Mal di voce
Nucci A. Rota
Aracne editrice S.r.l.
| Cap 9 | Il corso riabilitativo per la "guarigione" dalla balbuzie | | |
Il 20 ottobre arrivò. Era una bella domenica piena di sole ma con i colori già autunnali che, pur vivendo in una città come Milano, non ti fanno rimpiangere l’estate appena finita.
Vittoria si alzò molto presto e disse al papà che voleva andare sola, anche perché questa sarebbe stata la situazione dei giorni successivi.
Arrivò con circa quindici minuti di anticipo ma si accorse che davanti al portone c’erano già un paio di persone che sembravano aspettare come lei. Quando Vittoria si decise a suonare il citofono dello studio, al professore disse il suo nome e cognome il professore aprì e si accorse che i due ragazzi approfittarono per entrare anche loro.
Salirono insieme sull’ascensore e scesero allo stesso piano, senza scambiarsi né uno sguardo né una parola, tutti concentrati sulla punta delle loro scarpe. Sul pianerottolo il prof era sulla porta dello studio e li accolse con:
« buongiorno ragazzi», spalancando la sua grande bocca.
Si accomodarono tutti e tre in sala d’aspetto e di lì a poco arrivarono gli altri quattro.
Vittoria notò subito che solo un ragazzo aveva circa la sua età, gli altri erano tutti più grandi di lei, per non parlare della signora che poteva avere circa l’età di sua madre.
Lucilla, questo era il nome della signora, arrivava da una località del lago di Como, era una donna molto simpatica ed anche molto pratica. Lavorava nel settore tessile come operaia e disse subito che la balbuzie era l’aspetto della sua vita che più l’aveva fatta soffrire, per cui ai figli, che ormai grandi le domandarono cosa volesse per il suo ultimo compleanno lei rispose:
Voglio che mi paghiate un corso per smettere di balbettare, anche se sono già un po’ vecchia per queste cose.
Angela arrivava dalla provincia di Cremona, era una rampante trentenne che lavorava in banca. Il suo look era decisamente aggressivo, tacchi molto alti, sempre qualche capo maculato ed una serie di collane molto sonore. La sua balbuzie, pur evidente, non sembrava aver interferito così tanto nella sua vita, questo almeno era parso a Vittoria il primo giorno.
Poi c’era Tommaso un ragazzone, molto balbuziente, già laureato in economia ed al suo primo impiego, a cui era stato detto che la sua scarsa fluenza gli avrebbe impedito di fare carriera, cosa a cui lui teneva tantissimo, motivo per cui si era iscritto al corso.
Nicola era l’altro adolescente, non aveva una grande balbuzie ma il suo viso si contraeva in varie smorfie tutte le volte che apriva bocca per parlare. Nicola era anche molto irrequieto, trovava mille scuse per alzarsi, muoversi, chiedere la parola piuttosto che anticipare la pausa.
Walter, era invece un gran bel ragazzo, almeno agli occhi di Vittoria, con lineamenti quasi femminili, un portamento molto signorile e una leggera balbuzie ma, da quel che si capì durante il corso, affetto da piccoli attacchi di panico quando doveva iniziare una con-versazione piuttosto impegnativa con sconosciuti. Walter lavorava nella ditta del padre ed era prossimo al matrimonio. Non voleva portare in dote la sua balbuzie, così si espresse circa la motivazione a seguire il corso.
Andrea era invece un signore molto magro, piuttosto miope ed anche molto riservato, tutte le volte che prendeva la parola, perché sollecitato, oltre a balbettare diventava rosso come un pomodoro maturo, disse che la sua balbuzie gli aveva impedito di stabilire delle relazioni con le donne ed era stanco di questa situazione, voleva una donna, si espresse proprio così.
| youtube.com25 mag 2011 - 5 min - Caricato da StefanJackTheOne |