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24 luglio 2012 2 24 /07 /luglio /2012 23:03

 

http://ilricordoperduto.wordpress.com/2012/06/12/da-lontano/


LUISA, CARLA, LORENZA E... LE AFFETTUOSE LONTANANZE - visualizza locandina ingrandita

Da lontano

 

No, non t’avvicinare!
E’ meglio da lontano
ch’io li ami e desideri i tuoi occhi:
solo quando si attende
appare bella la felicità,
e non cercata ci manda un suo cenno.

No, non t’avvicinare!
E’ molto più suadente
questo fremito dolce di paura e d’attesa.
Ed è molto più bello
ciò che a lungo s’insegue,
e il suo presentimento che ci turba.

No, non t’avvicinare!
Perché farlo e a che scopo?
Soltanto da lontano tutto splende
come una stella, tutto
ci incanta da lontano.
No, non avvicinarmi i tuoi occhi.

 

Desanka Maksimovic

► 4:04► 4:04
www.youtube.com/watch?v=BK5lyYoWHPw26 feb 2009 - 4 min - xsemprenoix

 

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24 luglio 2012 2 24 /07 /luglio /2012 13:47

http://www.agoravox.it/Non-ci-vuole-molto-per-stabilire.html

 

Non ci vuole molto per stabilire un contatto umano:

solo la voglia

Locandina italiana Crash - Contatto fisico  

Da due mesi a questa parte, m'imbatto in una di quelle situazioni che le prime volte mi hanno fatto imbestialire e che oggi, invece, ricevo semplicemente come un dono. Spoglio il momento da tutti gli orpelli più o meno utili e guardo a quei cinque (o forse meno!) minuti come a un pezzetto in più della mia giornata.

Mi catapulto giù per le scale della stazione metro Barberini, almeno per tre volte alla settimana, intorno alle 16 e 30. Dribblo i tornelli con l'abbonamento annuale, mi affaccio alla scala mobile... E ci trovo davanti una ragazza. Aspetta con occhi impauriti che qualcuno fermi quel mostro d'acciaio che va giù. Mi volto per vedere se posso fare qualcosa e una ragazza dal gabbiotto dei controllori si precipita a darle una mano.

La invita a prendersi per mano e vanno giù. Tutto nella norma.

Una settimana dopo la scena si ripete come un “copia e incolla”, ma stavolta la ragazza addetta al controllo abbonamenti non è di turno. Riconosco la ragazza in cima alla scala mobile e mi avvicino per aiutarla. Lei non mi conosce, dunque non si fida, e si rifiuta di scendere con me. Decido allora di andare verso il gabbiotto e di chiedere aiuto all'addetto di turno.

"Si può fermare la scala mobile? C'è una ragazza che ha paura di scendere!"

"Impossibile Signora, la scala non si può fermare... E' la legge!", il mio punto interrogativo stampato sulla fronte viene ignorato. Lui si volta e io sono punto e a capo.

Mi avvicino e sorrido a Valentina (questo il suo nome!): "Dai ce la dobbiamo fare da sole perché la scala mobile non si può fermare". Le prendo la mano, la stringo e lei mi guarda. Contatto stabilito.

"Uno, due e... Tre!". Siamo sopra. Lei trema un po' e io non so di che parlare, sembra quasi che questo “volo” sia il primo per entrambe. Piange e mi dice: "Ho paura!". "Anche io ho paura, ma ora siamo insieme".

La gente dietro cerca d'investirmi per la fretta che ha. Noi ignoriamo il tutto. Manca poco alla fine, lei mi stringe forte la mano evidente che anche la discesa è un problema.

"Uno, due e... Tre!". Siamo sulla terra ferma. Lei scappa in direzione Battistini e io lì, ferma come un totem che ci rimango male per non averla potuta neanche salutare. Ogni dieci giorni ci rincontriamo. Voliamo giù per la scala e stavolta mi saluta. Non ci vuole molto per stabilire un contatto. Solo la voglia.

Roma è affollata, caotica, frettolosa, invadente ma ci si può fermare un attimo, conoscere realtà diverse e stabilire contatti, seppur brevi. E credo si possa anche fermare una scala mobile per una volta, perché la legge deve poter fare delle eccezioni. O almeno non lasciare una persona lì, con tutti i segni della punteggiatura intorno alle scarpe.

► 4:19► 4:19
www.dailymotion.com/.../xq31y8_le-vibrazioni-v...12 apr 2012 - 4 min
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24 luglio 2012 2 24 /07 /luglio /2012 09:23

http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-07-22/rivoluzione-femminile-concilio-

 

Addio Sally Ride prima donna astronauta 

 

RIVOLUZIONE FEMMINILE AL CONCILIO

   Lucetta Scaraffia

 Le 23 donne invitate da Paolo VI a partecipare al concilio Vaticano II come uditrici presenziavano alle riunioni vestite di nero, con un velo sul capo come a una funzione pontificia. Negli intervalli potevano andare in una saletta-bar separata, approntata per loro, e per due volte fu negata a Pilar Bellosillo, presidente dell'Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche, la possibilità di prendere la parola in pubblico. Tutte cose che oggi ci indignano, ma normali se giudicate con criteri storici: nel 1964 nessuna riunione della Banca d'Italia, del Consiglio superiore della magistratura, e neppure della Corte suprema statunitense, per limitarsi a qualche esempio, prevedeva presenze femminili.
Piuttosto, libri come questo di Adriana Valerio fanno capire quanto velocemente e radicalmente sia cambiato il mondo – anche un mondo lento come quello della Chiesa – grazie alla rivoluzione delle donne. Già nell'enciclica Pacem in terris Giovanni XXIII aveva riconosciuto l'emancipazione femminile come un importante e positivo «segno dei tempi», e molti cardinali e vescovi appoggiarono la proposta di Paolo VI di aprire le porte del Concilio alle uditrici.
La scelta delle invitate fu comunque faticosa, anche se la loro presenza avrebbe dovuto essere simbolica – così la definì Papa Montini – non avendo diritto né di parola né di voto. Invece, le uditrici parteciparono attivamente ai gruppi di lavoro, presentarono memorie e contribuirono con la loro esperienza alla stesura dei documenti, in particolare su temi come la vita religiosa, la famiglia, l'apostolato dei laici.
La presenza di due vedove di guerra contribuì a rafforzare il peso femminile anche nelle discussioni sulla pace, alle quali, dall'esterno, contribuiva con la sua attività di lobbying l'americana Dorothy Day.
Delle uditrici facevano parte 10 religiose e 13 laiche. Molte di loro, specie le religiose, costituivano il filo terminale di gruppi costituiti ai margini dell'assemblea conciliare per preparare commenti e richieste. In particolare, il peso di questo lavoro di mediazione gravò sulle spalle di Sabine de Valon, superiora generale della Società del Sacro Cuore che, nel 1962, aveva organizzato l'Unione internazionale delle superiore generali, di cui era presidente. Superiora anche delle uditrici ed entrata nell'aula conciliare piena di entusiasmo – salutò quel momento come «il passaggio dalla sala di attesa al soggiorno» – si scontrò poi con tensioni e ansietà crescenti.
La più vivace delle uditrici laiche fu senza dubbio Pilar Bellosillo, presidente dell'Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche, scelta proprio per questo due volte come portavoce dal gruppo degli uditori. Nel 1965, per l'ultimo periodo, fu chiamata la più giovane delle partecipanti, l'argentina Margarita Moyano Llerena, presidente del Consiglio superiore delle giovani, combattiva come Gladys Parentelli, uruguaiana, che non rinunciò durante il concilio ad andare a capo scoperto e con le maniche corte, così da essere poi espunta dalle foto ufficiali. Gladys si sentì delusa dal poco spazio dato agli uditori laici durante i lavori conciliari, tanto da non partecipare alla sessione conclusiva.
Leggendo le biografie ricostruite nel libro si può vedere come molte uditrici, fra cui la Parentelli, si siano poi avvicinate a posizioni progressiste, considerate poco ortodosse. Molte delle partecipanti, inoltre, si sarebbero dichiarate a favore del sacerdozio femminile. L'autrice si schiera senza remore con queste ultime, presentando con sguardo critico le osservazioni conclusive sulle donne di Paolo VI, che parlano di «un modello che rappresentava il femminile nella funzione "naturale" di custode di un'umanità da salvare», perché ribadiva in sostanza il ruolo materno.
Il materiale offerto dal libro meriterebbe invece un'analisi più approfondita, con un occhio più attento anche al rapporto con il mondo esterno alla Chiesa e ai cambiamenti di quegli anni, per superare la facile interpretazione di ogni fatto conciliare come progressista o conservatore.
Anche perché la presenza delle donne, per il solo fatto di esserci stata, segna una svolta importante nella storia della Chiesa e del Novecento, mentre gli esiti possibili sono più numerosi e sfumati dell'alternativa tra conservazione e progresso.



► 3:01► 3:01
www.youtube.com/watch?v=LG5hxNI-zCM15 set 2011 - 3 min - Caricato da DolceMisuzuIlRitorno

 

 
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24 luglio 2012 2 24 /07 /luglio /2012 04:19

http://www.leggo.it/roma/bianca/roma_perde_le_strisce_attraversamenti_pedonali_cancellati_allarme_sicurezza

 

-->

 

Lunedì 23 Luglio 2012 - 08:29

di Piergiorgio Bruni

ROMA - Una città indisciplinata. E scolorita. Dal centro fino alla periferia, che si tratti di una strada a scorrimento sostenuto o di una piccola traversa, il risultato non cambia: le strisce pedonali si vedono a malapena. Agenti atmosferici, traffico e scarsa manutenzione rendono molte vie della capitale una pericolosa trappola per i passanti.
Un problema a cui, quotidianamente, vanno incontro migliaia di cittadini e turisti ma che, purtroppo, continua ad essere irrisolto. Le casse del Campidoglio, infatti, sono quasi al collasso e gli interventi devono essere centellinati. E’ la storia della coperta corta: la metti da una parte e si scopre dall’altra. Lo scorso inverno, ad esempio, la neve ha costretto il Comune ad un piano eccezionale d’interventi, alleggerendolo di circa 15 milioni di euro. Inoltre, come se non bastasse, una bella fetta di fondi vengono impiegati per pagare le consulenze esterne, i dirigenti delle aziende partecipate, le auto blu, il piano nomadi (nel 2011, 35 milioni) e tante altre necessità riconducibili a funzioni operative e di rappresentanza. Senza dimenticare, poi, il decreto sullo spending review che, in breve tempo, obbligherà Roma ad affrontare un taglio di circa 43 milioni. In questo scenario ordinatamente disordinato, chi ci va di mezzo sono le persone che vivono realmente la città. Capita, quindi, di trovarsi a Piazza del Popolo e notare che le zebre che vanno da piazzale Flaminio fino al centro dell’area recintata sono invisibili. Non c’è scampo neppure a via Nazionale: i passaggi pedonali collocati qualche metro avanti il Palazzo delle Esposizioni, all’incrocio che permette la svolta a destra in direzione del traforo, sono quasi completamente decolorati. Idem a via Crispi e su via Boncompagni.
Disordine e mancanze un po’ ovunque. Non soltanto vetture parcheggiate in malo modo e strisce bianco pallido, ma anche cartelli della segnaletica stradale divelti o nascosti dalle fronde degli alberi. Tanto nel cuore della capitale, quanto in periferia. Al Tufello, giusto per citarne una, su via Monte Rocchetta, gli attraversamenti pedonali sono un lontano ricordo e la segnaletica verticale, in alcuni punti, è completamente assente.

► 3:24► 3:24
www.youtube.com/watch?v=VLgvEtvrbxU24 feb 2008 - 3 min - Caricato da sorryskies
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23 luglio 2012 1 23 /07 /luglio /2012 22:14

http://www.repubblica.it/cronaca/2012/07/23/news/corvo_papa_inchiesta-39529631/

 

In libreria da Dicembre

 

Svolta sul Corvo del Papa "Altri tre sotto inchiesta" Benedetto XVI (ap)

 

LA "PAPESSA" CUSTODE DELLE CARTE

 

di MARCO ANSALDO

I giudici vaticani si sono quindi concentrati sulla ristretta cerchia delle persone che gravitavano attorno a "Paoletto". La sua vicina di casa è la professoressa Ingrid Stampa, spesso ospite della moglie e dei loro tre figli nello stesso edificio, cinquanta metri più in là dov'è stato detenuto. Donna colta, musicista, appartenente al movimento spirituale di Schoenstatt, Ingrid Stampa assiste Ratzinger dall'inizio degli anni Novanta con l'incarico indefinito di governante. Divenuta poi un consigliere fidato del Papa, "capace di arrivare all'orecchio e al cuore tenero del Santo Padre", come è stato scritto, ha spesso dato un proprio contributo nella stesura dei testi pontifici. Alcuni anni fa il sito tedesco del quotidiano "Die Welt" riportava che nei corridoi del Vaticano veniva chiamata "La Papessa". Ed è celebre fra le Mura leonine la sua gelosia per chiunque avvicinasse il Papa. Buoni i suoi rapporti con l'allora assistente di Ratzinger, Josef Clemens, pessimi con il nuovo, monsignor Georg Gaenswein. Repubblica del 27 maggio scorso aveva parlato dell'esistenza di una donna tra i Corvi del Vaticano, definendola come una laica che lavora nel Palazzo apostolico.

► 4:31► 4:31
www.youtube.com/watch?v=su5UXFG6fbI6 ago 2007 - 5 min - Caricato da Silmidney

 

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23 luglio 2012 1 23 /07 /luglio /2012 20:34

 Il Papa contro aborto e le coppie di fatto«Minacciano la dignità umana» 

Agente 007 licenza di uccidere, vendita poster locandina Agente 007 licenza di uccidere

 

anatema di benedetto xvi contro le misure legislative che le favoriscono

 

Il Papa contro aborto e le coppie di fatto
«Minacciano la dignità umana»

 

Ratzinger: «Occorrono politiche che valorizzino la famiglia, la coesione sociale e il dialogo»

anatema di benedetto xvi contro le misure legislative che le favoriscono

Il Papa contro aborto e le coppie di fatto
«Minacciano la dignità umana»

 

Ratzinger: «Occorrono politiche che valorizzino la famiglia, la coesione sociale e il dialogo»

 

Il papa Benedetto XVIIl papa Benedetto XVI
MILANO - Preoccupazione è stata espressa lunedì dal Papa per «le misure legislative che non solo permettono, ma talvolta addirittura favoriscono l'aborto, per motivi di convenienza o per ragioni mediche discutibili». Sullo stesso piano Benedetto XVI ha collocato anche «le politiche lesive della famiglia» che «minacciano la dignità umana e il futuro stesso dell'umanità». «Nel mondo occidentale - ha denunciato nel discorso al Corpo Diplomatico accreditato in Vaticano - ci sono leggi che si oppongono all'educazione dei giovani e di conseguenza al futuro dell'umanità». Il Papa ha esortato invece a difendere «la famiglia, fondata sul matrimonio di un uomo con una donna».
► 3:47► 3:47
youtube.com17 ago 2009 - 4 min - Caricato da rosablu870926
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23 luglio 2012 1 23 /07 /luglio /2012 19:20

COPPIE,  DI   FATTO  INNAMORATE  COTTE,  SCOTTATE  DAL  CARDINALE  "SOLA"  ANGELO  SCOLA

 

milanorepubblica.it/cronaca//news/coppie_di_fatto_pisapia_alla_curia_rispettare_le_scelte_della_politica

 

 


 

 

IL CASO

Coppie di fatto, Pisapia alla Curia
"Rispettare le scelte della politica"

 

La discussione sul registro delle unioni civili prende il via nell'aula consiliare di Palazzo
Marino dopo il duro attacco della Chiesa. E Formigoni: "La famiglia non si scimmiotta"


"Così come rispetto le decisioni della Curia in campo religioso, la Curia deve rispettare le decisioni del consiglio comunale". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, a margine della discussione in aula sul registro delle unioni civili al Comune di Milano, della bocciatura della Curia del capoluogo lombardo sul provvedimento. "Comprendo le posizioni della Curia - ha proseguito Pisapia - ma ognuno ha il proprio ruolo, nel rispetto delle posizioni e delle idee degli altri".

Unioni civili, la Curia all'attacco Il 'no' di Scola al registro del Comune LA SCHEDA Ecco cosa cambierà a Milano

Sulla vicenda era intervenuto ancora una volta il governatore lombardo Roberto Formigoni. "La famiglia non si scimmiotta" e sulle  coppie di fatto c'è  "un grande equivoco", aveva twittato in mattinata, alla vigilia della discussione nell'aula di Palazzo Marino. Tornando a Pisapia, il sindaco ha detto che "si tratta di una delibera consiliare e ci sono parole che forse possono essere modificate in senso migliorativo. Quello che è importante è che non ci si fermi sulle parole, ma si guardi il contenuto. Ed è un contenuto che tutela i diritti di tutti".

"Non ci si può aspettare che questo governo si occupi di diritti civili, ma è certo che la coalizione che vincerà le elezioni dovrà occuparsene perché i diritti civili sono all'interno della nostra Costituzione. Il parlamento non può non occuparsene e arrivare almeno a un livello europeo", ha detto ancora Pisapia. Il quale auspica "un riconoscimento giuridico delle unioni civili, così come previsto dalla Costituzione e così come indicato dalla Corte costituzionale", anche se ricorda che l'azione della sua amministrazione riguarda solo la città di Milano.

La delibera del consiglio comunale di Milano è "importante - spiega il sindaco - sia perché è un impegno preso con Milano e con i milanesi, sia perché ripristina un livello di eguaglianza che è il minimo che può dare ai propri cittadini una città come Milano". "Credo - ha aggiunto Pisapia - che questa delibera possa essere approvata senza polemiche, ma con un confronto serio" con le diverse componenti presenti in consiglio comunale. E a chi gli faceva notare che Formigoni si è detto contrario al registro delle unioni civili, il sindaco ha risposto: "Non immaginavo diversamente".

 

(23 luglio 2012)

 

► 3:08► 3:08
www.youtube.com/watch?v=fiy4QeS_W0M5 gen 2010 - 3 min - Caricato da TipettaPazza94
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23 luglio 2012 1 23 /07 /luglio /2012 12:41

 

 Continuazione  lettera a P. Gino Burresi  di Giacomo Andrea di Genova

Omaggio floreale  per Maria,  realizzato da Anna Fabrova,

artista russa

 

PESCO.jpg 

 

  Continuazione  lettera a P. Gino Burresi  di Giacomo Andrea di Genova :
 
Pregiatissimo, molto Reverendo SACERDOTE, Padre GINO BURRESI , , ,
  
Sei Grande P. GINO, come la potenza dell'inarrestabile oceano :  Sapevo benissimo che Tu  potevi
  
intercedere presso Maria, la NOSTRA AMATA MADRE e chiederLe  la grazia  per il Giovane affetto da
  
male incurabile per  la scienza  ma non x MARIA,  con metastasi in tutto il corpo  ed al quale i medici
 
avevano dato  pochissima vita,  circa sei mesi  .........  Ti avevo scritto del caso, mi ricordo benissimo,
 
con   le lacrime agli occhi  e  sapevo bene che  la cosa, e il mio lacrimare, ne valevano  la pena  e che  
  
Carmelo, che tanto ama Antonio, il fratello "ammalato",  non sarebbe ritornato a mani vuote !
  
Mi spiego meglio,,,,,,, Ieri sera ho ricevuto una telefonata  dalla ns amata Sicilia, che   ha procurato in
  
me  grande fervore  e gioia.
 
Carmelo mi ha detto queste testuali parole : " Giacomo, ciao !  Devo dirti che le  condizioni di mio
 
fratello   Antonio  sono migliorate, ma ,,,,, alla Grande, questo anche con lo stupore
  
 dei medici che lo hanno in cura " .
  
                          Io mi sono permesso di dirgli :  " E ci saranno ancora  altri miglioramenti,
RINGRAZIAMO, con Grande Cuore, La Grande Maria, e chi di  DOVERE ". 
 
Che ne dici, mio Adoratissimo Padre Gino?
 
Se Ti fa piacere,,, parlami pure con le Tue potenti onde, che io ricevo ....................................................
 
Non so come ringraziarTTTTTTTTTTI  e Ti stringo forte con un sincero, abbbbracccio, Tuo Fedelissimo
 
 Giacomo Andrea, di Genova, la mia  Città  sul mare,  definita  da poeti e scrittori  " La Superba ".
► 3:07► 3:07
www.youtube.com/watch?v=9IDRlsiJUtc15 giu 2011 - 3 min - Caricato da VideoBoxCover
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23 luglio 2012 1 23 /07 /luglio /2012 09:12

http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/446926/ 

locandina del film THE LAST TIME - L'ULTIMA OCCASIONE

 

Esteri

19/03/2012 - intervista
Il dissidente Payá: "La Chiesa cubana ci ha abbandonato"

Oswaldo Paya Sardinas

PAOLO MASTROLILLI
new york

I primi martiri cristiani dovevano somigliare a Oswaldo Payá Sardinas: rassegnati a sopportare qualunque destino, ma determinati a non abbassare mai la testa e rinunciare alla testimonianza della loro fede. Così, da oltre 20 anni, Oswaldo si oppone pacificamente al regime castrista. È il leader della dissidenza cattolica a Cuba, premio Sakharov per i diritti umani, candidato al Premio Nobel per la Pace e animatore del Progetto Varela, con cui aveva raccolto 25 mila firme per chiedere al Parlamento elezioni libere.

Alle finestre della sua casa dell’Avana ci sono le sbarre di metallo, perché quasi ogni notte i sostenitori del regime vanno ad aggredirlo con gli «actos de repudio», le manifestazioni ostili riservate agli oppositori. L’ultima volta che siamo stati a trovarlo, sul muro davanti alla sua porta avevano disegnato un enorme «gusano», un verme, l’appellativo con cui i fedelissimi di Castro insultano i loro avversari.

Alla fine della settimana prossima il Papa sarà a Cuba. Alcuni dissidenti hanno scritto una lettera per chiedergli di non venire, sostenendo che la sua visita verrebbe interpretata come un atto di appoggio al regime. Perché lei non l’ha firmata?

«Non me l’hanno neppure proposta - dice Paya al telefono - perché sapevano che era inutile. La visita di Benedetto XVI può essere sfruttata dal governo a fini politici, ma per noi cattolici cubani è un raggio di speranza. Un segnale di attenzione per il nostro paese, che darà coraggio a chi sta cercando di cambiarlo in maniera pacifica, per affermare libertà, democrazia e rispetto dei diritti umani».

Lei ha chiesto di incontrare il Papa?

«Sì».

Cosa le hanno risposto?

«Che al momento non è possibile».

Perché?

«Penso a causa delle pressioni del regime».

Pensa, o lo sa?

«Alcuni giorni fa dei dissidenti hanno occupato una chiesa, per opporsi alla visita. Le autorità cattoliche locali hanno chiesto alla polizia di sgomberare gli occupanti. Io non ho partecipato, ma sospetto che sia stata una manovra del governo, organizzata proprio per mettere la Chiesa contro gli oppositori alla vigilia della visita. Infatti il regime dopo questo episodio ha detto che il Papa non deve vedere i dissidenti, e il Vaticano ha accettato».

È deluso?

«Dalla gerarchia cattolica cubana sì. In un paese come questo, i vescovi non avrebbero mai dovuto fare ricorso alle forze dell’oppressione, quelle che arrestano e maltrattano gli oppositori, per risolvere una crisi come questa».

E non è deluso anche dal Papa?

«È stata una crisi interna, che il Vaticano ha solo subìto. La differenza però è questa: noi abbiamo chiesto umilmente un incontro con Benedetto XVI, e se non avverrà, accetteremo senza discutere questa decisione. Il regime invece impone le sue condizioni e pretende che siano rispettate».

Lei andrà lo stesso a seguire la visita del Papa e a sentire le sue celebrazioni?

«Certo, e con gioia, come un fedele che va ad ascoltare il proprio pastore».

Cosa dovrebbe dire Benedetto XVI per aiutarvi?

«Non sta certamente a me suggerire le parole che deve pronunciare il Papa. Sarei ridicolo, oltre che irrispettoso, se lo facessi. Però non ho dubbio che il Santo Padre verrà ad annunciare il Vangelo, cioè la verità. E noi, a Cuba, abbiamo un bisogno immenso di verità».

La visita del Pontefice può favorire il cambiamento a cui lei ha dedicato la sua vita?

«Il Papa non è un politico. È un leader religioso, e aspettare da lui atti politici è sbagliato. Il cambiamento lo devono decidere e realizzare i cubani, per i cubani. Questa determinazione, però, deve nascere innanzitutto nei loro cuori, e io sono sicuro che Benedetto XVI parlerà ai cuori dei cubani. Eventi così ispirano e danno coraggio».

Dopo la malattia di Fidel e il passaggio dei poteri a Raul Castro, non sono cominciati dei cambiamenti a Cuba?

«In termini di repressione no. La dissidenza è perseguitata come e più di prima, forse proprio perché il regime teme che la situazione possa sfuggirgli di mano. Sul piano religioso, c’è più libertà di frequentare le chiese e le celebrazioni, ma a prezzo di un maggior controllo sulle istituzioni e sui fedeli. Sul piano economico ci sono state alcune aperture, ma riservate a pochi fortunati. Il risultato è che si è creata una ristretta classe di super ricchi, sempre più distante dalla grande maggioranza del popolo, che invece resta poverissima e senza opportunità per uscire da questa condizione».

Cosa dovrebbero fare i paesi occidentali democratici, come l’Italia, per aiutarvi?

«Esprimere una solidarietà concreta e convinta verso chi cerca di cambiare pacificamente questo paese. Da voi c’è ancora troppo romanticismo nell’atteggiamento verso il castrismo, che è solo un regime dittatoriale. Noi non chiediamo l’embargo, gli interventi militari o derive di capitalismo improntato solo all’egoismo. I cubani vorrebbero soltanto libertà, democrazia, e opportunità economiche, come voi. Per riuscire ad averle, però, abbiamo bisogno della vostra sincera solidarietà».

► 1:34► 1:34
vimeo.com21 ago 2011 - 2 min

 

 

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23 luglio 2012 1 23 /07 /luglio /2012 03:46

  Tuesday 2 august 2011 2 02 /08 /Ago /2011 05:51

DEDICATO AI MIEI AMICI DANTISTI GIOVANGUALBERTO CERI E FRANCESCO FIORETTI

Commenti

Vedi il commento  Commento n°1 inviato da Giovangualberto Ceri ieri alle 23h10  

 

*

 

QUANDO,   

 

  CON  LO  SGUARDO   SUL  TEMPO  INGIALLITO,

 

VAGO    NEL   MIO  PASSATO,   SCAVANDO 

 

E    MI     SENTO    AVVILITO,

 

 PENSO,

 

 CON   UN  PENSIERO  INTENSO,

  

A    VOI   CHE   SIETE    PORTATORI   DELLA  VERITA'

 

E   ABORRITE  OGNI  FALSITA',

 

  GLI  ELETTI,

 

DELIZIOSI  CONFETTI

 

DI  UNA  BOMBONIERA,

 

DOLCE    COMPAGNIA   SUL   FAR   DELLA  SERA,

 

DEL  VERO  I  TESTIMONI,

 

RIFIUTATE    I  MERCIMONI,

 

SVELATE        SEGRETI     NASCOSTI,

 

ESIBITE    GIOIELLI   NON   ANCORA  ESPOSTI.

 

INIZIATEMI   NELL'ARTE   DEL  PENSARE,

 

  INSEGNATEMI  AD  AMARE.

 

SULLA   PAGINA    DEL  VOSTRO  CUORE, 

 

DOVE  HO    LETTO     LA  PAROLA   AMORE,

 

 HO   POSATO   UN   SEGNALIBRO, 

 

MENTRE  NELL'ARIA   CON  VOI   MI  LIBRO. 

 

Riccardo

 

 

 

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Présentation

  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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