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18 novembre 2019 1 18 /11 /novembre /2019 10:04

 

PADRE GINO BURRESI: LA VOCE DI REMO

 

 

Carissimo P. G. , Io Remo non ho avuto la possibilità di conoscerti a fondo. Ad oggi mi sento di potermi esprimere con una certa disinvoltura sul tua posizione sulla scorta di quanto raccontatomi da mia zia Concetta che venne più di qualche volta a cercarti e su quanto appreso dal blog di Riccardo “ nel segno di Zarri”. L’idea che mi sono fatta di te è che sei veramente un sant’uomo e che come tale dovrai sopportare i furiosi attacchi del nemico che da sempre ha odiato i veri seguaci di Cristo Gesù. Un vero cristiano sa e ne è sicuro che nel momento che si pente e chiede umilmente perdono a Dio viene perdonato da nostro Signore tramite l’assoluzione che gli viene impartita dal suo confessore. Ammesso, e non concesso, che le colpe che ti vengono attribuite siano vere tu le avrai confessate e di conseguenza ti sono state perdonate da Dio, e allora di cosa ti devi preoccupare? Certo ci sono le sanzioni inferteti dalla chiesa, ma qualsiasi persona di buon senso si rende conto che queste derivano dalla ormai proverbiale e ben nota “prudenza della Chiesa” in base alla quale dopo trent’anni e forse di più non è riuscita a esprimersi sulle apparizioni della Madonna a Medjugorje e non ha ostacolato quanti spudoratamente hanno affermato che si tratta di false apparizioni dovute all’azione malefica di satana. Vedi P. G., la “prudenza della Chiesa” o per motivi seri e opportuni o, come spesso, per semplice inadempienza cade come una scure su tutti coloro che combattono per il Signore. E’ una regola che non ammette eccezioni, vedi cosa successe a san Paolo, a san Pietro, a Stefano che fu lapidato. Io credo che la Chiesa prima o poi ti riabiliterà, si accorgerà che le accuse mosseti contro furono causate da momenti di tensione e di frustrazione di alcuni che mal consigliati ti procurarono i guai che attualmente stai vivendo. Ora sento di ricordati una cosa: tu a volte fosti brusco verso qualche persona che veniva a trovarti, di questo ne sono certo perché mi fu raccontato da mia zia Concetta. Più di qualche persona ne rimase traumatizzata e ciò fu ben notato dai suoi familiari e dai confessori che ascoltavano le loro confidenze. Questa fu una situazione in cui si trovò anche Padre Pio e che gli causò più di qualche amarezza da parte della Chiesa, ciò lo appresi personalmente da un monaco a cui mi confessai e a cui chiesi perché a volte si parlava male di Padre Pio.
Mi viene chiesto perché non firmo la petizione di riabilitazione da parte del Papa Benedetto XVI°, credo che la gerarchia ecclesiastica sappia abbastanza bene come comportarsi in questo caso, ma sta gestendo le sue decisioni senza curarsi delle amarezze che stanno incontrando i sostenitori di P. G.
La Chiesa conclude le accuse mosse a P. G. affermando che non è abilitato a guidare i giovani, ma non si esprime sulla efficacia delle sue preghiere che ben sa che sono efficaci. Per evitare polemiche inutili e dannose per quanti vogliono parlare con P. G. perché non permettono solo ai suoi figli spirituali di poterlo andare a trovare magari di rado, una volta ogni anno o ogni due anni e affiancare al lui un altro sacerdote che controllerebbe il dialogo e potrebbe intervenire per dare risposte adeguate. Perché non permettono ai suoi figli spirituali di scrivergli delle lettere contenenti le loro richieste, lettere che gli verrebbero lette da un buon sacerdote che poi si prenderebbe cura di dare le risposte adeguate?
Caro P. G. se avrai l’occasione di leggere questi miei righi ti chiedo umilmente di pregare per chi si è impegnato scriverli perché costui crede nella efficacia delle tue preghiere.  Un caro saluto ed abbraccio Remo.

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18 novembre 2019 1 18 /11 /novembre /2019 08:12

 

http://www.paroledelcuore.com/poesia.php?poesia=125298&t=Ti+ricordi+di+me

 

 

Ti ricordi di me

Ci sono immagini
profumi,
che mi accompagnano;
se respiro il vento

Certe sere,
quando
a parlare è il silenzio della mia ombra
arresa ad aspettare

e al mio
rimanere buio la luce
del pensiero di te
sbatte, segno sul muro

mentre soffia primavera
alla porta del giorno.

Mi avrai
poesia breve
in ogni tuo guardare
se porgi il mio cielo ai tuoi occhi

e ti ricordi di me.

Nunzio Buono

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18 novembre 2019 1 18 /11 /novembre /2019 08:06

 

PADRE GINO BURRESI: I RICORDI DI GIANFRANCO

 

 

Gianfranco 03/02/2012 21:08

Per anni ho sentito quel profumo anche con le dita impregnate dell'odore di sigaretta.Durante un colloquio nella sua stanzetta del capanno da cantiere ho avuto un'esperienza che ancora non so
spiegarmi razionalmente nonostante abbia chiesto spiegazioni a più persone (anche sacerdoti, psicologi e psichiatri). Forse sono stato il primo ad essere autorizzato ad effettuare riprese
fotografiche a Fratel Gino con la promessa che non venissero pubblicate. Anche queste foto sono per me un mistero. A volte escono fuori senza cercarle. A volte non riesco a trovarle se voglio
mostrarle a qualcuno. Preferisco restare nell'anonimato per ovvi motivi. Ma Le assicuro che dopo aver effettuato una visita con relativi test psicanalitici per motivi professionali presso il C.I.M
sono stato certificato come "persona razionale ed equilibrata". E' possibile sapere se altre persone hanno avuto "esperienze fuori dal normale" incontrando Fratel Gino?

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18 novembre 2019 1 18 /11 /novembre /2019 07:58

 

PADRE GINO BURRESI: I RICORDI DI OTTAVIO CEMBALO

 

 

"Carissimi, ho conosciuto personalmente Padre Gino Burresi nel lontano anno 2000. Ho vissuto questo incontro come "Dono inaspettato" del Buon Dio. All'epoca ero seminarista in una comunità religiosa nella diocesi di Benevento e svolgevo il mio "servizio pastorale" a San Martino Sannita, un piccolissimo paese di appena 800 anime. Padre Gino si trovava ospite per qualche giorno nella comunità dei suoi confratelli beneventani, se non ricordo male il paese era S.Angelo?. Con me portai un gruppo di giovani che sentitone parlare in precedenza, vollero essere presenti all'incontro. Ammetto che fin a quel momento non avevo mai sentito parlare di questo "Uomo di Dio". Il padre ci accolse singolarmente e prese su di sè, tutte le nostre sofferenze e le nostre preoccupazioni. Lasciai che i giovani mi precedessero nell'incontro e devo ammettere che tutti i ragazzi, dopo l'incontro con il P. Gino, uscivano da quella stanza radiosi ed entusiasti. Toccò entrare a me e sinceramente, avendo appreso dei suoi "carismi" avevo una sorta di timore ad entrare, ero un seminarista al primo anno di Teologia appartenente alla Comunità dei Consacrati del Gam. Varcata la soglia della porta fui accolto da quest'uomo alto in talare con un sorriso di "Paradiso". mi sentii subito a mio agio e sembrava di stare a casa, tutti i miei timori scomparvero alla sola vista di padre Gino, trasmetteva una serenità di vero "servo di Dio". Dopo l'abbraccio, pose il suo orecchio sul mio cuore per alcuni secondi e subito dopo esclamò: "Qui ci sta Gesù, ci sta, ci sta" accompagnando le parole ad uno "Schiaffetto" sul mio volto, quasi come a dirmi: "di cosa dovevi aver timore?". Il Padre mi confessò, colloquiai con Lui circa un'ora, balenò in me anche l'idea di fare un' esperienza nella suo ordine religioso ma, il Padre a questa richiesta  mi fece comprendere con un'espressione del volto che forse era meglio evitare quest'ingresso. (Capirò solo qualche anno dopo il motivo di quell'apparente incertezza). L'incontro fu "paradisiaco" e pure i giovani che avevano colloquiato con il Reverendo a distanza di giorni ancora mi ringraziavano per aver portato con me anche loro. Sicuramente questa mia testimonianza varrà molto poco ma, in coscienza posso testimoniare il bene che Padre Gino Burresi ha fatto alla mia misera anima in quella circostanza. Forse P. Gino non ricorda quest'incontro ma, nel mio cuore è rimasto intatto ed indelebile. Non credo neanche minimamente alle accuse mosse nei confronti di Padre Gino, mi sarei accorto se avesse adottato qualche atteggiamento "strano" e nei miei confronti ed in quello dei "Miei ragazzi". Assicuro la mia preghiera quotidiana a Padre Gino, affinché la Vergine Santa che lo stesso tanto ama, possa assisterlo e difenderlo dagli attacchi del maligno. Sono sicuro che il Padre, attraverso la sua sofferenza provocata, sta portando tante anime a Dio e alla sua, e nostra, Dolce Mamma Celeste. Coraggio Padre Gino e sempre Avanti per il Regno di Dio.
Ottavio Cembalo"
Commento n°8 inviato da Ottavio Cembalo il 21/07/2014 alle 12h02
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17 novembre 2019 7 17 /11 /novembre /2019 21:57

 

PADRE GINO BURRESI: RICORDI DI P. PAUL KRAMER


"Io ero un seminarista a San Vittorino da giugno 1972 al giugno 1973. Durante tutto quel periodo non c'è mai stato nemmeno un sussurro di qualsiasi scorrettezza da parte di Fratel Gino.
I sacerdoti tolleravano Fratel Gino e lo spettacolo di suo ministero faticoso e dedicato, solo perché che quell'attività è stata per loro una fonte sostanziale di reddito. Però, i superiori non nascondevano la loro ostilità verso i seminaristi, i quali erano visti per loro solo come una responsabilità finanziaria che minacciava una parte significativa di tale reddito.
Durante il tempo che ho trascorso a San Vittorino ho sentito significativa testimonianza di avvenimenti che difficilmente possono essere descritti come meramente paranormali, ma piuttosto erano veri miracoli apparentemente autentici. Io stesso sono testimone della liquefazione inattesa del sangue di Santa Patrizia, che ha avuto luogo quando Fratel Gino e i seminaristi sono entrati nella Chiesa di San Gregorio Armeno a Napoli. Io non giudico Padre Gino come un santo o un peccatore, ma so che è un uomo di Dio; e anche se l'uomo di Dio inciampa, rimane un uomo di Dio -- qualcosa che Jorge Bergoglio non è e non è mai stato."

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17 novembre 2019 7 17 /11 /novembre /2019 21:23

 

PADRE GINO BURRESI: I RICORDI DI MARIA RITA LECCA

 

Risultati immagini per padre gino burresi

 

sabato 13 ottobre 2018, 13:19

Buongiorno, mentre seguo la cerimonia a Fatima, mi viene in mente la figura di Padre Gino Burresi, che ebbi occasione di conoscere nel marzo del 1984 nel Santuario di San Vittorino Romano. Ho sempre cercato in internet di sapere dove celebrasse, se non altro per esprimere il mio grazie per aver pregato in occasione di una circostanza familiare che si è risolta nella risoluzione di un problema che attanagliava e teneva occupata la nostra famiglia fino alla disperazione. Io ho avuto tutt'altra esperienza sulla spiritualità di Padre Gino Burresi e completamente diversa dagli orrori che leggo su internet. bene io mi trovavo a Roma a far visita a mia sorella che ormai viveva sempre segregata in una clinica romana, io frequentavo allora il liceo e le mie vacanze erano dedicate a far visita a mia sorella (allora vivevo in Sardegna) nella clinica romana. In questo frangente mia sorella rimane incinta e porta avanti una gravidanza senza mangiare e imbottita di psicofarmaci al punto che i medici ci consigliano di farla abortire. In ogni caso mia sorella stava solo a letto e non si alzava per niente. Nella disperazione leggo un articolo su San Vittorino sul settimanale Oggi, e mi dico Ok non resta altra soluzione vado a vedere. Allora quando andai a San Vittorino Padre Gino celebrava la Messa e arrivai al momento di una indimenticabile Omelia sul Padre Nostro. Alla fine si andava a baciare le Stimmate, ma quella era l'occasione per chiedergli delle preghiere e io e mia sorella andammo con la foto della mia sorella che ovviamente porgemmo a Padre Gino. Non ho avuto nessun altro colloquio con Padre Gino al di fuori di questa bellissima omelia e della fila per baciare le Stimmate. Bene cosa è successo poi non ha niente a che vedere con tutte le cose assurde che ho letto.
Primo: nello stesso istante in cui io andai da Padre Gino, mia sorella si alzo' dal letto a cui era inchiodata da quasi 10 anni suo figlio, contro ogni previsione medica, è nato sano ed è stato lui stesso una vera terapia per sua madre.

Secondo: io lasciai il mio indirizzo e ricevevo da Padre Gino dei consigli spirituali che andavano esattamente al segno di quella che era la mia situazione spirituale (e devo dire ne avevo poca) e che hanno contribuito non poco alla mia conversione e alla rinascita di una devozione mariana che prima non avevo. E in piu' sentivo dei profumi sia di fiori, sia di zolfo che non erano riconducibili a nessun profumo o odore nei dintorni (e Padre Gino li non c'era con la boccetta di profumo!). All'epoca non sapevo neanche dell'esistenza di Padre Pio. Questa è la mia verità e da quell'incontro del lontano 1984 è scaturita oltre alla liberazione di mia sorella da quell'orribile clinica privata anche la mia conversione che mi ha portato a toccare nei miei viaggi di studio e di lavoro i punti più alti della spiritualità cristiana, dal santuario di Paray_Le- Monial, a Lourdes, a Fatima, a Chestokova, al Santuario della Divina Misericordia,a Einsiedeln a San Giovanni Rotondo quasi guidata da una mano invisibile che mi ha aiutato nei momenti più critici della mia vita. Mi sarebbe piaciuto andare a ringraziare personalmente Padre Gino per i benefici ricevuti, ma non sapevo dove Padre Gino si ritirasse non essendo più a San Vittorino. Grazie Padre Gino!

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17 novembre 2019 7 17 /11 /novembre /2019 17:04

 

IL ROSARIO CON PADRE GINO  MI E' RIMASTO NEL CUORE

 

Risultati immagini per santuario san vittorino

 

Ricordi di Rosanna Vendetti

 

venerdì 28 febbraio 2014, 23:30

 

Per favore qualcuno mi dica come posso mettermi in contatto con Padre Gino, io c'ero e ricordo .... non lo dimenticherò mai, Padre io ti voglio bene sempre, hai fatto tanto ...hai chiesto pietà per
noi a Maria anche se non meritavamo nulla e Lei ti ascoltava ... il tuo rosario nella chiesetta piccolina mi è rimasto nel cuore Rosanna

 

sabato 01 marzo 2014, 15:15

 

Quando sono arrivata a San Vittorino ero distrutta dal dolore , ho chiesto a fratel Gino di pregare per mia madre :
'ma tu preghi?' mi disse bruscamente ed io che non ero una santa gli risposi 'si ma è la strada del dolore che mi porta qui' ' e ti ci voleva la strada del dolore?' mi rispose guardandomi severo '
non è forse una via del Signore?'
risposi.. rimase in silenzio poi mi disse 'va bene di questa preghiera e preghiamo'
Primo episodio di una lunga storia fatta di grazie ottenute, di conversioni, anche se io sicuramente non valevo nulla e il Padre ...questo non lo so e sinceramente non mi interessa... La Madonna
vede forse molto di più di noi...
Se avete la possibilità di parlare a Padre Gino ricordategli
di Benedetta e Tonino i suoi protetti che ora non ci saranno
forse più ma sono certa pregheranno per Lui.
Racconterò ancora se il Padre vuole se no starò in silenzio..se posso racconterò tutto ciò che di straordinario ho vissuto a San Vittorino .
Voglio premettere che io non sono una persona bigotta, facile alla suggestione ecc.. tutta la vita mi sono occupata di dirigere procedure informatiche cosa che richiede il massimo della razionalità
e ... mai sono stata in odore di santità...
Un fraterno abbraccio a tutti voi
Rosanna

 

domenica 02 marzo 2014, 00:35

 

Bene allora inizierò a raccontare.
Secondo episodio :
dopo la prima volta che ho parlato con Fratel Gino volevo tornare a pregare con Lui ma non ricordo come,fui informata che non era a S.Vittorino e così non sono andata, ho lasciato passare tempo
finchè una notte mi parve di sognare il Padre che camminava con altra gente scuro in viso ed io che mi giustificavo dicendo che non ero andata perchè informata male.
Il giorno dopo decido di andare.
Chi ricorda quei tempi sa che per parlare con il Padre occorreva arrivare prestissimo e fare una lunga fila.
Io abitavo a Viale delle Milizie a Roma una strada centrale molto trafficata e piena di palazzi.
Per prendere l'auto per la stazione Termini esco di casa da sola alle 4 del mattino e mi fermo sul marciapiede , corona in mano, ma era notte e avevo un poco di paura(ero giovane) ...mi
raccomandavo alla Madonna e al Padre di proteggermi .
Vorrei precisare per chi non conosce Roma che mi trovavo assai lontana dalla stazione dove prendevo l'auto per San Vittorino.
La paura aumentava ma all'improvviso.. un gran profumo intorno a me, mi giro ma c'era solo asfalto neppure un alberetto in compenso mi si avvicina una signora, vestita di nero che mi sorride e mi
dice: 'sto andando a San Vittorino da Fratel Gino '
eravamo solo noi due alla fermata dell'auto per Termini, erano le 4 del mattino quante probabilità ci sono che io trovassi in una strada deserta e lontana una signora che mi facesse compagnia
PERCHE' ANDAVA DAL PADRE?
Arrivate a Termini abbiamo preso il bus, abbiamo pregato e una volta a destinazione non l'ho più incontrata.
Presto continuerò a raccontare, se non annoio nessuno, le tante cose che ho vissuto in quel periodo a San Vittorino.
Rinnovo a Padre Gino il mio affetto e, poichè resto convintissima che Qualcuno ascolta le sue preghiere Lo prego di raccomandare le nostre anime a Maria .
Rosanna

 

domenica 02 marzo 2014, 23:08

 

Eccomi ancora a ricordare insieme .
Per comprendere tutto ciò che accadeva a San Vittorino occorre innanzitutto cercare di spiegare il quale atmosfera di misticismo e preghiera si trovasse chi si avvicinava a Fratel Gino negli anni
70.
La mattina prestissimo il Padre diceva il Rosario insieme alle tantissime persone che già erano arrivate, in una piccola chiesa e la gente si accalcava anche fuori della Cappellina.
Dopo la Santa Messa ci recavamo tutti presso una piccola baracca di legno dove ognuno aspettava il suo turno per poter parlare al Padre dei propri dolori , delle tragedie che la vita riservava o
semplicemente per avere una parola di compassione.
Durante l'attesa tutti insieme recitavamo il Rosario e, pur sperando che Padre Gino pregasse per i nostri bisogni, eravamo perfettamente consapevoli che l'Aiuto dovevamo chiederlo a Maria
Santissima.
Nel pomeriggio tutto si ripeteva e per molte lunghissime ore il Padre ascoltava, consigliava, leniva il dolore con la speranza.
Molti venivano a raccontare come la Madonna li avesse aiutati e erano venuti a ringraziare il Padre per le preghiere.
Ma i pellegrini aumentavano di giorno in giorno a tal punto che tutti contribuirono alla costruzione del bellissimo Santuario.
Il desiderio di pregare insieme , la fede , la spiritualità erano tangibili e Padre Gino era l'elemento catalizzatore ma vi prego di credere che nel cuore di ognuno di noi c'era Maria .
Certo non mancavano, come sempre in questi contesti , le bigotte e i bigotti nevrotici che venivano per il culto dell'uomo, per il suo carisma personale e non per inserirsi nel bellissimo alone di
fede e abbandono al Cuore Immacolato di Maria.
Come non tornare con il ricordo alle folle oceaniche di migliaia di persone che pregavano nelle processioni per le Ricorrenze delle apparizioni di Fatima?
Preghiera, preghiera e ancora preghiera ecco come vivevano i fedeli il mondo di S. Vittorino.
Fiducia , speranza, consolazione erano le medicine per il dolore che Padre Gino dava a tutti noi.
Questi erano certamente i 'frutti' dell'apostolato di Padre Gino e non sono certo io a poter dare anche il minimo giudizio sull'uomo , questo riguarda il Signore che scruta l'anima, comprende e
perdona .

Ho trovato una bellissima frase di Gibran che vorrei mettere in chiusura del mio ricordare di oggi:

"Voi che volete vivere la giustizia, come potrete farlo se non studiando ogni fatto nella pienezza della luce?
Solo allora saprete che l'eretto e il caduto sono un unico uomo che vive nel crepuscolo fra la notte del suo io pigmeo e l'alba del suo io divino e il capitello del tempio non è più alto della
pietra più bassa delle sue fondamenta.

a presto e grazie a tutti quelli che vorranno portare un
poco di conforto al nostro amatissimo Padre Gino.
Rosanna

 

martedì 04 marzo 2014, 23:27

 

E continuiamo a ricordare....
Ho meditato a lungo la risposta di Riccardo per amore della verità con la quale cerco scrupolosamente di scrivere questi miei ricordi e le opinioni strettamente personali che ne derivano .
L'ostilità della Congregazione nei confronti di Fratel Gino era palese ma quello che in me destava il maggior stupore era la mancanza di 'caritas' nei confronti delle persone che venivano a pregare
a San Vittorino.
I Sacerdoti Oblati erano decisamente infastiditi dalla folla che attendeva in preghiera di parlare con il Padre e spesso ho assistito a episodi sgradevoli che rivelavano con quanto astio e
risentimento questa situazione venisse tollerata.
Questo carismatico che radunava intorno a se migliaia di fedeli, questo 'nessuno'(non era neppure sacerdote) che era oggetto di tanta devozione era certamente non gradito all'interno della
Comunità.
La Chiesa di Cristo è composta dagli uomini con tutti i loro limiti (invidia, desiderio di supremazia , avidità, denaro, potere, frustrazioni ecc...) e la grandezza e la misericordia del
Signore.
Se gli Oblati avevano un atteggiamento ostile nei confronti dell'allora ' Fratel Gino' , se sospettavano una mistificazione , se dalle confidenze dei seminaristi emergeva qualcosa di non chiaro
PERCHE' NON HANNO SUBITO DENUNCIATO?
E questi seminaristi importunati dal Padre (gente che si apprestava a diventare sacerdoti, a trasformare il pane in Corpo di Cristo, a guidare alla salvezza il gregge del Signore) perchè un minuto
dopo aver ricevuto queste insidie non erano alle porte del Santuario a gridare alle mamme che venivano ad implorare Maria perchè salvasse i loro piccoli moribondi :" Fuggite perchè questo è un
luogo di menzogne"?
Se tutto ciò fosse capitato a persone mediamente normali che avevano fatto comunque una scelta di vita al servizio di Cristo , che era sicuramente presente nei più deboli, i sofferenti , i malati
che quotidianamente bussavano alla porta del Padre, perchè non li hanno IMMEDIATAMENTE difesi dalla mistificazione e dall'inganno?
Vorrei chiedere a quell'ex seminarista che scrive nel boog perchè invece di profumarsi e ridere non è sceso in Chiesa in preda alla tristezza e allo sconforto e con le lacrime agli occhi ha parlato
con sincerità a quei miseri che cercavano l'intercessione di Padre Gino presso Maria?
Io non valgo nulla e mai avrei pensato di essere degna di occupare un posto qualsiasi nella direzione delle anima, la mia fede non era certamente tale da pensare di dedicare la mia vita a Dio, ma
solo perchè sono un semplice essere umano non avrei permesso che qualcuno si approfittasse del dolore degli ultimi.
Qualcosa non mi è chiaro , sono tante le risposte che non trovo .
La mia riflessione di oggi è frutto dell'amarezza che ho nel cuore e mi scuso , se qualcuno leggerà mai i miei ricordi, dei dubbi che esprimo in queste parole ma questo è ciò che il mio spirito ,in
assoluta verità, sente di comunicare.
Con tanto affetto mi unisco alle preghiere di Padre Gino e di tutti quelli che gli vogliono bene.
A presto
Rosanna

 

mercoledì 05 marzo 2014, 22:32

 

Riflettiamo insieme...........
non riesco a comprendere l'importanza di ritenere Padre Gino coinvolto o no nelle vicende umane che lo riguardano.
Chi vede nel profondo dello spirito saprà giudicare, comprendere e perdonare, noi non abbiamo certo nulla da insegnare al Dio della Giustizia e della Misericordia.
La Chiesa ci parla sempre della sua vocazione "materna" nei confronti dell'umanità ma sa cosa significa essere Madre?
La madre non si affanna a giudicare le colpe dei figli per condannarli ed emarginarli , la madre ama i figli per quello che sono, non li respinge mai , li corregge circondandoli d'affetto e di
tenerezza.
La madre educa i figli senza parole ma con l'esempio di una vita dedicata a loro e con l'esempio insegna che i valori essenziali non sono il danaro il potere o il prestigio della famiglia , ma il
giusto pane, il lavoro, l'armonia e la serenità.
A volte penso che una parte della Chiesa debba riflettere su questo.
Io ho ricevuto da Padre Gino la forza di sopravvivere in un momento della vita drammatico,e oggi voglio iniziare a raccontare vicende nelle quali sono stata coinvolta personalmente.
Luigi P.
Un amico e collega di mio marito Luigi , padre di tre bambini piccini , si ammalò di una terribile pancreatite acuta.
Il professor Fegiz lo aveva operato per la terza volta ma dopo l'ultimo intervento esclude ogni possibilità di guarigione, è presente una febbre altissima .
Mio marito era sconvolto ma io al mattino prendo la macchina e arrivo a San Vittorino ,la folla era tale che riesco a parlare con il Padre solo nel pomeriggio.
Il Padre era seduto con il viso basso, scuro e chiuso e quando io dico:' Padre un amico sta morendo è giovane , lo aiuti preghi per lui' non alza neppure il capo e non mi risponde affatto .
Ma io continuo' Padre ha tre bambini piccoli, la mamma non lavora, che faranno in questo brutto mondo senza padre?'
Quando nomino i bambini il Padre alza il viso con uno scatto rimane un attimo in silenzio e poi mi dice "si confessino , si comunichino, dicano il rosario io faccio la mia parte che gli altri
facciano la loro".
Tornando a casa non sapevo cosa pensare ma avevo fiducia nella Madonna.
Aprendo la porta vedo mio marito in fondo al corridoio , sono entrata e mi guardava in silenzio.
Io ho subito domandato come stava Luigi e lui mi ha riferito che improvvisamente , alle 17 la febbre era scomparsa e aveva ripreso conoscenza.
Il giorno successivo era venerdì ed io sapevo che il Padre non riceveva ma corro ugualmente a pregare la Madonna a San Vittorino.
Per caso invece sul piazzale antistante la Chiesa vedo Padre Gino gli corro in contro e vincendo la soggezione dico 'Padre ha cominciato a migliorare' e lui sorridendo 'Quando si alza digli di
venire da me' .
Parto dal Santuario dopo la Messa sicura che il nostro amico sarebbe guarito.
Dopo alcuni giorni Luigi lascia l'ospedale e il Professor Fegiz gli dice 'Io sono solo un medico e non so come lei sia vivo perchè il pancreas non lo aveva più.
Infatti sulla cartella clinica dopo l'intervento il Professore scrive' il pancreas si è dissolto in toto'.
L'incontro tra Padre Gino e Luigi è avvenuto subito dopo e è stato bellissimo
A presto
Rosanna

 

giovedì 13 marzo 2014, 00:22

 

Riflessioni
torno a scrivere i miei pensieri e i ricordi che mi riportano a Padre Gino.
In questi giorni Riccardo ho molto riflettuto sulla tua risposta e sull'importanza che tu dai alla conoscenza della verità .
Capisco benissimo la tua posizione ma qualsiasi sia la verità non cambia assolutamente l'affetto fraterno profondissimo e la riconoscenza che io avrò sempre per padre Gino.
Io non ho nulla da perdonare al Padre anzi spero che sia Lui a perdonare me per non essere riuscita sempre a seguire la strada giusta.
Quando andavo a San Vittorino ascoltavo tantissima gente raccontare le cose belle che avevano ottenuto dalla Vergine chiedendo preghiere al Padre.
Se Padre Gino era un giusto Maria si serviva di un giusto , se era un peccatore Maria si serviva di un peccatore , chi siamo noi per entrare nei disegni di Dio?
Quello che so è che io ho vissuto personalmente l'esperienza della consolazione e dell'aiuto del Padre e nel mio cuore ci sarà sempre posto per Lui.
Qualche mese fa mi provavo abbastanza vicino a San Vittorino e ho sentito un fortissimo desiderio di andare al Santuario.
C'era una strana atmosfera di tristezza, una solitudine che non so definire , tutto mi sembrava diverso e il mio spirito era oppresso dall'amarezza, ho sentito la Messa nella chiesetta in basso
quella dove avevo visto per la prima volta Fratel Gino, ho pregato per Lui e le lacrime mi scendevano giù da sole.
a presto
Rosanna

 

giovedì 13 marzo 2014, 23:06

 

Uomo fra gli uomini.
Il problema Riccardo secondo me è proprio questo : troppi cristiani per credere hanno bisogno di avere per riferimento un Santo, un carismatico, una persona da seguire, qualcuno che ci faccia
sentire buoni anzi possibilmente migliori degli altri.
Se tutti gli uomini fallissero io ,che sono un vero zero, continuerei a credere ed amare il Cristo, l'uomo della Croce che paga i miei peccati, che non prova ribrezzo per le mie colpe , Lui è
l'uomo da amare, quello che può assolvermi , comprendere il mio essere nulla.
Lui è l'uomo da imitare , anche se per me è difficilissimo, Lui è la figura affascinante e travolgente che balza vivissima dalle pagine del Vangelo, con il Suo amore e la Sua misericordia.
A me non importa se un sacerdote mi maltratta perchè so che è solo un uomo che segue i suoi pensieri e le sue convinzioni e il suo carattere, ma il MIO Signore mi perdonerà "settanta volte sette" e
quando tornerò a Lui ferita e distrutta dalla vita ucciderà il vitello grasso.
Padre Gino per me è il fratello amato che mi ha permesso di sopravvivere , ma pur sempre è un uomo tra gli uomini , quello che credo di intuire è che comunque fosse molto stanco del fanatismo che
lo circondava e per questo avesse un atteggiamento a dir poco brusco .
Io credo che la vita sia difficilissima da vivere nella strada di Cristo e quindi è importante consideraci tutti soggetti ad errori tremendi ma dobbiamo andare avanti nella certezza che il Cristo
conosce il 'patire' delle anime tormentate, e ci sarà accanto sempre.
A presto e se vuoi proseguirò con i miei bellissimi ricordi
Rosanna

 

venerdì 14 marzo 2014, 23:52

 

Sessualità natura e Chiesa.
Medito sulla tua sconvolgente analisi Riccardo, medito nella luce della fede, della consapevolezza delle mie colpe e del mio non essere .
Esiste un percorso dello spirito che porta l'uomo oltre i suoi limiti fisici e mentali , esiste una strada che lo unisce a Dio con tale forza da superare la natura umana , l'estasi è l'unione allo
Spirito Santo e in un attimo ti trovi oltre la dimensione umana, a contatto con la Divinità.
E' la via della Santità aperta ad ogni uomo ma troppo difficile da percorrere , infatti scegliere questa via significa andare oltre a tutto ciò che di umano c'è in noi per vivere solo il divino che
c'è in ogni essere , significa passare il tempo della vita alla presenza di Dio.
Ma i vincoli del nostro corpo esistono e condizionano pesantemente il cammino del ritorno a Dio , sono come una zavorra pesantissima che noi costantemente portiamo sulle spalle, sono la nostra
"prova".
Come sul Calvario Cristo cade sotto il peso della Croce così l'uomo cade sotto il peso della sua umanità, e come Cristo si solleva e dolorante riprende il suo cammino.
Ma come Cristo è aiutato da un Cireneo così noi dovremmo essere aiutati dalla Chiesa, dai Santi Sacerdoti che vivendo un contatto costante con il Divino dovrebbero avere per l'umanità la
comprensione , la tenerezza, la misericordia e la pietà che Dio riserva al suo creato.
Il Cristo condivide la condizione corporea delle tentazione umane ma resiste alle lusinghe sataniche perchè ha presente il suo destino e la sua missione.
La castità del Cristo e di sua Madre non vengono da una condanna dall'umano e della sua sessualità ma da un superamento totale della componente fisica dell'uomo, " sia fatto di me secondo la Tua
parola" è la disintegrazione totale della propria volontà, è la rinuncia a se stessi che gli uomini non riescono a fare.
Ma io credo che alla casa del Padre non ci si arrivi solo percorrendo la strada della santità ma anche vivendo la propria umanità in letizia e serenità , accettando i fratelli per quello che sono,
nella consapevolezza che le colpe sono un patrimonio comune , cercando di migliorare insieme un poco , per quello che ci è possibile, e restando certi che il Signore apprezzerà i nostri pochi
inutili sforzi di diventare figli di Dio.
Ma se la strada è così difficile chi si salverà? Quello che non è possibile agli uomini è possibile a Dio. Questa è la mia fede e il mio conforto.
Domani ancora insieme approfondiremo Riccardo le mie e le tue posizioni, un fraterno abbraccio a Padre Gino che spero dica una preghiera per la salvezza della mia anima e a te un Grazie di cuore
perché con la tua opera ci induci a meditare.
Rosanna

 

sabato 15 marzo 2014, 19:56

 

Ancora sessualità natura e Chiesa, riflessioni.
Riccardo ti assicuro che io non sono altro che una persona che ha percorso tutta la strada del male, dell'infimo, del tutto indegna dell' amore di Cristo.
La mia fede non è certo nella capacità che posso avere di diventare migliore, non è per i miei meriti ,passati o futuri , che io penso si salvarmi , troppo debole è la mia volontà troppo poche sono
le mie forze.
Io credo però che il nostro urlo disperato 'Salvaci Cristo', la nostra certezza che Lui ci ascolta arriverà al Suo cuore e come per il ladrone assassino ci dirà"oggi sarai con Me in Paradiso."
Chi paga il mio male con la morte di Croce non mi abbandonerà.
Non c'è bisogno di giustificare il peccato, anzi occorre riconoscerlo come tale e serenamente affidarlo alla Misericordia che tutto comprende giustifica e ripara.
Non ho paura dei miei peccati, mi dispiace e ho in me pentimento, ma credo che il Signore conosca i limiti degli uomini e la loro imperfezione.
Il male di Giuda non è tanto nell'aver tradito il Signore, averlo venduto e mandato a morire, questo era scritto della strada di Gesù, la sua grande colpa è non aver creduto che ciò che aveva fatto
potesse essere compreso e perdonato da Cristo.
Se ci allontaniamo dalla pietà di Dio, se cerchiamo per il nostro male giustificazioni umane o comprensione fra gli uomini restiamo comunque in una dimensione non salvifica , che forse ci farà
vivere meglio questa poca vita ma sicuramente non ci condurrà a quella serenità dello spirito che solo il Signore può darci.
Uscire dalle pastoie della nostra umanità è comunque estremamente difficile, siamo completamente condizionati da noi stessi e dalle nostre debolezze , è allora che ci accorgiamo che i privilegiati
non sono i teologi , non sono gli uomini che 'sanno e ragionano di Dio' ma i piccoli, gli umili, quelli che non hanno una fede tormentata ma si abbandonano al Signore con il sorriso e la
fiducia.
I Giganti di Padre Gino : Benedetta e Tonino
Non ricordo oggi per quale meravigliosa circostanza iniziai ad occuparmi di Benedetta e Tonino.
Erano fratelli lui cieco ,lei molto malata , venivano da S. Giovanni Rotondo, dopo la morte di Padre Pio Fratel Gino li aveva portati con se a San Vittorino e pensava a loro .Vivevano in stato di
estrema povertà e la piccola pensione riservata ai non vedenti tardava ad arrivare.
Decisi di aiutarli, questa donnina sempre sorridente che assisteva un fratello cieco pur essendo tanto malata mi commuoveva nel profondo , io lavoravo e per me era un sacrificio possibile.
Andavo a trovarli, a portare loro quello che ero riuscita a mettere da parte e qualcosa da mangiare.
Nella povera casa c'era una sedia alla quale Benedetta aveva messo un fiocco bianco e quando andavo mi faceva il suo regalo:" siediti questa e' la sedia dove si siede Padre Gino"
Anche se rimanevo sicuramente in piedi ero felice del suo pensiero.
In quella casa la presenza della "Madonnina" , come la chiamava Benedetta, era tangibile .
Ho vissuto momenti di grande fede e serenità e questi ricordi ancora mi scaldano il cuore.
I ricordi e le riflessioni mi hanno accompagnato anche oggi , spero di poter continuare a cercare con te Riccardo la strada per restare accanto al Padre a dimostrargli il nostro affetto.
Rosanna

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17 novembre 2019 7 17 /11 /novembre /2019 15:38

 

http://www.oblati.org/news/2016/03/04/canto-su-padre-lanteri-fr-lanteri-song/488.asp

 

CANTO SU PADRE LANTERI - FR. LANTERI SONG

 

04/03/2016 - Canti

Carissimo confratello Oblato. All’inizio di quest’anno in cui celebriamo il 200° anniversario della nascita della nostra Congregazione, ho avuto l’idea di domandare al signor Richard Vidal, autore-compositore-interprete di canti religiosi nel Quebec, di comporre un canto in onore di Padre Lanteri. Per le parole del canto mi sono servito delle parole stesse del nostro fondatore, che ho trovato in un depliant fatto a Denver dai nostri confratelli Oblati, in cui ci sono molte citazioni del Padre Lanteri sulla Misericordia. Dal momento che tutta la Chiesa vive adesso il Giubileo della Misericordia, e visto che secondo me la Misericordia è l’elemento più caratteristico della spiritualità del nostro fondatore, mi è sembrato che fosse il momento favorevole per far conoscere Padre Lanteri al mondo intero, come testimone ed apostolo della Misericordia Divina.

Il canto è un modo straordinario per far conoscere qualcuno e per mettere in evidenza la sua spiritualità. Non penso che tutti gli Oblati si rendono conto dell’immenso favore che il Signore ci ha fatto, permettendo che uno dei compositori più famosi di canti nel Quebec, abbia accettato di comporre un canto sul Padre Lanteri.

Penso sinceramente che in qualsiasi luogo dove sarà cantato il canto, esso produrrà dei frutti di Misericordia. L’autore del canto, il signore Richard Vidal, subito dopo aver composto il canto e prima che egli mi mandasse il canto, ha cantato il canto davanti ad un gruppo di persone nella città di Quebec e alcune di queste persone gli hanno detto che sono state profondamente toccate dalle parole del canto. Questo, ai miei occhi, è un segno che Dio ci dà per mostrare chiaramente che il nostro fondatore ha qualche cosa di importante da dire alla gente di oggi. Se non usiamo questo canto durante il nostro giubileo Oblato, faremo secondo me un grandissimo errore. Prego lo Spirito Santo di mettere nel cuore di ciascuno di voi, il desiderio di imparare il canto, il desiderio di cantarlo in privato ed in pubblico e di farlo conoscere al più grande numero possibile di persone.

Sarebbe bene, quando mostriamo il canto a delle persone, dare una piccola spiegazione sulle parole « commence à nouveau » et « begin again », che traducono il « Nunc Coepi » così caro al nostro fondatore.

Guy, omv

*****************************************
Inglese:

Dear brothers, earlier this year, a year in which we celebrate the 200th anniversary of the birth of our Congregation, I had the idea to ask Mr. Richard Vidal, author/composer/performer of religious songs in Quebec, to compose a song in honor of Father Lanteri. For the words of the song I used the same words of our founder which I found a booklet made in Denver by our Oblate confreres. In the book there are many quotations of Father Lanteri on Mercy. Since the whole Church is now living the Jubilee of Mercy, and given the fact that, according to me, Mercy is the most characteristic element of the spirituality of our founder, I felt it was the right moment to raise awareness throughout the world of Father Lanteri as a witness and an apostle of Divine Mercy.

Singing is a great way to introduce someone and to display his spirituality. I do not think that all Oblates are aware of the immense favor that the Lord has given us, granting that one of the most famous composers of songs in Quebec, has agreed to compose a song on Father Lanteri.

I sincerely believe that whereever the song will be sung, it will produce the fruits of Mercy. The author of the song, Mr. Richard Vidal, after having composed the song (but before he would send it to me) sang the song in front of a group of people in the city of Quebec. Some of these people told him that they have been deeply touched by the words of the song. This, in my eyes, is a sign that God shows us clearly that our founder has something important to say to people today. If we do not use this song during our Oblate Jubilee, we will make a huge mistake in my opinion.

I pray the Holy Spirit put into the hearts of each of you, the desire to learn the song, the desire to sing it in private and in public, and to make it known to the largest possible number of people.
It would be good, when we show the song to the people, to give a little explanation of the words "commence à nouveau" and "begin again", which translate the phrase "Nunc coepi," a phrase so dear to our founder.

Guy, omv


ALLEGATI DA SCARICARE

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17 novembre 2019 7 17 /11 /novembre /2019 10:14

 

 

PADRE GINO BURRESI E GLI OBLATI DELLA VERGINE MARIA

 

Risultati immagini per nelsegnodizarri santuario san vittorino

 

 

A quanti preme venga fatta chiarezza sulle accuse di abusi sessuali e  di violazione del segreto confessionale addebitate a Padre Gino Burresi non deve sfuggire un fatto molto importante da non sottovalutare affatto.

Secondo quanto affermato dal reverendo Joseph Dwight nel post precedente a questo post, la crisi della Congregazione degli Oblati di Maria Vergine sarebbe stata causata dalla caduta di Padre Gino Burresi.

Sembrerebbe infatti che la stessa Congregazione in America sia stata dissolta negli anni 60 durante un'assemblea e che si debba a Padre Gino Burresi il merito di aver fatto rifiorire detta Congregazione a livello mondiale.

Ora come Padre Gino Burresi attraverso il suo carisma avrebbe ridato lustro alla Congregazione degli oblati di Maria Vergine con numerosissime vocazioni, così la sua presunta caduta avrebbe portato alla rovina la stessa Congregazione da lui portata alla rifioritura.

 

Una grossa responsabilità verrebbe dunque caricata sulle spalle di Padre Gino Burresi: la responsabilità appunto della disfatta di tale ordine.

Quindi qui non si tratta solo di difendere Padre Gino Burresi dalle accuse di abusi, bensì anche dalla attribuzione del disfacimento della congregazione alle sue presunte colpe personali.

C'è dietro un disegno diabolico di distruggere una congregazione, diciamo così ormai in mano a Padre Gino Burresi, ispiratore di nuove vocazioni, o si è trattato di una naturale conseguenza dei suoi presunti reati?

Se c'è qualcuno con in mano prove evidenti dell'esistenza di persone interessate a strappare dalle mani di Padre Gino Burresi le redini della Congregazione degli Oblati di Maria Vergine, magari mosse dall'invidia o dalla gelosia, parli,  perché sia Padre Julio Cura argentino che Papa Francesco, argentino anch'egli sono ancora vivi entrambi e si potrebbe ancora tentare la via di una piena riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi, qualora risultasse che le accuse fossero false.

Vogliamo forse che sui testi della storia della Chiesa venga scritto che Padre Gino Burresi ha causato col suo comportamento il disfacimento ed il crollo della Congregazione degli Oblati di Maria Vergine, quello che Joseph Dwight indica come grande crisi della congregazione?

 

Riccardo Fontana

Sergio Endrigo Dimmi La Verità S Endrigo 1965 - YouTube

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17 novembre 2019 7 17 /11 /novembre /2019 08:45

 

IL REV. JOSEPH DWIGHT E GLI OBLATI DI MARIA VERGINE

 

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Présentation

  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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