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26 luglio 2012 4 26 /07 /luglio /2012 13:39

 http://www.ildialogo.org/Ratzinger/Interventi_1338818937.htm

 

LA PALUDE INFERNALE IN CUI IL VATICANO E L'ITALIA SGUAZZANO ANCORA! Una nota di Furio Colombo

 

La Repubblica italiana come istituzione politica, e il Vaticano come governo dell’omonimo Stato e della Chiesa, sono contenitori di società segrete, intente a un sommerso, ininterrotto lavorìo di promozione (il mio uomo contro il tuo) e di eliminazione reciproca, in una infinita variazione di casi Boffo. I maggiordomi, con o senza la severa uniforme vaticana, avranno ancora molto da fare. Ai credenti nella fede e nella patria toccano tempi duri

 

a c. di Federico La Sala

 

Vaticano e Italia, mali comuni

di Furio Colombo (il Fatto, 03.06.2012)

 

La domanda è questa: la turbolenta spaccatura che sta attraversando il Vaticano e - come in un film dell’orrore - arriva fino alle stanze del Papa, è la stessa spaccatura di profondità sconosciuta, che tormenta l’Italia? La risposta è sì. È una brutta risposta, perché dice che il Vaticano - il papa, il governo della Chiesa, la Istituzione - dovranno confrontarsi con uno sforzo immane per uscire dalla palude. Dovranno, soprattutto, dimostrare una decisa volontà di farlo, senza sotterfugi, autocelebrazioni e finzioni. Qualcosa che in Italia non è ancora accaduto.

Che cosa hanno in comune la storia italiana contemporanea e quella del Vaticano, che cosa può dimostrare la stessa natura del male (corvi, complotti, spionaggi, agguati, tradimenti e misteriosi tornaconti, in cui spesso restano ignoti mandante e beneficiario)? Prima di produrre le prove di quello che sto scrivendo, devo tentare di definire questo "male comune" che mette in pericolo l’equilibrio e persino la continuità di due Stati.

Lo descriverei così. È la decisione, abile e pericolosa di affidare immagine e auto-definizione a principi e programmi alti e nobili sempre più lontani dalla realtà che invece peggiora sotto gli occhi di tutti. In questo modo si evita ogni spietata e coraggiosa verifica dei fatti, accusando più o meno oscuri nemici di essere l’unica causa del male (malareligione o malapolitica).

Proverò a produrre alcune prove della situazione inaffidabile che scuote e tormenta tanto l’Italia quanto il Vaticano e la Chiesa, precisando che di questi due ultimi protagonisti parlerò a partire da ciò che vede e constata un osservatore estraneo, dunque dalle manifestazioni sociali, organizzative, di governo, non di fede e di religione, che in questa riflessione non entrano mai.

COMINCIO da uno spunto che mi pare molto utile perché fa da ponte fra politica vaticana e politica italiana (istituzioni e leggi) e dunque chiama apertamente in causa quei cittadini che sono allo stesso tempo attivi nelle istituzioni italiane e vincolati all’ubbidienza di Vaticano-Stato e di Vaticano-Chiesa. Intendo riferirmi al finto culto della famiglia, che viene visto come strumento di aggregazione (ma anche di espulsione, se non si tratta della famiglia giusta) e come fondamento dell’edificio politico conservatore (di nuovo inteso come argine e frontiera contro ogni mutamento di aggregazione sociale, visto come turbamento della conservazione politica).

Ho appena scritto "finto culto della famiglia" perché nessun gruppo sociale è più solo, abbandonato, privo di sostegno morale e sociale, da parte di entrambi i celebranti di questo culto, la Chiesa e la politica. È vero, non tutta la Chiesa e non tutta la politica. Ma qui interessa individuare i percorsi da cui entra con impeto il disordine, il distacco, l’apparente sottomissione e il profondo cinismo di cui stiamo parlando.

Quando si spengono le luci su eventi e giornate organizzate per celebrare la famiglia, non resta né un asilo né una scuola né un sostegno per le madri che lavorano, né un progetto, per quanto austero, per le famiglie troppo povere, per esempio Rom e immigrati, dove la presenza di mamme e bambini non ha mai fatto differenza.

Pensate alla distruzione di un campo nomadi (e agli animaletti di peluche che restano fra i denti delle ruspe). Pensate ai pasti scolastici negati ai bambini se le famiglie non possono pagare. O all’internamento delle donne dette “clandestine” nei “Centri di identificazione”, improvvisamente e brutalmente separate dai loro bambini a causa di un arresto arbitrario (parlo di eventi vissuti e constatati).

E, come se non bastasse, aggiungete la risoluta e congiunta condanna (Stato-Chiesa) delle famiglie “diverse”, definite “una minaccia”. Ecco, in questa finzione, che è forse la madre di tutte le finzioni di atti e fatti che hanno solo un fine politico (impedire che esistano altri tipi di famiglia, di amore, di figli), sta il deposito di cinismo, tradimento, rincorsa del potere, distacco da ogni valore, di patria o di fede, che constatiamo nel doppio dramma, dell’Italia e del Vaticano. Appartengono alla galleria delle finzioni (che si trasformano in veri inganni) le folle di autorevoli finti credenti, pronti a ricevere i sacramenti, purché in presenza di telecamere e di pubblico, o alla gara dei medici che si dichiarano obiettori di coscienza negli ospedali dove essere obiettori “fa curriculum” per i medici, qualunque sia la condizione della donna che chiede aiuto.

IL FINTO credente, che trova Dio solo se la cerimonia è ben frequentata e notata da chi deve notare, corrisponde al finto amor di patria di chi - specialmente fra i politici - cerca la benevolenza delle Forze Armate e “dei nostri ragazzi in armi”, ma si infastidisce se quei ragazzi sono in tuta da operaio, magari iscritti a un sindacato, specialmente se quei ragazzi insistono nel pretendere i diritti che legge e Costituzione garantiscono. Intorno, nell’una e nell’altra chiesa, c’è un deserto di solidarietà.

In Europa nessuno è più solo e più abbandonato dei disabili italiani. In quel vuoto entrano i rapitori di Emanuela Orlandi, i maggiordomi con doppio e misterioso lavoro, i banchieri improvvisamente cacciati per ragioni non dette, i tesorieri di partito, gestori di ricchezze comunque illecite che dividono diamanti e spese indecenti con strani infiltrati nella vita pubblica, tutti molto simili, per coraggio e mancanza di scrupoli, a certi cardinali.

La Repubblica italiana come istituzione politica, e il Vaticano come governo dell’omonimo Stato e della Chiesa, sono contenitori di società segrete, intente a un sommerso, ininterrotto lavorìo di promozione (il mio uomo contro il tuo) e di eliminazione reciproca, in una infinita variazione di casi Boffo. I maggiordomi, con o senza la severa uniforme vaticana, avranno ancora molto da fare. Ai credenti nella fede e nella patria toccano tempi duri


Lunedì 04 Giugno,2012 Ore: 16:08

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26 luglio 2012 4 26 /07 /luglio /2012 07:36

http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/2012/05/27/news/rubato-il-presepe-di-san-rocco-

 

27 maggio 2012

 

Rubato il presepe di San Rocco

Dodici statue di cartapesta spariscono dalla chiesa di Prato di Montignoso. Appello dei parrocchiani

 

di Francesca Ferri   

 

Gesù eccoti il mio cuore

 

Meditazione

UN BAMBINO E’ "DIO"

 

Un bambino come i nostri appena nato, che dorme fra le braccia della Madre, è il Figlio di Dio, è il Salvatore atteso. Dio ci viene incontro non con i segni della potenza che incute timore, ma nella debolezza di un bambino che chiede amore: un bambino "povero" che nasce in una stalla, che ha per culla una mangiatoia. Eppure nel silenzio di quella notte risuona il lieto annuncio: "Vi annuncio una grande gioia, oggi è nato per voi il Salvatore". La gioia è la certezza di essere salvati. La nostra gioia è Gesù, "Dio con noi". Il volto di Dio risplende sul volto di un bambino povero appena nato.

 

Affrettati, o Gesù, eccoti il mio cuore. L’anima mia è povera e nuda di virtù, le paglie di mie tante imperfezioni ti pungeranno e ti faranno piangere. Ma, o mio Signore, è tutto quello che ho. Mi commuove la tua povertà, mi intenerisce, mi strappa le lacrime. Gesù abbellisci l’anima mia con la tua presenza, adornala con le tue grazie, brucia queste paglie e cambiale in soffice giaciglio per il tuo santissimo corpo di neonato. Gesù, ti aspetto. Molti ti rifiutano, Fuori spira un vento glaciale… vieni nel mio cuore. Sono povero, ma ti riscalderò più che posso. Almeno voglio che ti compiaccia del mio grande desiderio di farti buona accoglienza, di volerti un gran bene, di sacrificarmi per te.

Papa Giovanni XXIII (1881-1963)

 

MONTIGNOSO. San Giuseppe, la Madonna e Gesù bambino. E poi due pastori con zampogna e pecora sulle spalle, l’angelo e i Re Magi. Hanno risparmiato solo il bue e l’asinello i ladri che hanno rubato il presepe dalla chiesa di San Rocco a Prato di Montignoso. Statue leggere, di cartapesta, ma che hanno un gran peso nel cuore dei parrocchiani.

Il furto risale a venerdì 4 maggio, ma solo ora il custode della chiesa, il pittore e scultore Pietro Pegollo, autore dell’allestimento, ha deciso di renderlo noto. «Un gesto deprecabile», lo definisce, non tanto per il valore commerciale delle statue quanto per quello affettivo.

Il presepe si trovava all’interno dell’oratorio, in fondo alla chiesa, dallo scorso Natale. La porta qui è sempre aperta, dalle 8.30 alle 18, anche più tardi d’estate. Chiunque può entrare a pregare o, come fanno i bambini del posto, per andare a vedere il presepe.

«L’ho comprato nel 1986 da un artigiano a Bagni di Lucca – spiega Pegollo – insieme a un presepe gemello che si trova ad Altagnana. Sono figure in cartapesta, alte minimo 50 centimetri, realizzate a mano, come non se ne trovano più da tempo. L’allestimento è di due metri per quattro e un’immagine fu portata anche a papa Giovanni Paolo II quando mi ricevette come presepista a metà anni Ottanta».

Figurarsi lo sgomento quando quel venerdì, intorno alle 16, il signor Pietro entra in chiesa e, alzando gli occhi sul suo gioiello, vede solo due o tre spaesate pecorelle. «Mi sono accorto che c’era una sedia fuori posto e ho pensato che avessero di nuovo portato via la cassetta delle offerte, visto che è capitato diverse volte – spiega – e invece il bersaglio è stato un altro. Ci hanno rubato in tutto dodici statue. Si sono salvati solo il bue e l’asinello, un altro angelo e un personaggio perché li avevo legati. Non hanno risparmiato nemmeno la culla».

Quel giorno gli abitanti hanno visto aggirarsi intorno alla chiesa due persone ma, nonostante gli oggetti trafugati siano piuttosto ingombranti, seppur leggeri, gli autori del brutto gesto restano ignoti. «Abbiamo fatto denuncia dai carabinieri il lunedì successivo – spiega Pietro – ma del nostro presepe non si hanno notizie».

Rabbia, incredulità, anche paura: i parrocchiani non hanno spiegazioni per il furto che attribuiscono al «periodo particolare che sta attraversando il Paese» e che «si riflette anche nei gesti sconsiderati e poco giustificabili» come questo.

La chiesetta, che fa capo alla parrocchia dei Santi Vito e Modesto, adesso è sorvegliata speciale. «Il parroco stava quasi pensando di chiuderla – spiega Pietro – anche perché come oratorio potrebbe stare aperta anche solo il 16 agosto, festa di San Rocco. L’apertura attuale è un favore che abbiamo chiesto, ma così non si va avanti».

Per questo i parrocchiani lanciano un appello: se chi ha portato via la santa famiglia è appassionato di oggetti religiosi o è particolarmente devoto, «trovi degna collocazione ai personaggi del presepe, rendendone altresì riguardoso omaggio», spiegano. Oppure si metta una mano sul cuore e riporti le statue al loro posto.

► 4:38► 4:38
youtube.com30 set 2008 - 5 min - Caricato da maxpezzalixsempre
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26 luglio 2012 4 26 /07 /luglio /2012 03:38

http://www.focus.it/scienza/steve-jobs-1956-2011-siate-affamati-siate-folli_C7.aspx

 

 

6
ott 2011
Steve Jobs (1955-2011): Siate affamati, siate folli
12 giugno 2005 il discorso di auguri ai laureandi di Stanford, una delle più famose università al mondo, venne tenuto da Steve Jobs. Il suo intervento è una sorta di testamento spirituale con cui ci piace ricordarlo ora che non c'è più.

 

Ecco la trascrizione dell'intervento.

Sono onorato di essere qui con voi oggi alle vostre lauree in una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. Anzi, per dire la verità, questa è la cosa più vicina a una laurea che mi sia mai capitata. Oggi voglio raccontarvi tre storie della mia vita. Tutto qui, niente di eccezionale: solo tre storie.

La prima storia è sull'unire i puntini. Ho lasciato il Reed College dopo il primo semestre, ma poi ho continuato a frequentare in maniera ufficiosa per altri 18 mesi circa prima di lasciare veramente. Allora, perché ho mollato? E' cominciato tutto prima che nascessi. Mia madre biologica era una giovane studentessa di college non sposata, e decise di lasciarmi in adozione. Riteneva con determinazione che avrei dovuto essere adottato da laureati, e fece in modo che tutto fosse organizzato per farmi adottare fin dalla nascita da un avvocato e sua moglie. Però quando arrivai io loro decisero all'ultimo minuto che avrebbero voluto adottare una bambina.
Così quelli che poi sono diventati i miei genitori adottivi e che erano in lista d'attesa, ricevettero una chiamata nel bel mezzo della notte che gli diceva: "C'è un bambino, un maschietto, non previsto. Lo volete voi?" Loro risposero: "Certamente".
Più tardi mia madre biologica scoprì che mia madre non si era mai laureata al college e che mio padre non aveva neanche finito il liceo. Rifiutò di firmare le ultime carte per l'adozione. Poi accettò di farlo, mesi dopo, solo quando i miei genitori adottivi promisero formalmente che un giorno io sarei andato al college. Diciassette anni dopo andai al college. Ma ingenuamente ne scelsi uno altrettanto costoso di Stanford, e tutti i risparmi dei miei genitori finirono per pagarmi l'ammissione e i corsi.
Dopo sei mesi, non riuscivo a vederci nessuna vera opportunità. Non avevo idea di quello che avrei voluto fare della mia vita e non vedevo come il college potesse aiutarmi a capirlo.
Eppure ero là, che spendevo tutti quei soldi che i miei genitori avevano messo da parte lavorando per tutta la loro vita. Così decisi di mollare e avere fiducia che tutto sarebbe andato bene lo stesso. Era molto difficile all'epoca, ma guardandomi indietro ritengo che sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell'attimo che mollai il college, potei anche smettere di seguire i corsi che non mi interessavano e cominciai invece a capitare nelle classi che trovavo più interessanti. Non è stato tutto rose e fiori, però. Non avevo più una camera nel dormitorio, ed ero costretto a dormire sul pavimento delle camere dei miei amici. Guadagnavo soldi riportando al venditore le bottiglie di Coca cola vuote per avere i cinque centesimi di deposito e poter comprare da mangiare.
Una volta la settimana, alla domenica sera, camminavo per sette miglia attraverso la città per avere finalmente un buon pasto al tempio Hare Krishna: l'unico della settimana. Ma tutto quel che ho trovato seguendo la mia curiosità e la mia intuizione è risultato essere senza prezzo, dopo.
Vi faccio subito un esempio. Il Reed College all'epoca offriva probabilmente la miglior formazione del Paese relativamente alla calligrafia. Attraverso tutto il campus ogni poster, ogni etichetta, ogni cartello era scritto a mano con calligrafie meravigliose. Dato che avevo mollato i corsi ufficiali, decisi che avrei seguito la classe di calligrafia per imparare a scrivere così.
Fu lì che imparai dei caratteri serif e san serif, della differenza tra gli spazi che dividono le differenti combinazioni di lettere, di che cosa rende grande una stampa tipografica del testo. Fu meraviglioso, in un modo che la scienza non è in grado di offrire, perché era artistico, bello, storico e io ne fui assolutamente affascinato. Nessuna di queste cose però aveva alcuna speranza di trovare una applicazione pratica nella mia vita. Ma poi, dieci anni dopo, quando ci trovammo a progettare il primo Macintosh, mi tornò tutto utile. E lo utilizzammo tutto per il Mac. E' stato il primo computer dotato di una meravigliosa capacità tipografica.
Se non avessi mai lasciato il college e non avessi poi partecipato a quel singolo corso, il Mac non avrebbe probabilmente mai avuto la possibilità di gestire caratteri differenti o font spaziati in maniera proporzionale. E dato che Windows ha copiato il Mac, è probabile che non ci sarebbe stato nessun personal computer con quelle capacità.
Se non avessi mollato il college, non sarei mai riuscito a frequentare quel corso di calligrafia e i personal computer potrebbero non avere quelle stupende capacità di tipografia che invece hanno. Certamente all'epoca in cui ero al college era impossibile unire i puntini guardando il futuro. Ma è diventato molto, molto chiaro dieci anni dopo, quando ho potuto guardare all'indietro.
Di nuovo, non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete solo unirli guardandovi all'indietro. Così, dovete aver fiducia che in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire. Dovete credere in qualcosa - il vostro ombelico, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo tipo di approccio non mi ha mai lasciato a piedi e invece ha sempre fatto la differenza nella mia vita.

La mia seconda storia è a proposito dell'amore e della perdita Sono stato fortunato: ho trovato molto presto che cosa amo fare nella mia vita. Woz e io abbiamo fondato Apple nel garage della casa dei miei genitori quando avevo appena 20 anni. Abbiamo lavorato duramente e in 10 anni Apple è cresciuta da un'azienda con noi due e un garage in una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti. L'anno prima avevamo appena realizzato la nostra migliore creazione - il Macintosh - e io avevo appena compiuto 30 anni, e in quel momento sono stato licenziato.
Come si fa a venir licenziati dall'azienda che hai creato? Beh, quando Apple era cresciuta avevamo assunto qualcuno che ritenevo avesse molto talento e capacità per guidare l'azienda insieme a me, e per il primo anno le cose sono andate molto bene. Ma poi le nostre visioni del futuro hanno cominciato a divergere e alla fine abbiamo avuto uno scontro. Quando questo successe, il Board dei direttori si schierò dalla sua parte.
Quindi, a 30 anni io ero fuori. E in maniera plateale. Quello che era stato il principale scopo della mia vita adulta era andato e io ero devastato da questa cosa. Non ho saputo davvero cosa fare per alcuni mesi. Mi sentivo come se avessi tradito la generazione di imprenditori prima di me - come se avessi lasciato cadere la fiaccola che mi era stata passata. Incontrai David Packard e Bob Noyce e tentai di scusarmi per aver rovinato tutto così malamente. Era stato un fallimento pubblico e io presi anche in considerazione l'ipotesi di scappare via dalla Silicon Valley. Ma qualcosa lentamente cominciò a crescere in me: ancora amavo quello che avevo fatto. L'evolvere degli eventi con Apple non avevano cambiato di un bit questa cosa.
Ero stato respinto, ma ero sempre innamorato. E per questo decisi di ricominciare da capo. Non me ne accorsi allora, ma il fatto di essere stato licenziato da Apple era stata la miglior cosa che mi potesse succedere. La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi liberò dagli impedimenti consentendomi di entrare in uno dei periodi più creatvi della mia vita. Durante i cinque anni successivi fondai un'azienda chiamata NeXT e poi un'altra azienda, chiamata Pixar, e mi innamorai di una donna meravigliosa che sarebbe diventata mia moglie. Pixar si è rivelata in grado di creare il primo film in animazione digitale, Toy Story, e adesso è lo studio di animazione più di successo al mondo. In un significativo susseguirsi degli eventi, Apple ha comprato NeXT, io sono ritornato ad Apple e la tecnologia sviluppata da NeXT è nel cuore dell'attuale rinascimento di Apple. E Laurene e io abbiamo una meravigliosa famiglia.
Sono sicuro che niente di tutto questo sarebbe successo se non fossi stato licenziato da Apple. E' stata una medicina molto amara, ma ritengo che fosse necessaria per il paziente. Qualche volta la vita ti colpisce come un mattone in testa. Non perdete la fede, però. Sono convinto che l'unica cosa che mi ha trattenuto dal mollare tutto sia stato l'amore per quello che ho fatto. Dovete trovare quel che amate. E questo vale sia per il vostro lavoro che per i vostri affetti. Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita, e l'unico modo per essere realimente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E l'unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate. Se ancora non l'avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre migliore mano a mano che gli anni passano. Perciò, continuate a cercare sino a che non lo avrete trovato. Non vi accontentate.

La mia terza storia è a proposto della morte. Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava più o meno così: "Se vivrai ogni giorno come se fosse l'ultimo, sicuramente una volta avrai ragione". Mi colpì molto e da allora, per gli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: "Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?". E ogni qualvolta la risposta è "no" per troppi giorni di fila, capisco che c'è qualcosa che deve essere cambiato. Ricordarsi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose - tutte le aspettative di eternità, tutto l'orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire - semplicemente svaniscono di fronte all'idea della morte, lasciando solo quello che c'è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore che io conosca per evitare di cadere nella trappola di chi pensa che avete qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c'è ragione per non seguire il vostro cuore. Più o meno un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Ho fatto la scansione alle sette e mezzo del mattino e questa ha mostrato chiaramente un tumore nel mio pancreas. Non sapevo neanche che cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che si trattava di un cancro che era quasi sicuramente di tipo incurabile e che sarebbe stato meglio se avessi messo ordine nei miei affari (che è il codice dei dottori per dirti di prepararti a morire). Questo significa prepararsi a dire ai tuoi figli in pochi mesi tutto quello che pensavi avresti avuto ancora dieci anni di tempo per dirglielo. Questo significa essere sicuri che tutto sia stato organizzato in modo tale che per la tua famiglia sia il più semplice possibile. Questo significa prepararsi a dire i tuoi "addio". Ho vissuto con il responso di quella diagnosi tutto il giorno. La sera tardi è arrivata la biopsia, cioè il risultato dell'analisi effettuata infilando un endoscopio giù per la mia gola, attraverso lo stomaco sino agli intestini per inserire un ago nel mio pancreas e catturare poche cellule del mio tumore. Ero sotto anestesia ma mia moglie - che era là - mi ha detto che quando i medici hanno visto le cellule sotto il microscopio hanno cominciato a gridare, perché è saltato fuori che si trattava di un cancro al pancreas molto raro e curabile con un intervento chirurgico. Ho fatto l'intervento chirurgico e adesso sto bene. Questa è stata la volta in cui sono andato più vicino alla morte e spero che sia anche la più vicina per qualche decennio. Essendoci passato attraverso posso parlarvi adesso con un po' più di cognizione di causa di quando la morte era per me solo un concetto astratto e dirvi: Nessuno vuole morire. Anche le persone che vogliono andare in paradiso non vogliono morire per andarci. E anche che la morte è la destinazione ultima che tutti abbiamo in comune. Nessuno le è mai sfuggito. Ed è così come deve essere, perché la Morte è con tutta probabilità la più grande invenzione della Vita. E' l'agente di cambiamento della Vita. Spazza via il vecchio per far posto al nuovo. Adesso il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo lontano diventerete gradualmente il vecchio e sarete spazzati via. Mi dispiace essere così drammatico ma è la pura verità. Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro. Non fatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno che cosa volete realmente diventare. Tutto il resto è secondario. Quando ero un ragazzo c'era una incredibile rivista che si chiamava The Whole Earth Catalog, praticamente una delle bibbie della mia generazione. E' stata creata da Stewart Brand non molto lontano da qui, a Menlo Park, e Stewart ci ha messo dentro tutto il suo tocco poetico. E' stato alla fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer e del desktop publishing, quando tutto era fatto con macchine da scrivere, forbici e foto polaroid. E' stata una specie di Google in formato cartaceo tascabile, 35 anni prima che ci fosse Google: era idealistica e sconvolgente, traboccante di concetti chiari e fantastiche nozioni. Stewart e il suo gruppo pubblicarono vari numeri di The Whole Earth Catalog e quando arrivarono alla fine del loro percorso, pubblicarono il numero finale. Era più o meno la metà degli anni Settanta e io avevo la vostra età. Nell'ultima pagina del numero finale c'era una fotografia di una strada di campagna di prima mattina, il tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l'autostop se siete dei tipi abbastanza avventurosi. Sotto la foto c'erano le parole: "Stay Hungry. Stay Foolish.", siate affamati, siate folli. Era il loro messaggio di addio. Stay Hungry. Stay Foolish. Io me lo sono sempre augurato per me stesso. E adesso che vi laureate per cominciare una nuova vita, lo auguro a voi. Stay Hungry. Stay Foolish. Grazie a tutti.

► 4:32► 4:32
www.youtube.com/watch?v=1tx1M6XBjrg25 mag 2011 - 5 min - Caricato da benny9777

 

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25 luglio 2012 3 25 /07 /luglio /2012 22:56

 

 

Identità senza religione
di David Ibry


Formato cm 14x19
176 pagine
Euro 15,00
 ISBN 9788897309147

(ebraismo, religione, umanesimo, ateismo)

Tempesta laica

L’autore:
Dopo un lungo periodo di attività commerciale, di cui buona parte in Sud-Africa e durante il quale DAVID IBRY ottenne un MASTER e un DOTTORATO IN FILOSOFIA, insegnò italiano in un Istituto per Adulti a Londra. Per molti anni DAVID IBRY si adoperò a diffondere i principii dell’umanesimo.
Il libro:
Questo libro è, in gran parte, la traduzione del mio libro che ho pubblicato in inglese nel 1999, “Exodus to Humanism” che riflette la mia lotta per affermare a me stesso la mia identità. Nato in Israele da padre ebreo sionista, ma laico e da madre italiana, nata cattolica, cittadino inglese, ma cresciuto in Italia, le circostanze della vita mi hanno esposto a due “greggi” religiosi e solo quando sono riuscito a rifi utare di farne parte, ho potuto vivere la mia identità. La religione, tutte le religioni, non cambia la natura degli esseri umani, ma li fa credere di essere buoni e giusti. La religione ebraica ha convertito buona parte del mondo al monoteismo e il monoteismo predica una verità unica e assoluta che esclude ogni altra possibile versione e quindi giustifica l’estremismo religioso. In questo libro mi concentro sulla radice del monoteismo e quindi sulla religione ebraica. Identità senza religione è un invito a progredire verso l’umanesimo senza religione.
David Ibry
► 3:25► 3:25
www.youtube.com/watch?v=UmrTk40xATk26 mag 2010 - 3 min - Caricato da farfallina673

 

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25 luglio 2012 3 25 /07 /luglio /2012 20:14

 

Locandina del film The Calling - La Chiamata

 

di Lietta Tornabuoni La Stampa

Una donna felice, un marito al colmo del successo e in arrivo anche un figlio... Ma il Male è vicino, E sappiamo di quanto dolore sono lastricate le strade dell’amore: millenni di aspre e infruttuose guerre. Un inferno costruito da uomini alla ricerca del paradiso. Pionieri, profeti, guru, dittatori sempre pronti a imporre agli altri la propria verità. Che accade allora se invece si opera direttamente in nome del Maligno? Non è solo un interrogativo provocatorio e di grande attualità. È il cuore di The calling - La chiamata.

► 3:33► 3:33
youtube.com9 gen 2012 - 4 min - Caricato da larcsanngetall1
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25 luglio 2012 3 25 /07 /luglio /2012 18:48

  http://www.pensieriparole.it/aforismi/amore/frase-84  

love and other drugs poster 4

 

COLORO CHE VIVONO D'AMORE VIVONO D'ETERNO 



Émile Verhaeren

 

► 3:17► 3:17
youtube.com25 nov 2010 - 3 min - Caricato da EleOvettoKinder
Ottobre Pierdavide Carone

 

 

 

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25 luglio 2012 3 25 /07 /luglio /2012 14:29

http://www.poesieracconti.it/poesie/opera-14506

 

Recensione Libro “Vangelo del cavolo”

 

 

Poesia di Hotelvv

 

Amo l'amore

 

Amo l'amore
anche se fugge
perché qualcosa resta
sempre

amo l'amore
perché mi dà energia
anche se solo
in flebili ricordi

amo l'amore
perché non ci si pente
di quello che si è fatto
in nome dell'amore

amo l'amore
perché ogni volta
che sbagliavi
lo facevi col cuore

amo l'amore
perché ogni lacrima
è ciò che un tempo era
una tenera carezza

amo l'amore
anche se finisce
perché l'amore
non finisce mai...

 

► 3:35► 3:35
www.youtube.com/watch?v=lYjeMNg3kMs21 mag 2012 - 4 min - Caricato da Supercoppolagigi
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25 luglio 2012 3 25 /07 /luglio /2012 14:01

ANNA-copia-1.jpg

OPERA REALIZZATA DA ANNA FABROVA, ARTISTA RUSSA

 

► 3:13► 3:13
www.youtube.com/watch?v=nd_BdvG43rE10 apr 2007 - 3 min - Caricato da JacKrenon
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25 luglio 2012 3 25 /07 /luglio /2012 06:47

 

File:Luftbild Davos.jpg

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25 luglio 2012 3 25 /07 /luglio /2012 03:29

 

http://it.ewrite.us/come-mantenere-la-pelle-sempre-giovane-51651.html

 Locandina italiana La pelle che abito

Come mantenere la pelle sempre giovane

di

 

Ecco qualche consiglio per avere sempre un aspetto giovane e fresco

  Istruzioni

 

  • 1

  • 01) fare la ginnastica del viso, perché essendo pieno di muscoli anche il viso va allenato, come fare? Semplice ridere e cantare muovono la maggior parte dei 1000 muscoli del nostro viso.
  • 2
    02) mangiare spesso i frutti di bosco, anche 3 volte la settimana, sono ricchi di flavonoidi, ottimi per migliorare la circolazione del viso.
  • 3
    03) usare la crema viso da notte, aiuta a esfoliare d’inverno ed a contrastare i danni dovuti ai raggi solari nel periodo estivo.
  • 4
    04) non fumare! Ad ogni boccata immettete miliardi di radicali liberi che ingialliscono la pelle e le fanno perdere tono. Cercate se non smettete almeno di contrastarne l’effetto mangiando alimenti ricchi di vitamina c.
  • 5
    05) utilizzare la protezione solare, perché l’esposizione forzata al sole traumatizza la pelle, disidratandola e portando rischiose alterazioni della pigmentazione.
  • 6
    06) usare spesso curcuma e zenzero quando cucinate, sono potenti antiossidanti che vi aiutano a contrastare i radicali liberi.
  • 7
    07) evitare grigliate e fritture troppo frequenti, perché immettete nel corpo zuccheri e aminoacidi insieme che alterano il normale metabolismo della pelle.
  • 8
    08) utilizzare mattina e sera un detergente delicato a ph neutro, aiuterà a liberare la pelle da impurità e tossine accumulate durante il giorno.
  • 9
    09) se potete permettervelo fate periodicamente un peeling dal vostro dermatologo, il tutto avrà un effetto esfoliante mirato e potente.
  • 10
    10) non abusare delle creme, un eccesso rende la pelle unta e asfittica rendendola facilmente irritabile e inizierà a produrre radicali liberi da sé.
  • 11
    11) bere 2 tazze di tè verde o bianco al giorno, facendo infusi di 3 minuti in acqua a 70°c per non intaccarne le benefiche proprietà antiossidanti.
  • 12
    12) mangiare proteine a colazione aiuta a mantenere la pelle più elastica. Un esempio di proteine ideali sono: uova strapazzate, prosciutto sgrassato, formaggio fresco e salmone.
  • 13
    13) in caso di pelle secca utilizzare creme emollienti ricche di lipidi che rinforzano la naturale barriera protettiva della pelle.
  • 14
    14) uno sforzo moderato giornaliero, come una corsa o una camminata veloce aiutano ad ossigenare la pelle. Al contrario vita sedentaria o attività fisica troppo intensa accelerano il processo di invecchiamento.
  • ► 4:34► 4:34
    www.youtube.com/watch?v=UUYtvEJy_6k5 ott 2010 - 5 min - Caricato da getmsg

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  • : RIABILITAZIONE POST MORTEM DI PADRE GINO BURRESI
  • : Riabilitazione post mortem di Padre Gino Burresi Firma la Petizione https://petizionepubblica.it/pview.aspx?pi=IT85976 "Sono dentro, donna o uomo che vive li nel seno di questa chiesa. Da me amata, desiderata e capita... Sono dentro. Mi manca aria, Aspetto l'alba, Vedo tramonto. La chiesa dei cardinali madri per gioielli, matrigne per l'amore. Ho inciampato e la chiesa non mi sta raccogliendo. Solitudine a me dona, a lei che avevo chiesto Maternità. E l'anima mia, Povera, Riconosce lo sbaglio di aver scelto il dentro e, Vorrei uscire ma dentro dovrò stare, per la madre che non accetta, Il bene del vero che ho scoperto per l'anima mia. Chiesa, Antica e poco nuova, Barca in alto mare, Getta le reti Su chi ti chiede maternità. Madre o matrigna, per me oggi barca in alto mare che teme solo di Affondare! Matrigna." Commento n°1 inviato da Giò il 2/04/2011 alle 14h27sul post: http://nelsegnodizarri.over-blog.org/article-la-chiesa-di-oggi-ci-e-madre-o-matrigna-67251291
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