Mal di voce
Nucci A. Rota
Aracne editrice S.r.l.
Raf, aveva un viso bellissimo con i capelli rasta ma non era molto alto, sicuramente più basso di Alina, ma Vittoria pensò che insieme erano una coppia bellissima. Alina con il tempo si era leggermente appesantita anche per la recente gravidanza, ma non aveva perso quel suo antico fascino soprattutto nel portamento e nella gestualità morbida e sensuale. Amina, la bimba aveva gli stessi occhi arabi di Alina con delle maliziose fossette nelle guance come il padre.
Raf le strinse forte la mano ma a lei uscì un:
«pppiacere VVVittoria,
incrociò subito lo sguardo lento e languido di Alina che la rassicurò, ma la prima parte della serata fu per Vittoria un vero incubo. Qualsiasi cosa dicesse le usciva con una balbettata e si domandò come mai quella antica intesa con Alina sembrava svanita.
Raf era persona allegra, forse un po’ troppo vitale ed eccentrico e Vittoria pensò fosse questo il motivo della sua eccessiva ansia, non era certo l’antica lentezza di Alina a scandire i tempi della conversazione, ma era l’eccessiva vitalità di Raf a prevaricare su tutti.
Alina cucinò uno squisito cous cous con della carne molto saporita, Raf non fece che elogiare le doti culinarie della compagna e quasi non dava spazio affinché le amiche si esprimessero. C’era dell’ottimo vino e tutti sembravano gustarlo, in particolare Blanche.
Fu proprio lei che ad un certo punto, forse capendo il disagio di Vittoria, chiese a Raf :
«so che sei musicista, cosa suoni»?
«La tromba in una band che fa prevalentemente jazz».
«Sai che Vittoria compone delle canzoni e canta accompagnandosi con la chitarra»?
Vittoria in quel momento cercò di costruirsi mentalmente quel che avrebbe dovuto dire, ma l’ansia era a livelli ancora troppo alti per cui si limitò ad annuire.
«Bene disse Raf anche se lo spazio è ristretto, oltre alla tromba qui c’è una chitarra ed una pianola».
Si alzò e andò a prendere la chitarra.
Alina, che fino a quel momento non aveva detto gran che, intervenne con una certa decisione e disse:
«Vittoria forse non se la sente di esibirsi davanti ad una persona che ha conosciuto solo un’ora fa».
Vittoria, sentì che su di lei quelle parole, soprattutto dette in quel modo, avevano l’effetto di un potente ansiolitico, sentiva che l’antica alleanza con Alina c’era ancora e poteva essere anche molto forte, sorridendo disse:
«tra le prime cose che ho composto c’è una ninna nanna a cui non ho mai dato il nome. Da questa sera la chiamerò Amina»,
e mentre diceva tutto ciò senza mai incepparsi prese la chitarra dalle mani di Raf e iniziò a provare qualche accordo. Iniziò poi a cantare.
Come sempre le succedeva quando cantava la realtà attorno assumeva i contorni di qualcosa che le dava benessere, sicurezza, stima, la sua forse non era una gran voce ma chi l’aveva ascoltata le diceva che era molto singolare, che riusciva a cantare non solo con le corde vocali, ma anche con l’anima e soprattutto trasmetteva agli altri la sua grande passione per la musica e il canto. Per lei che aveva sempre difficoltà con alcune consonanti quando parlava, mentre cantava queste scivolavano fuori con incredibile facilità e questo le allargava il cuore.
Vittoria per comporre le proprie canzoni spesso attingeva a quel mondo immaginario che fino alla giovinezza l’aveva accompagnata nelle sue balbettate, era un mondo surreale spesso divertente ma allo stesso tempo malinconico, pieno di figure quali clowns, folletti, saltimbanchi, funamboli, ma anche creature diverse. Anche la ninna nanna rispettava fino i fondo questo stile.
Quando iniziò a cantare introdusse in qualche strofa il nome di Amina ed ad Alina gli occhi diventarono lucidi. Alla fine appoggiò a terra la chitarra e si sentì decisamente più rilassata. Raf applaudì in modo rumoroso, rompendo un silenzio che sembrava magico e subito dopo disse:
«voglio presentarti alla mia band, hai molto talento anche se non è il genere che facciamo noi».
Blanche, aveva già sentito cantare Vittoria ma non aveva mai sentito quella ninna nanna e stupita le disse:
«Vittoria mi piace molto come canti, hai una vocalità che arriva dal profondo e sai suscitare molte emozioni».
Vittoria la ringraziò e disse:
«sapete mi sono fatta con il tempo una convinzione: si può cantare anche con una voce mediocre come la mia, ma sicuramente non si può cantare senza l’anima, inoltre io penso che la musica sia lo strumento più dolce, più umano, la musica sa trasmettere i sentimenti più naturali dell’uomo: il dolore, la gioia, la malinconia, la serenità, la dolcezza, ma anche l’angoscia e la solitudine. Sapere che la mia voce può essere un veicolo per tutto ciò mi fa stare molto bene».
«E’ proprio vero» disse Raf, «ma nel tuo caso secondo me tu hai anche una bella voce e quando canti non usi solo le tue corde vocali, ma è tutta la tua persona che canta».
Alina, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, solo il luccichio dei suoi occhi tradiva una certa emozione le disse:
«ricordi che una volta ti dissi che dicevi cose intelligenti e non banali nonostante il tuo eloquio esitante, nella musica raggiungi l’eccellenza, il testo della ninna nanna è molto poetico, perché non cerchi di farti conoscere»?
www.dailymotion.com/.../x7wx8h_e-ti-vengo-a-cercar...
03/gen/2009