http://www.larecherche.it/testo.asp?Id=19912&Tabella=Poesia
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http://www.paroledelcuore.com/poesia.php?poesia=51707&t=Amore+al+capolinea
Amore al capolinea
Stride come due ingranaggi arrugginiti
il nostro prezioso e candido amore
le nostre anime si son fatte di burro
e il sole cocente le dissolve in un mattino
quante parole a riempire i vuoti scolpiti
come profonde voragini nel nostro cuore
quanti dubbi a scurire il terso cielo azzurro
lame affilate a tagliare in due il nostro destino
immagini e preziosi ricordi all’orizzonte svaniti
come nella fitta nebbia di tiepide aurore
lacrime versate in un debole sussurro
a smontare questo finto e inutile teatrino
come un treno folle in corsa e alla deriva
siamo arrivati al capolinea, fine della corsa
la speranza di unirci rapidamente spariva
come la nostra storia oramai trascorsa
Marco Quartiani
Il trionfo della primavera nelle tele di Lino Attanasio
https://cantierepoesia.wordpress.com/2013/06/01/primavera-8/
Primavera
Primavera, una stagione in via di estinzione,
il freddo inverno si è impossessato di una parte di lei.
Con il suo gelido manto ritarda il risveglio della natura,
lo sbocciare dei primi fiori,
le gemme degli alberi rallentano la loro crescita.
Gli animali, nel loro letargo, sonnecchiano un po’
più a lungo, le rondini tardano ad arrivare nel nido lasciato...
Ci si risveglia però un mattino, con sorpresa, si scopre
come per incanto che è giunta la primavera, con tutta la sua bellezza,
i suoi colori e con il sole che scalda la terra, così tutto
si risveglia, anche l’amore.
Gianna Faraon
https://cantierepoesia.wordpress.com/tag/metronotte/
Metronotte
Ci fa, la luna, poveri e belli.
Tutto sfuma, e sembra miele il fianco tuo nudo
ogni carezza
è un peso di bilancia sul corno della mezza
la cetra pizzicata dal vento
la pavona, che cerca la sua coda tzigana.
Sì, la luna
fa innamorare pietre e cortili
e poi gli allori, riversi
come gente che prende il mare ai piedi.
Sgomitola le corse dei tram
che pare neve, quella sui vetri vuoti di gente;
è un calabrone
il metronotte bici da donna
carta in mano, tra le serrande il dito d’amore
e poi via andare.
Massimo Botturi
http://www.bebeblog.it/post/3118/mamme-che-lasciano-i-propri-figli-una-storia-vera
Mamme che lasciano i propri figli: una storia vera
Leggendo Ragazze del Nordest, mi sono imbattuta nella storia vera di Chiara M., che, dopo venticinque anni passati con lo stesso uomo, sin dai tempi del liceo, si rende conto che la sua vita non ha più significato. Lascia il marito e i figli e comincia una relazione con un altro uomo.
E’ la seconda volta, in una settimana, che ascolto un episodio del genere. Siamo abituate a sentire che i padri se ne vanno, non le madri. Già Kramer contro Kramer fu un vero colpo al cuore per molte mamme: ci mostrava una realtà che per noi, a quei tempi era assolutamente impensabile.
Quante si sono dibattute nel pensare di Meryl Streep/Joanna: fa bene perché finché non si riprende non potrà essere una buona madre e c’erano mille soluzioni diverse per riprendersi senza lasciare suo figlio.
Ci sembra innaturale che una madre possa abbandonare i figli, perché sono fisicamente un pezzo della donna che li ha partoriti. La paternità ha invece tempi e modi diversi che ci fanno pensare che il legame sia in qualche modo più debole.
Riusciamo ad immaginare un uomo che va a vivere in un nuovo appartamento senza moglie e figli, ma ci rifiutiamo di accettare che una moglie/madre possa fare lo stesso.
Voi cosa ne pensate? Conoscete una donna che si è trovata a fare questo tipo di scelta? A crisi superata, è tornata dai suoi figli e come questo ha modificato i rapporti che si sono creati tra il padre e i bambini?
Vi lascio con una citazione dal libro: I bambini apparivano come delle appendici del processo di logoramento che originava da lui. Non poteva tagliare quello senza tagliare anche loro. Era terribile dirlo. Terribile, certo, ma alle volte il destino ti mette in contraddizione assoluta con le tue convinzioni, con il tuo sentire, l’intero universo.
http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-2894
Non puoi scappare
Non puoi scappare
da questo letto
sfatto,
da queste lenzuola umide
che ci avvolgono.
Non puoi scappare
dalla mia morsa, forte
ma dolce
della passione
e dell'amore
non puoi scappare.
Franco Limbardi
http://www.poetichouse.com/index.php?q=poesia/leggi/108950
Telefono muto
di
Stefano Meed
http://www.larecherche.it/testo.asp?Id=153&Tabella=Poesia
Amore Mercenario
di Maria Musik
http://lapoesiadellapsiche.blogspot.it/2013_05_01_archive.html
http://lapoesiadellapsiche.blogspot.it/2013/01/dopo-una-separazione.html
dopo una separazione
Opera di Anna Maria Verrastro
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Gustav Klimt - La lady davanti al caminetto (1897-98)
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