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12 settembre 2013 4 12 /09 /settembre /2013 04:20

 

 

 

http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-11782

 

Allestimento mostra-Foto: C. Ferlauto, IBC

 

 

 

 

POTERSI DIRE : HO SBAGLIATO

 

 

Parliamo,
non chiudiamoci nel silenzio,
mano nella mano, senza abbassare il capo,
ma guardandoci negli occhi con coraggio,
ammettiamo i nostri errori;
non importa se sono più gravi i miei o i tuoi,
sapere chi ha sbagliato per prima non consola,
ma è urgente liberarci da ogni astio,
senza nè vinti nè vincitori,
ritrovar la fiducia l'un nell'altro,
e lasciar che dal cuore  una risata
esploda sulla nostra stupidità,
che per un attimo ci ha fatto scordare
che niente al mondo è più bello dell'amore.

 

 

Ignazio Amico

   

 

 Ornella Vanoni - L'Appuntamento - YouTube 

www.youtube.com/watch?v=z4nhDtkzhRg
Aug 12, 2011 - Uploaded by Mszicky94
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12 settembre 2013 4 12 /09 /settembre /2013 00:19

 

 

 

 

http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-79226

 

 

 

erOFi

 

Paralisi

 

 

Guardo
le mie mani

nel ricordo
dei Tuoi capelli

uno strillo
laggiù

il mio volto
non si volta

nel deserto
di Te

si contempla le unghie

   

 

Vincenzo Capitanucci

 

 

 

TIROMANCINO QUANTO ANCORA (Official Video) - YouTube

www.youtube.com/watch?v=dS14Ojv0bnA
Nov 19, 2010 - Uploaded by TIROMANCINOVISUAL

 

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11 settembre 2013 3 11 /09 /settembre /2013 23:44

 

 

 

http://lavocesottiledelvento.myblog.it/tag/poesia

 

 

 

Il seme piccolissimo

 

 

Nel cilindro
delle mie magie
ho trovato
un seme piccolissimo
quasi invisibile
ad occhio nudo...
La natura
e la provenienza
mi erano alquante oscure.

j0431717.jpg


Il sospetto che fosse
un residuo di speranza
dopo il setaccio
della mia coscienza
mi balenò subito
tra gli abissi
della mia mente.
La prova dei fatti
quel barlume di energia che nasce

dopo ogni notte insonne ...
si sprigiona nella forza

e nel coraggio di rialzarsi

dopo ogni caduta ...

esplode nel silenzio della perseveranza

nel liberare  le strade della giustizia.
dopo il grido di rabbia...

Un bel dì ho provato a piantarlo

nel terreno più profondo
della mia umanità
e dopo anni di attesa,
di paziente cura
ha portato frutti inimmaginabili

raggiungendo vette così alte

che persino i passeri

e le rondini trovano riparo...


L'ombra delle sue foglie

raggiunge chiunque

volesse respirare

la freschezza dello stupore

nel disegno di una matita ...


Nella cavità formatasi lungo gli anni,

al centro del suo sviluppo,

trovano rifugio, come nido accogliente,

i piccoli di sempre, i derisi, 

cacciati via dalla tavola del benessere

perché ritenuti non adatti,

diversamente abili

del sistema precostituito e confezionato

dai capi tavola del quotidiano ...


Dalla semplice semina
è nato l'albero a cui aggrapparsi

nella solitudine della ricerca ...
Si è progettata la casa della linfa vitale ...
Piantate le radici del senso ultimo ...
Raccolto il frutto saporito della sapienza.


Nel cilindro delle magie
nascosto nel seme di senape il bacio di Dio
toccava d'eternità la mia e la tua storia.

 

Alcoesolume

 

 

SIRUAN - MAGICO - YouTube 

www.youtube.com/watch?v=iM9iWGltR6A
Nov 17, 2011 - Uploaded by SIRUANtv
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11 settembre 2013 3 11 /09 /settembre /2013 18:08

 

 

http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-80842

 

 

 

 

 

Il vaso rotto

 

 

Cadendo dall'Alto
mi frantumai in due cocci

Uno bellissimo l'Altro bruttissimo

in tempi e spazi diversi

persi gli occhi immortali
e mi ritrovai solo con versi mortali

rimetti
il mio vaso nel forno del Tuo corpo Amore

ornerò cantando la mensola del Tuo divino cuore

 

 

Vincenzo Capitanucci

 

 

 

Vaso Rotto Nico Battaglia con testo - YouTube

www.youtube.com/watch?v=dL-m95GfyEQ
Nov 20, 2012 - Uploaded by NikiCaputo

 

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10 settembre 2013 2 10 /09 /settembre /2013 18:20

 

 

 

 

http://danielinagranata.scrivere.info/index.php?poesia=90091%20&t=Il+suono+della+Sveglia

 

   

Il suono della sveglia


 

 

Il suono della sveglia
Ora di alzarsi
E sopravvivere fino
A stasera

Con fastidio la spengo
Mi giro dall'altra parte
Non ho voglia di
Uscire
Invento una scusa
E mi rimetto sotto
Le coperte.

Mi regalo un sogno
Di fantasia
Per sfuggire alla
Realtà

Ricordi mi accompagnano
Navigano nell'oceano
Delle mie emozioni
E finiscono con il
Naufragare
Su un' Isola che non
C'è.

 

Danielinagranata

 

 

www.youtube.com/watch?v=oiC_hiuAUSc
Mar 16, 2011 - Uploaded by renatozeroofficial
 

 

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10 settembre 2013 2 10 /09 /settembre /2013 02:14

 

 

 

http://www.poesieracconti.it/poesie/a/erri-de-luca/due 

 

 

Due

Quando saremo due saremo veglia e sonno
affonderemo nella stessa polpa
come il dente di latte e il suo secondo,
saremo due come sono le acque, le dolci e le salate,
come i cieli, del giorno e della notte,
due come sono i piedi, gli occhi, i reni,
come i tempi del battito
i colpi del respiro.
Quando saremo due non avremo metà
saremo un due che non si può dividere con niente.
Quando saremo due, nessuno sarà uno,
uno sarà l'uguale di nessuno
e l'unità consisterà nel due.
Quando saremo due
cambierà nome pure l'universo
diventerà diverso.

 

Erri de Luca

 

www.youtube.com/watch?v=5hPVyspdPk4
Sep 20, 2009 - Uploaded by SuperBlackrose89
 

 

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10 settembre 2013 2 10 /09 /settembre /2013 01:25

 

 

http://digilander.libero.it/wholt/poesie2002/poesia_permesso_soggiorno.htm

 

 

 

 

 

PERMESSO DI SOGGIORNO

 

 

Rosso…  una pausa. L’omino rosso è fermo.

Sul viale un via vai di traffico a doppio senso.

Chi va e chi viene

a seconda di come ti metti a guardare.

Qualcuno si lancia nello slalom tra le macchine

e viene dribblato con tanto di clacson da quelli in auto

che già tra di loro fanno fatica a sopportarsi

con ticchettio da giorno di ordinaria follia sul proprio volante.

Chi ce la farà a passare, rischiando così,

arriverà comunque prima di me.

Vorrei prendere di traverso anch’io questo movimento

ma per evitare incidenti

è meglio usare le apposite strisce che in pochi rispettiamo.

L’omino verde sembra slanciato.

Verde finalmente e forse è peggio così

tra quelli che passano col rosso, col verde

oppure s’inventano un colore qualsiasi per passare.

Insomma un giallo.

M’avvio verso l’agenzia di viaggi con l’insegna bianca e blu

come quelle delle biglietterie nei porti di crociera.

Bianca la parte sopra della parte sopra e

blu la parte sotto della parte sotto.

 

Socchiudo gli occhi per troppo abbaglio

e rivedo gli orizzonti nivei

di quella gita scolastica nell’URSS.

Sconfinano nel cielo.

Con il naso spiaccicato

contro il vetro di un pullman claustrale

non sento i rumori di quello che vedo.

Solo la voce prefabbricata della maestra  guida,

colonna sonora per quel film

cupo e muto e dissonante.

Sconfiniamo per la prima volta e per me

è tutto uguale.

Non riesco proprio a vedere

le gloriose conquiste della classe operaia.

Le distese di neve si confondono con il cielo ma

senza  alberi non c’è alcun orizzonte.

 

Bianca e blu l’insegna sopra la mia testa e furtivamente

mi assicuro  di aver portato con me tutto:

foto, fotocopie, passaporto,

portafoglio – questo sì – e vari nulla osta. Magari.

Motivo del viaggio? Esilio intellettuale risponderei

ma chiederebbero anche la perizia psichiatrica.

Studi? Farei ridere anche i polli con le entrate del papà.

Ecco il suo biglietto! mi dice il commesso con aria trionfante.

Benvenuto in Italia e buona permanenza!

Eh, sì, qui danno molti fogli di via

ed io esco dall’agenzia di viaggi con un

biglietto per restare.

   

Mihai Mircea Butcovan

  

 

 Mattia Cerrito Resterò con te - YouTube 

www.youtube.com/watch?v=gmAX_xlNMsQ
Jan 9, 2011 - Uploaded by ArEtTiNa1234

 

 

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8 settembre 2013 7 08 /09 /settembre /2013 17:14

  

 

 

http://pinu.it/pipa_pettine.htm

 

   

La pipa e il pettine

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Era un matrimonio povero.
Lei filava alla porta della sua baracca, pensando a suo marito. Tutti quelli che passavano rimanevano attratti dalla bellezza dei suoi capelli, neri, lunghi, luccicanti.
Lui andava ogni giorno al mercato a vendere un po' di frutta e si sedeva sotto l'ombra di un albero per aspettare i clienti.
Stringeva tra i denti una pipa vuota, non aveva soldi per comperare un pizzico di tabacco.
Si avvicinava il giorno del loro anniversario di matrimonio e lei non smetteva di chiedersi che cosa avrebbe potuto regalare al marito. E con quali soldi?
Le venne un'idea. Mentre la pensava, ebbe un brivido, però dopo aver deciso, si riempì di gioia: avrebbe venduto i suoi capelli per comperare il tabacco a suo marito.
Già immaginava il suo uomo nella piazza, seduto davanti alla frutta, dando lunghe boccate alla sua pipa: aromi di incenso avrebbero dato, al padrone della piccola bancarella, la solennità e il prestigio di un vero commerciante.
Vendendo i suoi capelli ottenne solo alcune monete, però scelse con attenzione il tabacco più pregiato.
Alla sera, ritornò il marito, arrivò cantando. Portava nelle sue mani un piccolo pacchetto, c'erano alcuni pettini per la sposa, li aveva acquistati dopo aver venduto la sua pipa.

L'amore è puro dono,
pura gioia di pensare all'altro,
di togliersi dal centro della propria vita
per lasciare all'altro lo spazio d'onore.

 

 

www.youtube.com/watch?v=sTgHxmsVztU
May 6, 2009 - Uploaded by Gys6

 

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8 settembre 2013 7 08 /09 /settembre /2013 06:49

 

  http://notizie.tiscali.it/socialnews/Lodoli/6696/articoli/

 

 

  

 

Lo so, il paese è in crisi, il governo latita, la gente vive male, ha paura, sente arrivare al galoppo il peggio e non sa come affrontarlo, come reagire. E poi i grillini e i berlusconiani, il PD e i magistrati, l’euro e le banche, e piove, piove, piove sui nostri vestiti inzuppati. Però io non voglio scrivere di tutto questo, ci sono persone che ne sanno mille volte più di me, opinionisti, polemisti, interventisti ben attrezzati, loro prendono i numeri e ce li spiegano, vedono le nuvole che si fanno sempre più nere e ci fanno il meteo sociale ed economico giorno dopo giorno. Da ogni dove si alzano geremiadi, in ogni bar c’è l’esperto di politica che accende le discussioni, le spegne e poi va via. Il mondo è malato gravemente, forse lo è sempre stato, la violenza si alterna all’amarezza, le catastrofi si inseguono sulla strada che porta all’infinito, ci sembra che nulla abbia più un senso, solo la lotta per la sopravvivenza, la gomitata a chi ci vuole sopravanzare, lo sgambetto a chi tenta di distanziarci. E poi solo la ciotola con il riso, solo un bicchiere d’acqua. Però qualcosa di buono accade sempre, qualche anima buona ancora guarda il modo misterioso in cui le cose si accostano, vede il filo invisibile e d’oro che tiene unito l’universo. Qualcuno ci parla addirittura di tenerezza. Ed è iniziata la primavera, ventosa, bagnata, ma già profumata da un refolo di speranza. E pochi giorni fa c’è stata la giornata mondiale della poesia: chi se ne frega, dirà l’uomo in fila con le bollette da pagare in mano, e invece io dico che la poesia è tutto. E non intendo solo gli endecasillabi e i settenari dei poeti più o meno illustri. Intendo l’atteggiamento verso la vita, quella capacità segreta di cogliere i nessi, i rimandi, le ombre, le luci, l’umido nel deserto, il contatto amoroso tra gli spigoli e il filo spinato. Oggi prevale una narrativa che è solo estensione del giornalismo. Niente di male, d’accordo, ma così abbiamo perso il valore sacro della poesia, la sua potenza creativa, la sua forza di consolazione. Le parole dei libri ormai sono le parole stanche del mondo: le parole della poesia sono altre, semplici e fresche e sapienti, sono le nostre parole eppure ci sembrano ogni volta nuove, come se chi le pronuncia arrivasse da una terra lontana, dove tutto è più chiaro e più giusto.


Oggi voglio farvi leggere un sonetto sulla primavera di Beppe Salvia: era mio amico ed è morto troppo giovane. I giornali non si sono mai occupati di lui, ma non importa, io so che la sua poesia è stata grande e che è ancora qui, e ci parla.


 


E’ quasi primavera, io dipingo


già fuori sul terrazzo, tra odori


di mari lontani e queste vicine


piante di odori, La salvia la menta


il basilico e i sedani dipingo


su tele bianche con pochi colori.


Il verde perché son verdi le piante,


e bianco il bianco nulla della tela,


e il rosso dei tramonti sulla vela


del cielo che apre un teatro vero


a questi miei pensieri. Io dipingo


la sera quando i tormenti più vivi


accendono il cielo e bruciano il cuore,


e all’alba quando già nulla è la vita.

 

 

www.youtube.com/watch?v=qnKIazBecHA
Oct 1, 2009 - Uploaded by AnnaSasy15ago07
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6 settembre 2013 5 06 /09 /settembre /2013 03:04

 

 

 

http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-giovangualberto-ceri-venga-a-difendere-la-sua-tesi-su-dante-sul-blog-nelsegnodizarri-80085703-comments.html

 

 

 

 

CONCUPIE, E PER CUI NON CAPIE.

1 - Sarebbe un dovere di qualcuno che ne ha le possibilità, se qualchedun altro scoprisse qualcosa di veramente utile per l’umanità, questi, cioè il primo, ne evidenziasse l’importanza agevolandone la pubblica presa d’atto e la divulgazione. Sì!, Poiché si tratterebbe di un problema di civiltà. E invece no, nemmeno se ne avevano ampi mezzi gli addetti ai lavori si sono interessati a quello che, incontestabilmente, io sono riuscito a dimostrare di meraviglioso e rivoluzionario dopo averlo dissotterrato con grandi fatiche. E mi riferisco alle mie scoperte sull’Opera dantesca e sul Medioevo di Dante in grado di influire sullo sviluppo della nostra cultura e civiltà. Queste sono infatti rimaste nell’ombra proprio a causa degli addetti ai lavori: Docenti universitari, Accademici e membri di varie ed importanti fondazioni. Adesso io credo sia venuto il momento che io rafforzi la mia ribellione. Anzi, lettore, ribelliamoci insieme se, infine, riuscirai a vedere che ho ragione.
2 – Ma dove credono di andare, fregandosene tacendo…!!!??? Il Poeta le sue più importanti verità le ha inscindibilmente legate ai suoi versi e ai suoi scritti, e costituiscono anzi lo spirito più profondo ed autentico di questi suoi e della mentalità della sua epoca, per cui sono e saranno sempre lì per l’eternità. Dove credono di andare dunque questi irresponsabili-responsabili impedendone la presa d’atto e la divulgazione? Vogliono forse far guadagnare alla menzogna ancora qualche altro anno? Sarà per convenienza personale? Ma alla fine faranno la faccia ancor più rossa. Se lo mettano bene in testa, non c’è nulla da fare, è una cosa scientifico-oggettiva e fa parte delle meraviglie di quel Medioevo. Io non avrei titoli accademici per poter scoprire e dunque, anche se ho scoperto, non vale? Se lo mettano comunque subito bene in testa gli esegeti quanto segue, anche se ci sono molte altre cose in più, come il lettore constaterà. Dante personaggio è nato il Martedì 2 giugno 1265 (Par., XXII, 110 – 117) in cui la liturgia recitata sugli altari, sintetizzandola, tutta la biografia di Dante. Conseguentemente e necessariamente Beatrice personaggio è nata il Venerdì 2 ottobre 1265 festa, ad libitum, dei ss. Angeli Custori, e apparve a Dante per la prima volta il Venerdì 2 febbraio 1274 festa doppia della Candelora (Vita Nuova, II, 1-2). Dante fu soavemente salutato da Lei per la prima volta per la stessa festa liturgica, quella del Martedì 2 febbraio 1283: e per tale primo saluto parve al Poeta vedere tutti i termini della beatitudine (Vita Nuova, III, 1-7). Beatrice personaggio fu concepita il Venerdì 26 dicembre 1264, in cui si esaltano i santi martiri ed i profeti (Vita Nuova, XXIX, 2). Beatrice morì, liturgicamente, il Venerdì 9 giugno 1290, andando a “gloriare sotto la insegna di quella regina benedetta virgo Maria lo cui nome fue in grandissima reverenzia ne le parole di questa Beatrice beata (Vita Nuova, XXVIII, 1). Quando è coinvolto Dante è tassativamente martedì, quando è coinvolta Beatrice è tassativamente venerdì. Il viaggio della Divina Commedia avviene invece, non nella primavera dell’anno 1300 come quasi tutti gli esegeti sostengono, ma l’anno dopo, il 1301, con inizio liturgico il sabato 25 marzo dell’anno 1301 del nostro computo storico, giorno che a Firenze era il capodanno “ab incarnazione Domini” e, per l’occasione, era anche giorno di apertura, sempre “ab Incarnatione”, del XIII secolo se calcoliamo che Cristo è nato di Domenica e si è incarnato di venerdì, il venerdì 25 marzo del 1° anno dopo Cristo del nostro computo storico, come viene indicato anche in chiusura de la “Quaestio de aqua et de terra”. Conseguentemente il viaggio dantesco termina alle ore 12 – 15 del Venerdì Santo 31 marzo 1301 e dunque nel momento del “quos pretioso sanguine redemisti” (Te Deum di ringraziamento, 22). Il viaggio, in base alle mie scoperte, si compie dunque durante il raggiungimento dell’apice del settimo giorno, giorno numericamente giubilare (3 + 3 = 6 + 1 [giubileo]= 7), e dura esattamente dalla festa dell’Incarnazione di Cristo alla Sua morte in croce per noi, quindi, seguendo il “Credo”, (v.7) - dall’ “incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine”, al “Crucifixus etiam pro nobis”: perciò nel tratto un cui i Fedeli sono invitati ad inginocchiarsi. In altre parole il viaggio dantesco, seguendo le mie scoperte, termina nel momento dello “Stabat Mater” di Jacopone da Todi (1233 – 1306): “Stabat Mater dolorosa / Juxta crucem lacrimosa / Dum pendebat Filius.” Quindi termina in perfetta armonia con la sensibilità religiosa di quel periodo. Quali argomenti per poter sostenere il contrario…?
Commento n°11 inviato da Giovangualberto Ceri ieri alle 10h39  
www.youtube.com/watch?v=RGXNGbN61zM
Feb 4, 2012 - Uploaded by freddie19813
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Présentation

  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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