile dai fenoeni paranormali, decise di andare con me a San Vittorino, per pregare per mia madre.
Sulle scale di casa a Roma, mentre uscivamo per prendere la macchina, abbiamo avvertito entrambi un profumo fortissimo. Arrivati a San Vittorino papà si è confessato e comunicato dopo 33 anni che non si confessava e non si comunicava. Certo tu hai vissuto accanto a P. Gino e lo conosci meglio di me. Io ho parlato in lingua fiamminga e in tedesco rispettivamente con il signore belga e con la signora svizzera, guariti dalla paralisi a San Vittorino.
Io, Luigi, mi sto battendo per Padre Gino perché ho ricevuto il suo lamento, quello firmato Giò.
Ma ci pensi Luigi, questo blog è l'unico in tutto il mondo che si occupa di Padre Gino Burresi. Perché Luigi, perché proprio io ? Ti voglio bene Luigi. Grazie di farmi compagnia nel blog.
Tuo amico Riccardo
Tu sei un teologo e puoi scandagliare il problema.
Mi aiuti a capire ?
Ciao
Riccardo
A malapena trattengo l'irrefrenabile desio di rincontrarTi nell'alveo di questa preghiera, di cui noi siamo le strofe, interminabili ritornelli di un passato ormai lontano, che rivive nei nostri traboccanti ricordi. Ecco che Ti porgo il mazzo di rose di quel 2 aprile, sempre più lontano. Correva l'anno 2011 e mi fu posato sul davanzale di questo blog da Giò, alias Padre Gino, affinchè io le innaffiassi con le mie lacrime e le tenessi sempre fresche con i miei teneri baci. Io non ho più lacrime, Luigi, ma son certo che al lume di questa preghiera quelle rose non appassiranno, fintantoché serviranno ad inebriare con il loro profumo i nostri prossimi incontri d'amore.
Dove conserveremo le loro spine se non nel tabernacolo delle sacre promesse che suggellano la nostra unione spirituale in Gesù ?
Offriamo noi per Giò il pentimento a Dio per i suoi peccati !!! Tu ed io, mio inestimabile tesoro,come fece Cristo per noi, celebriamo l'esequie di quel grave peccato, consumato da Padre Gino fra le mura del seminario di San Vittorino. Dio ci esaudirà e benedirà il nostro fraterno amore, offerto sull'altare del perdono, del Tuo e del Suo perdono, tanto desiderato da Padre Gino.
Riccardo
Chi è senza peccato scagli la prima pietra !!!
Cosa vuole Gesù per Padre Gino, secondo te ?
Luigi, sarebbe mostruoso se Padre Gino avesse finto per decenni ? Perché nessuno se n'è accorto ? Nemmeno i suoi superiori ? Perché i suoi ex - seminaristi lo hanno accusato solo nel 1988 ed avrebbero accettato il suo comportamento scorretto per anni prima di denunciarlo ?
Perchè Padre Gino ha potuto fondare una nuova congregazione nel 1991, se era inquisito ?
Forse le autorità ecclesiastiche lo ritenevano accusato ingiustamente ?
Capisci quanti punti interrogativi ?
Tu sai darmi una risposta o hai qualche timore a parlare ?
Ti ringrazio se mi rispondi.
Riccardo